"C'è occhio e occhio"!

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Ottobre 2015, 16:24 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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"L'IGNOTO" GUARDA SE STESSO e medita sul suo futuro, collage, cm. 10x10, 2015 

 

Per fortuna non sempre Cefalù offre manifestazioni da strapaese, che servono per ricordare chi spesso meriterebbe di essere dimenticato.

A ognuna di tali manifestazioni salgono sul suo carro tanti presunti uomini di cultura e tanti altri che vengono considerati artisti dalla politica spicciola di Cefalù, che non si accorge che un artista, per essere tale, deve comunicare un messaggio.

La stessa fine sembra essere toccata al Museo Mandralisca, costretto a districarsi fra i debiti e il totale disinteresse di quella politica locale, che invece dovrebbe sostenerlo. E che dovrebbe sostenere anche i suoi dipendenti senza stipendio e che ormai da più mattine passa incurante accanto a Peppino Guccione, dipendente senza stipendio, obbligato, come dice la poetessa Mimma Di Francesca, dal Dovere ma non difeso nei suoi Diritti. Come se il Sindaco e l'Assessore alla cultura non avessero il Dovere di dire qualcosa, visto che da essi non è venuta alcuna dichiarazione.

Non è strano che un artista, ma prima di tutto un cittadino, che proprio del Museo Mandralisca fu anche un amministratore, abbia espresso il suo disappunto e le sue preoccupazioni per il Museo nel modo a lui più congeniale: con un'opera.

Un'opera ora esposta a La Spezia nella galleria d'arte contemporanea Il Gabbiano. L'esposizione ha un titolo ben preciso: “C'è occhio e occhio”.

Fra gli altri artisti, è stato chiamato anche il nostro Franco D'Anna, il cui “occhio” si è distinto oltre che per la sua abilità artistica, anche per il messaggio. Un messaggio, che non poteva mancare in chi ama la sua Cefalù e con essa il suo scrigno di arte e di cultura, voluto dal barone Mandralisca, il Museo omonimo, che versa in tristi condizioni. Quel Museo che ospita il quadro dell'Ignoto di Antonello da Messina, noto in tutto il mondo colto.

E l'occhio di Franco D'Anna non poteva che vedere tale quadro. Lo ha visto e l'ha rappresentato al posto dell'iride, come a dire che la sua visione resterebbe anche se lo chiudesse, perché il suo non è l'occhio dei politici attuali, ma quello dell'artista, che non può dimenticare l'opera di un genio pittorico come Antonello. E se egli non ha il dovere di difenderlo, perché gliene manca il potere, forse spera che i politici, che tale potere lo hanno, facciano qualcosa per difenderlo.

L'immagine dell'Ignoto racchiuso in quell'occhio è chiara: è l'immagine di chi chiede “avrò ancora un futuro”?

Quindi, bravo Franco D'Anna come pittore, ma ancora più bravo come cittadino, per avere sollevato il problema del futuro del quadro e del Museo stesso. E di averlo sollevato lontano da Cefalù e dalla Sicilia, in quella Liguria in cui il suo messaggio in favore del suo e nostro Ignoto potrà raggiungere ancora più uomini amanti della ricchezza culturale e artistica di Cefalù e della Sicilia. La sua opera è, finalmente, la vittoria del Sud contro il Nord!

Commenti

Grazie Angelo, hai colto il mio pensiero.

Alla mostra hanno partecipato 130 artisti fra cui il nostro concittadino Cosimo Cimino e il morrealese Sergio Mammina.

In seguito, sarebbe interessante potere trasferire la mostra a Cefalù.