Consegnato al prof. M. A. La Grua il Premio “Ruggero II”

Ritratto di Pino Lo Presti

5 Agosto 2014, 04:34 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Nella cornice del Teatro Comunale “Salvatore Cicero”, sabato 2 agosto 2014, l’affettuoso e riconoscente abbraccio al nostro emerito concittadino madonita. 
Presente la Giunta comunale pressochè al completo ed il Sindaco di Lascari Pippo Abbate.

 


Il Premio con il suo significativo riconoscimento è stato concepito più di tre lustri fa da Giovanni Biondo nell’intento di ridare centralità nella vita culturale della nostra città alla figura di Ruggero II non solo e soltanto per la importanza che egli ha avuto nella storia di Cefalù ma soprattutto per i valori di tolleranza ed incontro tra le varie culture inaugurata a Cefalù e sviluppata dai Normanni, con Federico II°, successivamente alla Corte Palatina di Palermo.
In una città che mostra di non aver ben capito cosa significa “Turismo culturale” - appiattita su quello balneare e ristorativo - è questa - quella del recupero dei “valori” della figura del Re normanno - una indicazione non di poco, anche per le refluenze di carattere più eminentemente “spettacolari” nel cartellone estivo.

La prima edizione del “Premio" fu nel 1999, in occasione dell’ 845° della morte di Ruggero II°, il giorno presunto del 28 febbraio, e fu consegnato allora alla figura di Padre Crispino Valenziano emerito studioso della nostra Basilica Cattedrale.


La seconda edizione fu nel 2011 e venne consegnato a Padre Liborio Asciutto per il costante lavoro per il dialogo interreligioso portato avanti dal Centro Culturale “La Palma”.

Con la sindacatura Lapunzina tale appuntamento è stato stabilmente inserito nel calendario dei festeggiamenti per il SS. Salvatore e consegnato il 2 agosto subito dopo la esposizione della bandiera del Gesù Salvatore.

Nel 2012, l’importante riconoscimento fu consegnato al M° Diego Cannizzaro e non solo per le sue doti musicali quanto piuttosto per l’instancabile lavorìo di stimolo e tessitura delle varie ricerche storiche sul nostro territorio in campo musicale con particolare riguardo alle esperienze dei tanti gruppi giovanili

Nel 2013, fu la volta dell’insigne archeologo, prof. Amedeo Tullio a cui tanto deve la nostra città riguardo alla conoscenza ed al recupero della propria storia.

Quest’anno tale riconoscimento non poteva non andare al prof. La Grua per quei valori  di riferimento che il Premio intende recuperare, di tolleranza ed incontro, che egli ha testimoniato, con il suo esempio etico e civile, nei lunghi anni della sua appassionata attività di insegnate, di uomo di lettere, di giornalista e di uomo impegnato in politica.
Se oggi ha un senso parlare del Comprensorio Cefalù-Madonie non solo come una entità geografica lo si deve, certamente in gran parte proprio alla qualità del suo amore per questa nostra terra.

Il Presidente della Associazione “Cefalù Città di Ruggero”, Giovanni Biondo ne ha tratteggiato inoltre la figura di fondatore del Corriere delle Madonie, strumento fondamentale di confronto ed elaborazione culturale degli intellettuali, e no, dei paesi del bacino Madonita di cui Cefalù veniva considerata la “Porta” ed il punto di raccordo, condotto con tanti sacrifici (anche economici) per 36 anni, dal 1964, e i cui numeri, raccolti in ben 15 volumi - donati alla Fondazione Mandralisca - costituiscono oggi una fonte storica di straordinaria importanza.

Giovanni Biondo ha sottolineato la peculiarità del suo impegno politico “sempre all’opposizione” (almeno fino al 1993): “non perdente” per questo ma “vincente” piuttosto in quanto non ha partecipato allo sfacelo dello sviluppo di Cefalù in quegli infelici anni del boom edilizio (che vide tra l’altro la completa distruzione della necropoli), ed i suoi continui appelli alla stesura di un PRG che eliminasse l’arbitrio (purtroppo mai del tutto sradicato) delle concessioni edilizie con criteri clientelari.

Il riconoscimento della sua figura etica e morale di Galantuomo avvenne per moto popolare nel 1993 con la sua elezione a Sindaco di Cefalù.
Erano, quei primi anni ’90, gli anni difficili degli sconvolgimenti politici e sociali internazionali - che erano seguiti alla caduta del muro di Berlino -, ma anche nazionali che vedevano ancora in corso l’operazione “Mani Pulite” ed anche - come ricorderà più avanti il prof. Toni Franco - le stragi di Capaci, via D’Amelio e l’uccisione di Don Pino Puglisi.
Un Gruppo di persone, allora riunito sotto la denominazione Pro-Cefalù, che da alcuni anni  rifletteva sul futuro di questa Città dopo il crollo della Democrazia Cristiana, fondò assieme  a quello che restava del mondo politico locale ed ad altre realtà della società cosiddetta “civile” il Movimento Democratico Cefaludese, che alla fine trovò nel prof M. A. La Grua l’unica figura possibile per rivestire quel ruolo di Uomo della Speranza, in un cambiamento etico, che la città chiedeva per la sua Rinascita.

Giovanni ha sottolineato come pur in quello che fu una sorta di plebiscito il Professore rimase fedele alla consapevolezza dei propri limiti e di quelli della città, alla semplicità ed alla umiltà del suo carattere, ricordando una sua frase:
Sarò lieto se sarò in grado di arrestare la caduta di Cefalù; per la Rinascita dipenderà dal lavoro degli altri che verranno dopo di me”.
Per quanto posso aggiungere personalmente - avendo partecipato attivamente in quel contesto alla vita della Pro-Cefalù ed a quella del Movimento Democratico Cefaludese - ricordo che ad introdurre nell’uso del linguaggio locale l’espressione “onestà intellettuale” fu proprio il prof. M. A. La Grua.
Altri dopo di lui, anche ad oggi, hanno reso questa espressione sin troppo comune e sin troppo abusata!

“La Nuova Orquestra” di Castelbuono (associazione Lorimest dal 1979), ha dedicato “a questo Gentiluomo” tre brani:


“Lode a St. Anna”
La ciumaredda (canzone d’amore)” ASCOLTA AUDIO
e “Lorimest” (Valzer)

Dai custodi dei sapori castelbuonesi, un piatto di “testa di Turco"


Il prof. Liberti, amico di lunghissima data, che ha condiviso con lui le prime suggestioni della vita e della cultura, ha ricordato con gratitudine come fosse stato introdotto da lui, poeta elegiaco, alla poesia, e il suo impegno civile rivolto al futuro nel rispetto della Memoria.


Il prof. Antonio Franco ha sottolineato il valore della indicazione di riferimenti culturali di cui questa città ha bisogno che viene dalla Associazione “Cefalù Città di Ruggero”.

Del prof. La Grua ha rimarcato la personalità e l’itinerario culturale ed esistenziale “ex-grege”, cioè che “spicca e si staglia fuori dalla massa e dalla normalità degli uomini”; come
l’esercizio della memoria e della intelligenza di chi ogni giorno progetta, sogna e guarda con occhio curioso nel futuro, e la fierezza dell’essere madoniti trasmesso a generazioni di studenti specie cefalutani.
Un testimone della vita vissuta col cuore e con la intelligenza più che Maestro ex-cattedra
Intellettuale impegnato culturalmente e socialmente attorno al trinomio: famiglia, cultura, politica.
Degli anni della sua attività difficile di Sindaco (eletto con il nuovo sistema della elezione diretta che rendeva difficile - come sostanzialmente anche ora - il raggiungimento della Maggioranza in Consiglio), ricorda la saggezza e l’equilibrio, ma anche la dura lotta contro le tendenze speculative ed i cedimenti dei Bilanci.
Ma, soprattutto del “Politico” di lungo corso - anche da consigliere di Opposizione - ricorda la Parola sempre eticamente lucida, con accenti, anche quando critici, sempre pacati e costruttivi, e vero momento di formazione anche per coloro che - per quanto su schieramenti profondamente diversi  (fra i quali lui stesso) - accorrevano ad ascoltare in silenzio.
Il prof. Franco ha usato l’espressione “dolcezza amministrativa” per indicarne lo stile di chi conosce i problemi delle persone e li affronta con l’animo di un padre di famiglia, ma ha anche ricordato il piacere delle loro lunghe conversazioni; l’onore di ascoltare, attraverso di lui, “l’altra campana” con una costruttività, un rispetto, e un desiderio sincero di trasmettere valori e di trovare punti in comune; un esempio di come “diversità assolute” (come quelle dell’approccio alle vicende del Ventennio Fascista) che diventano conversazione ed incontro su un terreno valoriale comune.

Il Prof. Franco ha poi ricordato la sua attività letteraria: “Preludio” del 1949, “Inverno del cuore” del 1952, “Pretesti” del 1955, “Nondum” del 2009, “Quarta stagione” del 2011, e altri scritti dal folklore all’antropologia come  “Muttu antico”, “Passi a piedi passi della memoria”, sino all’ultimo libretto 2005  “Cefalù com’era, Cefalù com’è”, ricco di elementi di riflessione su una città che rischia di perdere a propria immagine e identità, la quale - per quanto plurima e in metamorfosi continua - dovrebbe obbedire ad una Ratio, a regole che sono però venute meno.
Tale libretto, ricorda il prof Franco, va ad arricchire la cultura e la formazione di tutti coloro che si vogliono confrontare con la partecipazione responsabile o l’impegno in prima persona nella amministrazione della nostra città.
Ricordati anche due scritti politici “Lo Stato nazionale del lavoro” del 1962 e “La Democrazia corporativa” del 1976, che rendono ragione di una grande apertura mentale, pur rimanendo coerenti alle proprie posizioni e pur essendo fieri del proprio percorso culturale e politico.
A “sei mani” infine Franco ricorda il “Il Gagliardetto al vento del Tirreno” del 2012, ultima fatica che tratta di un episodio di storia marinara di Cefalù.

Il Prof. Franco ha poi letto, avviandosi alla conclusione, un passaggio della recensione a “Passi a piedi, passi nella memoria”, scritta dalla propria moglie, dott.ssa Rosalia Liberto:
Sradicando pregiudizi, diserbando gramigne di costumi omologati, tracciando percorsi nel cuore e nell’anima che, come una chiave magica, possano servire ad aprire alla nostra comprensione la porta di un mito ed il senso del nostro esistere in questo mondo così complesso”.

Ha infine chiuso il suo intervento leggendo una poesia del prof. La Grua della ultima raccolta, “in ordine di tempo” (come augurante ha sottolineato),“La Quarta stagione”

Siamo un po visionari di noi stessi
noi poeti architetti di parole
di metafore e simboli e cadenze
contrabbandieri d’anima talvolta

e ci è di colpa crederci diversi

Io sono stato un uomo come tanti
un poeta di transito
un mortale

“Questo non è stato; questo è Mario Alfredo La Grua: una esperienza di vita nella umiltà, nella cultura, nella intelligenza”.


Consegna della Targa e lettura della Motivazione:
Uomo di cultura a tutto tondo, intellettuale sensibile e raffinato, impegnato a promuovere e a difendere i valori del vivere civile con la sua attività di autore, insegnante, giornalista e di politico.
Per oltre cinquant’anni punto di riferimento della vita culturale di Cefalù e delle Madonie
”.

Il Sindaco Rosario Lapunzina consegna la Targa
Prima di lasciare la parola al Sindaco La Grua, al collega, io voglio dire che sono emozionato e che non conoscevo la Menzione; però, mentre ero seduto che ascoltavo, io volevo dire che il prof. La Grua è un punto di riferimento, punto di riferimento per tutti.
Mentre Toni Franco ricordava gli anni di consigliere comunale del prof. La Grua, io ricordo che mi facevo sgridare da mio padre perchè tornavo tardi, perchè non potevo lasciare il consiglio comunale, come spettatore, se non ascoltavo alcuni interventi; e quelli del prof. La Grua non si potevano assolutamente perdere, perchè c’era quel momento proprio di passione e poi anche di forza in quelle parole che pronunciava in consiglio comunale che erano meritevoli di grande attenzione. Per cui per me, per tutti noi, è punto di riferimento. Dispiace che questa sera abbiamo un po sofferto il caldo in questo teatro, però abbiamo potuto assistere ancora una volta a quello che è il giusto riconoscimento al prof. La Grua, e devo dire che sono contento che già da alcuni anni questo Premio “Città di Ruggero” è giustamente inserito all’interno del Programma dei festeggiamenti del SS. Salvatore, perchè non c’era migliore inizio, come quest’anno, di consegnare il premio al prof. La Grua
”.

La Grua - ASCOLTA AUDIO
Io faccio forza ai miei 88 anni e oltre per prendere la parola, perchè stasera c’è stata la celebrazione della mia persona, soprattutto nell’intervento del Presidente del Consiglio,  Toni Franco, il quale ha - direi - analizzato tutte le sfaccettature della mia personalità.
Io, quest’anno, sono stato privilegiato dalla Associazione culturale “Cefalù Città di Ruggero”; privilegiato nel senso che non mi aspettavo che mi venisse, da questa Associazione, un riconoscimento di questa dimensione. 
Quando è venuto il dott. Giovanni Biondo a portarmi la prima copia della locandina di informazione, dicendomi che io ero stato prescelto per l’assegnazione di quest’anno, nella edizione 2014, io sono rimasto un pò sorpreso perchè non me lo sarei aspettato.
E, allora, da questo incontro con Giovanni Biondo - che io conoscevo per altre ragioni di collaborazione (soprattutto per avermi lui dato una mano di aiuto importante nella redazione del libro “Il Gagliardetto del vento del Tirreno” che è stato una creatura nostra) -, io rimasi sorpreso perchè assegnare un premio di Cefalù a un docente con 41 anni di servizio a scuola, con parecchie generazioni che sono passate dalle sue mani, e che sono state, in un certo senso, anche educate, che ancora oggi incontrano il prof. La Grua - “Oh, il nostro professore La Grua” - e ancora mi abbracciano con la considerazione che avevano allora.
La scuola è una grande palestra, una grande palestra di formazione e di educazione.
Lo dico: questa designazione del professore La Grua, come destinatario della edizione 2014 del Premio, è stata per me non solo una soddisfazione ma anche un premio al mio impegno letterario, scolastico, giornalistico; insomma questo incontro di questa sera mi gratifica soprattutto per questo.
L’assegnazione, cioè il privilegio di ricevere un Premio da una  Associazione culturale “Cefalù Città di Ruggero, intanto è educativo, intanto è un elemento di educazione che vorrei che a Cefalù si riflettesse nei cittadini che sono stati nel tempo designati come destinatari di questo Premio, perchè il buon cittadino nasce anche dal rapporto che ha con il passato e con i suoi insegnamenti.
Noi abbiamo avuto, con Giovanni Biondo, una bella collaborazione; io sono stato felice di essere stato designato. Per me è stato un onore e soprattutto perchè l’assegnazione di questo Premio è stata calata nel contesto della manifestazione in onore del SS. Salvatore: cioè, questo Premio - che è un premio educativo dicevo -, acquista, moltiplica il proprio valore proprio per questa ragione: per essere inserito nei festeggiamenti in onore del SS. Salvatore.
Per questo vorrei che, ricordando questa bella serata, condita anche da un intervento musicale grazioso e simpatico, rimanesse nella mente dei cefaludesi come un messaggio di impegno sociale, di impegno culturale.
Giovani Biondo è stato protagonista in questo Premio di una selezione che mi ha privilegiato senza che io lo meritassi; io sono rimasto sorpreso ...
Vorrei che, attraverso questa serata, uscendo da questo teatro che ci ha graziosamente ospitato, ognuno si portasse il ricordo e il messaggio che viene dato al cittadino: io sono un cittadino di Cefalù, e mi ritrovo nella immagine emblematica del re Ruggero II.

Io vorrei stasera consegnare al Sindaco un azzardo, un azzardo di una proposta.
E, la proposta è questa che, siccome durante la festa del SS. Salvatore, la figura di Ruggero è pressoché ignorata, cioè non è protagonista, che diventasse protagonista attraverso una manifestazione che abbia - ecco io lo consegno al Sindaco questo mio azzardo per l’uso che vorrà farne in Consiglio comunale - come scenario il corso Ruggero di Cefalù, per quello che può ospitare, e, se fatta anche in costume d’epoca (costo non impossibile sebbene problematico oggi per le condizioni economiche del Comune).
Se si potesse fare questa manifestazione scenica su corso Ruggero noi avremmo onorato la memoria di Ruggero II e di coloro che, sul suo esempio, hanno dato lustro alla città"
.

- (da sinistra) l’artista Patrizia Milazzo che dona una sua carpetta di stampe litografiche, Giovanni Biondo, il Sindaco Lapunzina, il vetraio Buscetta, autore della lastra Premio in vetro, l’editore Marsala (assente) che dona la prima copia della rivista su turismo e cultura “Camminando”, e il Presidente del consiglio Toni Franco -

 

Commenti

Questo il Programma (il primo Programma elettorale di un Sindaco presentato in forma scritta agli elettori di Cefalù) che ebbi l'onore di redigere per conto del Movimento Democratico Cefaludese, la cui bozza presentai per la lettura e la definitiva approvazione al Candidato La Grua un mattino di fine maggio al tavolo del bar di fronte alla Posta nuova.
Un Programma che si potrebbe sottoscrivere anche oggi.
Purtroppo, il Movimento si sciolse pochi mesi dopo vinte le elezioni.

Per completezza d'informazione mi piace ricordare che è questo il secondo pubblico riconoscimento attribuito al Prof. La Grua, dopo il premio conferitogli nel luglio 2013 dalla Fondazione Mandralisca, forse in forma più discreta, come Fondatore e Direttore del Corriere delle Madonie, premio dato nell'ambito della Mostra "40 - La lunga breve vita del Corriere delle Madonie" .

Vedi : http://www.qualecefalu.it/node/2704    -     http://www.qualecefalu.it/node/1580

A corollario del programma elettorale ecco le locandine che si riferiscono alla elezione a Sindaco del Prof. La Grua, disponibili su ARKE'- L'archivio fotografico della Fondazione Mandralisca

Il Prof. La Grua Mario Alfredo è stato eletto Consigliere comunale di Cefalù dopo che, nella seduta del 15/10/1967, venne PROCLAMATA L'ADOZIONE DEL PRG di Cefalù.
Personalmente, dal 1978 al 1988, da Consigliere eletto nella Democrazia Cristiana, ho avuto il bene di avere il Professore Consigliere di controparte.
Di un Partito, il Movimento Sociale Italiano, considerato fuori dell'Arco Costituzionale. 
Da Consigliere di opposizione, Egli NON HA MAI DEMONIZZATO I SUOI AVVERSARI POLITICI e, come ha detto il Prof. Toni Franco, è RIUSCITO COSTRUTTIVO CON I SUOI ACCENTI SEMPRE PACATI, ANCHE QUANDO CRITICI.

Ringrazio Saro Di Paola per la precisazione; dovevo per forza di cose riassumere perchè non era opportuno dilungarsi. Sì è vero che c'era il piano regolatore, ma è altrettanto vero che quelle regole o scelte primarie venivano disattese e aggirate con continue manipolazioni "varianti", ed è pur vero, purtroppo, che quella classe politica si è resa responsabile della catastrofe del dissesto urbanistico del nostro Comune (sono parole del Dr. Prospero Giardina, datate dicembre 1978, riportate proprio nel Corriere delle Madonie del gennaio successivo). Ed è altrettanto vero (ed è l'unica cosa che ho aggiunto io), che questo fatto è oggi sotto gli occhi di tutti.

Caro Giovanni, la mia, come tu hai ribadito, è stata, soltanto, una precisazione.
Quanto al resto potremmo discutere all'infinito.
Mi limito a dire:
- che la "catastrofe urbanistica" più "catastrofica" (via Ficarazzi) è venuta prima del PRG, alla fine degli anni 50 e negli anni 60, cioè, molto prima del 1978; 
- che, prima delle varianti, sono venuti i piani particolareggiati;
- che le varianti sono cominciate a venire dopo che il PRG ed i PP sono scaduti;
- che, comunque, va detto grazie ai Politici del tempo, che hanno dotato del PRG Cefalù, che, giova ricordarlo, per Legge, non era obbligato a dotarsene e che, in Sicilia, fu l'ottavo Comune ad esserne dotato.

Che, poi, quegli stessi politici abbiano stravolto il PRG al punto da indurre Samonà a ritirare la firma,
che siano spuntate, ovunque, "macchie di leopardo",
è un altro discorso.
Un discorso, che l'onestà intellettuale dovrebbe, quantomeno, dissuadere dallo scagliare la prima pietra e tutte quelle altre, che il caos urbanistico di oggi può metterci in mano.