Prove di buona volontà per un anfiteatro “S. Calogero”

Ritratto di Pino Lo Presti

6 Giugno 2013, 02:08 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Sulla storia dell’idea di un teatro all’aperto nella cavea naturale (finita negli anni per essere usata per discarica) sotto l’ex chiesa di S. Calogero, alle falde della Rocca, e di chi dal 1984 ad oggi ha cercato di non farla dimenticare, rimandiamo all’articolo, ben documentato, dell’arch. Salvatore Culotta, pubblicato il 3 luglio 2011 su laltracefalu, e che qui allego Teatri di pietra, teatri di fumo (il teatro alle falde della rocca).pdf

Dopo anni di sussurri e sospiri, “il toro è stato preso per le corna” dal consigliere comunale Enzo Terrasi che, con l’aiuto (in prestazione d’opera, mezzi e qualche minimo contributo economico) volontario di tanti cefaludesi ha determinato che si creassero le condizioni minime perchè l’area potesse accogliere un pubblico di poco meno di 200 persone  per un primo spettacolo, organizzato dalla Associazione Comitato Permanente Cefalù Eventi, “Tom Jobim e la storia della bossanova”, che - come detto - si terrà l’8 giugno alle ore 21.00, con ingresso gratuito.


l'accesso


Non mancheranno le occasioni per ricordare i nomi delle persone e delle ditte che, a vario titolo, hanno concorso a questo primo risultato; ciò che è sempre mancato a Cefalù non è la  disponibilità dei suoi cittadini a fronte di iniziative lodevoli e concrete!


                                                                                                                                   gli spazi recuperati visti dall'alto

Il valore della iniziativa va molto oltre un esercizio di virtù civiche.

Oltre a fornire Cefalù di un luogo per manifestazioni all’aperto ...

nota: che mancava, oggi che non esistono più spazi non soffocati da tavolini (piazza Duomo, Garibaldi, ma anche lo stesso slargo del Lungomare di fronte all’Hotel Riva del Sole), e quelli residuali (piazza C. Colombo e Largo Di Giorgi) mal si prestano per questioni logistiche oltrechè per l’inquinamento acustico di cui irrorano le  zone centrali dell’abitato -

... pone prepotentemente l’attenzione su qualcosa che troppo colpevolmente Cefalù ha dimenticato: le falde della Rocca;  con le potenzialità di un vero parco naturale, verde e ricco di piccole ma significative tracce della storia di Cefalù - come il dott. Ilardo ha amorosamente raccolto nel suo libro ”l’eccelsa rupe” -  immediatamente fruibile dai cittadini  nel senso di “facilmente” e cioè senza ascensori, funivie o elicotteri.
Si considerino anche le zone che danno sul Porto e quella dietro la Cattedrale (Vedi un vero patrimonio.pdf) e si rifletta su quanta poca importanza si sia data e si dia ad un Parco, una Villa, ad un polmone di verde in questa città.
Ci si spiegherà come nel corso di mezzo secolo se ne sia fatto tanto scempio nell’area urbana ed extraurbana.
Sarà forse perchè tanti cefaludesi hanno un pezzo di campagna?



Una ulteriore specifica valenza (oltre quella di “uno spazio utilizzabile” in sè, e quella di riportare l’attenzione su tanta ricchezza naturalistica e storica, appena dietro le nostre spalle) questa iniziativa - spero - l’avrà nel recupero e nel restauro di ciò che resta della ex-chiesa di S. Calogero.


 

                                                                                                                                                                      tornando in basso: due "carcare" ben conservate prima dell'ingresso del piazzale

E’ certo una speranza  che non si vede incoraggiata, attualmente, da nulla intorno; a partire dallo stato di alcune mura della rocca pericolanti, più volte segnalato dall’arch. S. Culotta e, di recente, con forte indignazione, dallo stesso dott. Ilardo.


                                                                                                                                           l'interno di una "carcara"

Oggi prendiamo atto che c’è comunque una volontà di fare - ammettiamone la buona fede (anche nel caso del recente “restauro” della “mannara” (http://www.qualecefalu.it/node/2349) - ma se davvero hanno una verità profonda - e quindi valore - le parole del Sindaco: “è un luogo veramente meraviglioso. Hanno ragione in tanti quando dicono che certe volte toccare quelle vie del centro storico, quei vicoli e mettere mano a quelle pietre che hanno fatto parte della storia della nostra città è veramente un delitto, rispetto poi a come vengono riparate le buche, vengono sistemati i tubi.
 Cefalù è stata più volte violentata da questo punto di vista e dobbiamo recuperare cercando di curarla al massimo, evitando interventi che siano distruttivi rispetto ad una bellezza che è una bellezza che ci invidia tutto il mondo” (http://www.qualecefalu.it/node/2355)”, allora, su questa strada non dimentichiamo di metterci, oltre la passione, anche la sensibilità ed un profondo rispetto: per la natura dei luoghi e la storia dei manufatti, accompagnandosi magari a chi "ne sa parlare".

                                il primo albero piantato                                                                                                                                                                              il primo palo
 

Commenti

Tutto bene, tranne, a mio avviso,  il nome dato all'anfiteatro, poco attraente; si potrebbe indire una sorta di concorso  per  coniare un nome alternativo.