L'Amministrazione come la cattiva casalinga

Ritratto di Angelo Sciortino

22 Settembre 2014, 15:53 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Quello che segue è un avviso dell'Amministrazione, distribuito ai commercianti di Cefalù. Si commenta da solo, perché io spenda qualche parola, che non potrebbe che farmi paragonare l'attuale Amministrazione alle casalinghe che nascondono, per l'arrivo quasi inatteso di un ospite, la polvere sotto il tappeto e altri esempi della loro cattiva pulizia in uno sgabuzzino nascosto.

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L'annuncio ufficiale della visita che l’Ispettore Unesco compirà alla nostra terra ha colmato l'animo di nostra gente di legittimo fiero entusiasmo, esploso in spontanee manifestazioni di giubilo, anticipazione infinitesimale di quello che sarà l'esprimersi impetuoso e palpitante dell'ondata di fervore, di dedizione, di devozione e di amore che si innalzerà dalla città e dalle campagne al passaggio fra noi dell’Illustre, Augusto e Forestiero Ospite affiancato dal Salvatore laico del nostro fiero Borgo d’Italia!

E proprio come Salvatore Egli ci porterà per suo merito ad assurgere sui piedistalli più alti e gloriosi alla stupefatta e rassegnata ammirazione dei popoli, onusto di glorie, vincitore di battaglie che parvero insuperabili, debellatore del più bieco proposito di scalfire la Sua tempra smagliante ed adamantina, conquistatore dei più vasti territori alla nostra ineffabile superiorità intellettuale, arbitro dei destini culturali del mondo, in virtù dell’incommensurato impegno e della sconfinata competenza di cui si fregia l’irredimibile, potente verzura del suo lauro.

Nè mai la mostra di vili imballaggi potrà recare offesa al Suo fiero passaggio tra folle osannanti e, laddove la Sua spartana indole si nega alle lusinghe d’effimeri e leziosi tappeti floreali, il siderale rigore esigerà che gli augusti passi abbiano a muoversi su lastre di pietra siccome specchi lucidi asservite al riflesso delle stelle che ne segneranno l’impareggiabile cammino. 

Aspettando i barbari
 
Cosa aspettiamo qui riuniti al Foro? Oggi
      devono arrivare i barbari.
Perché tanta inerzia al Senato? E i
senatori perché non legiferano?
     Oggi arrivano i barbari.
     Che leggi possono fare i senatori?
     Venendo i barbari le faranno loro.
Perché l'imperatore si è alzato di buon'ora e sta alla
porta grande della città, solenne in trono, con la
corona sulla fronte?
    Oggi arrivano i barbari e il sovrano
    è in attesa della visita del loro
   capo; anzi, ha già pronta la pergamena
    da offrire in dono
   dove gli conferisce nomi e titoli.
Perché i nostri due Consoli e i Pretori stamane
sono usciti in toga rossa ricamata? perché portano
bracciali con tante ametiste e anelli con smeraldi
che mandano barbagli? perché hanno in mano le
rare bacchette tutte d'oro e d'argento rifinito?
   Oggi arrivano i barbari
   e queste cose ai barbari fan colpo.
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C. Kavafis, da "Settantacinque poesie"  (stralcio)