IL LODO AMARO: altri 3.000.000 di euro sul groppone della Città

Ritratto di Saro Di Paola

6 Giugno 2013, 07:17 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il lodo arbitrale ha scritto la parola fine sulla controversia che “Sorgenti Presidiana” ha aperto contro il Comune di Cefalù.
La controversia è quella relativa al pagamento delle fatture del servizio di potabilizzazione che “Sorgenti Presidiana” ha reso nel periodo dal 28 aprile 2009, giorno in cui il Comune ha formalmente consegnato ad APS le opere e gli impianti afferenti al servizio idrico integrato, al 26 gennaio 2011, giorno in cui APS ha formalmente depositato al Tribunale di Palermo la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo.

Secondo il Collegio arbitrale, il debitore nei confronti della “Sorgenti Presidiana” è il COMUNE DI CEFALU’ -come sostenuto dalla “Sorgenti”-
e NON APS  -come sostenuto dal Comune-.

PER CEFALU' E' DISSESTO FINANZIARIO!

Il Comune, infatti, non ha possibilità alcuna di fare fronte all’ulteriore debito fuori bilancio che, con le spese del lodo e gli interessi ad oggi maturati, ammonta all’incirca a tre milioni di euro.

Tre milioni di euro che, per noi cefaludesi, si andranno ad aggiungere ai 2.400.000 euro che, per quello stesso servizio, abbiamo già pagato ad APS nelle bollette idriche del periodo di cui al lodo.
Tre milioni di euro che, negli anni a venire, si andranno ad aggiungere agli aggravi economici che, per il dissesto, saremo costretti a subire.
Tre milioni di euro che hanno spazzato nel nulla, o quasi, l’attività amministrativa del sindaco Lapunzina e del Consiglio che, dal maggio 2012 ad oggi, è stata incentrata tutta, o quasi, sul tentativo di evitare il dissesto per il nostro ente.
Tre milioni di euro che fanno carta straccia dell’ultimo piano di rientro pluriennale che, pure, con tanto affanno e con tante incognite, è stato prospettato alla Corte dei Conti.
Tre milioni di euro che noi cefaludesi pagheremo per gli errori che sono stati commessi nel quinquennio amministrativo 2007-2012.

Errori sin troppo patenti che sono stati perpetrati a danno della Città.

Nel segno della discontinuità con il sindaco Vicari e dell’antivicarismo delle viscere e della demagogia.
Che incosciente la Vicari!
Che sindaco irresponsabile!
Ha affidato il projet financing con modalità “palesemente illegittime e con probabili profili di natura penale”.
Per di più senza avere cambiato la geografia!
Senza avere abbassato Santa Barbara alla quota di Presidiana così da farci risparmiare il costo energetico per il sollevamento dell’acqua grezza.

Errori nel segno della ostilità alla “Sorgenti Presidiana”.
Ostilità, anch’essa, delle viscere e della demagogia.
Che speculatrice la “Sorgenti Presidiana”!
Che furba!
Non solo ha realizzato, ineccepibilmente, il potabilizzatore.
Non solo, altrettanto ineccepibilmente, potabilizza l’acqua.
“Pretende”, addirittura, di avere pagato il servizio.
Per di più, non da APS alle quali da utenti del servizio idrico integrato paghiamo il servizio, ma dal Comune con il quale, e per il quale, in tutta legittimità, ha stipulato un contratto di projet financing.

Una “Sorgenti Presidiana”, che nessuno, o quasi, ha mai visto e fatto vedere alla cittadinanza come il partner del Comune in un servizio, essenziale, per la vita della collettività tutta.

Un servizio di cui, per altra via, diversa da quella seguita dal Sindaco Vicari, Cefalù, ancora nel 2013, non disporrebbe.
Un servizio di cui la Città può menare vanto.

Laureandi della Facoltà di Ingegneria di Palermo in visita d’istruzione al potabilizzatore di Cefalù

Una “Sorgenti Presidiana” che, da tutti, o quasi, è stata additata alla Città come lo speculatore di turno che, con la connivenza della Vicari, si sarebbe voluto, e si vorrebbe, arricchire alle spalle della collettività sfruttando il bene primario dell’acqua.
Senza scrupoli!
Addirittura senza avere, neanche,”ottemperato all’obbligo contrattuale dell’autorizzazione sanitaria al potabilizzatore indispensabile per garantire la salute dei cittadini”.
Quell’autorizzazione che il potabilizzatore, ancora dopo oltre 8 anni dall’entrata in esercizio, non ha e che, mai, avrà.
Perché è una autorizzazione che nessuna legge prevede.
Perché è una autorizzazione che è stata, letteralmente, inventata dal PD di Cefalù e sulla quale, per mesi e mesi,lo stesso PD ha “confuso le acque”.
Accusando gli altri di confonderle.
Finendo, paradossalmente, col confondere prima tutti gli altri e, poi, sé stesso.
Per la mancanza di tale autorizzazione il PD di Cefalù è arrivato, addirittura, a chiedere al Sindaco Guercio la rescissione del contratto di projet financing.

Errori del sindaco Guercio, dei suoi assessori, delle figure apicali della burocrazia municipale e dei consiglieri comunali.
Errori di tutti!
Nessuno escluso.

Errore del sindaco Guercio che, per oltre un anno, ha tenuto nel cassetto le fatture della Sorgenti senza fare predisporre le corrispettive per “girarle” ad APS.
Come il Comune ha, poi, fatto.
Fuori tempo massimo, però.
Paradosso dei paradossi amministrativi, giusto il 26 gennaio 2011, quando APS ha depositato in Tribunale la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo.
Come il Comune, dopo e sino ad oggi,ha fatto.
Con assoluta sistematicità e regolarità, per tutte le fatture successive.
Quasi che, paradosso dei paradossi del Diritto, gli obblighi che il Comune aveva assunto nei confronti della Sorgenti con la stipula della convenzione del projet financing, avessero ripreso, dopo il 26 gennaio con APS in odore di fallimento, quella validità e quella efficacia che, ahi Cefalù, avrebbero perso, “ipso iure”, con la cessione ad APS del servizio idrico integrato.

Errore degli assessori e delle figure apicali della burocrazia municipale che, per tempo, avrebbero dovuto avere la competenza per mettere il sindaco nel giusto avviso.
Quello di “girare”, immediatamente, le fatture ad APS.
Avviso nel quale, però, il sindaco non è stato messo.
Mai!

Neanche, dai consiglieri comunali.
Anzi, il contrario!
I consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, in tutte le occasioni istituzionali e mediatiche nelle quali sulla questione sono intervenuti, avrebbero voluto che il sindaco quelle fatture le avesse “rispedite immediatamente al mittente”.
(http://www.laltracefalu.it/node/4185) (http://www.laltracefalu.it/node/4352)
Addirittura, “In maniera ferrea, decisa, ferma  come ha sostenuto il consigliere avv. Calabrese nella seduta del 29 marzo 2010.

Su tale “indirizzo” a tenere bordone a Calabrese sono stati i Suoi colleghi Consiglieri.
Tutti nessuno escluso!
Quanti non sono intervenuti nel dibattito per suggerire al Sindaco “indirizzo” diverso e quanti altri, nel dibattito, sono, invece, intervenuti.

“La Sorgenti Presidiana, si renda conto che nulla ha da pretendere dal Comune di Cefalù, si renda conto essa stessa che l’unico suo interlocutore è A.P.S.”
Così ha detto il consigliere prof. Franco.

“Se di fatto la A.p.s ha un debito nei confronti di Sorgenti Presidiana, perché Sorgenti Presidiana vuole i soldi dal Comune?”
Questa, invece, la domanda retorica che il consigliere Gattuso ha rivolto a sé stessa per rivolgerla al Consiglio, all’Amministrazione, alla burocrazia municipale ed alla Cittadinanza tutta.

“Il comune di Cefalù non può fare fatture per questioni che non incassa …. Noi non entriamo più nella gestione”, ha aggiunto l’ing. Mangano.

Se, malauguratamente, il sindaco Guercio avesse seguito “l’indirizzo” che i consiglieri avrebbero voluto seguisse, le conseguenze per il Comune e per la collettività sarebbero state ben più disastrose di quelle, già disastrose, che seguiranno al lodo arbitrale.

Per tali ragioni, il lodo arbitrale, prima di essere sentenza di condanna amministrativa è sentenza di condanna Politica!
Di quelle senza appello.
Per tutti gli uomini che, nel quinquennio 2007-2012, hanno avuto ruoli nelle istituzioni municipali
!
Tutti, nessuno escluso.

Per me, ahimè semplice contribuente cefaludese, è consolazione, invero assai amara, prendere atto del lodo così come è stato pronunciato dal Collegio arbitrale il 31 maggio scorso.

Per me il lodo arbitrale è sconfitta!
Di quelle che lasciano amaro.

Dalle frequenze delle radio locali e sulle pagine dei blog cittadini :
(http://www.laltracefalu.it/node/6881) (http://www.laltracefalu.it/node/4185#comment-2722)
(http://www.laltracefalu.it/node/4943) (http://www.laltracefalu.it/node/5882#comment-5043)
(http://www.laltracefalu.it/node/5290#comment-4014)
(http://www.laltracefalu.it/node/4030#comment-2547)
le ho dette e provate tutte.

Affinché il Comune non giungesse al lodo.
Affinché le istituzioni evitassero che, per le esauste casse comunali, al danno del debito già maturato, si aggiungesse la beffa del pagamento delle spese del lodo medesimo.

Ahimè!
È stato tutto inutile!

Da cittadino contribuente sono rimasto vox clamans in deserto.
Non sono riuscito ad intaccare, neanche minimamente, le “certezze” degli uomini delle istituzioni.
Non sono riuscito a fare breccia nella (in)competenza della presunzione di quanti alla razionalità delle mie argomentazioni non hanno saputo opporre altro se non congetture preconcette e demagogiche.
Le une e l’altra si sono rivelate troppo granitiche perché potessi riuscire a scalfirle.
Destando un minimo di curiosità.
Insinuando il beneficio del dubbio.
Mettendo una pulce in testa.
Magari ad uno solo di quegli uomini.

Magari al solo consigliere Lapunzina che, nello scorso quinquennio, è stato leader incontrastato dell’opposizione.
Leader assolutamente decisivo nell’indirizzare, se non nel condizionare, bene o male che sia stato, il voto del Consiglio e l’operato dell’Amministrazione.
Con Lui per me è stata autentica disfatta.
Su tutti gli aspetti della questione: dall’ autorizzazione sanitaria al lodo.

Sul potabilizzatore non sono riuscito ad “interessarlo né ad appassionarlo”.
Come, chiamandomi direttamente in causa, ha, addirittura, ritenuto di dovere precisare.
Nella Sala delle capriate.
In seduta pubblica.
Nel corso del dibattito del 14 aprile 2011 (http://www.laltracefalu.it/node/4352).
Quasi a lasciare intendere che, della questione, nulla avrei potuto capire io se, a “capirne ben poco” era stato, addirittura, il Vice Prefetto Oddo che si era permesso di “invitare il Comune a predisporre un piano di rateizzazione per il pagamento dell’ammontare delle fatture de quibus  pari a € 2.400.000”.
Proprio così!

Che ignorante quel Vice Prefetto!
Che invadente!
“Misconoscendo” la legge Galli ed i rapporti tra il Comune ed APS “aveva messo naso e mani” dove non avrebbe dovuto!
Come il consigliere Calabrese ebbe a dire “Il Viceprefetto ci tirava per le orecchia” per fare “calare le braghe al Comune”!

Che furbi quelli della Sorgenti Presidiana!
Si rifiutavano di fatturare ad APS e fatturavano al Comune “per farci mettere le mani nella marmellata”!

Oggi, a rileggere gli interventi in aula dei consiglieri, avverto, più forti di allora, rammarico ed amarezza.
Oggi, più di allora, mi pesa il fallimento dei tentativi che, da cittadino, ho esperito, prima, per risparmiare alla Città ed alle istituzioni sanitarie della Regione Sicilia mesi e mesi di estenuanti ed improduttivi scontri sulla autorizzazione sanitaria al potabilizzatore e, dopo, per fare risparmiare al Comune, quantomeno, le spese del lodo.
Oggi, più di allora, mi chiedo se abbia senso che, da semplici cittadini, ci si occupi della Cosa Pubblica.
Mi chiedo cosa mai intendano dire i politici, quando declamano di essere aperti alla partecipazione e al contributo dei cittadini.

Nonostante l’amarezza, però, tornerò ad occuparmi del lodo.
Non appena avrò avuto la possibilità di studiarlo a fondo.
Per capirne le motivazioni con le quali il Collegio arbitrale lo ha supportato.
Per capire se tali motivazioni aprano spiragli alla possibilità che a pagarne le spese siano i responsabili.

Quel debito, infatti, è pesante.
Pesantissimo!
L’ammontare di quel debito è grande almeno quanto l’errore, e forse l’orrore amministrativo, che è stato commesso.
Per essere arrivati a farlo maturare.
Per averlo riversato sul groppone della Città.

Quel debito è troppo grande perché a pagarlo si sia i soliti noti.
Se, a pagarlo, dovessimo essere noi contribuenti sarebbe summa iniuria.
Senza essere summum jus!
Ed, invece, spero proprio che, per noi contribuenti, somma giustizia sia. (http://www.laltracefalu.it/node/4943#comment-3620)
In tal senso spero proprio che siano le motivazioni del lodo a far(me)ne cogliere la possibilità.

Saro Di Paola, 6 giugno 2013

Link citati:

Commenti

da ascrivere alla incompetenza dei nostri amministratori, funzionari, e avvocati incaricati, in aggiunta  a quello dell'EGV (un altro paio di milioni) ed alla serie infinita di cause perse (con aggravi delle spese legali) tutta da quantificare!

Caro Pino, tu hai citato il debito dell'EGV CENTER e la serie infinita di "cause perse" dal Comune che hanno gettato il nostro Comune nel baratro finanziario.
Tanti altri debiti si potrebbero citare senza avere, però, possibilità alcuna di farne ascrivere, con assoluta certezza, la responsabilità alla "incompetenza dei nostri amministratori, funzionari ed avvocati incaricati".
A meno di ricerche difficili, se non impossibili, nel fatiscente archivio nel quale vengono conservati gli atti ufficiali della politica cittadina.

Se oggi, domani e sempre è, e sarà, possibile ascrivere alla incompetenza degli uomini delle istituzioni dell'ultimo quinquennio la responsabilità del LODO AMARO Sorgenti-Comune, lo dobbiamo, oltre al web, al faticosissimo e meticolosisissimo servizio di deregistrazione delle sedute consiliari che tu, in tantissime occasioni, hai, pazientemente, espletato. 
Nel rammarico che proviamo per la tua decisione, giustificatissima, di non farlo più a seguito dell'aggressione, assolutamente ingiustificata, che hai pubblicamente subito nella sala delle capriate, non possiamo non esprimerti, oggi più di allora, la nostra gratitudine di cittadini.

Personalmente, oggi, nulla avrei saputo di quelle sedute consiliari nelle quali i consiglieri e tutti gli uomini delle istituzioni hanno scritto la pagina, in assoluto più amara, della storia amministrativa della nostra Città.

sia in assoluto il male di cui soffra la nostra comunità è cosa che - a sua volta - è difficile "rimuovere" dalla coscienza, cioè "non vedere".
Con troppa facilità, negli anni, si dicono cose diverse sugli stessi argomenti, questioni e temi, al variare della posizione da cui si parla e al variare delle condizioni contestuali in cui lo si fa.
"La verità" è una questione strettamente connessa alle logiche dell'opportunità del momento. E' bene dunque che essa resti celata da una sorta di "velo di pudore", perforabile "A meno di ricerche difficili, se non impossibili, nel fatiscente archivio nel quale vengono conservati gli atti ufficiali della politica cittadina", come tu stesso sottolinei.
Tutto si può dire tranne che la casa comunale sia "di vetro", tutto si può dire tranne che la principale logica di chi la governa sia quella volta a creare una vera consapevolezza delle condizioni, delle problematiche e dei processi relativi alla vita della città, cioè infine: a determinare le condizioni per una partecipazione veramente consapevole, e quindi anche con capacità di controllo, dei cittadini alla vita pubblica.
D'altra parte, la "sofferenza della verità" è cosa mal sopportata dai cefalutani, ed essi per primi fanno della "rimozione", della dimenticanza, il principale balsamo per la loro coscienza, seguito - per importanza - da una massiccia dose di narcisimo che i nostri politici, e no, non si risparmiano di eccitare nel popolino con dichiarazioni iperboliche sulle sue bellezze "che tutto il mondo ci invidia" e di sconfinato amore, proprio mentre la violentano o continuano ad abusare del suo corpo agonizzante. I cefaludesi demandano ormai alla sola "curva" delle presenza turistiche - cioè della loro "seduttività" - l'indice della buona o cattiva salute della loro città.

Si comprende come un tipo che va girando con registratore e macchina fotografica con lo scopo proprio di "fissare" (per la storia) parole e atti di personaggi pubblici in pubbliche assisi (come le condizioni fisiche di fatto della nosra città) dia un certo fastidio, e non solo al consigliere Iuppa che di "fastidio" appunto  ha parlato nel chiedere il mio allontanamente dal "sacro" emiciclo dell'aula consiliare, dove da anni svolgevo attività di fotografo a necessario corredo di quella di trascrittore puntuale e paziente dei Consigli comunali.
Certo, chi - tra alcuni anni - vorrà fare un lavoro simile di ricerca su quello che è accaduto nell'aula consiliare durante la consiliatura "Lapunzina", troverà molte difficoltà in più di quante tu non ne hai trovate per quella "Guercio".

Questo, come altri episodi gravissimi - come quello del "colpo di mano" avvenuto dentro "L'altraCefalù" (o anche quello segnalato il 27 settembre 2012 http://www.qualecefalu.it/node/922) - non sono stati esenti dallo stesso morbo della "rimozione" e della sua sorella "indifferenza", persino in quegli operatori della "informazione" che oggi denunciano il venir meno delle "condizioni indispensabili per la sopravvivenza della libera informazione", a fronte di inquietanti "pressioni" (evidentemente dissuasive) come quelle peraltro richiamate dallo stesso Angelo Sciortino.

A te, caro Saro, va invece il mio riconoscimento di una condotta coerente, competente e trasparente - lineare - in tutta la vicenda che ha riguardato e riguarda "Sorgenti Presidiana", sempre volta alla verità e mai alla difesa di presunti interesi "di parte", ipotesi che io stesso, in tempi passati, mal instradato, ho pure considerato.

Caro Pino,
sulle "cose diverse dette sugli stessi argomenti, questioni e temi, al variare della posizione da cui si parla e al variare delle condizioni contestuali in cui lo si fa",
personalmente, potrei scrivere un libro.
Di moltissime pagine.
Su molti "argomenti, questioni e temi" le "cose dette" più che diverse sono state, addirittura, antitetiche : negazione della "condotta coerente".

Personalmente, quando una sola persona avrà riconosciuto, dimostrandola, incoerenza nella mia condotta e/o difesa di interessi di parte smetterò di occuparmi di "argomenti, questioni e temi" che, da semplice cittadino, pure, mi riguardano.