Che bisogno c'è di sapere se esiste una nota del Prefetto?

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Dicembre 2014, 10:03 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Per chi volesse conferme sulla specchiata serietà, alla quale è stato fatto il regalo della variante Sant'Oliva, può leggere un articolo di Repubblica nel seguente link: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/14/ingegnere-il-dentista-il-negoziante-tutti-in.html.

Vi si legge, per esempio: “Nell'ultima indagine antimafia della squadra mobile e della Procura c'è l'ennesimo racconto amaro della città: le intercettazioni svelano nuovi boss e persone perbene mentre parlano al telefono e si scambiano favori.

L'ingegnere Pietro Loreto Di Vita, titolare della Cogediv, impresa assegnataria di diversi appalti pubblici, non trovò altro sistema per liberarsi di alcuni inquilini morosi e maleducati che rivolgersi a due mafiosi del calibro di Salvatore Randazzo e Giuseppe Lo Bocchiaro (il primo, di San Lorenzo; il secondo, di Santa Maria di Gesù). Il 16 aprile 2009, i poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Mobile intercettarono i due mafiosi che si davano appuntamento con i loro «picciotti» davanti al residence di via Silvio Boccone, fra via Oreto e Corso dei Mille. Lì, l'ingegnere Di Vita aveva alcuni appartamenti che desiderava liberare al più presto. «Noi siamo qua pronti», disse Randazzo telefonando al professionista. Intervenne Lo Bocchiaro nella conversazione: «Qua siamo pronti per buttarli fuori, però qua ci sono persone che dicono che si comportano bene. Lei che ne pensa?». L'ingegnere non usò mezzi termini: «Buttiamoli fuori, non è che noi possiamo sopportare qua sta cosa». Lo Bocchiaro, mafioso alla vecchia maniera, tornò a chiedere: «E allora li dobbiamo buttare fuori?». Di Vita confermò: «Ehh».

Il mafioso aggiunse poco altro: «Va bene, a posto. L'importante è che lei è d'accordo. Ce la sbrighiamo noi». L'ingegnere salutò: «D'accordo, grazie».

La storia ha avuto un epilogo a sorpresa. Scrive la squadra mobile nella sua informativa alla Procura: «Di fronte all'opposizione mossa da tutti gli altri inquilini, Lo Bocchiaro si mostra contrario a operare un atto di forza». Il boss ritelefonò all'ingegnere e mediò: «Perché li dovete buttare fuori?».

Rispose: «Hanno fatto cadere le porte, lasciano le scarpe fuori...». Lo Bocchiaro, da buon mafioso di Santa Maria di Gesù (il simbolo della vecchia mafia che media) propose: «Facciamoci una lezioncina, gli si dice che si comportano benee poi eventualmente li buttiamo fuori». Così fu fatto.

A questo punto mi aspetto quantomeno una querela o, nel caso peggiore, una minaccia mafiosa da parte di qualche valentuomo poco galantuomo.

Mi permetto pure, tanto per calcare la mano, che tutto ciò mi fa dubitare della sincerità dei tanti che sfilano spesso in segno di protesta contro la mafia o per commemorare Falcone e Borsellino, che per combatterla morirono da eroi.

Dubito altresì della capacità dei dieci consiglieri, che hanno votato la variante Sant'Oliva, di seguire il consiglio di Luigi Einaudi: “conoscere per deliberare”.

E sì che ne hanno avuto di tempo per studiarsi le carte! Invece hanno preferito adeguarsi ai pareri dei burocrati regionali e locali, finendo all'Inferno.

Dubito, infine, della capacità del Sindaco di difendere il buon nome di Cefalù con una maggiore attenzione all'attività amministrativa e non con le querele.

Mi sia consentito, per concludere, di esprimere due mie personali opinioni: la prima, che le assenze ingiustificate degli altri consiglieri non li liberano da responsabilità; la seconda che le leggi fatte dall'uomo, specie se simile ai nostri politici e ai loro burocrati, possono essere interpretate per non cadere in reato, ma le leggi della natura non consentono interpretazioni e la natura ha dimostrato che sa punire i saccenti.

Commenti

Ricevere l'etichetta di mafioso o di colluso con la mafia da Angelo Sciortino è qualcosa che va oltre ogni immaginazione: se c'è qualcuno che la mafia la dovrebbe conoscere bene questo è senz'altro Angelo Sciortino! Se, però, oggi pensa (pensa?) di continuare ad illudersi di rivestire il ruolo di "manovratore" in presunte indagini di presunta antimafia, di mettere etichette, dare lezioni di limpidezza e lanciare sprezzantemente gratuite accuse ai danni di persone come il sottoscritto ed altri Consiglieri comunali, a suo dire colpevoli di non aver saputo trovare fra le carte del Piano costruttivo di edilizia agevolata di C.da S. Oliva né l'articolo di Repubblica che lui ha pescato dal web né gli Atti di indagini di quattro anni fa su vicende che nulla hanno a che fare con la Delibera che hanno votato nel Consiglio di mercoledì 10. Peccato che le carte di tale Delibera non possano contenere questi Atti che certamente lo Sciortino conosce approfonditamente né c'entrino qualcosa con il regolare Iter di un Piano Costruttivo! Sciortino pensa di schizzare me o altri Consiglieri con quel fango in cui quotidianamente si compiace di razzolare? Ne resterà certamente deluso perché le sue oscene illazioni equivalgono a flatulenze orali provenienti da un cervello in evidente disordine. Nel merito del mio operato a riguardo del Piano costruttivo di C.da S. Oliva non ho alcunché di cui vergognarmi: il mio dovere è studiare le carte della Proposta di Delibera e ritengo di averlo fatto con scrupolo e coscienza, non rilevando nulla su cui esprimere contrarietà, confortato da tutti i pareri necessari per Legge e da quanto posso comprendere pur trattandosi di materia non di mia pregressa conoscenza; per questo Piano Costruttivo vale la stessa coerenza con cui ho votato altri interventi costruttivi approvati da quando sono Consigliere, cioè che tale mio voto non cancella nessuna mia perplessità sulla politica edilizia che, in questi anni, ha condotto a tali programmi costruttivi; che il mio modo di intendere la politica del territorio preferirebbe programmi e progettualità volti alla riqualificazione, riconversione e riuso del patrimonio edilizio esistente senza nuovi sfruttamenti del territorio; ma che do, a malincuore, il mio consenso perché le attese create nei cittadini che sognano una loro abitazione o che aspettano di trovare lavoro nel comparto edilizio non possono essere disilluse né si possono bloccare programmi costruttivi che le normative nazionali e regionali oggi non solo garantiscono ma addirittura sostengono fino a conclusione, tutto ciò senza motivazioni che mi possano indurre al voto contrario per via di eventuali rischi idrogeologici o azioni spregiudicatamente speculative o procedure illegittime o anche solo ombre di illegalità provenienti da infiltrazioni criminose. La mia serenità è totale anche davanti alle schifose illazioni dello Sciortino perché, in questo come negli altri casi simili, ho compiuto, da servitore dello Stato, il mio dovere di onestà e di equità verso i cittadini, senza distinzione alcuna: come nel precedente caso del sig. Puglisi così ora con l'ing. Di Vita ho agito con la trasparenza e il distacco indispensabili; non ho avuto alcuna relazione diretta con il Richiedente, a malapena ne potrei conoscere i tratti somatici e mai neanche un caffé con i titolari del Piano Costruttivo; sono certo, inoltre, che, se la loro Ditta è stata ritenuta idonea a entrare nei Programmi costruttivi sovvenzionati e agevolati, avrà tutte le garanzie richieste dagli odierni, complessi ma necessari filtri della Legislazione antimafia e il Titolare non avrà pendenze giudiziarie che ne possano inficiare l'attività professionale e imprenditoriale. Detto questo, non si può che concludere con l'amarezza di leggere riferimenti ai giudici Falcone e Borsellino che suonano come bestemmie quando sono utilizzati solo per infangare e intimidire coloro che compiono il proprio dovere da cittadini onestamente impegnati in politica: ricordano molto quelle accuse che colpirono - pochi forse purtroppo lo ricordano - proprio i giudici (Falcone, Borsellino e altri) in prima linea, negli anni '80 e '90, nel risanamento della società italiana, solo perché essi furono sempre inflessibili nello studiare le carte del loro lavoro con scrupolo e coscienza, senza valutare i cittadini, neppure il più mafioso di essi, secondo i preconcetti, i pettegolezzi o le illazioni. Quei giudici furono pubblicamente mortificati, isolati e, pertanto, instradati dal clima torbido, in cui sguazzavano ambigui informatori, corvi e sciacalli, verso l'eliminazione fisica o anche soltanto professionale. Bisogna sempre, purtroppo, stare bene attenti alle perverse e sfuggenti manovre di quanti sanno usare in modo spregiudicato l'arma del discredito, del dire e non dire, dell'accusa infondata, perché è in esse che si annida il cancro capace di uccidere il risanamento politico, sociale e culturale anche di questa Città. Chissà se oggi le intimidazioni mafiose non siano divenute così subdole da travestirsi da accuse di infiltrazioni mafiose...

La conosco così bene, che ancora ne porto le cicatrici sul corpo, ricordo di quando l'ho combattuta in prima linea sul finire degli anni '80; quando tale lotta si concluse con il cosiddetto blitz delle Madonie, che chiuse una pagina oscura di Cefalù.

A me sembra che qualcuno stia riaprendo questa pagina e ancora, nonostante l'età e gli acciacchi, sarò in prima linea, ma non nelle sfilate. Quelle le lascio a coloro che non hanno cicatrici e che forse le temono. Ecco perché non rispondo alle riflessioni lascive del consigliere Franco.

Quindi ricapitolando abbiamo la mafia, l'antimafia, l'antimafia dell'antimafia, la mafia dell'antimafia, i manovratori della antimafia che, però, sono mafiosi....insomma una cosa è certa....anche i "Pavoni" si sporcano le zampe di fango, ma questi "Pavoni", ahimè, sono troppo presi dall'ammirazione delle proprie piume per notare il liquame dentro cui passeggiano...pazienza, ce ne faremo una ragione.

Alla redazione di Quale Cefalú, alla redazione di Cefalù Web e a tutti i giornalisti e opinionisti che continuano a esprimere il loro pensiero malgrado i "conati verbali" e le querele sostanziali di cui sono vittima va la mia solidarietà....prima o poi arriverà la pioggia e capiremo chi veramente ha il fango addosso (che scivola e va via) e chi, di tale fango, si ciba quotidianamente per vivere.

il Consigliere, nonchè Presidente del Consiglio, Franco difenda la limpidezza della sua azione politico-amministrativa. Mi pare utile che chiarisca - come ha fatto - i termini della questione perchè i cittadini possano così capire come funzionano le cose.
Mi pare inaccettabile, e sorprendente oltre ogni immaginazione, il linguaggio - usato da un rappresentante delle Istituzioni - non sul piano politico ma su quello strettamente personale nei confronti del cittadino Angelo Sciortino; e non è la prima volta!

L'ennesima caduta di stile... per  non dire altro... di un rappresentante di questa amministrazione.

Il futuro, spero prossimo, permetterà di dare delle risposte, intanto, ognuno dia una risposta alla propria coscienza!!!

Nella remota eventualità che il riferimento al "pavone" di una tal commentatrice si riferisca al sottoscritto: 1) dovrei ringraziarla perché, come Ella dovrebbe sapere, nella simbologia cristiana il pavone è emblema di immortalità, di rinascita spirituale e della Resurrezione stessa di Cristo; i suoi mille occhi sono considerati simbolo dell'onniscenza divina" (Cfr. "La natura e i suoi simboli", Dizionari Electa); 2) il pavone è animale che, pur nella sua imponenza, ha un verso potente di richiamo all'amore e riesce a librarsi fino ai tetti delle case, distinguendosi dalle galline che fanno "coccodè" mentre razzolano nel cortile; 3) se "quel" pavone ha le zampe nel liquame non è per passeggiarvi come hanno fatto altri (con le salsicce in una mano e il piattino nell'altra) ma per dare il proprio, certo limitato contributo a spalare da questa Città quel liquame con cui altri, padroni di tali altri, l'hanno cosparsa. In merito poi alle considerazioni gratuite sul mio linguaggio, che parrebbe a chi "lascivo", a chi "inaccettabile", a chi frutto della "ennesima caduta di stile... per non dire altro" (altro cosa?), ripeto la massima sempre attuale del poeta latino Giovenale: "Indignatio facit versum". La mia indignazione è dovuta alle continue diffamazione e delegittimazione non solo mia (che sarebbe poca cosa) ma dell'intera Istituzione Consiglio comunale, che certamente non dovrà essere lasciata correre senza conseguenze. Ridicola ipocrisia, inoltre, il richiamo al "rappresentante delle Istituzioni" da parte di quanti, giorno per giorno, usano un linguaggio ben più pesante nei contenuti (ma spesso non solo in quelli), nonché soprattutto offensivo e diffamatorio, nei confronti delle attuali Istituzioni politiche della Città (Sindaco, Assessori, Presidente e Consiglieri): ho sempre interpretato il ruolo di "rappresentante delle Istituzioni" senza formalismi e con il linguaggio diretto che ho sempre avuto, da persona di ben più scarsa cultura quale sono rispetto alle arche di scienza che si scandalizzano e mi rimproverano. Davvero un peccato che tale linguaggio piacesse molto a queste persone negli anni passati, quando con pochi altri, spesso con il solo attuale Sindaco, non poche volte da solo, ho detto quello che liberamente ho sempre pensato ai potenti di questa Città, sfidando chi si sentiva intoccabile. Ora che mi adopero, tra mille difficoltà, a svolgere il mio ruolo di "rappresentante delle Istituzioni" con scrupolo e coscienza (come in ogni cosa che ho fatto nella mia vita) questo linguaggio non piace più, ci si scandalizza, si addita al ludibrio e all'accusa: peccato che questi gridolini indignati vengano da soggetti di cui è lampante solo una piccina frustrazione nelle loro ambizioni di avere anche una sediolina nel "quartier generale" e che spesso vediamo con il piattino dietro la porta ad elemosinare contributi per le iniziative loro e dei loro parenti, mentre noi, i cosiddetti "magistrati" della Città, mettiamo continuamente mano a portafoglio per ogni attività o momento utile per la Città. A confronto dell'inconsistenza di tali gridolini indignati, mi permetto di pretendere per la mia "indignatio", alta anche solo un millimetro di più, il rispetto di tutti.

L'esasperazione dei toni non giova a nessuno !

Meno che mai alla Città !

Ma una considerazione devo permetterla a me stesso: ma questo Angelo Sciortino, non è il medesimo Sciortino che durante la campagna elettorale dell'attuale sindaco condivideva in pieno le strategie politiche di quel partito P.D. (aveva addirittura uno spazio all'interno dei locali del comitato elettorale) del quale fanno parte il sindaco ed il presidente del consiglio comunale ?

Si è "rincitrullito" da poco oppure è, adesso, considerato un "nemico" perchè non allinea il proprio pensiero a quello dei governanti locali ?

Comprendo bene che il dissenso non è mai facile da digerire......pretendere, però, l'unanime consenso è esercizio tipico dei regimi !

E se ci si lamenta di più o meno presunte insinuazioni (con la MAFIA non si scherza, mai) non credo che replicare con un  "ne resterà certamente deluso perchè le sue oscene illazioni equivalgono a flatulenze orali provenienti da un cervello in evidente disordine" rappresenti il non plus ultra dell'eleganza e dello stile letterario e politico....

Comprendo che non è facile mantenere la calma ed il self-control anche innanzi a richieste che possono apparire come provocazioni !

Ma è il ruolo della politica...e bisogna accettarne le regole, sempre......!

E non soltanto quando si tratta di Vicari o Guercio.....

... "Infandum regina iubes renovare dolorem " perché "quell'Angelo Sciortino" era proprio lo stesso! Com'erano gli stessi Saro Di Paola, Gianfranco D'Anna, Pino Lo Presti e quasi tutti i recenti querelati, rei per aver conservato indipendenza di giudizio e quindi per essere inservibili come utili idioti.

Oltre al Pavone, nella simbologia cristiana, c'è anche il Serpente...entrambi possono però avere simbologie molto significative...le Galline restano sempre animali utili alla società ...fanno coccodè, fanno un buon brodo ed è simbolo di fecondità e dell’origine della vita....da distingurle dalle Oche che amano starnazzare spesso vicino al Pavone. Infine la salsiccia, ottenuta dal Maiale, è molto buona ed, in un periodo in cui i Maiali abbondano, è necessario mangiarla...per evitare di essere sopraffatti dagli stessi....si chiama sopravvivenza della specie...

Giusto per concludere questa simpatica e preziosa disputa etologica: 1) Nella Bibbia, il serpente di Mosè, a prova della superiorità di Dio sugli idoli, divora quelli degli indovini egizi (Es. 7, 8-12) e guardare Nehustan, il serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto, è l'unico modo per salvarsi dal morso dei serpenti velenosi che si intrufolano fra il popolo di Dio (Num. 21, 4-8); 2) le oche notoriamente sono animali ingiustamente incompresi, perché la loro società è ben organizzata, sono attente alle cure parentali, volano altissimo e in formazioni razionali, viaggiano per migliaia di chilometri in tutto il mondo, mentre le galline sono stanziali in cortile o stanno nelle stie a fare le uova e solo quelle che non possono più essere feconde, le galline vecchie, vengono fatte ingrassare per fare un buon brodo; 3) riguardo alla salsiccia, di maiale o scrofa che sia, bisogna mangiarne con moderazione, per evitare varie patologie quali, ad esempio, la ipercolesterolemia e, soprattutto, la calcolosi o le infiammazioni della cistifellea, cause di frequenti travasi di bile acida.

Trovo vergognoso da un Servitore dello Stato (così si definisce), dare della "Scrofa" ad una Donna. Questa "caduta di stile" fa comprendere a quanti leggono il suddetto articolo, la bassezza nell'usare termini offensivi nei confronti di una persona che "LIBERAMENTE" esprime una propria opinione, senza chiedere il consenso ad altri (a buon intenditor poche parole) magari attraverso messaggi ed ordini del grande capo. Non basta essere persone ricche di Cultura se non ci si riesce a confrontare su temi che interessano la collettività con "Educazione e Rispetto" , soprattutto se si parla di una DONNA costretta a  subire talune offese. Non mi sento rappresentato da questi "Servitori dello Stato" che usano tali termini per difendersi da cosa? siamo diventati un paese di "QUERELATI", non siamo liberi di esprimere un opinione, dei dubbi o delle inadeguatezze. Stiamo diventando schiavi di un sistema alquanto pericoloso che farà del male alla città.

Ho letto i commenti al post, avendo, ancora, nelle orecchia la telefonata, con la quale il Presidente Franco ha fatto irruzione nel programma radiofonico, che, ieri, Amando Geraci stava conducendo su RADIO CAMMARATA, con ospiti in studio me ed il Consigliere Terrasi ed avendo nitida memoria di accadimenti, recenti e meno recenti, che hanno caratterizzato tantissime vicende politico-amministrative di Cefalù.

Mi sono chiesto di chi siano i "gridolini indignati" e le "flatulenze verbali".

L'intervento del Presidente del Consiglio Comunale di Cefalù, Prof. Antonio Franco, nel corso della trasmissione radiofonica "Oggi parliamo di..." di ieri, 14 dicembre, è ascoltabile al link    http://www.streamago.tv/movie/91352/desktop-2014-12-14-12-38-35/   da 1h:19':25'' a 1h:23':13''.

Dell'intervento riporto integralmente una parte che ritengo significativa senza nulla aggiungere ma lasciando ai lettori di Quale Cefalù ogni personale considerazione:
«… Questo (parlare con tono di competenza su tutto) è insopportabile perché la continua attenzione da parte non di giornalisti, perché questi non sono giornalisti, io vorrei dire che il diritto ad essere rispettati lo possono avere giornalisti che sono professionisti che compiono il loro lavoro con l’indagine continua, non degli opinionisti che si alzano la mattina e continuano a sparare colpi di bazooka contro chi si espone, ci mette la faccia, studia le carte, approfondisce e, dove non è competente, si avvale dei tecnici…»

Vergogna!!

Questo accade solo nelle peggiori dittature, dove chi governa si sente superiore a tutti... Vergogna!

Eppure quegli opinionisti che secondo il Presidente Franco non hanno “diritto ad essere rispettati” sono gli stessi che l’allora candidato sindaco, Rosario Lapunzina, ha voluto accanto a lui durante la campagna elettorale:

Incontro-dibattito su “Quali prospettive per il porto di Cefalù” del 10 marzo 2012

 

Incontro-dibattito su "Progettare insieme ai giovani una Cefalù migliore" del 17 marzo 2012

 

Incontro-dibattito su “Un futuro fuori dal tunnel. Idee, Proposte, Progetti per il riutilizzo delle aree dismesse dalle ferrovie” del 24 marzo 2012

 

Incontro-dibattito su “Il futuro è “in viaggio” Prospettive per il rilancio turistico di Cefalù” del 30 aprile 2012

Per fortuna restano le immagini a ricordare la STORIA.... Ma allora parlavate di una Cefalù "migliore".... Purtroppo, la realtà si dimostrò totalmente diversa....
P.S.: per esprimere LIBERAMENTE il mio pensiero e le MIE IDEE NON DEVO CHIEDERE IL PERMESSO A NESSUNO NE DEVO MUNIRMI di TESSERINO di GIORNALISTA PROFESSIONISTA..... e poi la Pravda non mi ha mai entusiasmato. !

Io non sarò un opinionista ma mi piace quantomeno esprimere quello che penso o quello che a me sembra giusto dire!!! E non sarà nessun maleducato eletto o non eletto dal popolo ad intimorirmi!!!!!!! Sappiano che qualsiasi altro tentativo di intimidazione da oggi andrà a finire nelle mani della legge!!!!!!