ACQUA: secondo il sindaco "non vi è chi non vede....."

Ritratto di Saro Di Paola

8 Luglio 2015, 15:51 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Sulla pagina facebook “Saro Lapunzina Sindaco di Cefalù”, da circa due ore, il sindaco ha pubblicato il post che segue:
"I gestori del servizio idrico (SII) per il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai comuni nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizio connessi e funzionali alla gestione del SII, comprese quelle salvaguardate in vigenza dell'art.10,comma 3, della legge 5 gennaio 1994 n°36. "
Non vi è chi non veda che durante il periodo di gestione, AMAP Spa subentra nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizio connessi e funzionali alla gestione del SII, comprese quelle salvaguardate e nello specifico nelle obbligazioni di pagamento dei corrispettivi dovuti a Sorgenti Presidiana s.r.l., per la produzione di acqua potabile.

Il sindaco, nel suo post, ha riproposto, per l’ennesima volta, il comma 4 dell’articolo 47 della legge finanziaria regionale n.5 del 28 gennaio 2014, che fa subentrare il gestore pro tempore del Servizio Idrico Integrato (SII) nelle obbligazioni di pagamento a Sorgenti Presidiana dei corrispettivi per il servizio di potabilizzazione.

Ha ragione il sindaco!
Non vi è chi non veda” che, per il periodo che intercorrerà tra il 18 maggio scorso ed il 30 settembre prossimo, il pagamento delle fatture di potabilizzazione è in capo ad AMAP.

Peccato, però, che vi sia chi non ha visto e non vede che, per effetto del citato comma, AMAP non è subentrata nei rapporti contrattuali tra il Comune di Cefalù e Sorgenti Presidiana.

Peccato sì!
Chi non lo ha visto e non lo vede sta facendo correre al Comune di Cefalù il rischio più grave della sua storia amministrativa.

Saro Di Paola, 8 luglio 2015

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Commenti

Peccato, però, che la soddisfazione del Sindaco sia vana.
Assolutamente vana!

Ciò perché le obbligazioni con “Sorgenti Presidiana” per il servizio di potabilizzazione non rientrano tra quelle di cui  “all'art. 47 comma 4 della L.R. 28 gennaio 2014, n. 5 (Finanziaria Regionale)”.
Ciò perché il servizio di potabilizzazione non “è connesso e funzionale alla gestione del Servizio Idrico Integrato", che, secondo il comma 2 dell’art.141 del decreto legislativo n° 152 del 2006, “è costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili di fognatura e di depurazione delle acque reflue” non comprende, perciò, il servizio di potabilizzazione.
Come, peraltro, si legge alla lettera f dell’articolo 4 della Legge n° 36 del 1994. -

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Basterà che il Comune emetta a tale Autorità fatture per il servizio di potabilizzazione di pari importo a quello che, mensilmente, “Sorgenti Presidiana” emetterà al Comune.

Perciò, 
il Sindaco di Cefalù avrebbe dovuto riscontrare la nota con tutta positività e con un sentito ringraziamento all’AATO e, per essa, a mamma Regione.

Ed invece, il Sindaco di Cefalù non ha trovato di meglio che riscontrare la nota :
“evidenziando come la problematica debba essere affrontata in base al disposto normativo recato dall’art. 47 comma 4 della L.R. 28 gennaio 2014 secondo il quale: “i gestori del Servizio Idrico Integrato (SII), per il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai comuni nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizi connessi e funzionali alla gestione del SII, comprese quelle salvaguardate in vigenza dell’art. 10, comma 3, della Legge 5 gennaio 1994 n° 36”.

Con tale riscontro, Lapunzina ha aggiunto l’ennesima “perla” alla collana di errori, che, prima da Consigliere e dopo da Sindaco, ha commesso in materia di Servizio Idrico Integrato e di potabilizzazione.
Tale riscontro di Lapunzina - domani ne spiegherò la ragione - potrebbe avere conseguenze più nefaste di quelle che, in una partita di calcio, può avere un autogol a tempo scaduto.

ROBA DA NON CREDERCI!
Comincio ad avere fondate ragioni per pensare che 
il Sindaco Lapunzina “non ci faccia” ma “ci sia”.

E se Lapunzina “c’è” è il momento che il Consiglio Comunale insorga!

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Approfondimento, al quale potrebbero essere stimolati e indotti dalla insistenza, assolutamente gratuita, infondata ed ingiustificata, con la quale il Sindaco Lapunzina, ad ogni piè sospinto, invoca  “il disposto normativo recato dall’art. 47 comma 4 della L.R. 28 gennaio 2014”.

Un disposto normativo, per il quale Lapunzina ha, addirittura, espresso, pubblicamente, la propria soddisfazione perché, a Suo dire, “va nel senso di quanto più volte auspicato e richiesto, in ultimo, con Ordine del Giorno del Consiglio Comunale”.

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Ai posteri, no!

La questione non si pone in termini di validità della "Legge, approvata dal Parlamento Regionale, vagliata dal Commissario dello Stato e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale", che, personalmente, non disconosco, ma, in termini di applicabilità della stessa Legge al caso specifico del servizio di potabilizzazione, che "Sorgenti Presidiana" rende al Comune di Cefalù in forza di un projet financing, che, per essere stato sottoscritto dal Comune di Cefalù, il Comune, non altri, dovrà onorare per la sua durata venticinquennale.

Che si stia parlando, 
sempre ed ovviamente, nell'interesse del Comune, per quanto mi riguarda, è, talmente, fuori da ogni dubbio che non mi permetterei, mai, di precisarlo.

Però, ai posteri, decisamente no!
Per quanto lungo potrà essere il tempo per scrivere la parola fine sulla vicenda, spero proprio di esserci!  ;)

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Nel mio ultimo post (http://www.qualecefalu.it/node/9211) ho definito DISPERATO tale ATTO perché non v’è POSSIBILITA’ ALCUNA che, a far data dall’1 febbraio 2014, “Sorgenti Presidiana” emetta le fatture di potabilizzazione a soggetto diverso dal Comune di Cefalù.
Non v’è SPERANZA ALCUNA che ciò possa avvenire.
Ciò a meno che, a far data dall’1 febbraio 2014, Cefalù e la Sicilia siano nella repubblica delle banane e non più nella Repubblica Italiana

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Saranno il tempo, i lodi arbitrali e le sentenze dei tribunali a dimostrare di chi saranno state "le perle di saggezza". Quel tempo e quei lodi che, sino ad oggi, hanno dimostrato, piuttosto inequivocabilmente, chi ne abbia detto e chi no. Il fatto gravissimo è che a piangere le conseguenze saranno, ancora una volta, i cefaludesi. Che, poi, ci sia chi continui a "vedere" nel comma della finanziaria regionale 2014 lo "strumento" idoneo a cancellare un contratto dice tutto sulla concezione del Diritto da parte di chi attualmente gestisce la Cosa Pubblica a Cefalù. Infine, solo a pensare che, intanto, Sorgenti Presidiana potesse non puntare sul citato comma per ottenere il pagamento delle fatture da parte del gestore è, quantomeno, indice di ingenuità.

"Perché non v’è POSSIBILITA’ ALCUNA che, a far data dall’1 febbraio 2014, “Sorgenti Presidiana” emetta le fatture di potabilizzazione a soggetto diverso dal Comune di Cefalù. Non v’è SPERANZA ALCUNA che ciò possa avvenire. Ciò a meno che, a far data dall’1 febbraio 2014, Cefalù e la Sicilia siano nella repubblica delle banane e non più nella Repubblica Italiana"

Chi da uomo delle istituzioni e da segretario di partito avrebbe preteso che un sindaco non facesse entrare in funzione il potabilizzatore perché privo dell'autorizzazione sanitaria, chi da uomo delle istituzioni e da segretario di partito avrebbe preteso che altro sindaco, per la stessa ragione, rescindesse il contratto con Sorgenti Presidiana, chi divenuto sindaco nulla ha fatto per pretendere l'autorizzazione sanitaria da Sorgenti Presidiana né per rescindere il contratto con la stessa arrivando, addirittura, a riconoscere l'importanza di quel servizio ed a minacciare il gestore del potabilizzatore di interruzione di pubblico servizio qualora a fronte dell'impossibilità di mandarlo avanti per mancanza di provviste lo avesse sospeso, dovrebbe avere il buon senso di TACERE. Invece NEANCHE QUELLO! Non aggiungo altro. Non serve. Infatti, chiunque avesse interesse a cogliere le differenze tra le "previsioni" di un cittadino quale io sono e le CORBELLERIE di uomini delle istituzioni quali sono stati e sono il mio interlocutore ed il suo dante causa, che sono, persino, arrivati a far pagare a tantissimi cefaludesi le bollette idriche decurtate della aliquota della potabilizzazione, può soddisfare il suo interesse leggendo gli "articoli correlati" al mio ultimo post, col quale sono riuscito a stimolare, ancora una volta, i commenti del mio interlocutore.

E'proprio leggendo quella  vagonata  di articoli che  escono  fuori a  valanga le "ciance" e le "corbellerie" che il "comune cittadino" ha scritto sulla applicabilità delle legge regionale 5 del 2014.   E che proprio non gli riesce di ammettere.                                                                                        

 

I Gestori del Servizio Idrico Integrato (SII), per il periodo di durata delle gestioni, subentrano ai Comuni nelle obbligazioni che discendono da concessioni di servizi connessi e funzionali alla gestione del S.I.I., ivi comprese quelle salvaguardate in vigenza dell'art. 10 comma 3 della Legge n° 36 del 1994”.

Quello che ho messo tra virgolette è il quarto comma dell’articolo 47 della Legge finanziaria della Regione Sicilia del 2014.
La n°5 del 28 gennaio.
Quella Legge, che, nel corso della seduta del Consiglio comunale del 3 marzo scorso, il Sindaco Lapunzina,
assumendosene tutta la responsabilità”, ha definito “STORICA”.
Ciò perché quel comma,”tradotto” nel codice del Sindaco, significa che
tutti gli obblighi contrattuali di un potabilizzatore sono a carico dell’ente gestore”.
Come Lui aveva auspicato, chiesto ed ottenuto per il nostro Comune.

Si può dare torto al Sindaco Lapunzina?
Certamente no!
Quella Legge è “storica”.

 

Infatti, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, un comma inserito tra i titoli di coda di una legge della Regione Sicilia,
ha modificato :
- il comma f dell’art. 4 della Legge dello Stato n° 36 del 1994;
- il comma 2 dell’art. 141 del D.L. n° 152 del 3 aprile 2006;
ha cancellato l’istituto del projet financing;
ha scardinato i principi fondamentali del TITOLO II del Codice Civile.
Il tutto d’un solo colpo.

Il 13 febbraio del 2014, quando, sulla Sua pagina facebook, il Sindaco Lapunzina aveva
espresso la Sua soddisfazione per una norma che andava nel senso di quanto più volte auspicato, e richiesto, in ultimo, con Ordine del Giorno del Consiglio Comunale” mi ero chiesto (http://www.qualecefalu.it/node/7445)
Ma il Sindaco Lapunzina c’è o ci fa?

Ora che Egli, con forza, si è “assunto la responsabilità” di affidare agli annali del Consiglio comunale la soddisfazione per lo “storico” risultato conseguito dalla Sua Amministrazione, è con più forza di allora che mi chiedo:
Ma Il Sindaco Lapunzina c’è o ci fa?

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A chi mi replica per conto del suo dante causa NON RIESCE, proprio, di TACERE.

Eppure, solo a ricordare
- il "contributo costruttivo" del suo dante causa che, nella seduta consiliare appositamente convocata per discutere della "triangolazione" delle fatture Sorgenti Presidiana-Comune-APS, ebbe ad intimare al sindaco Guercio di RESTITUIRLE AL MITTENTE perchè era ad APS, che, dai cittadini, riscuoteva l'aliquota per la potabilizzazione, che Sorgenti Presidiana doveva intestare le fatture medesime;
- l'esito del lodo arbitrale relativo a quelle fatture che ha visto il Comune condannato al pagamento di circa 1.200.000 euro (se non ricordo male);
oltre che tacere, dovrebbe arrossire di vergogna.

Eppure, solo a considerare
- il passaggio "FERMO RESTANDO IL RAPPORTO CONTRATTUALE TRA IL COMUNE E SORGENTI PRESIDIANA", su cui, nel tempo, ha INSISTITO IL PREFETTO, non AMAP o Sorgenti Presidiana, ogni qual volta è intervenuto nella qualità sul mancato pagamento delle fatture a Sorgenti;
- il fatto che, a prescindere dal gestore pro tempore del SII,  quel contratto dovrà essere ONORATO DAL COMUNE per 25 anni (se non ricordo male sino al 2030);
- il fatto che, col comma e senza il comma, NON SIAMO NELLA REPUBBLICA DELLE BANANE e che, perciò, se il gestore, chi che sia stato e chi che sarà, non avrà pagato le fatture di potabilizzazione, a pagarle non potrà essere che il Comune;
chi mi replica dovrebbe riflettere.

Ed, invece, parla.
Non con parole sue ma, citando "un cittadino comune".

La vicenda APS ha finito di sbancare il Comune.
Quella AMAP è, soltanto, all'inizio.
Sarà necessario tempo, molto tempo.
Alla fine il DIRITTO vincerà.
Le argomentazioni logiche finiranno per prevalere sulle ciarle e sulle corbellerie.
Personalmente, quale che sarà per essere l'esito finale  di tutta la "questione potabilizzatore" NULLA POTRO' RIMPROVERARMI.
Da uomo pubblico, nessun "voto" ho MAI espresso  su TUTTA LA VICENDA.
Da "cittadino comune" mi sono sforzato di dare il mio contributo nel tentativo, ASSOLUTAMENTE VANO, di evitare disastri al Comune nel quale sono nato e risiedo.

Danti causa? IO non ne ho!

Tacere? Non capisco perché dovrei...

Forse, perché a qualcuno piace ascoltare solo sé stesso?

E' chi ha messo su questo meccanismo delle triangolazioni, senza immaginarne le nefaste conseguenze, che dovrebbe “arrossire di vergogna”. E dovrebbe anche essere perseguito dalla Magistratura contabile per rifondere le casse pubbliche. Spero proprio che ci si arrivi.

Già nel 1994, si sapeva ci sarebbero stati un Gestore unico ed una tariffa unica del S.I.I.

E' vergognoso che nessuno ci abbia pensato, e che si sia voluto impegnare il Comune al pagamento di ingenti oneri, a fronte dei quali sarebbero venute a mancare all'Ente la capacità di riscuotere le entrate.

L' art. 47 comma 4 della L. R. 5/2014 è proprio lo strumento che consente di rimediare a questa stortura.

Ne parlo e la difendo, anche perché nella stesura di quella norma vi è stato il mio contributo.

Penso vada incontro alle esigenze del Comune di Cefalù e della generalità dei Cittadini. 

Ciò che non capisco è perché, a qualcuno, quella norma abbia dato così tanto, ma tanto, fastidio.

Da avversarla, senza tregua,  sin dalla pubblicazione, con una infinità di argomentazioni insensate.

E da non ammetterne l'operatività anche quando i Legali del Gestore sono stati costretti a farlo.

Ma questo, probabilmente, rimarrà un mistero, almeno per chi, come me, proprio non riesce ad arrivarci...

Di "insensato" in tutta la vicenda v'è la posizione di chi sostiene che un comma di una legge finanziaria possa eliminare, non già, una "stortura" ma le pattuizioni di un contratto REGOLARMENTE STIPULATO e vagliato, pure, dalla Procura della Repubblica, cui è stato chiesto venisse inviato da parte di chi, pur sapendo "sin dal 1994 che vi sarebbe stato un gestore unico del SII", si è battuto non per aspettare questo gestore che sarebbe arrivato circa 15 anni dopo, ma per riammettere alla gara un offerente che era stato scartato.

Di "insensato" in tutta la vicenda v'è la posizione di chi non riesce a comprendere che, alla scadenza del contratto di Project financing, il Comune si ritroverà proprietario di un impianto, per la cui realizzazione non ha investito un solo centesimo.

Di "insensato" in tutta la vicenda v'è la posizione di chi, pur avendo voce in capitolo al punto di stendere un comma di una finanziaria regionale e pur NON AVENDONE, ancora, AZZECCATA UNA continua a parlare della vicenda per mettere pezze all'operato del suo dante causa, o se è più gradito, dell'amministrazione in carica, che nella consapevolezza e per la consapevolezza della "triangolazione", avrebbe avuto il dovere politico di assumere in proprio la gestione del SII, rappresentando nelle giuste sedi la peculiarità della presenza del potabilizzatore, di cui Cefalu gode o di cui soffre -dipende dai punti di vista-, unico tra tutti i comuni della provincia di Palermo.
ALTRO CHE FARE INSERIRE UN COMMA, che non tutela, non può e non potrebbe, tutelare il Comune nel caso il gestore del SII risulti inadempiente nei confronti del gestore del potabilizzatore, come già avvenuto con APS.