Dopo il Club Med ed il nuovo porto di Fiume Carbone: niente più ulivi nel territorio di Cefalù

Ritratto di Saro Di Paola

4 Novembre 2013, 08:46 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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A decidere sul nuovo porto “galleggiante” di Fiume Carbone non sarà l’Assessorato regionale al territorio come, lo scorso 20 luglio, è stato detto nella Sala delle Capriate (http://www.qualecefalu.it/node/2714) ma, sarà il Governo nazionale.
Ne ha dato notizia il Consigliere Gioacchino Barranco, ieri nel corso della trasmissione radiofonica di CRM “Qua e là tra una novità e l’altra”, riferendo quanto, qualche giorno prima, Gli aveva comunicato il Sindaco Lapunzina su quello che è uno dei quattro punti programmatici alla cui attuazione Barranco ha condizionato il Suo ingresso nella “maggioranza”.

Barranco, lasciando intendere che la notizia sia un passo in avanti nell’iter che porterà alla realizzazione di quel porto, non ha nascosto la Sua soddisfazione di Consigliere comunale, che, col Sindaco Lapunzina che, come Egli ha precisato, è, anche, il “Suo” assessore in giunta, ha stipulato un accordo di autentico “sviluppo” per Cefalù.

Dopo l’imminente inizio dei lavori del Club Med, che Cefalù ha “ottenuto” grazie ad un incontro del Sindaco Lapunzina col Governatore Crocetta, potrebbe essere un incontro del Sindaco Lapunzina con il Presidente Letta a far sì che, in un futuro assai prossimo, a Fiume Carbone sbarchino 4.000 crocieristi a settimana.

Come dire che, per la completa attuazione dell’accordo programmatico Barranco-Lapunzina, mancano, oramai, soltanto due punti.
Quelli nel campo dello “sviluppo” urbanistico che, sostanzialmente, trovano la loro sintesi in uno solo: il nuovo Piano Regolatore Generale.
Uno strumento dal quale, per quanto Barranco ha lasciato intendere, dovranno essere bandite le zone agricole.
Non danno futuro ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Sono incompatibili con lo “sviluppo” e con il turismo.
Perciò, niente più ulivi nel territorio di Cefalù.
Sono “bellissimi”.

Però, non possiamo tenerceli.
Non portano ricchezza.
Non fanno “sviluppo”.

(le foto pubblicate sono di Pino Lo Presti: http://www.laltracefalu.it/node/3528)

Saro Di Paola, 4 novembre 2013

Commenti

Sebbene non quanto un ulivo, sono vecchio abbastanza per non temere le conseguenze delle decisioni degli arruffapopolo, incompetenti e pericolosi.

A temerle dovrebbero essere i giovani e a loro lascio la parola. Eloquente quella pubblicata su questo blog: http://www.qualecefalu.it/node/3681. E' il grido d'allarme, in forma di un bellissimo racconto, di una giovane ventenne. Ne tengano conto i due alti diplomatici Lapunzina e Barranco!

Invece di pensare ad un improbabile fantasmagorico porto in quel di Fiume Carbone, area assolutamente inidonea ad accogliere un ipotetico simil flusso di utenza, perchè non si pensa all'ATTUALE PORTO diventato l'emblema del lassismo e del fallimento di una politica che si ricorda delle problematiche soltanto in campagna elettorale.

Un Porto che meriterebbe maggiore attenzione e tutela nelle piccole cose ma che, in realtà, in questi anni è diventato FAR WEST ....Poi magari ci inventa qualche pupiata come la riunione di un consiglio comunale in loco che avrebbe dovuto dare il via alla soluzione dei problemi....lasciate stare Fiume Carbone...a meno che quella idea.....già, a meno che...........  ;)

... perchè, caro Saro (Fertitta), proprio per quel "fallimento di una politica che si ricorda delle problematiche soltanto in campagna elettorale" di cui tu parli, l'unica possibilità-speranza che ha l'amministrazione per intervenire sull'attuale porto è legata alle opere a compensazione che la società che intende costruire il nuovo porto realizzerà nel momento in cui si dovesse cominciare i lavori a Fiume Carbone.

Per quel che so, le opere a "compensazione sociale" che la Società "Porto di Cefalù" si è impegnata a realizzare non sono state ancora definite con certezza ed ufficialità.

Si tratta di opere per un valore complessivo di circa 7-8 milioni di euro da realizzare contemporaneamente al nuovo porto turistico ed alle strutture a suo servizio tra cui il parcheggio nell'area del ripascimento di Fiume Carbone.

Tra le opere a compensazione previste, la più importante è proprio quella che prevede l'utimazione, l'ampliamento, la riqualificazione e la messa a norma del Porto di Presidiana.

Dall’intervento del consigliere di maggioranza Gioacchino Barranco nella seduta consiliare del 29 ottobre u.s. (ascoltabile per intero nel secondo video dal minuto 35:15 al minuto 52:48 - http://www.qualecefalu.it/node/4959):

«[…] (da 44:52) Per quanto riguarda poi la ripartenza che il Sindaco deve fare. […] Io, l’altro giorno sono andato in una cittadina qui vicino a Cefalù, a Trabia. Sono andato a mangiare in un locale, mi sono ritrovato all’interno di questo locale, ho visto un oasi di verde impressionante, bellissima. Trabia, una città come Trabia. Ora io mi domando e dici: ma come mai in paesi che di turismo non hanno nulla riescono a realizzare tutte queste opere? e io oggi dal lungomare osservavo sopra l’ospedale, c’è tutta una zona che è a verde e che cosa ci sono piantumati? ulivi. Ulivi che non andremo più nessuno di noi a raccogliere, quegli ulivi che non servono più a niente, gli ulivi che noi andiamo a comprare l’olio dentro i supermercati perché non c’è più quel guadagno che dovrebbe esserci. Per noi è fondamentale il turismo e, allora, dal Piano Regolatore Generale deve ripartire, ecco dov’è che è la ripartenza, deve essere da lì. Noi siamo una cittadina a vocazione turistica. È inutile che poi fanno quelle graduatorie che ha fatto il professore Macaluso nel suo giornale e ci dice che ci sono aziende inferiori rispetto a Taormina e ad altri comuni. In quei territori vuol dire che il turismo da moltissimi anni lo fanno meglio di noi, vuol dire che in quei territori riescono a strutturarsi, a costruire alberghi e quant’altro meglio di noi. E, allora, io vi debbo dire che siccome giornalmente ci vado nella stanza del Sindaco e lo vado a disturbare, lo vado a punzecchiare sempre per queste cose, il Sindaco ha un forte interesse su questo. Noi vogliamo la luna in un anno e mezzo che non l’abbiamo avuta in un ventennio, in un ventennio non l’abbiamo avuto perché non è che nessuno è stato capace … potremmo dire anche in un quarantennio, non è che un consiglio comunale del passato è stato capace di rivoluzionare il Piano Regolatore Generale della nostra città. Nessuno si è intestato mai questa battaglia. E io, siccome è uno dei quattro punti che ho voluto mettere all’ordine, come dire, nella mente del Sindaco e dire: io faccio parte di questa maggioranza qualora si approvano questi quattro punti. Un momento fa Marco Larosa, non so se era Marco o qualche  altro da quel lato, diceva: il Porto di Fiume Carbone - forse era Scialabba, il dottore Scialabba. Il Porto di Fiume Carbone - l’ha scritto nella relazione Sindaco – ebbene, a noi il Sindaco ci diceva che può anche darsi che il Porto di Fiume Carbone se lo prenderanno lo Stato italiano, nel senso che la procedura non sarà più a livello regionale ma sarà una procedura a livello nazionale, e, allora, a quel punto c’è più credibilità che questo porto di Fiume Carbone si possa fare e, quindi, possiamo vedere tutti quei natanti che prima abbiamo visto in quel tabellone che c’era abbassato lo vedremo magari a Fiume Carbone, quindi questo è anche uno sviluppo che potrà avere la città. Il Sindaco su questo si muove e ci sono tantissime altre cose che il Sindaco si muove. Io l’ho visto ultimamente all’opera. È sempre continuamente impegnato in qualche cosa […]»

Altro che "ripartenza" siamo proprio "arrivati"!... sarà questa la "nuova" Green Economy a cui punta Cefalù? Alberghi ovunque in nome dell'economia del turismo e i bellissimi e secolari ulivi ridotti a verdi elementi di arredo!!!