Fermatelo!

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Dicembre 2014, 15:05 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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È accaduto quel che non poteva non accadere e che qualsiasi persona capace di riflessione non poteva non prevedere: Cefalù è al dissesto finanziario!

È accaduto, purtroppo, che tale riflessione non è stata fatta e, anzi, chi la suggeriva è stato più volte messo alla berlina come un presuntuoso ignorante. Non nego che una mano a non far ragionare l'attuale improvvisata Amministrazione l'ha data il legislatore con le sue leggi paradossali, come quella del Piano di riequilibrio, la cui approvazione da parte della Corte dei Conti ha fatto urlare di gioia tutta l'Amministrazione e mi ha procurato l'ironia di Gaetano Lapunzina, che ha elencato quindici dei miei interventi, definendoli perle di saggezza (http://www.qualecefalu.it/node/10818).

A lui risposi che non erano perle di saggezza, ma puri e semplici teoremi, dimostrati da quanto accade oggi.

Non voglio, però, dire, come fanno le femminette, che avevo ragione. Sarebbe una troppo povera soddisfazione, che rifiuto per cultura e carattere.

Voglio, invece, parlare alla luce del presente e tentare una qualche proposta, per suggerire il da farsi.

Non v'è dubbio che, nonostante in questo comunicato (http://www.qualecefalu.it/node/15808) il Sindaco tenti di scaricare su altri le sue responsabilità, i suoi errori e le sue avventatezze, dettati gli uni e le altre da quelle buone intenzioni, con le quali è lastricata la strada per l'inferno, sono chiari e incontrovertibili. Altrettanto chiaro e incontrovertibile è il fatto che il dissesto del Comune è la prova, contemporaneamente, del suo fallimento di amministratore.

Di questo fallimento forse egli non si renderà conto, ma non credo che tutt'e venti i consiglieri comunali non se ne rendano conto, così come non credo che non si rendano conto che lasciarlo ancora responsabile di questa amministrazione sarebbe un pericolo per il futuro di Cefalù.

Quindi, se hanno a cuore il futuro di Cefalù e l'interesse dei cittadini; se vogliono liberarsi e liberare il Paese dalle mistificazioni; se vogliono difendere quel poco che resta delle sue bellezze e della sua sicurezza; se questi consiglieri vogliono, infine, dare una speranza di rinascita a Cefalù, facciano l'unica cosa doverosa, se vogliono lealmente e fattivamente difendere coloro che li hanno votati: PRESENTINO E VOTINO UNA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO!

Se non la presenteranno, saranno loro ad andare a casa, mentre invece il vero responsabile resterà in carica e non solo potrà seppellire quelle verità, che il Commissario potrebbe accertare, ma persino la stessa Città.

Commenti

L'approvazione del Piano di Riequilibrio da parte della Corte dei Conti ha dimostrato che il Comune poteva  accedervi,  e che non era vero quanto affermato da chi, con sicumera,  sosteneva  il contrario. Che il Piano, una volta approvato, si sia rivelato  non attuabile, per le circostanze sopravvenute, questo è un altro discorso.

Non capisco l'assunto in base al quale se i Consiglieri non dovessoro presentare una "mozione di sfiducia" sarebbero "loro ad andare a casa". 

Tale evenienza è prevista da cosa? 

La verità è, che sempre più, si parla tanto per parlare...

Sono costretto a condividere con i miei concittadini la perdita tempo, come essi sono stati costretti a perderne per ben trenta mesi, correndo dietro il promettente per eccellenza.

Rispondo, quindi, al dottor Gaetano Lapunzina.

Egli scrive: “L'approvazione del Piano di Riequilibrio da parte della Corte dei Conti ha dimostrato che il Comune poteva accedervi, e che non era vero quanto affermato da chi, con sicumera, sosteneva il contrario. Che il Piano, una volta approvato, si sia rivelato non attuabile, per le circostanze sopravvenute, questo è un altro discorso.”

Dimentica quanto scrissi a proposito di questa paradossale e assurda invenzione del piano decennale da parte di parlamentari incompetenti. Perché lo legga o lo ripassi, riporto il link, in cui potrà trovarlo: http://www.qualecefalu.it/node/14267.

Mi preme precisargli che le circostanze sopravvenute erano circostanze già in essere da anni e un buon amministratore avrebbe dovuto prevederne le conseguenze.

Quel che segue nel commento di Gaetano Lapunzina, poi, non merita che gli dedichi tempo prezioso. Già se n'è perso troppo di tempo in questo povero Paese per seguire questa finta logica.

"Le circostanze sopravvenute erano circostanze già in essere da anni e un buon amministratore avrebbe dovuto prevederne le conseguenze"  
Ma non solo!
Non inserire alcuni "debiti", che erano "certi" già quando è stato elaborato il piano di rientro pluriennale, è stato un escamotage per approntare un piano credibile, soltanto, in teoria e che, perciò, è servito, soltanto, ad allungare l'agonia e a far pagare un conto più caro alla Città!