Il porto di Prissuliana è “galleggiante” ?

Ritratto di Saro Di Paola

28 Luglio 2013, 17:00 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Una diga foranea lunga 900 metri circa, alta 3,50 (?) metri circa, larga 10,00 (?) metri circa e distante dalla costa 600 metri circa,

realizzata con ”15.000 massi da 5 tonnellate realizzati in Tunisia o in altre sedi sulla costa mediterranea di scarso valore ambientale e portati qui con “zattere”.

Una strada di accesso lunga 400 metri circa, che se dovesse essere come quella dell’”atollo-testicolo” gemello di Montesilvano verrebbe “realizzata su piloni con interasse di 20 metri, e dotato di due corsie veicolari da 3 metri ciascuna, una pista ciclabile e due marciapiedi per una larghezza complessiva di 12.0 metri”
(http://www.primadanoi.it/news/pescara/9692/Porto-Montesilvano--Progettista---proposi-di-trasportare-le-macerie-de-L-Aquila-a-costo-zero-).

Una dozzina (?) di pali alti 30 metri per la produzione di energia elettrica.

Uno o più edifici (?) per gli alloggi del custode, della Delegazione di spiaggia e della Guardia di Finanza.

Un impianto di desalinizzazione dell’acqua.

Un impianto di smaltimento delle acque reflue.

Il tutto per fare un porto “galleggiante”.
In mare, circa mezzo chilometro al largo della discarica di Fiume Carbone.
Il tutto ad impatto zero!
Come il "nuovo porto" di Montesilvano, di Albenga, di ...........

Ciò perchè, secondo la “teoria Tarizzo”, esposta già tre volte al popolo di Don Lappanio,
“il 90/95% (BALLA! ndr) delle strutture del Porto (quelle evidentemente interne alla diga forane) sarebbe di natura galleggiante”.

Come dire che, secondo la stessa teoria, il porto di Prissuliana è semigalleggiante.
Quantomeno!
Infatti, forse che non siano di natura galleggiante più del 50% circa degli ormeggi all’interno della diga foranea ?

Una percentuale che supererà il 60% non appena saranno crollate le banchine collassate del martello centrale a T.
Non facciamo che le banchine collassate non vengono "riparate" per fare diventare “galleggiante” il porto di Prissuliana?

Saro Di Paola, 28 luglio 2013

Commenti

Leggo il pregevole post (il secondo) del Sig.  Saro Di Paola che ha per bersaglio il sottoscritto e mi vedo costretto, mio malgrado a inviarvi alcune considerazioni circa quanto affermato dal già citato Sig. Saro Di Paola.

Premesso che non ho nulla a che spartire con l'omofobia e che accetto e comprendo le pulsioni etero o omodirette di chiunque; devo peraltro dire che sono piuttosto interdetto dal ripetuto interessamento del Sig. Saro Di Paola ai miei "testicoli", non foss'altro perché codesto Sig. Saro Di Paola non ebbi mai il piacere di conoscerlo e perché purtroppo, per lui, mi vedrei costretto a smentire quella vulgata che vuole gli architetti generalmente propensi a relazioni che farebbero inorridire il 99% dei prelati conservatori, ma tant'è noto che il Sig. Saro Di Paola, a questo argomento, è particolarmente affezionato….

Tutto ciò premesso vorrei brevemente precisare una serie di osservazioni riportate dal Sig. Saro Di Paola nel suo post datato 28 luglio 2013, 17:00

Cito:

1-" Una diga foranea lunga 900 metri circa, alta 3,50 (?) metri circa, larga 10,00 (?) metri circa …… "  sorge spontanea la domanda. "i (?) sono riferiti alle misure che il Sig. Saro Di Paola non capisce o sono riferiti alle dimensioni in se?

Nel primo caso suggerirei al Sig. Saro Di Paola di recarsi in una qualunque ferramenta e acquistare per la modica cifra di circa 3.00 euro un doppio metro in legno da muratore giusto per iniziare a farsi un'idea delle dimensioni

Nel secondo caso, cosa affligge la mente del Sig. Saro Di Paola? Forse che dall'alto della sua preparazione tecnica in ingegneria idraulica e progettazione portuale (a proposito Sig. Saro Di Paola, quanti porti ha progettato a tutt'oggi?)  queste dimensioni non risultino appropriate? E nel caso in rapporto a cosa? E i 10.00 metri circa dove li ha visti? , a cosa si riferiscono? Ha per caso avuto modo di accedere ai documenti, tuttora non disponibili per il pubblico, protocollati presso la Regione Sicilia? E poi caro Sig. Saro Di Paola se si indica una misura con due decimali dopo la virgola non si aggiunge la parola "circa" dopo…. Lo insegnano al primo anno di architettura ma forse anche al liceo classico.

2 -" realizzata con ”15.000 massi da 5 tonnellate realizzati in Tunisia o in altre sedi sulla costa mediterranea di scarso valore ambientale e portati qui con “zattere”." La Società si accolla questo onere di realizzazione decentrata e trasporto in loco per non incidere negativamente sul territorio locale ma individuando aree idonee alla realizzazione del cantiere di prefabbricazione in luoghi acconci, ovviamente se il  Sig. Saro Di Paola ci dovesse mettere a disposizione il suo cortile, ovviamente non a titolo gratuito, saremmo ben contenti di prefabbricare l'intero porto sotto la sua finestra.

Se anziché focalizzare la sua attenzione sui miei testicoli il Sig. Saro Di Paola si fosse informato meglio avrebbe scoperto che gli elementi non saranno trasportati su improbabili "zattere" (manco fossero dei naufraghi) ma trasportati con idonee navi cantiere ad esempio di fabbricazione olandese…

3 - Una strada di accesso lunga 400 metri circa,che se dovesse essere come quella dell’”atollo-testicolo” gemello di Montesilvano verrebbe “realizzata su piloni con interasse di 20 metri, e dotato di due corsie veicolari da 3 metri ciascuna, una pista ciclabile e due marciapiedi per una larghezza complessiva di 12.0 metri”  . In effetti avevamo preso in considerazione un "asse di equilibrio" però ci era parso poco a norma nei confronti della Legge 13 ….. Oddio se il Sig.  Saro Di Paola lo gradisce di più potremmo adottare un sistema di lancio con catapulta dei visitatori del porto..

4 -"Una dozzina (?) di pali alti 30 metri per la produzione di energia elettrica" .  capisco bene che l'appeal "fallico" di 12 pali ben si confà con gli incubi/sogni testicolari  del Sig.  Saro Di Paola ma non vedo dove siffatti "pali" siano presenti nel progetto del porto di Cefalù.

5- Uno o più edifici (?) per gli alloggi del custode, della Delegazione di spiaggia e della Guardia di Finanza. - - Un impianto di desalinizzazione dell’acqua.
Un impianto di smaltimento delle acque reflue. "
 che cosa c'è di strano in tutto questo Sig.  Saro Di Paola? Forse che le forze dell'ordine ci andranno in villeggiatura? O Lei ritiene debbano dormire in spiaggia alla "belle etoile"?; desalinizzare l'acqua le suona strano, nel 2013, come azione di stregoneria? Smaltire le acque reflue per noi vuol dire depurarle completamente e riimmetterle nel circuito dell'acqua solo dopo un trattamento completo secondo normativa ARPA.

Io ritengo francamente, Sig.  Saro Di Paola, che lei sia piuttosto prevenuto e molto male informato.

6- "Ciò perchè, secondo la “teoria Tarizzo”, esposta già tre volte al popolo di Don Lappanio,
“il 90/95% (BALLA! ndr) delle strutture del Porto (quelle evidentemente interne alla diga forane) sarebbe di natura galleggiante”."
 Se c'è qualcuno che di BALLE ne racconta e pure tante, oppure è semplicemente ignoranza, invidia e livore, questa persona è lei e quindi la invito a moderare le sue affermazioni in quanto fuori luogo, immotivate e prive di fondamento; se vuole fare dell'avanspettacolo scritto  faccia pure, contento lei.., se intende sputtanare il lavoro e la dignità personale e professionale altrui è tutta un'altra questione, provi a pensarci e, se non ci arriva da solo cosa che aimè temo, se lo faccia spiegare.

Se vuole confutare le idee altrui, cosa che ritengo in suo pieno diritto di fare, lo faccia tranquillamente ma basando il suo ragionamento su dei fondamenti seri per non dire scientifici e distaccandolo o almeno provando a distaccarlo, il pensiero,   dai testicoli così spesso da lei citati….

È disturbato dal numero delle presentazioni? Ebbene si informi meglio e poi si lamenti di più: le presentazioni sono già state 4 ….

Le strutture non preposte all'interruzione dell'agitazione sono di tipo galleggiante e, considerate in percentuale rispetto alle parti interne (almeno una cosa l'ha azzeccata, non capita,) ammontano al 90 / 95 % dell'estensione complessiva,  cosa ravvede di così notevole in questo fatto da doverlo riportare quasi fosse una colpa?

8- Come dire che, secondo la stessa teoria, il porto di Prissuliana è semigalleggiante.
Quantomeno!
Infatti, forse che non siano di natura galleggiante più del 50 % circa degli ormeggi all’interno della diga foranea ? Una percentuale che supererà il 60% non appena saranno crollate le banchine collassate del martello centrale a T. Non facciamo che le banchine collassate non vengono "riparate" per fare diventare “galleggiante” il porto di Prissuliana? .
 E con questa sua emblematica affermazione, Sig. Saro Di Paola, riesce a raggiungere l'apoteosi, d'altronde un pamphlet - melodramma ha bisogno di un finale ad effetto, solo lei riesce ad affermare che il Porto di Presidiana (mi scusi ma non conosco l'idioma da lei sapientemente citato per farmi sentire "foresto") è un porto semigalleggiante, per un tecnico è un porto assolutamente tradizionale con alcune banchine mobili di tipo galleggiante, la differenza è tecnica e non semantica, un noto critico d'arte le darebbe ,cito, della capra.  Se la disturba il fatto che noi ripareremmo a nostre spese le porzioni di  banchine collassate per sostituirle con altrettanti elementi analoghi ebbene presenti una petizione in merito e noi saremo ben felici di risparmiare qualche centinaio di migliaia di euro.

Per concludere le ricordo che a norma del D.P.R. 509 / 97 lei ha il pieno diritto di presentare, nelle forme e nei tempi previsti dalla Legge , osservazioni sul progetto depositato e pubblicato e sarà tenuto, anche su mio personale  invito quale progettista,  a esporre e discutere ad un tavolo tecnico le sue comunque lecite ragioni in sede di Conferenza dei Servizi.

Sperando che nei prossimi giorni lei, egregio Sig. Saro Di Paola, sia assillato da qualcos'altro che esula dai miei testicoli le auguro una piacevolissima estate e delle meritatissime ferie; la invito, se vuole, a chiedermi ogni chiarimento in merito al progetto in modo da fugare ogni suo dubbio o perplessità e per offrirmi i suoi preziosi consigli di cui terremo debitamente considerazione, non c'è ironia in questo,  per un progetto che sia il più possibile compreso da tutti.

A proposito,  Sig. Saro Di Paola, io sono l'architetto Vittorio Tarizzo e non "il Tarizzo" (manco fossi un imputato in tribunale o l'oggetto di un verbale dei Carabinieri); con Lei, Sig. Saro Di Paola non ho mai pranzato o fatto bisboccia e quindi questa sua confidenza la trovo piuttosto fuori luogo e non vorrei lei volesse farla ritentare nei "leit motiv " di cui sopra.

Con Rispetto da parte mia,

dr. Arch. Vittorio Tarizzo, 29 luglio 2013

Stia tranquillo l’architetto Tarizzo : i Suoi testicoli non mi “interessano”.
Mi riferisco, ovviamente, ai Suoi pregevolissimi testicoli-atollo, o porti-testicoli per tutte le latitudini del pianeta Terra.
Anzi no!
Uno, quello ideato per Fiume Carbone, più che interessarmi mi “assilla”.
Fiume Carbone, purtroppo, è nel territorio di Cefalù.
La Città nella quale sono nato e sono vissuto.
Sull’ “omofobia“, sulle “pulsioni etero o omo” e sulla “vulgata” relativa agli architetti non replico.
Gli replicassi scadrei nella volgarità.

Preferisco entrare, subito, nel merito del pregevolissimo commento dell’altrettanto pregevolissimo architetto.

1 - La misura della lunghezza della diga foranea (900 metri circa), l’unica senza due decimali e senza punto di domanda tra parentesi, l’ho desunta dall’articolo pubblicato da Pino Lo Presti su questo stesso blog (http://www.qualecefalu.it/node/2714) dopo l' ultima presentazione del "progetto" da parte  dell'architetto nella Sala delle Capriate del Municipio di Cefalù. Su tale misura nessuna rettifica è stata fatta dall’architetto e, neanche, da altri.
Tale misura, peraltro, è facilmente desumibile dalla foto di Pino Lo Presti, che io ho ripubblicato all’inizio del mio ultimo articolo.
Per desumere tale misura, più che per “farsi un’idea della stessa”, non è, affatto, necessario “acquistare per la modica cifra di circa 3.00 euro un doppio metro in legno da muratore”.
Basta molto meno!
Basta, infatti :
- segnare sul bordo esterno di un ritaglio di carta le estremità della strada-ponte per accedere al testicolo che si vede nella stessa foto e che, per quanto detto dall’architetto, è lunga 400 metri circa;
- sovrapporre la prima estremità segnata sul ritaglio di carta ad una delle estremità della linea che, nella stessa foto, rappresenta la diga foranea;
- verificare che la seconda delle estremità segnate nel ritaglio di carta cade qualche mm prima del punto mediano della linea della diga.

Per valutare in 10,00 metri circa la larghezza della diga foranea non serve, neanche,il ritaglio di carta.
Per i vedenti bastano gli occhi.
Basta, infatti, guardare la terza foto del mio articolo.
Quella nella quale si vede il profilo-sezione del FRANGIFLUTTI.

Se 3,50 metri è l’altezza, fuori dal pelo dell’acqua, del frangiflutti, la larghezza dello stesso (alla quota del pelo dell’acqua) è, all’incirca, tre volte più grande.
Non ho messo il punto di domanda (?) dopo la misura di 3,50 metri,”dall'alto della mia preparazione tecnica in ingegneria idraulica e progettazione portuale”.
Ho messo il punto di domanda perché troppe volte ho visto inghiottita dalle onde la diga foranea del porto di Prissuliana che, rispetto al pelo dell’acqua, ha un’altezza di oltre 5,00 metri.
Perciò, con il punto di domanda dopo il 3,50 metri ho voluto esprimere la mia incertezza, da osservatore degli effetti di traversie dal quadrante N-W e non da esperto in progettazione portuale,su quella che potrebbe essere l'efficacia di una diga foranea alta, soltanto 3,50 mt.
Stia tranquillo l’architetto : non ho avuto “modo di accedere ai documenti, tuttora non disponibili per il pubblico, protocollati presso la Regione Sicilia”.
Non avrei alcun titolo per accedervi.
Da quelle parti non ho mai goduto di compiacenti “amicizie”.

So bene, per averlo appreso alla terza elementare, che se si stanno facendo operazioni aritmetiche con la precisione di due decimali o se si stanno dando numeri con la stessa precisione è assolutamente errato aggiungere “circa” dopo i due decimali medesimi.
Io scrivendo del testicolo di Fiume Carbone non ho fatto né l’una cosa né l’altra.
Con i due decimali avevo l’intendimento di rendere pan per focaccia a chi, come l’architetto, illustrando l’idea del testicolo ha affermato che è galleggiante per il 90-95 %.
Una percentuale che, con tale precisione potrà essere ricavata, soltanto, quando l’idea del testicolo diventerà progetto esecutivo.
L'idea,però,prima dovrà divenire progetto di massima, poi progetto definitivo ed, infine, progetto esecutivo.
Ahimè, l’architetto non ha colto "l’ossimoro aritmetico" del quale mi sono servito per ricambiare l'ossimoro del porto a prevalente struttura pesante che viene spacciato per galleggiante.

2 - Ho scritto, tra virgolette ed in corsivo, dei “15.000 massi (circa) da 5 tonnellate (nel testicolo di Montesilvano 11.768 sic!) portati qui con zattere” per riprendere un passaggio - non contestato e smentito da alcuno - di quanto scritto da Pino Lo Presti nell’articolo che ho citato.
Non già per evidenziarne la località di fabbricazione che l’architetto non sa ancora quale sia e, neanche, i mezzi di mare con i quali verrebbero trasportati a Fiume Carbone. Ho scritto dei 15.000 massi circa, lo ripeto, per sottolineare il numero e le caratteristiche fisiche degli stessi, che per essere pesanti 5 tonnellate contribuiranno, certamente, a rendere il testicolo galleggiante e ad impatto zero nel mare.

3 - Ho scritto della strada di accesso lunga 400 metri circa per aggiungere un "piccolo" particolare, di cui Lo Presti non ha parlato e del quale nulla, così almeno pare, sia stato detto nel corso dell'ultima e delle precedenti presentazioni.
E dire che, dal mio punto di vista, è un particolare utilissimo.
Fa cogliere l'assoluta ininfluenza paesaggistica e le caratteristiche galleggianti del testicolo.
Meglio di tanti altri particolari, certamente inutili nell'attuale fase,di cui invece, sappiamo.
Oramai abbondatemente
Sull’“asse di equilibrio” e sul “lancio con catapulta” nulla ritengo di dovere replicare.
Le battute ad effetto o i “coupes de thèatre” non meritano replica.

4 – Ho scritto dei pali alti 30 metri(e non 60)per la produzione di energia elettrica perché così ho letto, ancora, nel citato articolo di Pino Lo Presti. Al riguardo nessuna smentita è venuta dall’architetto.
Ho, soltanto, aggiunto “una dozzina (?) : la valutazione di un numero che, per essere mio, ho fatto seguire dal punto di domanda.
Sui “falli” non replico!
Solo a suggerire all’architetto l’uso che potrebbe farsene, scadrei, nel volgare e nel turpiloquio.
Come Egli è scaduto.

5 - Ho scritto di un edificio o di più edifici (?) per gli alloggi del custode, della Delegazione di spiaggia e della Guardia di Finanza,
dell’ impianto di desalinizzazione dell’acqua e dell’ impianto di smaltimento delle acque reflue non perché per me “sia strano” che, nel testicolo, vi siano.
Ho scritto “o più edifici” seguito dal punto di domanda perché, da quanto scritto nell’articolo di Lo Presti, mi è parso di capire che una precisazione in tal senso da parte dell’architetto non sia venuta.
Ho scritto di quell’edificio o di quegli edifici, del desalinizzatore e del potabilizzatore, per continuare a sottolineare le caratteristiche galleggianti e l’impatto zero del testicolo.
A replicare all’architetto sul “dormire in spiaggia alla "belle etoile” e “sulla stregoneria della desalinizzazione” correrei il rischio di farGli capire di averLo preso sul serio.

6 - Ho scritto che la “teoria Tarizzo” sul galleggiamento dei testicoli è UNA BALLA!
E lo ripeto!
Avendo, piena, la consapevolezza della mia affermazione e non per “invidia e livore”.
Sono sentimenti che non mi appartengono!
E poi, invidia e livore per quei porti che non mi sono mai sognato di progettare ?
Nel mio curriculum professionale solo progetti modestissimi di opere altrettanto modeste,
che, però, per essere stati progetti esecutivi non sono rimasti sulle carte o nella memoria del computer.
A proposito l’architetto saprebbe dire alla Città di Cefalù quali e quanti sono i testicoli che Egli ha disegnato in autocad e che sono diventati porti galleggianti ?
Io sul web non ne ho trovati.
Neanche nel sultanato dell’Oman.

Dicevo che la “teoria Tarizzo” sul galleggiamento dei porti è una BALLA e lo ripeto!
A dirlo è il “PRINCIPIO DI ARCHIMEDE”.
“Provi a pensarci e, se non ci arriva da solo cosa che aimè temo, se lo faccia spiegare …….. Se vuole confutare le idee altrui, cosa che ritengo in suo pieno diritto di fare, lo faccia tranquillamente ma basando il suo ragionamento su dei fondamenti seri per non dire scientifici…..”
Da parte mia, altro che “avanspettacolo”, altro che “sputtanare il lavoro e la dignità personale e professionale” dell’architetto”.

Ha ragione l’architetto!
Sono quattro le Sue presentazioni, a Cefalù,del progetto.
Io ne ho contate tre perché tre sono state quelle svolte in luoghi pubblici o sedi istituzionali del Municipio.
La prima non l’ho considerata.
Si era svolta nella sede elettorale di un candidato sindaco.
Alla presenza di una decina tra candidati e supporters dello stesso sindaco.

L’architetto si faccia ripetere, magari dall’ex Sindaco, la definizione, che, in un pubblico comizio in piazza, l’attuale Sindaco ha dato al Suo “progetto”.
Quanti, in piazza, lo abbiamo applaudito, per primi i Consiglieri che sono stati eletti nelle Sue liste, potremmo capire o, quantomeno, intuire le ragioni della “SVOLTA” che Lo hanno indotto a farLe reiterare la presentazione nel brevissimo volgere di un centinaio di giorni.

8 - Quanto alle caratteristiche semigalleggianti del porto di Prissuliana sono convintissimo che anche le capre del famoso critico d’arte hanno colto il senso della mia provocazione.
Altro che mia "apoteosi"!
Altro che mio “finale ad effetto”!
Da parte mia soltanto un ossimoro!
Ahimè, l’architetto non lo ha colto!

Per concludere :
L’architetto non mi ricordi cosa ho “il pieno diritto di fare”. Lo so bene!
L'architetto non speri che, nei prossimi giorni, io “sia assillato da qualcos'altro che esula dai Suoi testicoli”.
E’ una speranza che Egli non ha motivo alcuno di nutrire.
Come ho scritto all’inizio ad assillarmi è, soltanto, il testicolo di Fiume Carbone.
L’architetto non mi giudichi scortese se non vorrò chiederGli chiarimenti sul “progetto”.
Quello di Fiume Carbone, almeno per quanto Egli ha, sinora, illustrato non è un progetto.
Quanto ai miei “consigli” l’architetto non avrebbe cosa farsene.
Per Lui non sarebbero affatto preziosi.
Non potrebbero esserlo per un architetto, che come Lui ha disegnato il testicolo per tutte le latitudini.
Per Sultani e per Sindaci di tutti i colori politici.
Io, invece, non ho mai disegnato testicoli o altri parti dell’anatomia maschile.
Chiedo scusa se “il Tarizzo” o "Tarizzo" sono suonati d’offesa per l’architetto.
Da parte mia nessun intendimento in tal senso.
Anzi, tutt’altro!
E' quando si parla dei Grandi che si omette di fare menzione dei titoli di studio.
Accetto e ricambio l'augurio dell'architetto "per una piacevolissima estate".
Anche se, personalmente, sono in ferie ininterrotte da quasi tre anni.
Ma ciò l'architetto non può saperlo : "non abbiamo mai pranzato insieme, non abbiamo fatto bisboccia" e, perciò questa "confidenza" non Gliela ho mai fatta. 

Da parte mia, nei confronti dell’architetto lo stesso rispetto di cui, da parte Sua, sono stato destinatario .

Saro Di Paola, 30 luglio 2013

P.S. Una precisazione all'architetto: i miei post sul testicolo di Fiume Carbone sono tre e non due. Gli sarà sfuggito quello di cui al link  http://www.qualecefalu.it/node/2707. Se poi l'architetto dovesse avere la pazienza di ascoltare ciò che, domenica scorsa 28 luglio, ho detto durante un'apposita intervista che mi è stata fatta a Radio Cammarata Cefalù, potrebbe cliccare al link http://www.radiocammaratacefalu.org/A_TuperTu/A_TU_PER_TU.htm

La prima rivolta a Saro Di Paola: in realtà, solo per restare in tempi recenti, i tuoi interventi sul porto di Prissuliana e sul progetto del nuovo porto di Fiume Carbone sono più di due o tre, infatti, oltre a quelli ricordati, hai scritto:

senza dimenticare, per chiarezza dei nostri lettori, quello che ha dato il via all’ironico accostamento dell’atollo al testicolo:
L’ATOLLO-TESTICOLO: UN PORTO PER TUTTE LE LATITUDINI – 25 Aprile 2012 (http://www.laltracefalu.it/node/7594)
 

La seconda rivolta all’arch. Tarizzo: non voglio esprimere alcun commento su quanto da lei scritto, soprattutto laddove tira in campo considerazioni personali che nulla hanno a che vedere con le precisazioni tecnico-progettuali,
mi auguro che si sia trattato di un inciampo, di una caduta di quelle che a tutti, nella vita, possono - anche se non dovrebbero - capitare ,
voglio però farle osservare che, nonostante la richiesta di scuse che Saro Di Paola le rivolge, in nessun intervento lei è stato additato come “il Tarizzo” ma si è sempre parlato de “la teoria Tarizzo”.

Caro Gianfranco, hai perfettamente ragione.
Non appena ho letto il "NO COMMENT ...." del DOTT.ARCH. Vittorio TARIZZO, ho scritto la mia replica di getto. Rileggendo il NO COMMENT ho notato che il DOTTORE ARCHITETTO aveva parlato di due miei articoli sull'atollo DI FIUME CARBONE che, nella planimetria, è "cosa", certamente, molto simile alla sezione di un testicolo umano ma che, altrettanto certamente, è "cosa" ben diversa dai due organi di cui il DOTTORE ARCHITETTO sarà, pure, dotato.
Allora, alla mia replica, ho aggiunto il P.S. così come mi è venuto.
Dimenticando gli altri due post su "Quale Cefalù" che, pure, avevo pubblicato dopo le due ultime illustrazioni ufficiali che il DOTTORE ARCHITETTO aveva svolto nella Sala delle Capriate.

Chi mi conosce sa bene che se, MALAUGURATAMENTE, a mio giudizio, PER CEFALU', si dovesse continuare a parlare del TESTICOLO GALLEGGIANTE DI FIUME CARBONE, altri miei post non mancheranno.
Non mi è mai piaciuta la parte dell'allocco o dello scemo del villaggio.
I miei saranno post con argomentazioni idonee a controbattere le TESI che dovessero essere sostenute senza averne, a mio giudizio, i requisiti.
MAI CON OFFESE nei confronti di quanti dovessero sostenerle.
Me ne vergognerei.
Come Uomo e come cefaludese.

Grazie alla pigrizia dell'Amministrazione comunale e a quella dei suoi uffici competenti, qualsiasi discussione sul progettato nuovo porto di Fiume Carbone rischia di essere soltanto accademica o soltanto argomento, per alimentare una polemica fine a se stessa e quindi sterile, se non per la soddisfazione che ne ricava l'autocompiacimento di qualcuno.

Quanto può mai pesare l'opinione di un cittadino di Cefalù, se il Comune è ancora privo di un suo PUDM (Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo), senza il quale non può mettere lingua sui progetti che riguardano le sue coste e che la Regione può approvare e fare attuare anche in danno dell'interesse del Paese?

A che cosa può mai servire dubitare che la sosta di navi da crociera, possibile grazie al nuovo porto, sarebbe non appetibile, perché sarebbe poco appetibile un paese senza servizi idonei come Cefalù?

Si tratta, infatti, di argomenti, il cui unico e vero interlocutore dei cittadini è il Comune. Quel Comune, che poi dovrebbe farsene interprete con la Regione, prima ancora di qualsivoglia autorizzazione. Ma il Comune è impotente, perché ha scelto di auto disarmarsi, e potrebbe soltanto essere un produttore di sterili chiacchiere. Incapace, quindi, di dare una veste scientificamente corretta alle opinioni espresse dai cittadini in un linguaggio naif, ma non per questo meno corrette e attendibili.

Abbandonati a se stessi, questi cittadini “osano” talvolta indirizzarsi direttamente ai tecnici, ma incontrano quasi sempre un muro di arroganza e di supponenza, che li intimidisce, anche se non dimostra che essi sono in errore. E' sufficiente a questi tecnici chiedere al cittadino “Ma tu quale porto hai costruito?” e il gioco è fatto. Io non ne ho né progettati né costruiti, ma non ho mai progettato e costruito un materasso. Ciò non m'impedisce, però, di trovare scomodo dormirvi. Sarà un maestro materassaio a darmene la spiegazione. Ma alcuni architetti, il cui significato etimologico del termine è capomastri, non sono né maestri né materassai, per cui alla spiegazione sopperiscono con frasi più consone all'avanspettacolo che alla tecnica e alla professionalità.

Questo è il caso della polemica, che vede coinvolti l'ingegnere Di Paola (nella veste di cittadino) e l'architetto Tarizzo, (nella veste di progettista del nuovo porto). A differenza dell'ingegnere Di Paola, io ho avuto l'alto onore di conoscere l'architetto Tarizzo in occasione della prima presentazione del suo progetto alla Sala delle Capriate, quando gli feci notare che la prima volta che quattro secoli fa si parlò di un porto a Cefalù, lo si dovette a un torinese come lui – il viceré Emanuele Filiberto – che aveva dato l'incarico a Ottavio d'Aragona. Non se ne fece nulla, perché entrambi morirono entro l'anno. L'essere lui, che proviene da Torino, il progettista del nuovo porto – dissi in quell'occasione – era di buon auspicio. Ciò non mi ha però impedito di avere qualche dubbio, che però non formulo, perché non voglio correre il rischio di diventare, come l'amico Saro Di Paola, il bersaglio di salaci battute, che, più che offendermi, sarebbero ragioni per rivedere il mio giudizio sul porto e sullo stesso architetto Tarizzo. Rischio che non voglio correre!

tralascio, perchè non ho tempo da perdere, sulle considerazioni che avrei da fare circa tutte le sue affermazioni di cui sopra, mi soffermerò solo su una sua ulteriore "chicca" , ma a questo punto devo pregarla Sig Di Paola di porre fine al suo linguaggio denigratorio nel confronto del mio lavoro e quindi della mia persona e dei miei collaboratori.

se lei ritiene di fare dello spirito o della critica indicando, ossessivamente e con solo fine derisorio e denigratorio, in un testicolo una forma geometrica buon per lei e per coloro che la apprezzano, se lei è in grado di proporre delle forme diverse e altrettanto efficienti dal punto di vista idraulico io e i miei partner tecnici, enti qualificati a livello mondiale, saremo ben lieti di analizzarle.

l'unica precisazione di ordine tecnico che mi sento di dover  fare. in quanto la sua affermazione sottende / implica una nostra inacapacità progettuale,  rigiuarda le sue "dotte e cattedratiche" affermazioni circa l'altezza di coronamento della diga foranea di frangimento. Se lei avesse avuto l'umiltà di informarsi avrebbe scoperto che si tratta di un sistema di frangimento / dissipazione d'energia a due fasi (è stao illustrato a Cefalù la bellezza di 4 volte ma lei verosimilmente era in tutt'altre faccende... ) che consente di avere, a parità di risultato,  minori altezze di coronamento per un minor impatto visuale a scapito di maggiori oneri..... e dire che nel disegno da lei pubblicato si capisce anche il principio di funzionamento..... ma forse era più importante per lei sputare sul lavoro altrui piuttosto che preoccuparsi di non scrivere delle stupidaggini.

la invito inoltre a smentire in pubblico la sua affermazione sul fatto che il porto per come è concepito è "una Balla" perchè quanto lei ha ripetutamente affermato è diffamatorio e quindi perseguibile nelle forme che può ben immaginare.

tenga conto che, al momento della presentazione in Conferenza dei Servizi del progetto, fase nella quale saranno Ufficialmente illustrate tutte le caratteristiche tecniche, compresa la dimostrata galleggiabilità delle strutture interne, non avesse ancora provveduto a smentire e scusarsi su queste pagine per le sue affermazioni diffamatorie mi vedrò costretto a tutelare il mio buon nome e credibilità.

ora scriva tutto quello che le pare, non credo avrò altro tempo da dedicarle.

vittorio tarizzo

A scanso di equivoci lo ripeto :
Sostenere che il Suo atollo sia un porto galleggiante E' UNA BALLA!

Ella mi ha chiesto quanti porti io abbia mai progettato ed io Le ho risposto : NESSUNO!
Io Le ho chiesto quanti dei suoi disegni di atolli sono diventati  PORTI ed Ella non mi ha risposto.
Mi avesse risposto pubblicando le foto di quei porti, da quell'ignorante in materia quale sono, avrei avuto la dimostrazione che, le Sue sì "dotte e cattedratiche affermazioni" sul "sistema di frangimento / dissipazione d'energia a due fasi" sono veramente tali.

La dimostrazione della galleggiabilità delle strutture interne al frangiflutti a due fasi di dissipazione, secondo il mio modo di vedere, non serve per fare definire "galleggiante" il Suo atollo con la pianta come la sezione di quel coso.
Così come non servono i pontili galleggianti all'interno dello specchio di mare di PRISSULIANA (sic!)  a far definire "semigallegiante" quel porto.

Non "provvederò a smentire e  scusarmi su queste pagine per le mie affermazioni".
Se Ella dovesse ritenerle "diffamatorie mi persegua per tutelare il Suo buon nome e credibilità" nelle sedi che, più che immaginare, so bene quali siano.
Il "verba volant scripta manent" vale per le mie affermazioni quanto per le Sue offese.

Il tempo che, ancora, avrebbe da dedicarmi e che Ella crede non avrà, sarebbe brevissimo.
Quello necessario per digitare i nomi delle località del pianeta nelle quali i Suoi "progetti" sono diventati porti.
Se poi oltre a quei nomi pubblicasse le foto dei porti "galleggianti" sarebbe il massimo : mi metterebbe a tacere e darebbe prova che le mie sono state tutte "chicche" .
Personalmente mi basterebbe la pubblicazione delle foto del porto dell'Oman che verrà gemellato con quello di Cefalù.
Però, mi rendo conto che la pubblicazione delle foto Le ruberebbe troppo tempo.

GRAZIE!
Per me sarebbe interessante qualche foto sulla barriera frangiflutti.
Le sarei particolarmente grato se volesse pubblicarle.
Qualora Ella dovesse disporne.
Ovviamente.

La mantellata a protezione della diga foranea del porto di Prissuliana è di tipo tradizionale in blocchi cubici di calcestruzzo -in dialetto cefaludese casciate-.
Per quasi tutto lo sviluppo lineare della diga ha una larghezza (alla quota del pelo d'acqua) di 10 metri circa e con una pendenza di circa il 50 % arriva sin quasi alla testa della diga che è ad una altezza di oltre 5 metri, rispetto al pelo dell'acqua.
Il "sistema di frangimento" non è "a due fasi", come quello previsto per il frangiflutti di Fiume Carbone.
Le dimensioni, in pianta ed in altezza, della diga nel suo complesso sono di gran lunga maggiori di quelle che si possono desumere dalla sezione-profilo della foto, che ho più volte citato.
Affermo ciò "ad occhio".
Raffrontando l'altezza di 3,50 mt con le altre dimensioni.

Ora, senza la preoccupazione di impreziosire la mia già "pregevole" collana di "chicche" pubblico le foto che ho scattato, intorno alle 9,00 di mattina, poco dopo l'inizio della mareggiata da N-W del 6 gennaio 2010.
La mareggiata raggiunse la massima forza intorno alle 13,00 dello stesso giorno.
Il punto di domanda che ho messo dopo il "3,50 (?) metri" del mio post iniziale è dovuto alle perplessità che, su tale valore, mi ingenerava il ricordo di quella mareggiata e di altre mareggiate.

Per non parlare delle mareggiate provocate dal grecale, come quella del 22 febbraio 2012, rispetto alle quali il porto di prissuliana offre una protezione pressocché nulla.

Ultime due foto di Pasquale Portera

Non conosco le condizioni meteo marine prevalenti nelle due località della Turchia ma, a guardare le immagini tratte da Google Maps, è evidente che la conformazione della costa e la localizzazione dei due porti, in particolare di quello di Fethiye, è ben diversa da Cefalù.

 Yalikavak

 Fethiye

Cefalù

Cefalù con l'inserimento del progetto del nuovo porto di Fiume Carbone

Le foto che Gianfranco ha preso da Google Maps sono assai eloquenti rispetto a quelle che sono le differenze tra le condizioni meteomarine delle località della Turchia e quelle di Fiume Carbone.
Confermano quanto già si può intuire dalla foto dei pontili galleggianti di Fethiye pubblicata dall'architetto Tarizzo.
Sul litorale di Cefalù le case a pelo d'acqua e il verde di Fethiye che pare si immerga nel mare non esistono.
NON POTREBBERO ESISTERE.
Le case del fronte NE del centro storico sono protette dal "popolo degli scogli" e sono molto più alte del pelo dell'acqua.
Io abito una di queste case a secondo piano rispetto alla via Pierre che corre alla quota di oltre 6 metri sul livello del mare.
Durante le mareggiate invernali gli spruzzi d'acqua mi arrivano sui vetri.
 
Le case della cortina a mare lato Ovest sono protette dal molo e, per quanto, abbiano le fondamenta a mare hanno gli affacci a circa 4 metri dal pelo dell'acqua.

Ho avuto il piacere di essere presente alle presentazioni del porto di fiume carbone, ho conosciuto l'architetto Tarizzo ed ho avuto l'impressione che sia una persona seria e preparata, ora leggo questi articoli e mi viene spontaneo esprimere un pensiero. Se le mie scarsissime conoscenze in materia non mi ingannano, il maestrale viene da Nord/ovest e quindi il porto dell'arch. Tarizzo è riparato, o quasi, dal braccio del porto di presidiana. Io non ricordo, in 36 anni che abito a Cefalù, che il mare sia mai arrivato sulla discarica di fiume carbone. Per quanto riguarda il grecale, sempre guardando il posizionamento dell'atollo, non penso dia più di tanto problemi. Invece di fossilizzarci a fare polemiche e critiche inutili, pensiamo a cosa può dare di positivo a Cefalù (e non solo).
1  Gli operai per la costruzione saranno del posto.
2 Una volta costruito serviranno 30/40 persone assunte 365 giorni l'anno.
3 pensate all'indotto che si può creare, navette, taxi, servizi vari, etc etc.
Cefalù non è nuova a criticare le idee dei "forestieri", ma purtroppo sappiamo fare solo quello, criticare e mettere il bastone fra le ruote (in questo caso nell'elica). Guardiamo avanti, al futuro, nostro e dei nostri figli. Di certo non è legato solo ad un porto, ma sarebbe un passo avanti decisamente importante.
Ingegnere Di Paola, non ho il piacere di conoscerLa personalmente, ma so che professionalmente è una persona molto capace, perché si ferma davanti a queste sterili (a mio parere) affermazioni? Perché, invece, non da un suo prezioso contributo allo sviluppo di Cefalù? Scusate l'intrusione, il mio è solo il pensiero di un cittadino che sogna di vedere il proprio paese ai livelli in cui merita "navigare"...
Cordialmente, Claudio Carollo

Le idee e le critiche sono ben accette, anzi richieste, per cercare di migliorarsi e di migliorare ciò che si offre.
Auspico caldamente in un approccio da parte di tutti, me compreso, meno polemico e più mirato alla bontà delle idee esposte.
Finita li? da parte mia si.

Cordialmente!
v.t.

P.S. Se esistono altre foto di mareggiate che colpiscono il litorale di Cefalù da Torre Santa lucia a Rio Carbone e la sua spiaggia sarebbero non solo gradite ma di enorme utilità... per sdebitarmi potrei far erigere un monumento equestre nella piazza del duomo raffigurante i benefattori (scherzo neh! ma le foto servono davvero...)

Se altre foto dovessero essere effettivamente "non solo gradite ma di enome utilità", personalmente, avrei da fornirne.
Secondo me a fornirle potremmo essere veramente in tanti.

Egregio Claudio,
ad "ingannarLa"  non sono le Sue "conoscenze in materia".
Relativamente alle traversie dal quadrante NW ad ingannarLa, con tutta probabilità, è "il ricordo che in 36 anni ....... il mare non sia mai arrivato sulla discarica di fiume carbone".
Relativamente alle traversie dal quadrante NE ad ingannarLa, con tutta probabilità, è "il pensiero che il  posizionamento dell'atollo, non dia più di tanto problemi".
Se fosse corretta la conclusione alla quale il Suo ricordo La fa pervenire relativamente alle traversie da NW e se fosse corretta quella a cui il Suo pensiero La fa pervenire relativamente alle traversie dal quadrante NE sarebbero venute meno quelle "polemiche, critiche inutili, affermazioni sterili" nelle quali "mi sono fossilizzato"  non da professionista ma da "cittadino", che, per essere "normalissimo" come Lei, non dispone di alcun bastone da mettere tra le ruote e, meno che meno, nell'elica di alcuno.
Cefaludese o "forestiero" che sia.
Almeno quelle che hanno trovato, e trovano, la loro ragion d'essere nelle caratteristiche di "galleggiabilità" ed in quelle geometriche della diga frangiflutti.
Infatti, sarebbe stata, addirittura, la diga a non avere ragione d'essere.
In tal caso, egregio Claudio, sono certo che Lei qualche pensiero sulla strada-ponte di accesso ai pontili galleggianti a 400-500 metri dalla costa mi avrebbe dato la facoltà di esprimerlo.
Però, senza ascriverlo, almeno così mi auguro, tra "polemiche, critiche inutili, affermazioni sterili".

Sui "forestieri" mi permetterà di essere in assoluto dissaccordo con Lei.
A Cefalù è molto più frequente la critica sulle idee dei locali che non su quelle dei "forestieri".
Se fosse come dice Lei, Cefalù sarebbe eccezione alla regola del "nemo propheta in patria".

Quanto a ciò che di positivo l'idea dell'architetto Tarizzo potrà, o potrebbe, "dare a Cefalù e non solo" mi consentirà di dirLe che le opinioni possono, anche, essere diverse ed, addirittura, opposte.
Perchè diversi sono "i livelli sui quali sogniamo di vedere navigare il nostro paese".
Perchè diversi ed, addirittura, opposti possono essere, e generalmente sono, i punti di vista dai quali guardiamo al futuro.
Personalmente sono uno di quelli che riescono a guardare al futuro solo dopo avere guardato al passato.

"Perchè diversi ed, addirittura, opposti possono essere, e generalmente sono, i punti di vista dai quali guardiamo al futuro"... e' vero! ma si dovrebbe convergere  sulla concreta possibilita' di avere finalmente un porto che possa definirsi tale e sulla ricaduta economica ed occupazionale che lo stesso comporterebbe, lasciando ogni tanto da parte quella tradizione tutta cefalutana di criticare a priori! O forse è meglio non avere prospettive di crescita rimanendo in questa situazione pittosto stagnante?  

Già le prospettive di CRESCITA!
Anche sulla CRESCITA e  sulle sue PROSPETTIVE i punti di vista sono diversi ed, addirittura opposti.
Personalmente sull'una e sulle altre mi sforzo di riflettere.
Qualche settimana addietro ho letto un libriccino "PER UN'ABBONDANZA FRUGALE" - malintesi e controversie sulla decrescita- di Serge Latouche.
Mi è stato abbastanza utile, mi è servito per capire quale sia il punto di non ritorno della crescita.

Concordo con Lei, Sig. Di Paola, probabilmente è sbagliato dire "forestieri", ha ragione il mio amico Vincenzo Barracato, a cefalù si critica sempre è comunque, tutto e tutti. Ed è probabilmente anche per questo che abbiamo vissuto e viviamo nella mediocrità. Il mondo va avanti, si fanno aeroporti in acqua e ferrovie magnetiche (veda in Giappone), funivie panoramiche, piscine sui tetti degli alberghi, piste da sci nel deserto. A Cefalù CI fossilizziamo su una diga foranea se è alta 3, 4, o 5 metri? Secondo me se dei "folli" (non me ne voglia l'architetto Tarizzo) hanno voglia di investire 100.000.000 di euro non si confonderanno di certo per un metro di altezza in più o in meno, penso. E poi, sempre quando ero presente alle presentazioni, ho sentito e visto che la strada di collegamento con la terra ferma non è ne a doppia corsia ne con doppio marciapiede! Il progettista ha puntualizzato che non potranno salire veicoli a motore sul porto, quindi ci sarà una monorotaia elettrica autoalimentata dai pannelli fotovoltaici, ed una pista pedonale di 2,5 metri di larghezza. 

Vincenzo, per noi è dura, ma per i nostri figli non c'è speranza! Finché regnerà la cefalutanità la vedo male...! (Ovviamente non è riferito a Lei, ingegnere)

Egregio Claudio, ha perfettamente ragione : chi ha voglia di investire 100 milioni di euro non si confonderà, certo, per alzare la diga di 1, 2, e anche 3 metri.
Non facciamo,però, che Lei a forza di insistere sulla -mia- fossilizzazione abbia finito per fossilizzarsi nel convincimento che io abbia posto la questione in termini economici.
La questione si pone in termini dell'asserita "galleggiabilità" dell'atollo  e di impatto ambientale della diga e dell'idea nel suo complesso.
Non pensa Lei che una diga che dovesse raggiungere di tali altezze qualche ripercussione paesaggistica potrebbe averla ?
Personalmente sono convinto che cambierebbe la geografia del tratto di costa da capo S.Antonio a Finale.

Quanto alla strada-ponte Le consiglio di rileggere ciò che ho scritto "se la strada dovesse avere le caratteristiche di quella dell'atollo di Montesilvano ......" e la replica dell'architetto Tarizzo, in particolare, nella parte relativa alle norme di sicurezza che dovranno rispettarsi nella realizzazione di quella strada.
Intanto, per quanto mi (ci) è stato risposto un fatto pare sia acclarato : sul pianeta TERRA nessun porto-atollo come quello che si vorrebbe a Fiume Carbone è stato, ancora, realizzata con buona pace degli "aeroporti sull'acqua, delle ferrovie magnetiche ......"

Nella speranza di chiuderla sulla cefalutanità mi consenta una precisazione : se essere cefalutani significa, anche, non essere figli di don Lappanio, sono felice di essere cefalutano.

Sig. Di Paola, il mio sfogo (cefalutanità) non è rivolto singolarmente a Lei, ma bensì a tutti quelli che hanno da dire a chiunque faccia qualcosa, o quantomeno ci provi, a cefalù. Sono stati sollevati polveroni enormi per quei 4 giochi gonfiabili (peraltro apprezzati da turisti e cittadini), è stato criticato Piero Vazzana per il progetto della funivia sulla Rocca (non ne parla più, fa bene, ha capito che è più proficuo agire probabilmente), si critica tutto l'operato del Sindaco a prescindere se le colpe siano sue o delle passate amministrazioni, si criticano gli ambulanti abusivi del lungomare (e rimangono comunque al loro posto), etc etc. Ripeto, la critica solitamente è costruttiva, a Cefalù è distruttiva! Tutto quello che si pensa, si fa, o si potrebbe fare, è sbagliato. Con questa chiudo e non ho piu intenzione di intromettermi, ho espresso solo dei pensieri sperando di non averLa offesa o infastidita. Con simpatia, Claudio Carollo

Caro Claudio,
non mi ha "offeso nè infastidito" !
Mi ha, soltanto, dato un dispiacere, nel Suo ultimo passaggio : "con questa chiudo e non ho più intenzione di intromettermi".
Quale Cefalù è una piazza nella quale sono estremamente graditi pensieri e contributi di persone con il garbo e con l'educazione che Lei ha dimostrato nei commenti e nelle repliche a chi, come me, sulla questione atollo di Fiume Carbone, la pensa in modo diametralmente opposto al Suo.
La simpatia è assolutamente reciproca.

Saro Di Paola 

Non è mia consuetudine criticare a priori - semmai, vi assicuro, che gli “oppositori a priori” vanno ricercati tra coloro che oggi cercano di cavalcare l’onda di questo progetto.
Conosco il progetto prelimare per avere partecipato agli incontri - tranne l’ultimo - in cui l’amico avv. Gianni Veroni e l’arch. Vittorio Tarizzo, con il quale ho avuto il piacere di parlare, lo hanno presentato all’attuale amministrazione ed ai consiglieri comunali.
Sono anch’io dell’avviso che questo nuovo porto possa rappresentare un’importante occasione per il rilancio di Cefalù, in quanto, a mio avviso, il porto di Prissuliana, anche messo in sicurezza, non sarebbe in grado di ospitare un turismo nautico di alto livello - il porto di prissuliana andrebbe messo in sicurezza per ospitare i nostri pescatori - ma questo non vuol dire accettare passivamente una proposta progettuale.
Chiarita la mia posizione, a scanso di equivoci, sono infatti dell’idea che se dei privati - “forestieri” o meno che siano - decidono di investire a Cefalù - si tratti di realizzare un porto da circa 100 milioni di euro o  di posizionare 50 panchine - dobbiamo ascoltarli e confrontarci ma senza immaginarli come dei benefattori, la cui proposta-progetto deve essere accettata passivamente senza aprire bocca, perché per loro si tratta di un investimento da cui sperano di avere il maggior ritorno economico possibile mentre per noi si tratta di un “modificazione” della nostra Cefalù, del nostro territorio, del nostro ambiente.
Un architetto - e non mi riferisco all’arch. Tarizzo ma parlo in generale - se, nel progettare, si fermasse alla prima idea, al primo disegno concepirebbe, nella maggior parte dei casi, opere mediocri. Un architetto che sa ascoltare le osservazioni del committente - in questo caso dell’amministrazione ma anche dei “normali” cittadini -, che sa fare tesoro anche delle critiche, modificando la soluzione originaria, persino ripensandola, riprogettandola, sarà, invece, in grado di giungere ad un progetto che, per quanto non perfetto, perché a posteriori potrà trovare qualcosa di perfettibile, sarà certamente di buon o ottimo livello.
E’ chiaro che una società che intende realizzare un progetto che dovrà gestire e manutenere per circa 50 anni non intende “buttare a mare” tempo e denaro ma, al contrario, ha l’interesse a realizzare una struttura portuale fattibile e duratura.
E’, quindi, interesse di tutti - amministratori, cittadini, società, investitori - confrontarsi. Come ha scritto lo stesso arch. Tarizzo “Le idee e le critiche sono ben accette, anzi richieste, per cercare di migliorarsi e di migliorare ciò che si offre.”

Un’ultima nota: premesso che non può che farmi piacere che lettori come Claudio Carollo e Vincenzo Barracato abbiano deciso di prendere parte attivamente alle discussioni, dando dei contributi a questo confronto - è questa una delle motivazioni per cui abbiamo dato vita a QualeCefalù -, ho notato negli interventi di Claudio una particolare attenzione verso la cabinovia della Rocca: “è stato criticato Piero Vazzana per il progetto della funivia sulla Rocca (non ne parla più, fa bene, ha capito che è più proficuo agire probabilmente)”.
Non so se il riferimento è rivolto a quanto da me scritto nell’intervento “La cabinovia per salire sulla Rocca” (http://www.qualecefalu.it/node/2525), ad ogni modo non ritengo le mie osservazioni delle “critiche distruttive”, non ho la presunzione di stabilire se ciò “che si pensa, si fa, o si potrebbe fare, è sbagliato”.
Quando scrivo su QualeCefalù, quando lancio delle idee da questo blog – vedi le sezioni “Discussioni aperte” o “Da non dimenticare” nella pagina di Cefalù -  lo faccio sapendo che le mie osservazioni o le mie proposte potranno essere condivise o criticate, lo faccio perché spererei che su di esse si possa aprire un confronto.
Invito, quindi, Claudio e Vincenzo - e con loro invito i nostri lettori - a dare ulteriori contributi.
Mi piacerebbe, ad esempio, sapere cosa ne pensate voi della cabinovia (http://www.qualecefalu.it/node/2525) o dei varchi elettronici per il controllo del traffico veicolare all’interno della Z.T.L. del nostro centro storico (http://www.qualecefalu.it/node/187).

Sono certo che avrò il piacere di leggere presto vostri “commenti” e, meglio ancora, vostri “interventi”

Con simpatia e stima
Gianfranco D’Anna

No caro Gianfranco ,mi dispiace se hai travisato,  non mi riferivo ne a te ne a nessuno in particolare, ho parlato di critiche in generale, voci del "popolino", non alludevo a nessun articolo. Io sono per tutto ciò che è innovazione, futuro, lavoro. Per quanto riguarda le ZTL , sono stato per questioni di lavoro a campofelice di roccella ed ho visto che, oltre alla pavimentazione del corso, hanno montato le colonnine a scomparsa e, penso, anche le telecamere. È giustissimo! Brutte a vedersi, ma siccome siamo incivili, sono diventate necessarie. Sono decisamente favorevole ai varchi elettronici a Cefalù, troppo caos nel centro storico a tutte le ore, e non è colpa dei vigili, sono troppo pochi per gestire tutto.  

Claudio Carollo

lancio un appello....
chiunque abbia foto di mareggiate che si infrangono da Lascari (Gorgo Lungo) alla spiaggia sotto villa Palamara farebbe un'opera meritevole se me ne spedisse una copia all'indirizzo    tarizzoprogetti@gmail.com   le foto sono estremamente utili per definire le rifrazioni sottocosta e per individuare fenomeni di circolazione in periodi di forte dispersione energetica e saranno utilizzate per la verifica comparata delle simulazioni virtuali e in vasca dei modelli di fondale.

rinnovo la promessa di un monumento equestre dedicato a tutti i benefattori...!
grazie a tutti!
v.t.