ACQUA, il Sindaco Lapunzina ha ragione: “basta leggere i verbali delle sedute” e .....

Ritratto di Saro Di Paola

20 Marzo 2014, 13:01 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Negli ultimi giorni, sono stati tantissimi i cefaludesi che hanno segnalato interruzioni nella erogazione dell’acqua, in particolare, tra i residenti a Sant’Ambrogio e nelle zone alte di Cefalù.
Stamattina, il Sindaco Lapunzina ha risposto loro con un post pubblicato su facebook nel quale dopo avere, giustamente , “ribadito la particolare complessità della situazione che si è venuta a creare, ha, testualmente, scritto :
 “Da consigliere comunale ho più volte affermato che è stato un errore mettere in esercizio un potabilizzatore senza il rifacimento delle rete idrica. (basta leggere i verbali delle sedute)”.

Il Sindaco Lapunzina, ancora una volta, sull’acqua, cerca di mettere le mani avanti: “io l’avevo detto, leggetevi i verbali delle sedute” .
Un modo, il Suo, per dire che la responsabilità della “situazione” attuale è del Sindaco Vicari. 
E' stata Lei, infatti, che, nel 2005, ha “messo in esercizio il potabilizzatore senza avere provveduto al rifacimento della rete idrica”.

Ebbene, quanto scritto dal Sindaco Lapunzina mi offre l’occasione per affermare, con assoluta certezza, che, nelle sedute nelle quali il Consiglio comunale di Cefalù, in passato, ha affrontato le problematiche connesse alla potabilizzazione dell’acqua, nessun Consigliere ha mai subordinato al rifacimento della rete idrica, prima, la realizzazione del potabilizzatore, e, dopo, l’entrata in esercizio dello stesso.

Per rendersene conto, basta seguire il suggerimento del Sindaco: “basta leggere” i verbali delle sedute consiliari.

Di quelle tenutesi prima della realizzazione del potabilizzatore quando, il 15  e del 21 febbraio del 2000 a richiesta del Consigliere Benedetto Coco + 6,  venne discusso “Il problema della potabilizzazione dell’acqua a Cefalù  a seguito della adozione della delibera n° 449, con la quale la Giunta Vicari aveva affidato, mediante trattativa privata, al Consorzio “Simegas-Torricelli”, oggi “Sorgenti Presidiana”, “la concessione per la costruzione e gestione venticinquennale del potabilizzatore”.
Nei verbali di quelle due sedute, per quanto si legga che i Consiglieri Benedetto Coco e Nicola Noto si siano soffermati sull’entità delle perdite della rete idrica (40 % secondo Coco, 30% o 40% secondo Noto), non si legge di un solo Consigliere che abbia detto :
Sindaco Vicari, fermati, prima di realizzare il potabilizzatore, si deve rifare la rete idrica”.
Nei verbali di quelle due sedute si legge ben altro!
 Il Consigliare Coco, dopo avere chiesto “l’invio dell’intero incarto alle Autorità competenti  per accertare i motivi di palese illegittimità della delibera e i probabili profili di natura penale”, si limitò a presentare una mozione  con la quale
IMPEGNAVA
“il Sindaco e la Giunta Municipale a revocare la propria delibera n° 449 e la contestuale ammissione alla gara di tutte le ditte - “OSMOSISTEMI srl”, “SAIE srl” e  “Servizi Energia Calore” - che ne avevano fatto richiesta”.

Di quelle altre sedute consiliari tenutesi dopo l’ultimazione e la messa in esercizio del potabilizzatore quando, il 10 dicembre 2007 ed il 7 febbraio 2008, su richiesta del Consigliere Lapunzina + 2, vennero discusse le “problematiche inerenti il ruolo del servizio idrico integrato” e conseguenti.
Nei verbali di tali ultime due sedute, non si legge di nessun consigliere che abbia detto che il Sindaco Vicari aveva commesso l’errore di mettere in esercizio il potabilizzatore senza avere, prima, rifatto la rete idrica.
Non lo ha detto, neanche, il Consigliere Lapunzina.
Nessuno avrebbe potuto dirlo!
Sarebbe stato errore amministrativo di estrema gravità per il Comune.
Nei verbali di quelle due sedute, si legge, soltanto, dell’errore, che il Sindaco Vicari aveva commesso per avere messo in esercizio il potabilizzatore in mancanza dell’autorizzazione sanitaria.
Quella mancanza di autorizzazione, per la quale, secondo i Consiglieri Lapunzina e Franco, il Sindaco Guercio, avrebbe dovuto, addirittura, rescindere il contratto con Sorgenti Presidiana.

Sono stati, e sono, gli accadimenti - lodi arbitrali e sentenze - che si sono registrati, dal 2005 ad oggi, la prova più patente dell’impossibilità, per il Sindaco Vicari, di non “mettere in esercizio l’impianto” e di quella, per il Sindaco Guercio, di “rescindere il contratto con Sorgenti Presidiana”.

Come dire che il Sindaco Lapunzina ha, proprio, ragione:
basta leggere i verbali delle sedute” per rendersi conto degli errori politico-amministrativi, che, in passato, sono stati commessi sulla potabilizzazione dell’acqua.
Quegli errori che, oggi, Egli sostiene altri hanno commesso e quegli altri errori, che, sempre altri, avrebbero potuto commettere solo se si fossero comportati come, Egli, sosteneva si dovessero comportare. 

Saro Di Paola, 20 marzo 2014

Commenti

Vicè: - Nzulu, u sintisti  ca u sinnicu avia ragiuni pi l'acqua? Iddu l'avia dittu, quann'era cunsigghieri: " ha stato un errori mettiri in esercizio un potabolizzatore senza il rifacimento della reti idrica !"

Nzulu: - Certu, affettivamenti avia ragiuni! E uora chi fa? Sa mancia squarata?

Nzinu: - E senza acqua comu fa?

Nzulu: - A mia mu dici, ca un puozzu cuociri mancu a pasta!?

Vicè: -.... nchia!

Nzinu: - Picchì?

Vicè: -... accussì!

Il post integrale pubblicato dal Sindaco Lapunzina su facebook nel gruppo "Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù" circa 15 ore fa:

A quanti hanno scritto sul servizio idrico voglio prima di tutto dire che nessuno ha mai fatto silenzio e non conosco precedenti amministratori che si sono interessati (telefonando casa per casa)al fine di garantire il servizio idrico. Voglio altresi ribadire che la situazione che si è venuta a creare è particolarmente complessa. Da consigliere comunale ho piu' volte affermato che è stato un errore mettere in esercizio un potabilizzatore senza il rifacimento delle rete idric...a.(basta leggere i verbali delle sedute).
Sono le perdite, assieme alla decisione della società Sorgenti Presidiana di fornire 8.500 mc al giorno di acqua trattata, a fare stare il sistema di distribuzione in precario equilibrio. L'acqua trattata viene immessa nel serbatoio urbano di Via Giubileo Magno 95 e non appena raggiunge una certa altezza viene pompata al serbatoio di Croce Parrino; è proprio questa immensa vasca che serve S.Ambrogio, Ospedale, Via Giubileo Magno, Via B,Via B6, Via Brancati ,Ferla.
Ebbene accade che, se per varie motivazioni (perdite,interruzioni energia elettrica ), non si riesce a pompare acqua a sufficienza, il serbatoio di Croce Parrino va in sofferenza e nelle tubazioni entra aria che blocca il passaggio dell'acqua. Qualcuno si chiederà ma perchè accade cosi spesso? Dopo il fallimento di APS, la società Sorgenti Presidiana non ha ricevuto la liquidazione di alcune fatture e dopo solleciti, dal 05/dicembre, ha deciso di fornire 8.500 metri cubi al giorno di acqua trattata rispetto ai 10.000 o anche 11.000 precedentemente immessi. E' evidente che quando veniva potabilizzata piu' acqua si riusciva ad avere una scorta maggiore per sopperire a perdite improvvise o interruzioni varie. Da domani sarò impegnato a trovare una soluzione.

Una frettolosa ricerca nel mio disordinatissimo e frammentario archivio ha prodotto soltanto questi due documenti. In nessuno di essi, viene detto, al Sindaco del tempo “FERMATI !!!!”.
Che rammarico, sapere, oggi, che sarebbe bastato solo quello (sic!).

 

Testo dell'Interrogazione (atti del Consiglio, pertanto) prodotta in data 03 agosto 2001 dai Consiglieri di DL - La Margherita - Noto Nicola, Mazzola Vincenzo, Coco Benedetto:

L’Amministrazione comunale da Ella rappresentata ha sottoscritto, con il R.T.I. Simegas Torricelli, il contratto per la costruzione dell'impianto di potabilizzazione. Com’è noto, si prevede che gli utenti debbano sborsare, per ogni metro cubo di acqua consumata, un costo aggiuntivo di £. 790 cui è da sommare una quota imprecisata a fronte del consumo dell’energia elettrica necessaria all’impianto.
Nei giorni scorsi, per più di una settimana, Cefalù è stata oggetto di una grave crisi idrica determinata da una vera e propria falla nella conduttura da cui defluivano, si apprende, trenta litri di acqua al secondo. Tale situazione del resto non è nuova, perché periodicamente si assiste allo scoppio di tubi che riversano nelle strade ingenti quantità di acqua.
Ad ulteriore conferma, il Dirigente del Servizio Idroelettrico, Ing. Gucciardo, ha recentemente dichiarato ad un organo di stampa che il 40% dell’acqua immessa in conduttura si perde nel sottosuolo.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri comunali interrogano la S.V. per sapere quali iniziative l’Amministrazione ha per tempo intrapreso onde evitare che l’acqua “potabilizzata” si disperda nel sottosuolo e comunque, nella condizione che in atto si prospetta, a chi verranno addebitati i costi di potabilizzazione di quel 40% di acqua che non giunge nelle abitazioni dei cittadini.

 

Stralcio dell'intervista rilasciata in data 12/10/2003, dal Consigliere comunale Rosario Lapunzina (DL – La Margherita) ad un Giornale locale:

Cosa pensi di dire ai cittadini che ormai hanno fatto l'abitudine a porten e l'acqua potabile con i bidoni ?

Per ora, purtroppo, potrei consigliare soltanto di mantenersi allenati.
Il potabilizzatore, oggi percepito come un miraggio, rischia di trasformarsi nell’inganno degli anni a venire. Mentre rimane tutta da dimostrare la concreta utilizzabilità dell’acqua ai fini potabili, la qual cosa dipende ovviamente dalla gradevolezza dell’acqua stessa al termine del processo industriale, è già chiaro il quadro dei costi che andranno a pesare sui cittadini, con un sovrapprezzo che si aggira sugli 80 centesimi di euro al metro cubo. Ciò, con l’aggravante di una rete colabrodo in cui si disperde il 40% dell’acqua immessa, per la quale dovrà essere corrisposto, ovviamente, il costo della potabilizzazione.

 

Rimangono, poi, da spiegare i motivi per i quali non si è seriamente investigata l’eventualità di nuove captazioni, considerata la ricchezza di acqua nel nostro territorio.

Sul potabilizzatore, Gaetano Lapunzina, da segretario del PD, per anni, ha tentato di “confondere le acque” accusando gli altri di confonderle.
Con tutti i mezzi, anche con il volantinaggio di comunicati del Suo partito.
Emblematico al riguardo quel volantino giallo “VOGLIONO CONFONDERE LE ACQUE” che, nel gennaio 2008, venne distribuito in migliaia di copie per sfruttare il malcontento dei cittadini cui erano state recapitate le prime bollette del servizio idrico incrementate dell’aliquota di potabilizzazione.
Sono certo che Gaetano, per quanto “disordinatissimo e frammentario” possa essere il suo archivio,  quel volantino giallo, insieme ad almeno un altro di colore verde, lo ritroverà facilmente.
Chiunque volesse rendersi edotto delle posizioni che il PD assunse in quegli anni contro il potabilizzatore può rileggere quel volantino al link (http://www.qualecefalu.it/node/2562).

Il commento di Gaetano al mio post di ieri è in perfetta sintonia con quei tentativi di confondere le acque che, per anni, Egli ed il PD, hanno condotto sostenendo tesi e posizioni che tutti gli accadimenti successivi hanno acclarato assolutamente infondate e, perciò, definitivamente tacitato.
Sì perché Gaetano con l’ironia del Suo “rammarico” rafforzata dal “sic”, seguito dal punto di esclamazione e messo tra parentesi, ha tentato di confondere le acque, ciò perché mi fa dire cose che io, nel mio post, non ho detto.

Infatti, dire che i Consiglieri Coco Benedetto, Noto Nicola e Mazzola Vincenzo il 3 agosto del 2001 hanno prodotto la interrogazione che Egli ha riproposto, è, forse, come dire che gli stessi Consiglieri abbiano chiesto  al Sindaco Vicari di  “FERMARSI” e non mandare avanti l’iter per la costruzione del potabilizzatore”, in quella seduta consiliare del 15 febbraio del 2000, che, proprio, loro stessi avevano chiesto di convocare con all’o.d.g. il punto “IL PROBLEMA DELLA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA A CEFALU’. DETERMINAZIONI” ?

Manco per niente!
A dirlo non sono io, a dirlo è il “verbale di quella seduta”, al quale, sviluppato su 15 cartelle,
è allegato l’intervento del Consigliere Coco, nella sua interezza.
Una interezza, che fa cogliere il SENSO AUTENTICO DELL’INTERVENTO e LA RAGIONE, per la quale Coco ed altri sei consiglieri avevano voluto il dibattito in aula nella necessità di FERMARE L’ITER che il Sindaco Vicari aveva intrapreso per dotare la Città del potabilizzatore, SOLO E SOLTANTO, per “RIAMMETTERE ALLA GARA le altre tre ditte che ne avevano fatto richiesta”.
Non già perché prima di realizzare il potabilizzatore sarebbe stato necessario rifare la rete idrica.

Oggi, a rileggere il verbale di quella seduta, è l’intervento del Consigliere Nicola Noto a colpire più di ogni altro.
Ciò perché è intervento ASSOLUTAMENTE EMBLEMATICO rispetto alla necessità, che Cefalù aveva di essere dotata di un potabilizzatore, anche con una rete idrica fatiscente.
Necessità che, già nel 1992, aveva appalesato l’ordinanza del Commissario Pianelli e che la politica cittadina non era stata in grado di soddisfare sin dai primi anni 80, quando, la portata dell’acquedotto di Collesano cominciò ad essere insufficiente per il fabbisogno idrico di Cefalù e vennero immesse in rete l’acqua di Presidiana e quella del pozzo Santa Barbara.
Riporto testualmente, dal verbale :
Il Consigliere Noto dice che quella dell’acqua potabile è una delle questioni non risolte a Cefalù. Afferma che bisogna affrontare il problema della potabilizzazione  e riconosce che l’Amministrazione in questo senso si è data da fare facendo delle scelte verso la concessione per la costruzione e la gestione…………(omissis)……..
Quindi dopo avere affermato che l’acqua potabile è un bene su cui non si può speculare, chiede all’Amministrazione di rivedere tutto l’iter procedurale per verificare se esiste altra ditta che abbia presentato offerta più vantaggiosa”.


Discorso in tutto analogo, cioè che Gaetano nel Suo commento mi fa dire cose che io non ho detto, si può fare per lo stralcio dell’intervista che il Consigliere comunale Rosario Lapunzina ha rilasciato ad un giornale locale il 12/10/2003.
Forse che l’intervista sia un “verbale di seduta consiliare” ?
Forse che, nell’intervista, il Consigliere Rosario Lapunzina abbia detto ciò che, da Sindaco ha detto, ieri ?
E meno male che, da Consigliere, Egli non ha mai detto che la Vicari “non avrebbe dovuto immettere l’acqua potabilizzata nella rete fatiscente”.
Lo avesse detto sarebbe stata una delle “perle” più pregiate tra quelle che, sull’acqua, da consigliere, Rosario Lapunzina ha collezionato.

Quanto alla “seria investigazione sull’eventualità di nuove captazioni, in considerazione della ricchezza di acqua del nostro territorio”, preferisco non dire nulla.
Alla esposizione di tantissime ragioni ed argomentazioni talmente ovvie che rilegherebbero nella sfera della IRRAZIONALITA’ non già l’investigazione sulle nuove captazioni ma il solo pensiero di farla, preferisco il silenzio.