ACQUA: dalla emergenza e dai disservizi della tarda primavera, alla regolarità del servizio in piena estate

Ritratto di Saro Di Paola

9 Agosto 2014, 20:06 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il Sindaco Lapunzina, lo scorso 4 agosto con l’ordinanza n° 75 (http://www.qualecefalu.it/node/13496), ha revocato la precedente ordinanza, con la quale, l’8 novembre 2013, aveva vietato, nel centro storico, l’uso, per scopi potabili ed alimentari, dell’acqua erogata dal civico acquedotto.
Ciò perché, come si legge nella premessa all’ultima ordinanza
“il Dipartimento di Prevenzione U.O.C. Igiene Degli Alimenti, Sorveglianza e Prevenzione Nutrizionale di Palermo, con propria nota Prot. n. 1362/U/SIAN/.VG del 01/08/2014, assunta al Protocollo Generale dell’Ente in data 04/08/2014 al n° 18579 ha reso noto che, a seguito degli esiti analitici dei rapporti di prova relativi ai campioni di acqua, prelevati negli ultimi tre mesi dal personale tecnico dell’ASP, hanno evidenziato la conformità ai parametri previsti dal D.Lgs. 31/2001”.

Tale ultima ordinanza è di quelle che dovrebbero fare riflettere.
Tutti.
Per primo, proprio, il Sindaco Lapunzina che quella ordinanza ha emesso.
Riflettere per definire la via lungo la quale il Comune dovrà muoversi.
Sin da subito.
Per potere mettersi all’opera, sin dal giorno dopo il 31 ottobre p.v., quando finirà la gestione del servizio idrico da parte del Commissario straordinario e liquidatore dell’A.T.O. 1 Palermo e la gestione del servizio medesimo tornerà al Comune  per la mancanza di un gestore disponibile alla gestione unitaria del servizio nei Comuni dello  ATO medesimo e ciò con buona pace del Commissario dello Stato che ha impugnato l'art. 17 del disegno di legge n. 782 dell'1 agosto 2014, che al comma 2 ha previsto che "negli ambiti territoriali ottimali in cui il gestore del servizio idrico integrato non è stato individuato o è fallito, i comuni, in forma singola o associata, possono gestire il suddetto servizio".

La riflessione di tutti dovrebbe partire dall’analisi del rapporto causa-effetto tra gli interventi ordinari e straordinari, che sono stati eseguiti nella rete idrica del centro storico durante il lasso di tempo intercorso tra le due ordinanze e “gli esiti analitici dei rapporti di prova sui campioni d’acqua prelevati”, che hanno fatto da supporto alle ordinanze medesime, per essere estesa all’analisi, più generale, del rapporto causa-effetto tra gli interventi ordinari e straordinari, che sono stati eseguiti nella rete idrica esterna al centro storico, durante il lasso di tempo intercorso tra i giorni della “emergenza idrica”, che, nella tarda primavera scorsa, hanno patito l’Ospedale e le utenze delle zone alte del territorio e i giorni della regolarità della erogazione idrica, di cui, in pieno agosto, stanno beneficiando, persino, le utenze delle zone alte del territorio.

Per quanto attiene agli interventi nella rete idrica del centro storico, dalla pagina facebook del Sindaco, abbiamo appreso che, dall’8 novembre 2013 al 4 agosto 2014, a parte gli interventi ordinari per riparare le perdite di superficie, via via appalesatesi, sono stati sostituiti alcuni tratti di tubazioni, assolutamente fatiscenti, di lunghezza piuttosto modesta e nulla di più.
E’ stato lo stesso Sindaco a pubblicarne le foto il 15 giugno: 

            

Per quanto attiene agli interventi nella rete idrica esterna, sempre dalla pagina facebook del Sindaco, abbiamo appreso che, a parte gli interventi ordinari per riparare le perdite di superficie, via via appalesatesi, è stata eseguita una nuova - inutile n.d.r. - conduttura per alimentare l’Ospedale ed è in corso di realizzazione quel tratto della condotta esterna dalla sorgente di Favara, che, nella scorsa primavera era stato interessato dalla frana verificatasi in contrada Olivazza di Lascari e nulla di più.

Sulla sua pagina facebook, il Sindaco, invece, non ha fatto cenno alcuno della eliminazione della copiosissima perdita d’acqua, che, nei giorni della “emergenza idrica” alimentava il torrente Pietrapollastra.
Sulla eliminazione di tale perdita, il Sindaco non mi ha, neanche, smentito o dato sulla voce, come Gli ho, pure, chiesto di fare (http://www.qualecefalu.it/node/13451) nel caso si fosse trattato di una mia congettura. 

    

La sintesi dell’analisi, serena, responsabile ed obiettiva, dei rapporti causa-effetto, di cui ho detto, delinea, chiara e precisa, l’unica via, che, dopo il 31 ottobre p.v. il Sindaco e la sua Amministrazione hanno l’obbligo di intraprendere e seguire.
La via della localizzazione e della sostituzione dei tratti più degradati delle condotte del civico acquedotto e, nel contempo, della localizzazione e della eliminazione di perdite sotterranee che non dovessero verificarsi in questi tratti.
Altera via non datur”.
E’, infatti, assolutamente inutile invocare leggi speciali da parte della Regione, per finanziamenti speciali, che la Regione è nell’impossibilità di concedere.
Sarebbe già tanto, anzi tantissimo, che la Regione, per il tramite del Commissario Tucci, riuscisse ad onorare l’impegno di pagare, anche, dopo 120 giorni, le fatture per gli interventi sulla rete “ordinati” dal nostro Comune e quelle, di importo molto più consistente, per i costi della potabilizzazione dal 5 febbraio al 31 ottobre.

La via delineata dalla analisi dei rapporti causa-effetto, di cui ho detto, è da stimolo per un’altra riflessione.
Amara, molto amara.

Se dopo il 2005, quando è entrato in esercizio il potabilizzatore, piuttosto che sbraitare contro il suo gestore, per sbraitare contro la Vicari, con l'obiettivo di “criminalizzarla” per avere commesso  il “reato” di fare realizzare il potabilizzatore prima di rifare la rete idrica e per di più ad una impresa cefaludese, si fosse  intrapresa e seguita tale via, per quanto attiene al servizio idrico, Cefalù, nel 2014, non si sarebbe trovata nelle condizioni in cui si trova.
Ma non solo.
Il debito nei confronti del gestore del potabilizzatore non avrebbe raggiunto il livello, che ha raggiunto e che, con tutta probabilità, nei prossimi mesi risulterà decisivo nel fare precipitare il Comune nel dissesto finanziario.

Saro Di Paola, 9 agosto 2014

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Commenti

Caro Saro,
sono passati appena tre giorni da quando il Vescovo Manzella, nella preghiera al termine della Processione del SS. Salvatore, ha detto “Lasciateci sognare!” e tu, invece, quotidianamente riconduci all'amara, molto amara realtà questa amministrazione…  e non solo… che credeva di poter fare proprie le parole di Sua Eccellenza!    ;-)