"...A Cesare quel che è di Cesare..."

Ritratto di Giuseppe Maggiore

6 Giugno 2015, 12:55 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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"...A  CESARE QUEL CHE È DI CESARE..."

                    (telegraficamente)

 

In una dimensione sociale in cui, purtroppo, certi valori basilari spesso vengono trascurati, se non addirittura ignorati o misconosciuti, poter rendersi conto (malgrado l'ambascia del soggetto ricorrente) della fattiva operosità di una equipe affiatata e competente in un settore tanto importante e delicato com'é quello della sanità, è un molto apprezzabile e doveroso atto dovuto  che induce alla peregrina riflessione che in Italia (e, nel caso in esame, specificatamente in Sicilia, per non dire a Cefalù) le professionalità vi sono e che sarebbe opportuno valorizzarle e premiarle a livello istituzionale, anziché, per indifferenza, a volte, sottacerne la valenza.

Al di là dell'opportuno preambolo, desidero sentitamente ringraziare il Personale Medico ed Infermieristico in servizio in data 30 Maggio di quest'anno presso il "Pronto Soccorso" del locale nosocomio S. Raffaele-Giglio per la disponibile assistenza prestatami e per la fattiva terapia prodigatami in occasione di una fibrillazione atriale occorsami e che fortunatamente, grazie alle cure, è rientrata farmacologicamente nei normali parametri entro appena mezz'ora.

Non sarà stato un intervento di alta medicina, si, tuttavia la buona funzionalità di una compagine si desume sin dalle prove meno altisonanti.

Ed in particolare pubblicamente ringrazio il Dr. Mirko Scarpelli per la sua professionalità dispiegata nell'esercizio delle sue funzioni e per aver saputo intuire e contenere la mia ansia insorta a seguito della cennata improvvisa patologìa, efficacemente fornendomi le valutazioni del caso.

Nel contempo resto sensibilmente grato al Personale paramedico che mi ha accolto ed assistito, nelle persone dei Sigg. Francesco Spitale, Catalano Luca e Di Lucia Giuseppe, per la cortesìa e la preparazione con cui assolvono il loro compito.

È una convinzione acclarata che trova riscontro nelle inerenti dimensioni culturali: in condizioni di salute critiche, l'individuo, come prima cura, ha bisogno di essere sostenuto moralmente; vedere una faccia improntata alla sicurezza,  alla partecipazione, alla comprensione, se non addirittura all'amicizia fra le tante altre sconosciute, è senz'altro un toccasana. Dall'allontanamento dell'ansia deriva indubbiamente una maggiore ricettività alle terapie praticate.

Una struttura che sa fornire tale aiuto è già a buon punto nell'opera di ristabilimento del paziente.

Che dice, infatti, Petronio, arbiter?: "...medicus nihil aliud est quam animi consolatio...".

L'ospedale di Cefalù io fermamente credo che sia un polo di importanza preminente in un contesto regionale che raccoglie le esigenze dell'intero complesso madonita ed oltre. I suoi reparti, attrezzati ed efficienti, sostenuti e materialmente portati avanti da elementi di specchiata competenza (ne cito alcuni fra i molti, almeno quelli con i quali nel tempo per esigenze familiari ho avuto contatti ed i cui nomi mi sono noti: Barranco, D'Angelo, Scialabba, Galardi, Boniforti, Spada, Amoroso, Pomara, Villari, Mangano, Valenziano), rappresentano un caposaldo di indubbia eccellente operosità al quale il ricorrente si affida con estrema fiducia.

Il chiudere od il voler chiudere, a volte, qualche reparto (come, per esempio, quello del "Punto Nascite", di cui si è tanto dibattuto e si dibatte) per discutibili esigenze economico-burocratiche, annullando speranze e legittime pubbliche pretese, mi sembra come il tarpare le ali ad una realtà lavorativa che si rivela sempre in progress, nonché un palese passo indietro inferto a tutta una popolazione.

Auspico un potenziamento delle attuali attività esplicate dalla struttura in esame a che dia una sempre maggiore fiducia al cittadino che ad essa ricorre.

 

Cefalù, 6 Giugno 2015                                                                                                                                                         Giuseppe Maggiore

Commenti

Caro Angelo, grato del pensiero.

Circa il mio episodio fibrillativo (pare che tale aritmia alligni nella sfera degli artisti; e, poiché io non lo sono, quantunque abbia cercato per tutta la vita di aggregarmi a tale categoria - alludendo ad altri in campo cinematografico si parla, infatti, "del" regista di Cefalù e non di "un" regista di Cefalù) mi meraviglio alquanto che mi sia potuto venire.

Ma la cosa più grave, come ben tu osservi, è la fibrillazione politica che è di gran lunga più difficile farla rientrare nei parametri del buon senso, quantunque ci troviamo in uno stato di diritto.

A tal proposito sarebbe mestieri tenere sempre ben presente quanto scrive Vittorio Alfieri nella sua "Repubblica".

Non mi resta, quindi, che associarmi alla tua espressa speranza che possano trovarsi dei validi guaritori per poterla definitivamente (?) debellare.

Ad majora!

Molto cordialmente.