L'opposizione non tace.

Ritratto di Consiglieri di Opposizione

21 Dicembre 2013, 09:28 - Consiglieri di ...   [suoi interventi e commenti]

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Preliminarmente riteniamo opportuno precisare che il Comune di Cefalù non avrebbe mai conosciuto la parola Dissesto se solo non avesse subito dieci anni di scellerata opposizione distruttiva da parte di un gruppo di sedicenti politici ‘esperti e competenti’, che al grido dello scandalo ed a cavallo della protesta, spesso strumentale, con il metodo della ‘guerriglia politica’, hanno costruito la loro ascesa al Municipio al suon di esposti e querele.

Quasi due anni di totale inefficienza ed incompetenza, però, hanno smascherato la reale natura di questi soggetti che essendo del tutto privi di capacità gestionale e soprattutto progettuale si sono limitati esclusivamente a creare ulteriore disordine e ad imporre sempre maggiori tributi.

In merito alle affermazioni fatte dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio e dai Consiglieri del PD su codesto Giornale telematico, ci chiediamo, in virtù di quale arcano automatismo procedurale, la mancata approvazione del Piano di Alienazione dei Beni, potrebbe comportare il Dissesto Finanziario dell'Ente e tutte le annesse improbabili conseguenze da loro elencate.

Circa due mesi fa, infatti, il Sindaco Lapunzina ebbe a dichiarare di essere riuscito ad evitare il Dissesto Finanziario grazie alla pronunzia della Corte Costituzionale in merito all’inapplicabilità in Sicilia della legge sul Dissesto Guidato. Durante le scorse sedute consiliari, inoltre, ha aggiunto che il Comune di Cefalù da Gennaio 2014 non sarà più ‘Ente strutturalmente deficitario’.

Mistificazioni? Forse speranze e, come tali, da tutti condivisibili!

L’unica verità, però, è che se Cefalù dovesse essere travolta dal Dissesto Finanziario, ciò sarà determinato esclusivamente dall’omessa presentazione tempestiva, da parte del  Sindaco Lapunzina, dell’istanza di accesso alla ‘Salva Comuni’ e non di certo perché non è stato approvato il Piano di Alienazione dei Beni. Forse, però, il Sindaco, essendo consapevole delle proprie esclusive responsabilità e temendo il possibile arrivo di Sentenze e Provvedimenti sfavorevoli, tenta di confondere le acque riappropriandosi del già collaudato metodo del plateale urlo allo scandalo che ad oggi pare essere l’unica sua risorsa disponibile.

Sarebbe opportuno che il Sindaco Lapunzina e i suoi scudieri, invece di fare improbabili proclami elettorali, seminando il panico fra la gente, dipendenti comunali precari, genitori o comuni cittadini e contribuenti, si attivassero immediatamente, come richiestogli dai Consiglieri Comunali astenuti, al fine di rendere approvabile quel Piano di Alienazione dei Beni, integrandolo con tutte le necessarie stime dell’UTC (redatte prima dell’approvazione dello stesso e non successivamente, solo in occasione del bando di vendita) e con un parere legale sull'alienabilità degli alloggi popolari, per poterlo successivamente riproporre all'approvazione del Consiglio Comunale.

Il Sindaco e il Presidente del Consiglio la smettano definitivamente di assumere atteggiamenti dittatoriali, oscurantisti e mistificatori che spesso scadono in veri e propri abusi. Un minimo di umiltà sarebbe sufficiente per comprendere la necessità di una ‘sincera’ apertura al dialogo con tutte le forze politiche che, peraltro, hanno sempre ed ampiamente dimostrato di anteporre il bene della città a qualsiasi rivalità politica o personale.

Un costruttivo e sereno dibattito, privo di quegli atteggiamenti di sterile aggressività politica o personale che da dieci anni continuano a ripetersi e tuttora sono perpetrati, gioverebbe di certo alla qualità delle scelte e darebbe finalmente prova dell’avvenuta comprensione dell’essenza della democrazia da parte di questi politici ‘esperti e competenti’ che sino ad oggi hanno dimostrato di non conoscerla né da oppositori né da amministratori.  

Firmato Francesco Riggio; Mauro Scialabba; Rosario Giardina; Giovanni Cassata; Patrizia Messina; Giovanni Iuppa; Marco Larosa; Mauro Lombardo; Pasquale Messina; Vincenzo Liberto.

Commenti

"L'altra notte, il sindaco Lapunzina, è stato visitato dai tre spiriti del Natale di Dickens.

Il primo, lo spirito del passato, che lo aveva condotto a Sala delle Capriate, gli mostrò come faceva lui l'opposizione e quanto essa fosse inutile e distruttiva per la città di Cefalù. L'opposizione vestiva le stesse vesti che prima erano state sue e agiva esattamente come lui aveva agito.

Il secondo spirito gli mostrò il presente, con lui che, durante i lavori d'aula, cercava disperatamente di chiamare in suo soccorso gli stessi consiglieri di opposizione, ma nessuno di costoro poteva vederlo e ascoltare.

Infine, il tragico spirito del futuro lo ha messo di fronte alla sua tomba politica, sulla quale egli stesso ha scritto il nome della sua fine: CORTE DEI CONTI. Così egli cominciò ad implorare lo spirito, chiedendogli di farlo tornare indietro, perché avrebbe rimesso tutto a posto.

Qui la storia di Dickens muta il suo finale. Infatti il Vecchio Scrooge si risvegliò il giorno di Natale felice vivo e vegeto e donò al suo paese gioia e felicità. ma Lapunzina al suo risveglio trovò solo il dissesto che egli aveva contribuito a creare."

Charles Dickens

Questo lo racconta Charles dickens, io, invece, spero che il Sindaco Lapunzina al risveglio sappia dare il colpo di reni utile e necessario ad uscire dal guado ricercando il massimo di coesione politica e sociale dentro e fuori del consiglio comunale. Speriamo