“Quannu u sceccu nun avi siti è ‘nutili fischiari”

Ritratto di Saro Di Paola

2 Dicembre 2014, 07:18 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nessun “buon padre di famiglia”, che fosse proprietario del belvedere davanti all’hotel Tourist, MAI avrebbe riempito la grotta sotto il suo terrazzo, come, da ieri, la stanno facendo riempire quelli delle parti di piazza Duomo.

Nessuno, ripeto, nessuno avrebbe, MAI, fatto demolire la pavimentazione e la soletta in calcestruzzo armato, che la reggeva

   

per fare riempire la sottostante grotta, oltre che con il materiale di risulta dalla stessa demolizione, con pietrame e con sfabbricidi all’uopo approntati.

   

Ciò perché, ogni “buon padre di famiglia”, avrebbe fatto tesoro delle esperienze precedenti e avrebbe fatto riempire la grotta con un getto di calcestruzzo.
Infatti, come ho scritto nel post di ieri l’altro (http://www.qualecefalu.it/node/15588), si sarebbero dovuti praticare due o, al più, tre fori nella pavimentazione e nella soletta del terrazzo, attraverso i quali si sarebbe dovuto gettare calcestruzzo fluido, all’interno della grotta.
Con una pompa, sino a saturarla.
Cioè con modalità, in tutto eguali a quelle, con le quali, quattro giorni prima, era stato gettato il blocco di fondazione del muro e senza bisogno di mettere casseri.
A fare da cassero, infatti, sarebbe stata la faccia interna del tratto di muro in pietra, che era stato ultimato sabato e quella dei tratti contigui, che Eolo e Nettuno avevano messo a nudo all’interno della grotta.

Ciò, però, se, la diligenza del buon padre di famiglia, che, dalle parti di piazza Duomo deve, pure, esserci, non fosse stata sopraffatta, ancora una volta, dalla inadeguatezza, se non dalla incapacità, di assolvere alle pubbliche funzioni, cui, proprio da quelle parti, si assolve.
Nel 2014, come nel 2010.
Già, nel 2010, quando a seguito del collasso di due banchine del martello centrale del porto di Prissuliana, quelli delle parti di piazza Duomo, furono chiamati a scegliere la soluzione, più idonea e più economica, per bypassarli e scelsero i pontili galleggianti.

Come ho scritto su questo blog, quei pontili galleggianti, a luglio 2014, nei giorni a cavallo del festino per la Santuzza di Monte Pellegrino, sono stati sostituiti con una passerella metallica aerea,

   

“donata” al Comune da un “benefattore”, e sono rimasti in mare sino al 30 ottobre scorso,

   

con un costo per il Comune, che, quando si sarà chiusa “la partita” con il Comune dei privati, che quei pontili hanno fornito, installato e noleggiato per 4 anni e 4 mesi, non sarà inferiore a 100.000 euro.

Eppure, anche nel 2010, un cittadino, sempre lui, quel rompiballe di Saro Di Paola, aveva detto, e scritto, che la soluzione dei pontili galleggianti era la meno idonea e la meno economica.

                  

Eppure, anche nel 2010, quel cittadino, sempre lo stesso, la soluzione più idonea e più economica, l’aveva, pure, disegnata.
Era una passerella area, più “leggera” e più economica di quella, che, quattro anni dopo, sarebbe stata “donata” al Comune e che, con assoluta certezza, è costata meno di 20.000 euro.

Ora che, un altro errore, o orrore, tecnico ed amministrativo si sta consumando, a danno dei contribuenti, viene spontaneo chiedersi:
quando finiranno in mare gli sfabbricidi e il pietrame, con i quali, da ieri, si sta riempiendo “la grotta del belvedere”?

Presto, molto presto.

Parola di un rompiballe.

Saro Di Paola, 2 dicembre 2014


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