Su una presunta e confusa risposta del Sindaco a un mio intervento.

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Aprile 2015, 20:41 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Premesso che, una prima volta quando ho chiesto chiarimenti e adesso nel rispondere alla polemica, sono venuto meno agli insegnamenti dei miei Maestri, che mi consigliavano di non cercare o accettare interlocutori, che non mi arricchissero, rispondo alla confusa risposta del Sindaco nell'interesse della verità e perché i cittadini possano cercarla, com'è nel loro diritto.

  1. La scelta del legale è senz'altro dovuta a tutti i Sindaci del Distretto 33, ma non credo che tale precisazione sia valida. Per esserlo, bisognerebbe dire chi l'ha proposta e se essa è stata accettata all'unanimità o a maggioranza. Ciò per la trasparenza e per la conoscenza dei cittadini che pagano.

  2. E' assolutamente inconsistente la precisazione che l'ordinanza del TAR n. 194/2012 è stata annullata dal CGA, perché l'avevo scritto nel mio intervento, quando ho detto: “In considerazione, soprattutto, del fatto che essi avrebbero fatto tesoro dell'esperienza della successiva decisione del CGA, emessa con povertà di motivazioni, di annullare l'ordinanza del TAR, impugnata dalla Regione.”. Resta il fatto, comunque, che a seguito di tale ordinanza il centro nascite è rimasto aperto fino ai giorni nostri.

  3. Sulla sentenza del TAR n. 1434/2013 sono obbligato a richiamarmi  prima a quella parte della motivazione, in cui si dice che la natura certamente pubblica dell'ospedale di Termini Imerese lo rende preferibile a quello di Cefalù, che invece non ha tale natura pubblica. In questo caso i Giudici del TAR hanno dovuto tener conto, non entrando nel merito, di quanto affermato dal Consiglio di Stato con la sua decisione 3820/2012, nella quale espressamente si legge: “La costituzione e il riconoscimento di enti pubblici possono avvenire solo in forza di legge e la volontà legislativa di connotare in termini pubblicistici una persona giuridica può essere esplicata anche con la previsione di indici sintomatici rivelatori della matrice pubblicistica dell'ente; pertanto il mero requisito teleologico della finalizzazione dell'ente al perseguimento di scopi d'interesse pubblico, non è condizione sufficiente per la sussunzione del soggetto nel novero degli enti pubblici, essendo indispensabile la previsione legale di un regime giuridico di spessore pubblicistico.

  4. In forza di quanto precede, non credo che i professionisti incaricati, ferma restando la natura degli ospedali di Termini Imerese e di Cefalù, avrebbero potuto dare un parere positivo a un eventuale ricorso al CGA, a meno di non essere irresponsabili. Che poi l'assenza di tale ricorso abbia creato, come afferma il Sindaco stesso, un “giudicato” , che non ha aiutato nel ricorso appena respinto, la dice lunga sulla irresponsabilità di chi, pur conoscendo l'esistenza di tale giudicato, ha presentato il ricorso al TAR. E, ancora più irresponsabilmente, vuole presentarne uno al CGA. (Scusate se a CGA non aggiungo RS, perché lo reputo superfluo, stante al fatto che esso esiste soltanto in Sicilia.)

A questo punto sorgono spontanee altre domande: a) perché la nostra Amministrazione, visto che il comune di Cefalù è socio della Fondazione, seppur commissariata, non è intervenuta politicamente nel momento in cui fu indicato il Piano Sanitario Regionale, che prevedeva la chiusura dei punti nascite e dal quale deriva direttamente il Decreto Borsellino?; b) perché essa ha accettato che lo Statuto e la costituzione della nuova Fondazione G. Giglio fosse stipulata dinanzi al notaio e non in forza di una legge, lasciando che si perpetuassero le condizioni per il rigetto di qualsiasi ricorso?

Nel chiedere scusa ai lettori per l'obbligata lunghezza di questo intervento e nel chiederla soprattutto ai miei Maestri per essermi lasciato trascinare in simili polemiche, invito chi ha affermato che ho fatto propalazione di notizie destituite di fondamento di riflettere se tale esercizio non appartenga ad altri e forse a lui stesso.

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Commenti

se vivessimo in un clima normale la comunicazione del Comune sarebbe migliore, più improntata alla chiarezza e, soprattutto alla ricerca della comprensione e della partecipazione dei cittadini, i commenti e l'espressione delle opinioni che, qualkuno, impropriamente, definisce "articoli", potrebbero essere più completi e ragionati, perchè basati sulla diffusione e la circolazione di idee e notizie, ecc.

Ciò posto, tu hai fatto un intervento, il sindaco ha ritento di precisare, tu di replicare ulteriormente.

Fin qui nulla di strano, se non fosse per quelle tristi postille che mettono triste tristezza. 

Questo è ciò che ci è toccato, e quello che si prospetta all'orizzonte, mette, ancora, più tristezza.

Per quanto mi riguarda, sabato scorso ho comprato una zappa nuova, e ne sono soddisfatto, perchè zappare non mi mette tristezza, ma, tutt'al più, una gradevole stanchezza a fine giornata (purtroppo non più di due volte a settimana).

Precisazione: Questo non è un articolo, ovvero "ceci n'est pas une pipe"!

Anche tu sei stato e sei uno dei miei Maestri. Se mi hai perdonato tu, ho speranza che lo facciano gli altri, presenti e passati.

Spero d'incontrarti presto.

Ti abbraccio e ancora grazie.