Se le istituzioni, comune e regione, avessero le maiuscole e funzionassero .......

Ritratto di Saro Di Paola

8 Giugno 2015, 20:03 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Se le istituzioni, comune e regione, avessero le maiuscole e funzionassero, non accadrebbe che, nel “porto” di Prissuliana, lo specchio acqueo destinato all’ormeggio ed al rifornimento di natanti ed imbarcazioni si trasformasse in spiaggia

     

e che la stessa sorte toccasse all’unico scivolo di alaggio di cui lo stesso “porto” è dotato.

     

Se le istituzioni, comune e regione, avessero le maiuscole e funzionassero, avrebbero, già, provveduto e provvederebbero, con sistematica periodicità, al fine di evitare la progressiva riduzione dello specchio acqueo, che il “porto” presidia dalle mareggiate e che le mareggiate insabbiano.
Ogni anno di più. 

     

Se le istituzioni, comune e regione, avessero le maiuscole e funzionassero, nella congiuntura economica che le affligge, avrebbero gettato ponti d’oro ai privati, che avessero manifestato la disponibilità di farsi carico delle spese necessarie per il dragaggio della sabbia, pur di riuscire a sfruttare le concessioni demaniali per le finalità per le quali, pagando, le hanno chieste ed ottenute.
Per offrire servizi a diportisti e pescatori.
Per dare occasioni di lavoro.

Se le istituzioni, comune e regione, avessero le maiuscole e funzionassero, avrebbero gettato ponti d’oro al privato, che avesse chiesto di ripascere di sabbia, a proprie spese, il tratto di litorale, che ha avuto in concessione.
Per consentire la balneazione agli ospiti dei suoi alberghi.
Per dare occasioni di lavoro.

     

Ed invece no!
Le istituzioni, comune e regione, hanno le minuscole e non funzionano.
Cefalù è, infatti, un comune della regione Sicilia.
Una regione nella quale vigono leggi e regolamenti, che impediscono di prelevare la sabbia da Prissuliana per portarla a Santa Lucia.
O in qualsiasi altro punto del litorale, dal quale le mareggiate la hanno erosa.

Che scherziamo!
Il comune e la regione, hanno il compito istituzionale di salvaguardare la salute dei bagnanti, quella del mare e quella del paesaggio.
Il comune e la regione devono far rispettare le leggi.
Perciò, prelevare la sabbia da Prissuliana per portarla a Santa Lucia, è possibile, soltanto, dopo l’acquisizione di esami e di pareri.
L’esame granulometrico della sabbia, quello batteriologico, il parere della Soprintendenza e quello dell’autorità sanitaria.
E poi, prima di reimpiegare la sabbia, la si deve stoccare ed esporre al sole.
In area idonea.
Affinché i suoi raggi la sterilizzino.
Come dire che prelevare una sola carriola di sabbia da Prissuliana per portarla a Santa Lucia è impossibile.

Chi se ne frega se il sole ed il mare, sul litorale di Santa Lucia o in qualsiasi altro, la sterilizzerebbero meglio che nelle aree di stoccaggio, che non esistono e che si dovrebbero localizzare appositamente?
Chi se ne frega se le mareggiate prevalenti della stagione invernale hanno depositato a Prissuliana quella stessa sabbia, che altre mareggiate avrebbero potuto depositare a Santa Lucia o a Sant’Ambrogio?
Chi se ne frega se quelle leggi, oltre al buon senso, offendono le leggi della Natura?
Chi se ne frega se quelle leggi, non consentono ai privati di sfruttare concessioni demaniali, regolarmente pagate, che potrebbero migliorare la qualità dell’offerta turistica di Cefalù?
Chi se ne frega se agli ospiti di Cefalù non possiamo offrire sabbia, ombrelloni e lettini?

     

Le leggi sono leggi!
Anche quelle insensate.
Anche quelle che non servono.
Anche quelle che procurano danno.
All’immagine delle Istituzioni.
Al Bene Comune.
Ai privati.

Saro Di Paola, 8 giugno 2015

Commenti

...che Socrate e Gesù morirono per colpa di simili leggi insensate! Pensa  chi sono coloro che ne sono autori e ricordatene, qualora si ripresentassero a chiederti ancora di rappresentarti con alti costi, diretti e indiretti, per le tue tasche.