Il piano di rientro pluriennale era carta straccia già quando, nel maggio scorso, è stato approvato dalla Corte dei Conti

Ritratto di Saro Di Paola

17 Novembre 2014, 07:42 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nella nota del 18 settembre scorso,

la Dott.ssa Sergi, Segretario Generale del Comune di Cefalù,  “ha rappresentato”  a Sorgenti Presidiana, che, “con i pagamenti effettuati con i mandati del 29 agosto”, per complessivi 200.000 euro, “si è provveduto ad estinguere le rate relative all’anno 2013, di cui all’accordo di rateizzazione allegato al piano pluriennale di riequilibrio del Comune, approvato dalla Corte dei Conti”.

La rappresentazione del Segretario Generale è assolutamente emblematica dell’andazzo generale dell’attuale stagione amministrativa del nostro Comune.
Una stagione caratterizzata da una sintonia, tra le figure apicali della burocrazia comunale ed il Sindaco Lapunzina, che gli atti ufficiali promanati dal palazzo appalesano assoluta.
Talmente assoluta da alimentare il generale e libero convincimento, che, di fronte alle finalità “politiche” che il Sindaco persegue, i burocrati hanno rinunziato al loro ruolo ed alla loro funzione, fondamentali, di tecnici asettici a servizio della Città e della Verità, sino ad  alzare bandiera bianca.
Ciò, a meno che i loro limiti di preparazione o la loro ignoranza non siano ben più gravi di quelli, che innumerevoli vicende amministrative, di cui abbiamo letto, e leggiamo, sulle pagine dei giornali, comprovano essere tipici della stragrande maggioranza dei burocrati degli altri ottomila Comuni del Bel Paese.

Nella vicenda dei 200.000 euro, non posso non pensare che la Dott.ssa Sergi si sia arresa alla finalità, che il Sindaco persegue.
Quella populistica, di chi, come Lui, resosi, finalmente, conto della inutilità dell’impegno profuso e degli atti amministrativi posti in essere al fine di evitare il dissesto, altro non intende fare se non tentare di scaricarsi di ogni responsabilità per scaricarla, maldestramente e goffamente, su Sorgenti Presidiana, oltre che sui soliti noti.

Mi rifiuto, infatti, di pensare che il massimo esponente della burocrazia comunale, che, per delega, aveva sottoscritto quell’accordo di rateizzazione, nel “rappresentare” quanto ho ricordato all’inizio, si sia scordata dell’automatica risoluzione dello stesso, nel caso di “mancato pagamento anche di una soltanto delle convenute rate mensili”.
Risoluzione, che è stata espressamente prevista al punto 6/a dell’accordo medesimo.
Risoluzione di diritto, che è sancita dall’articolo 1456 del Codice Civile e, di cui Sorgenti Presidiana ha comunicato di volersi avvalere, già in data 08/11/2013, con ciò risolvendo, in via definitiva, l’accordo di rateizzazione, che,pure, aveva sottoscritto.

Per tale ragione, l’8 maggio 2014, in sede di audizione da parte della Corte dei Conti, il Sindaco avrebbe avuto il dovere istituzionale di darne notizia alla stessa Corte, per metterla nelle condizioni di pronunciarsi avendo la giusta contezza del piano al suo esame.
Piano che la Corte, invece, esaminò con l’accordo tra il Comune e la Sorgenti, già, saltato.
Con l’accordo divenuto carta straccia.
Carta talmente straccia da inficiare la valenza e la validità dell’intero piano pluriennale, superato in uno dei presupposti, sui quali era stato articolato e che la Corte finì per approvare.
Carta talmente straccia da fare carta straccia dell’intero piano pluriennale di rientro.

La verità è questa.
Che piaccia o che non piaccia dalle parti di Piazza Duomo
.
Che la dicano o che non la dicano quelli delle stesse parti.

Rappresentare l’intera vicenda dell’accordo tra il Comune e Sorgenti Presidiana, come l’ha rappresentata la Dott.ssa Sergi nella nota inviata a Sorgenti Presidiana e come ieri l’ha, seraficamente, rappresentata il Consigliere Garbo, dalle frequenze di Radio Cammarata, nel corso della rubrica domenicale, “Oggi parliamo di …”, partendo dal pagamento dei 200.000 euro del 29 agosto 2014 e tacendo del passaggio cruciale dell’8 novembre del 2013,
è mistificare la  vicenda medesima e con essa la verità dei fatti.

Facendola in barba alla Corte dei Conti. 

Alle spalle dei contribuenti cefaludesi.
Alla faccia di quanti abbiamo creduto nell’impegno e nella competenza di chi, come Lapunzina, aveva messo, al primo punto del suo programma elettorale, “una forte azione di risanamento e la redazione di un credibile piano di rientro, da concordare con i creditori, per allontanare lo spettro del dissesto finanziario”.

Saro Di Paola, 17 novembre 2011

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