Il Sindaco, su facebook, annuncia querele

Ritratto di Pino Lo Presti

16 Aprile 2014, 20:33 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Nel Consiglio comunale del 4 aprile, nell’ambito della discussione sul Regolamento delle sponsorizzazioni - poi, alla fine non approvato -, il consigliere del Gruppo “Controvento”, avv. Giovanni Iuppa, aveva presentato un emendamento di indubbio valore e pregnanza, certamente qualificante.
Con tale emendamento si chiedeva sostanzialmente che il Comune non potesse accettare tout court sponsorizzazioni da soggetti e ditte che avessero dei contenziosi aperti con lo stesso.
Tale emendamento però, con i voti contrari della maggioranza - ad esclusione di quello del Presidente del Consiglio - non è stato (incredibilmente) approvato.

La questione posta non è di poco conto; si comprende facilmente come - specie in tempi di crisi delle casse comunali - l’accettare denaro o sltri benefici, sotto forma di sponsorizzazione, per iniziative comunali, possa comportare dei “cedimenti” da parte della Amministrazione nei confronti della controparte, sia in merito a contenziosi di ordine fiscale, sia in merito alla necessaria censura di eventuali “sforamenti” dai limiti delle licenze ed autorizzazioni ottenute, sia in merito ad eventuali “pressioni” circa iniziative, o parti di esse, messi - o da mettere - in cantiere da parte della Amministrazione comunale.

Già all’epoca della pubblicazione del rendiconto economico SS. Salvatore 2012 (http://www.qualecefalu.it/node/2600), ma soprattutto all’epoca della pubblicazione del rendiconto 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/3298) - vedi, di A. Sciortino, “Comitati permanenti, sponsor fatiscenti e rendiconti figurativi”, del 13 settembre http://www.qualecefalu.it/node/3399 - ci si interrogò sulla opportunità di “oscurare” i nomi di quegli sponsor che non avessero fatto esplicita richiesta di loro pubblicazione, e ciò in nome di una bizzarra interpretazione della legge sulla privacy.
E’ chiaro che, con tale “copertura”, venivano a mancare - in barba alla “trasparenza” - elementi che avrebbero potuto essere utili ad individuare e leggere “i criteri” di talune scelte organizzative degli stessi festeggiamenti, come, ad esempio, la scelta del luogo dove fare lo spettacolo pirotecnico, ma non solo!

La questione, però, va oltre il piano puramente normativo; su un piano più squisitamente politico, infatti, la si potrebbe porre come “etica”, qualora la politica si prefiggesse ancora oggi di avere un’Etica.

Un governo politico di una Città non dovrebbe accettare “contributi” da “soggetti” che, pur non avendo contenziosi legali con il Comune, abbiano però perseguito e perseguano comportamenti in conflitto con i valori ed i principi programmatici di detto governo.
 

 


quel tratto della spiaggia  prima della "riqualificazione"

Ma, allo stesso comportamento, ovviamente, dovrebbero attenersi le associazioni culturali.

Con quale coerenza “etica” una associazione culturale, che promuova una iniziativa, in favore del rispetto della Natura, dell’Ambiente, etc... può accettare contributi, per quella iniziativa, proveniente da “soggetti” il cui comportamento, proprio sui temi in oggetto, è quantomeno discutibile?
Programmare un momento di tale iniziativa proprio nel luogo di “un misfatto” ambientale non confonde le idee alle persone, non suona ai loro occhi come una sorta di “benedizione” da parte di quell’Ente o Associazione nei confronti di tale misfatto e nei confronti di chi tale luogo ha deturpato? Non fa sembrare quasi che quel “misfatto” ed il suo autore, lungi dall’essere censurabili, siano piuttosto tra i sostenitori dei valori e dei principii che quella data associazione o ente, con quella determinata iniziativa, intendono promuovere?

Ma oggi, in nome del Dio Denaro, in nome di un pragmatismo post-ideologico, tutto passa in secondo piano, persino ciò che pericolosamente si avvicina - per quanto solo su un piano etico - alla “corruzione”.

Con quali argomenti una Associazione potrà mai criticare quel “misfatto”, per quello che è, quando ha ricevuto soldi o altri benefici proprio dal suo autore?

Mi è stato risposto, simpaticamente e confidenzialmente, dalla sig.ra Mancinelli, promotrice della, peraltro pregevole, “Giornata mondiale della Terra”, anche qui a Cefalù, - al riguardo dell’inserimento nel Programma di un “aperitivo biologico "Bio-sunset", il 19 aprile, alle ore 19.30, proprio al lido Malik - che così, magari chissà, i suoi gestori potrebbero sensibilizzarsi proprio ai temi dell’ambiente!

Questo atteggiamento “missionario”, che implica la benevolenza del “perdono” o quanto meno della “sospensione della condanna morale”  in vista del mantenimento di un dialogo, da cui, chissà, potrebbe derivarne una conversione del “peccatore”, è proprio quello che Legambiente, dagli anni della presidenza Castiglia a quelli della presidenza Caliò, ha mantenuto nei confronti dei soggetti portatori di una cultura “criminale” in termini di etica ambientale.
Già Bonifacio VIII, nel secolo XIV, si era “inventato” le “indulgenze”, stabilendo che per essere “assolti “ da un peccato bastava una semplice espiazione nella forma di una oblazione in valori materiali.... Perché stupirsi se anche oggi si fa lo stesso, magari offrendo al “peccatore” la possibilità di optare tra una “sponsorizzazione” in denaro e un incarico (remunerato) professionale?
Ne è un esempio proprio il caso del Malik, sul quale - che io ricordi - mai Legambiente Cefalù ha pronunciato - ad oggi - una parola di biasimo!

Quando, nella primavera del 2007, a seguito dell’inizio dei lavori per la costruzione del Malik, i lettori di cefalunews chiesero a Legambiente di informare su cosa stesse succedendo, la stessa associazione si limitò, tramite lo stesso giornale, a chiedere dei semplici chiarimenti alla ditta CARLTON S.P.A.
Questa la risposta che la società diede all’associazione ambientalista e che la stessa inviò, per la sua pubblicazione, a Cefalunews.

 Lido Cimino costruzione Malik.pdf

Da notare - in questo che possiamo oggi ritenere un prezioso documento storico - due cose.
La prima è dove si dice: “...il progetto verrà completato anche seguendo i consigli e gli aiuti degli esperti di Legambiente”.
Cosa che poi in qualche modo avvenne, stante all’incarico dato dalla Società all’arch. Mauro Caliò (in seguito anche Presidente di Legambiente-Cefalù) per la redazione della relazione tecnica di valutazione dell'impatto ambientale (V.A.S.) presso la Sovrintendenza per l'ottenimento delle relative approvazioni.
La seconda è nell’aver (“prudentemente” dico io) demandato al, peraltro ottimo, Salvatore Granata, la valutazione scritta sulla risposta data dalla società CARLTON S.P.A.

Per quanto condivida la sostanza della critica della sig.ra Castiglia al Sindaco Lapunzina, mi lascia un po’ perplesso condividere quel “Ma è proprio l’incoerenza con non tollero”; un po’ di autocritica, qualche volta, in qualche caso, gioverebbe a tutti.

Commenti

Legambiente ha sempre denunciato il caso Maljk! Se volete vi porterò le carte, ai tempi della mia presidenza! Come se non bastasse, ho articoli su articoli a mia firma. Tanto è vero che io al Maljk non ci ho mai potuto mettere piede, primo perché non voglio e secondo perché sia il proprietario che l'ex socio hanno un "wanted" con la mia faccia.

francamente non ne sono a conoscenza; almeno sui siti telematici cefaludesi non ricordo di averne visti.

Se potessi farceli avere sarebbe una buona cosa al fine di irrobustire la nostra cartella "dossier malik"!

Vi farò avere al più presto copia del nostro esposto come Legambiente. Per quanto riguarda gli articoli, i nostri approfondimenti a mia firma – proprio in quanto tali – non erano presenti sul web ma sul nostro giornale cartaceo La Voce, che in passato ha dedicato ampio spazio a questa tematica con inchieste e documentazioni. La natura cartacea del mensile rende leggermente più macchinosa la ricerca dei pezzi ma mi riservo di farveli avere in un tempo non troppo lungo

chissà che non si possa riaprire la partita ... e in bocca al lupo per quanto paventato dal Sindaco (speriamo che finisca lì).