Né dimissioni né sfiducia

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Luglio 2014, 17:51 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Il Sindaco non deve dimettersi né la nuova maggioranza deve sfiduciarlo. Le sue dimissioni, infatti, servirebbero soltanto ad anticipare la logica conclusione degli errori da lui commessi nell'amministrare la Città; l'essere sfiduciato, invece, gli permetterebbe di dire che il non aver potuto portare a compimento la sua opera di risanamento delle finanze comunali e di rilancio sociale ed economico della Città è colpa di quei consiglieri, che lo hanno fermato con la loro mozione di sfiducia.

In altri termini, egli deve restare sul ponte di comando come il capitano sulla nave che affonda e non può allontanarsene come uno Schettino qualsiasi.

Certo, se il suo restare dovesse durare ancora per i tre anni, quanti sono gli anni che rimangono alla fine della legislatura, sarebbe proprio una iattura, alla quale la Città non potrebbe sopravvivere. Per fortuna, però, tutto lascia presagire che non durerà altri tre anni.

Per durare altri tre anni, dovrebbe superare, infatti, gli scogli che si frapporranno alla sua navigazione già dalle prossime settimane e dei quali è cosparso il suo mare per almeno cinque mesi.

Personalmente ne vedo uno già vicinissimo: la decisione del TAR sulla questione relativa al ricorso avverso la Determinazione N. 22 del 18-09-2012 dell'ingegnere Duca. Già ne abbiamo scritto su questo blog: http://www.qualecefalu.it/node/925 e http://www.qualecefalu.it/node/988. Se, come credo, la decisione sarà sfavorevole per il Comune, a giorni ci troveremo una costosa condanna per lo stesso Comune e per gli ignari cittadini.

Superato con la chiglia sconquassata questo scoglio, non credo che altrettanto potrà accadere con l'altro rappresentato dal controllo semestrale della Corte dei Conti relativamente alle scadenze del piano di rientro decennale. Già la sentenza prevista del TAR scompaginerebbe lo stesso piano di rientro.

Tralascio gli altri scogli, perché già questi due da soli sono sufficienti per farci temere il peggio e soprattutto di convincerci che sbattendo su di essi la debole barchetta del Sindaco è destinata a essere fermata da interventi esterni alla sua volontà di dimettersi e a quella dei consiglieri di sfiduciarlo. Costoro, anzi, sfiduciandolo, finirebbero con il trasformarsi in capri espiatori, sui quali il Sindaco scaricherebbe ogni responsabilità del fallimento della sua Amministrazione. Gli lascino ogni responsabilità e lo facciano procedere com'è ormai sua abitudine: agitandosi.

La sola attività da svolgere, dovrà limitarsi a controllare ed evitare che il Consiglio possa approvare ancora altre decisioni sbagliate dell'Amministrazione, che aggraverebbero la navigazione della Città. Per il resto, liberino la Città da ulteriori sbadataggini della burocrazia comunale, preghino insieme ai cittadini che non accada il peggio e difendano quel poco che resta delle sue espressioni artistiche e paesaggistiche.

Commenti

e' ben capace di frantumare, sul suo cammino, quelli che tu chiami scogli, anche quelli più grandi. Sì, penso proprio che continuerà a rompere grandi scogli per i prossimi tre anni, fino a fine mandato!