La risposta di “Sorgenti Presidiana” al Sindaco

Ritratto di Saro Di Paola

14 Dicembre 2013, 08:40 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Non si è fatta attendere la risposta della “Sorgenti Presidiana” all’invito del Sindaco “a riprendere la regolare erogazione dell’acqua”. (http://www.qualecefalu.it/node/5801)

La risposta nel suo testo integrale


La mia sintesi della risposta
Il gestore del servizio di potabilizzazione dopo avere precisato :

  1.  che, nonostante con propria nota del 3 dicembre u.s. avesse preannunziato la graduale riduzione sino a 5.000 mc al giorno della produzione di acqua potabile, l’impianto ha continuato a produrre, regolarmente, la quantità di 8.500 mc al giorno che si è impegnata a produrre nell’articolo 25 della convenzione e, perciò, declina ogni responsabilità per i disservizi nella distribuzione che, con questa produzione giornaliera, si sono possono verificare;
  2. che, con una semplice manovra, è possibile riversare l’acqua sollevata da Presidiana e da Santa Barbara nel serbatoio urbano ed in quello di Croce Parrino e che, perciò, “il Sindaco è liberissimo di procedere nella manifestata intenzione di immettere nei serbatoi e conseguentemente in distribuzione l’acqua greggia, assumendosi al contempo tutte le relative responsabilità;
  3. che, nel rapporto contrattuale tra il Comune e la Sorgenti, “ad essere da sempre assolutamente inadempiente” è il Comune e che, perciò, il Sindaco “dovrebbe intimare a sé stesso ed alla sua amministrazione le violazioni “con conseguenze di carattere civile e penale” e non, piuttosto, alla Sorgenti Presidiana;
  4.  che, malgrado l’enorme credito vantato ammonti a 4.000.000 di euro, la Sorgenti “avrebbe assicurato il servizio a fronte del solo pagamento del debito corrente pari a circa 120.000 euro mensili”;
  5. che, non essendo ciò avvenuto, il debito corrente ammonta a 600.000 euro;

ha manifestato la propria impossibilità ad ottemperare all’obbligazione assunta di produrre acqua potabilizzata, riservandosi di comunicare con 48 ore di anticipo il giorno in cui cesserà la produzione di acqua potabile.

Il mio commento
Se il Sindaco dovesse disporre di immettere, o fare immettere,nella rete cittadina l’acqua greggia, a prescindere da quelli che potrebbero essere i risvolti igienico-sanitari, commetterebbe un gravissimo errore amministrativo.

                                                            

Il Sindaco farebbe un clamoroso autogoal, come ho già scritto nel mio precedente commento (http://www.qualecefalu.it/comment/1931#comment-1931).
Ciò perché il Comune finirebbe per pagare alla “Sorgenti” la potabilizzazione di quell’acqua greggia che il Sindaco avrebbe disposto di immettere, o di fare immettere, in rete “transitata dal serbatoio urbano e da quello di Croce Parrino”.

Al riguardo, l’articolo 25 – Corrispettivo della Concessione- della Convenzione che regola i rapporti tra il Comune -Concedente- e la “Sorgenti” -Concessionaria- non lascia adito a dubbio alcuno:
La controprestazione a favore del Concessionario per la costruzione dell’impianto e la gestione del servizio per la durata di anni 25 è garantita dal Concedente attraverso il ritiro dell’acqua potabilizzata alle tariffe e quantità seguenti.
…………………
…………………
Il Concedente assicura al Concessionario il ritiro e pagamento della quantità minima garantita pari a 2.000.000 di mc/anno con prelievo massimo giornaliero di 8.500 mc/giorno”.


Perciò, il mio convincimento è che anche l’ennesimo dei "braccio di ferro" che il Sindaco Guercio, prima, ed il Sindaco Lapunzina, oggi, hanno ingaggiato con il Concessionario del servizio si risolverà nella ennesima beffa per i cittadini di Cefalù.
Al riguardo è, a mio giudizio, emblematica la conclusione della risposta di “Sorgenti Presidiana” :
“La scrivente si riserva di comunicare, con anticipo di 48 ore, il giorno in cui cesserà la produzione di acqua potabile.”
Una conclusione, che, nella sua perentorietà, non lascia trasparire preoccupazione alcuna rispetto alla “minaccia” di “adire l’Autorità Giudiziaria per la fattispecie di interruzione di pubblico servizio”, con la quale il Sindaco aveva, a sua volta, concluso la nota inviata alla “Sorgenti”.

Saro Di Paola, 14 dicembre 2013

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Intervento correlato: Problemi di approvvigionamento idrico e conseguenti disservizi - Comune di Cefalù - 13 dicembre 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/5801)

Commenti

Penso sia arrivato il momento di compiere il sacrificio della mediazione, unico metodo per uscire dal baratro, poi sotterrare le asce e pensare ad una nuova rete idrica.

Mi fermo qui.

Purtroppo, sin da quando il potabilizzatore è entrato in esercizio, la cosiddetta politica ha considerato la "Sorgenti Presidiana" NON già IL PATNER DEL COMUNE in un servizio di vitale importanza per la Città ma, UN NEMICO DA ABBATTERE, additandola alla Città come UNO SPECULATORE che si vuole arricchire SU UN BENE PRIMARIO come l'acqua!

Mauro, pur condividendo il tuo auspicio, mi chiedo: hai idea di quanto denaro occorra per il rifacimento della rete idrica ? Hai una soluzione tecnica per il reperimento dei fondi necessari ? la mediazione di cui parli significa abbattere i debiti con Sorgenti presidiana ? Ci sarebbe il consenso del creditore ?

Se hai risposte pragmatiche a queste mie domande allora condivido in toto il tuo pensiero.... altrimenti restano solo esercizi mentali ;)

Certo... se un decennio addietro si fosse preferito PROGRAMMARE per bene ed affrontare RAZIONALMENTE il problema "acqua" oggi non ci troveremmo di fronte a questa situazione....

Ma ad alcuni non sembrò vero veicolare il messaggio di avere risolto il problema con la creazione del potabilizzatore infischiandosene dei problemi della rete idrica....

Preferirono acquistare una Ferrari facendo finta di non accorgersi che aveva le gomme totalmente usurate  ;)

Caro Rosario, facciamo un torto alla storia di Cefalù se ci scordiamo che della necessità di un potabilizzatore a Cefalù si è cominciato a parlare sin da quando è stata messa in rete l'acqua di Presidiana e quella del pozzo Santa Barbara.
Ero giovanissimo consigliere comunale, quando a metà degli anni 70 Sindaco l'ing. Nino Vazzana, venne elaborato il primo progetto di potabilizzatore.
Mai nessuno ha sostenuto che prima del potabilizzatore sarebbe stato necessario il rifacimento della rete idrica. Neanche durante il "varo" del projet financing.
Sono convinto che,per quelle che erano le condizioni del "serbatoio di Santa Barbara" e dei locali annessi, senza il potabilizzatore oggi a Cefalù saremmo senza acqua corrente dai rubinetti delle nostre case.
Appena ritrovo le foto che ho pubblicato in un mio scritto su DonLappanio le ripubblico.

Il paventato stato di decozione dichiarato da sorgenti presidiana nella lettera è ragione sufficiente a risolvere il contratto essendo venuti meno i requisiti di asseverazione finanziaria della società concessionaria. Tale fatto portato a conoscenza del prefetto, stante la natura di servizio pubblico reso, lo autorizza a procedere alla confisca del potabilizzatore e autorizza il comune concedente ad una risoluzione per colpa del concessionario, tanto più che il servizio idrico ha già visto fallire il suo gestore APS. Chi conosce il contratto sa che sorgenti presidiana ha l'obbligo di somministrare l'acqua oltre i massimi stabiliti e che la stessa le viene pagata ad un prezzo maggiorato, il rifiuto preannunciato e la paventata sospensione sono atti di palese responsabilità contrattuale per culpa in contraendo in quanto violano consapevolmente gli oneri contrattuali assunti. So bene che si può eccepire che il comune è altrettanto inadempiente nei confronti della sorgenti per non avere pagato il dovuto ma egli può comunque agire per la prevalenze dell'interesse pubblico sul diritto del privato, il contrario non può fare sorgenti presidiana. 

Egregio avvocato, la tesi da Lei esposta è, per Cefalù UNA NOTIZIA STRAORDINARIA.
Il nostro Comune ha risolto un annoso problema ed i cefaludesi, tutti, possiamo tirare un sospiro di sollievo.
"Sorgenti Presidiana" ha messo il Comune in condizione ideale  "per una risoluzione del contratto", addirittura,  "per colpa del concessionario".
Vuoi vedere che il Comune riesce, pure, a risanare il bilancio con i soldi che riceverà dal concessionario per il risarcimento del danno subito ?

Se poi, come Lei sostiene, basta che il Prefetto venga "portato a conoscenza del fatto" perchè possa "procedere alla confisca del potabilizzatore" SIAMO, veramente, A CAVALLO

Infatti, il Prefetto è già a conoscenza del fatto, direi di tutti i fatti.
Non foss'altro perchè è stato, sempre, uno dei destinatari di tutte le note che "Sorgenti Presidiana", nel tempo ha inviato  al Sindaco di Cefalù.

Per manifestare il nostro gaudio di cefaludesi  non possiamo che INNEGGIARE AL DIRITTO per avere previsto LA CULPA IN CONTRAENDO!

La sentenza che citi attiene alla risarcibilita' da fatto illecito quindi exstracontrattuale. Qui invece siamo nell'ambito del sinallagma contrattuale e nella fattispecie l'interesse pubblico è sempre prevalente sul privato. A meno che sorgenti presidiana non dimostri che con dolo quindi scientemente il comune l'ha portata in decozione. Prova alquanto improbabile. A mio parere.

Scusami, ma l'articolo 2043 cc è citato nella sentenza che ho riportato. Le argomentazioni dei Giudici della Cassazione mi sembrano ineccepibili, soprattutto perché essi finalmente hanno chiarito che l'Amministrazione non ha sempre ragione.

Comunque, quando c'incontreremo, potremo confrontarci con maggiore comodità.

Non ci resta che aspettare che il Prefetto "confischi il potabilizzatore" e "autorizzi il Comune alla risoluzione del contratto per la prevalenza dell'interesse pubblico sul diritto del privato".
La "confisca" dovrebbe arrivare prestissimo ....... "tanto più che il servizio idrico ha già visto fallire il suo gestore APS".

La tesi giuridica prospettata dal collega Vito Patanella non la liquiderei con una semplice battuta....Per quanto un blog non sia la sede ideale in cui affrontare aspetti tecnico-giuridici la sua prospettazione e' stata oggetto di valutazione e discussione...Il Diritto, caro Saro, e' un po' come l'Urbanistica ;) Tu in questa vicenda dimostri di avere quelle certezze che io non ho mai avuto e ti invidio per questo... ;)

Il Diritto è come l'Urbanistica non è, come dico io,  una scienza esatta.
Ciononostante, caro Rosario, non può essere la sua stessa negazione.

Personalmente io nelle questioni di diritto vado a ........... naso.
Qualche volta, in particolare sulla tormentata vicenda dei rapporti Comune-APS-Sorgenti, sulla annosa questione dell'autorizzazione sanitaria con annessi e connessi il naso mi ha aiutato ;)

potrebbe essere affrontato sotto un profilo diverso. E' chiaro che gli aspetti giuridici vadano osservati attentamente e, oltre a non essere questa la sede, io non ho alcuna competenza per tale tipo di analisi.

Rimane però il fatto che quest'approccio, porta inequivocabilmente ad un contenzioso che vedrebbe sicuramente il Comune di Cefalù soccombente per quanto riguarda il debito pregresso. 

Qualora poi il Comune si dovesse veder restituire il potabilizzatore, dovrebbe essere all'altezza di gestirlo, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista finanziario. E comunque si troverebbe a gestirlo con l'inadeguatezza della rete idrica.

Considerato che questo quadro sarebbe sempre negativo per i cittadini, io affronterei la questione sotto un profilo diverso con il principale obbiettivo di risolvere il problema piuttosto che, come spesso accade, cercare strenuamente i colpevoli.

Quanto prima conto di illustrarvi la mia idea, per discuterci sopra.

La prima :
Quale sarebbe "quest'approccio che porta inequivocabilmente ........... " ?

La seconda :
Considerato che "vedersi restituire" significa "vedersi ridare qualcosa che si aveva" e che il Comune il potabilizzatore non lo ha mai avuto - lo avrà dopo che "Sorgenti" che lo ha realizzato lo avrà gestito per 25 anni"- da chi  il Comune potrebbe "vedersi restituire il potabilizzatore" ?