Miriam Cerami: "Addio malaria"

Ritratto di Rosalba Gallà

29 Agosto 2014, 15:25 - Rosalba Gallà   [suoi interventi e commenti]

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MIRIAM CERAMI: “ADDIO MALARIA”
di Rosalba Gallà

 

Giovedì 28 agosto 2014, alle ore 18,30, nell'ambito del programma “Estate termitana 2014”, presso la Sala lettura della Biblioteca “Liciniana” di Termini Imerese, ha avuto luogo la presentazione del libro di Miriam Cerami  “Addio malaria – Il Novecento tra storia e memoria – Il Centro Antimalarico di Lascari”, Edizioni Arianna, promossa dall'Assessorato alla Cultura ed al Turismo.

Fotografie di Antonio Barracato

Dopo i saluti, l’Assessore alle giovani generazioni, alle politiche formative, alla comunicazione, innovazione e partecipazione del Comune di Termini Imerese, Donatella Battaglia, ha ricordato l’impegno dell’autrice in qualità di Presidente dell’Associazione “Amici dell’Archivio di Stato di Termini Imerese” che, in collaborazione con la sezione dell’Archivio di Stato di Termini Imerese, SiciliAntica e l’Associazione Aliferrate e con il patrocinio del Comune, inaugurerà sabato 30 agosto 2014 alle ore 18,00, presso la stessa Biblioteca comunale, la mostra “La storia che corre sui binari”.

Ha quindi preso la parola Pippo Abbate, Sindaco di Lascari, il quale ha espresso la sua soddisfazione di poter parlare di un importante pezzo di storia del territorio da lui rappresentato, intrecciandolo con un aspetto fondamentale della medicina.

Ha sottolineato che la nascita del centro antimalarico a Lascari è stata dovuta al fatto che quella terra era proprio al centro di quel flagello,  ma ancora oggi non bisogna abbassare la guardia, perché se è vero che la situazione è cambiata rispetto ai primi decenni del secolo scorso, essendo diverso il serbatoio di diffusione della malattia, non bisogna sottovalutare il fatto che, con gli incontrollati flussi migratori cui assistiamo quotidianamente, nessuno può metterci al sicuro rispetto alla possibilità che la malattia si ripresenti. Ha poi ricordato la figura emblematica di Fausto Coppi, morto di malaria perché i sintomi furono sottovalutati, proprio perché si pensava che questa malattia non esistesse più e nessuno si soffermò sul fatto che Coppi tornava da un viaggio in Africa. La malaria ha segnato le nostre popolazioni (e continua a segnarle) perché ha provocato una selezione naturale al contrario (in sostanza, morivano le persone sane).
Abbate ha poi ringraziato Miriam Cerami per la passione con cui ha svolto la sua ricerca, spesso fondata su indagini sul campo, in assenza di fonti documentali, a causa dello stato di abbandono dell’archivio storico, il cui materiale oggi è in attesa di catalogazione.
Ha quindi tracciato una breve storia di Lascari, la cui nascita si fa risalire al 1693, ma che in realtà ha origini più profonde. La denominazione è un omaggio ad un ramo della famiglia Ventimiglia formatosi attraverso le nozze di Pietro I e Eudossia Lascaris, principessa bizantina. Il primo nucleo si sviluppò nella zona di  Sant’Eufemia, dove si stabilì un gruppo di contadini provenienti da Gratteri. In quel luogo, per volontà del Vescovo di Cefalù e del Principe di Ventimiglia, Signore di Gratteri, fu fondata una cappella, per rendere più agevole la vita religiosa della piccola comunità, che così non ebbe più necessità di recarsi a Gratteri per partecipare alla messa: quella chiesa divenne il centro dello sviluppo della comunità.
L’auspicio del sindaco di Lascari è che la passione storica della Cerami, possa condurla a trovare il tempo per spingersi, nelle sue ricerche, ben oltre il periodo storico affrontato nel volume “Addio malaria”.

Di carattere più strettamente scientifico l’intervento di Domenico Longo, medico, il quale ha evidenziato il nesso profondo tra la malaria e le malattie genetiche, in particolare la talassemia e l’anemia falciforme.

Ha parlato, quindi, di una indagine conoscitiva condotta con alcuni colleghi negli anni Ottanta sulla popolazione di Campofelice (che è parte integrante del territorio di cui si occupa il libro “Addio malaria”), quando la popolazione era più omogenea rispetto ad oggi, in cui sono più rilevanti gli effetti degli spostamenti della popolazione in ambito territoriale. L’indagine ha fatto emergere la presenza di portatori sani di talassemia in percentuale superiore rispetto alle medie regionali (14% rispetto al 10%). Questo perché, rispetto alla malaria, il portatore sano di talassemia si trova in una situazione di vantaggio. La puntura dell’anofele provoca l’entrata in circolo nell’organismo del plasmodio che per crescere ed arrivare alla forma definitiva deve utilizzare l’emoglobina: in un soggetto sano il plasmodio può utilizzare l’emoglobina e quindi può moltiplicarsi e distruggere i globuli rossi e la reiterazione del processo può condurre alla morte. In un portatore sano delle malattie genetiche cui si accennava prima, lo sfruttamento dell’emoglobina risulta ostacolato, in quanto questa presenta caratteri che non sono adatti allo sviluppo del plasmodio e quindi alla sua diffusione: pertanto, il portatore sano di talassemia e anemia falciforme risulta più protetto rispetto alla malaria.
Il dott. Longo ha sottolineato come il titolo “Addio malaria” può essere considerato un auspicio, dal momento che la malaria esiste ancora allo stato endemico nei paesi tropicali e continua a costituire un pericolo per tutti i paesi, non solo a causa dei flussi turistici, ma soprattutto per i diseredati che sbarcano nelle nostre terre e che, insieme alla loro disperazione, portano le loro malattie.

Dopo un intermezzo poetico di Antonio Barracato, che ha letto la sua poesia “Addio malaria”, una ricostruzione in versi dell’origine, dei caratteri e delle conseguenze della malattia, Miriam Cerami ha tracciato un quadro sulla situazione attuale della diffusione della malattia e sui programmi delle Nazioni Unite, sullo stato odierno delle ricerche, ha ripercorso la storia della malattia attraverso alcuni testi letterari, attraverso testimonianze storiche, facendo riferimento alla cultura e ai rimedi popolari, fino alla distribuzione del chinino di stato.

Focalizzando l’attenzione su Lascari, ha ricordato la data di nascita, 31 ottobre 1937, del centro antimalarico, contestualizzando la sua costruzione nell’età fascista, ha parlato delle squadre dei disinfestatori e delle tecniche utilizzate, fino a giungere alla bonifica integrale del territorio. Alla fine degli anni Sessanta non vi furono più casi della malattia  e il centro antimalarico ha cominciato a vivere una nuova storia.

Sono questi gli aspetti, insieme ad altri, che vengono affrontati e approfonditi nel volume “Addio malaria”.

Dopo un altro intermezzo poetico di Barracato, con un “Omaggio a Termini Imerese”, Aldo Arrigo, Presidente di “Istituzione Ospedaletto”, ha anticipato che a breve una troupe cinematografica inglese sarà presente negli “Spazi culturali Ospedaletto” per la realizzazione di un film-documentario. Ha quindi sottolineato come questo luogo, che un tempo è stato di tristezza e di dolore, oggi viva una vita nuova, come luogo di cultura, di incontro e di crescita. Per ricordare la sua fondazione, il 31 ottobre, ogni anno, viene organizzato un evento: lo scorso anno è stato realizzato un incontro in varie fasi con gli alunni della scuola primaria, organizzato proprio da Miriam Cerami (oggi componente del Consiglio di Amministrazione di “Istituzione Ospedaletto”), che si è concluso con la libera espressione artistica degli alunni (poesia, disegno, fotografia) e con  interviste agli anziani che hanno avuto rapporti con la struttura.

In chiusura, Miriam Cerami ha voluto sensibilizzare il pubblico in merito alla necessità di salvare l’archivio di Stato di Termini Imerese, che conserva trentamila registri notarili, dal 1408 al 1866, provenienti da tutto il distretto. Per questo sarà allestita la mostra “La storia che corre sui binari” (http://www.qualecefalu.it/node/14093 - n.d.r.) e, per l’occasione, sarà messo a sorteggio il dipinto del pittore cefaludese Giuseppe Forte “L’uomo e la ferrovia”. L’estrazione finale del quadro avverrà giorno 14 settembre 2014. Il ricavato servirà per restaurare un fascicolo dell’Archivio di Stato di Termini Imerese.

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