Chiude anche il centro nascite?

Ritratto di Angelo Sciortino

4 Aprile 2014, 12:34 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il Governo regionale e l'Assemblea hanno deciso che il centro nascite di Cefalù deve essere chiuso. Meraviglia che lo stesso destino sia stato riservato soltanto a Licata, ma non ad altri centri più piccoli, che saranno riuniti in un unico distretto e potranno rimanere aperti.

Nelle Madonie, che gravitano su Cefalù, e nella stessa Cefalù sarà necessario, quindi, servirsi del centro nascite dell'ospedale di Termini Imerese.

Già questo è grave, ma ancor più grave è il fatto che all'Assemblea, durante la presentazione, un politico abbia dichiarato che il nuovo piano sanitario sia stato concordato con i Sindaci interessati. E siccome tra essi c'è il Sindaco di Cefalù, ci si augura che da lui venga una smentita. Una smentita tanto più necessaria, se si tiene conto che l'ospedale di Cefalù doveva essere un ospedale di eccellenza; che già Cefalù ha perso il Tribunale, l'Agenzia delle Entrate, l'Esattoria, il suo porto semi diroccato, l'acqua potabile e così via.

Senza amministrazione della giustizia e senza la possibilità di bere, avranno pensato i grandi politici, conviene che a Cefalù non nasca più nessuno. E così, ecco la chiusura del centro nascite.

Ma questo rappresenta anche la chiusura di una comunità per svilimento! Una comunità vittima di regolamenti burocratici, che stanno tentando di togliere, oltre al diritto di nascere, anche quello di esservi seppelliti. Siamo all'opposto dello stato assistenziale di tipo svedese, dove il cittadino è protetto dalla nascita alla morte, mentre invece a Cefalù è massacrato dalla nascita alla morte.

Quando si adombrò la prima volta la chiusura del centro nascite, a Cefalù nacque un comitato spontaneo per opporvisi. Questo comitato è ancora vivo e ancora vivo è il gruppo facebook “NO alla chiusura del punto nascite del San Raffaele - Giglio di Cefalù”: da entrambi deve venire una risposta dura, che faccia capire alla politica regionale e comunale che non è più tempo di arrecare ulteriori danni ai cittadini.

Commenti

Anni fa quando si profilò all'orizzonte il san raffaele, qualcuno si oppose fermamente, non perchè credeva ad un'eccellenza di scarso valore, ma bensì perchè questo accordo veniva da un'area a lui invisa, da qui probabilmente lo spasmodico desiderio di vedere distrutto quanto fatto da altri.