Bandiere

Ritratto di Salvatore Culotta

5 Agosto 2013, 20:38 - Salvatore Culotta   [suoi interventi e commenti]

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Significato di una bandiera

L'11 marzo del 1412, regnando Ferdinando I di Castiglia, l'Ammi­nistratore Apostolico Fra Filippo da Butera, confermato Vescovo il 27 agosto 1414, a petizione dei cittadini e col consenso del Sovrano, conce­deva la «franchigia doganale su ogni sorta di generi destinati ai bisogni della città di Cefalù » per otto gior­ni consecutivi, dall'1 all'8 agosto, in occasione dei Festeggiamenti al SS. Salvatore, Patrono della città. Per l'occasione, su una «terraz­za» della Rocca, precisamente quel­la, oggi, occupata dalla Croce di ferro, veniva issata la «Bandiera» di Cefalù, ch'era di tre colori di­sposti in senso orizzontale: azzurro, turchino, cremisi. La striscia di co­lore turchino conteneva lo Stemma della città, sormontato dalla Figura del Cristo Pantocratore (vedi «II Corriere delle Madonie» n. 6 del 15 marzo 1970). L'esposizione di tale «Bandiera» stava a significare che tutte le navi, con i loro carichi di mercanzie, avevano libero ingresso nella zona del «lido», cioè nei pressi della  Porta Pescara  - (l'attuale Molo di Piazza Marina) -, o nella natu­rale rada di «Presidiana» ; i «urdu-nàra» (da «burdonarius, cioè "qui mulos pascit et curat"» poiché «burdos», nel latino arcaico, cor­risponde a mulo), i quali traspor­tavano le merci a dorso di animali, avevano anch'essi libero accesso in città. La «terrazza» di cui sopra è quel­la prospiciente il «Tempio Megaliti­co», su cui i Normanni, per soppian­tare il culto pagano, avevano co­struito una Chiesa absidale cristia­na, di cui, fino al 1928, si notavano ancora evidenti ruderi. Il 12 giugno 1451, regnando Alfon­so d'Aragona, la città di Cefalù, riscattata per mille fiorini d'oro dal Vescovo Fra Luca de Sarzana, fu elevata al rango di «Città Dema­niale». Nel 1525, regnando l'imperatore Carlo V, don Antonino Indulsi, in qualità di «ambasciatore cittadino e dell'Università cefaludese, firmò il trattato di franchigia doganale per la città di Cefalù». Nel 1566, regnando Filippo II, il Vescovo Antonio Faraone, ch'era, altresì, Cappellano del Re, «conces­se la franchigia doganale su ogni sorta di generi e di animali per otto giorni di mercato», dal 30 luglio al 6 agosto, nella solennità del SS. Sal­vatore. Il 12 ottobre 1656, il Vescovo Fran­cesco Ghisulfo et Osorio, Cappella­no alla Corte del Re di Spagna e Presidente e Capitano Generale del Regno di Sicilia, confermò la «con­cessione della franchigia doganale».

La «concessione della franchigia doganale», sia pure alternativamen­te, divenuta consuetudinaria, si per­petuò per oltre due secoli; cadde in disuso, probabilmente, per l'avvenu­ta costruzione del «Molo» nel 1623, progettato, quasi un secolo prima, dall'Ammiraglio don Ottavio d'Aragona per incarico del Viceré Emanuele Filiberto di Savoia. La costru­zione di tale «Molo», infatti, si rivelò vitale per la Marineria mer­cantile cefaludese che, per portata totale di merci e viaggiatori, nel 1839, occupava il quinto posto tra le Marinerie siciliane, pur non di­sponendo di idonee attrezzature por­tuali! Infine, per effetto della Legge 7 luglio 1866 n. 3036, venuta a cessare la «potestà su tutti gli affari civili» da parte dei Vescovi, entrò a far parte delle tradizioni popolari e con diverso significato : «l'appìzza bannièra», cioè l'esposizione di una «bandiera» di colore bianco con sovrapposta l'Effigie del SS. Sal­vatore. Nel giorno 2 di agosto, a 23 ore, corrispondenti alle ore 18 - (una ora prima dell'Ave Maria) -, al suono delle campane di tutte le Chiese e sparo di mortaretti, la «Bandiera» veniva issata sul colmo centrale del frontone della Catte­drale e vi rimaneva spiegata fino al successivo giorno 10. A questo punto non mi sembra inopportuno il rilevare che tale «col­mo» - (punto d'incontro del tétto della navata centrale del nostro ma­gnifico Tempio) -, la cui sopraelevazione venne fatta eseguire, nel 1559, dal Vescovo Francesco d'Aragona, provoca una evidente anoma­lia estetico-artistica alla facciata del­l'insigne Monumento. Ancora oggi l'esposizione della « Bandiera», nel giorno 2 agosto, apre i Festeggiamenti al SS. Salva­tore, Patrono della Città, che so­lennemente si svolgono nei giorni 4, 5 e 6; la «bandiera» resta espo­sta fino al giorno 10.

SALVATORE DI PAOLA
Tratto da "Il Corriere delle Madonie" - Anno VII - n° 14 - 15 agosto 1970

L'attuale bandiera (non del 1931 come si legge in Cefalunews)

Da "Il Corriere delle Madonie", Luglio 1996

Il tutto è ritrovabile su ARKE' - L'archivio fotografico del Mandralisca   www.arkefa.it 

Commenti

Per dare un seguito, e anche una fine, al precedente intervento credo doveroso spiegare che, dopo una chiacchierata con Roberto Maranto (autore di quella nota pubblicata su Cefalunews), di cui conosco la scrupolosità, ho potuto capire che la sensazionale interpretazione concernente gli 82 anni della attuale bandiera non era certo frutto dello stesso Maranto, ma, evidentemente, della redazione.