La politica travolta dagli eventi è incompetente

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Dicembre 2015, 14:19 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Che un sindacalista reagisca al possibile e probabile licenziamento di ben 28 precari “inorridito” ci sta. Ci sta pure che egli sia accanto a questi lavoratori nella protesta; anzi, ci sta pure che egli vi si allei e che combatta con loro. Non ci sta, invece, che si comporti come tale sindacalista un uomo delle Istituzioni, un politico, che doveva pensarci per tempo a battersi per i lavoratori precari e non oggi a battersi con loro. È, quindi, un problema di preposizioni: fare qualcosa per e non con qualcuno.

Se nella sua veste di politico, tra l'altro militante nello stesso partito di maggioranza a quasi tutti i livelli, egli si fosse battuto per proporre soluzioni valide all'annoso problema dei precari e se di fronte al diniego di trasformarle, tali soluzioni, in leggi, si fosse dimesso quantomeno dal suo partito, oggi avrebbe tutto il diritto di essere “indignato e inorridito”. Egli, però, non ha proposto soluzioni valide né si è dimesso.

Anzi, ha fatto di peggio! Si è quasi disarmato, chiedendo e ottenendo che il Comune venisse dichiarato in dissesto finanziario, con il risultato che esso non può aspirare persino alla flebile proroga di un anno, come fanno gli altri Comuni non in dissesto.

Su questo punto e sulla superficialità, con la quale si è combattuto per salvare il Comune dal dissesto, ci sarebbe tanto da dire, ma si tratterebbe di argomenti che ho già trattato ampiamente. Non ci insisto, quindi, e lascio che il Sindaco trovi l'onestà intellettuale per ammettere i suoi errori in proposito, dei quali, comunque, dovrà rispondere alla sua coscienza, ai cittadini con aliquote di tassazione al massimo per servizi non dati e, soprattutto, ai precari e alle loro famiglie destinati a pesantissime difficoltà nel loro prossimo futuro.

Adesso, quando tutto è perduto, il Sindaco e qualche consigliere del PD dichiarano “di essere vicini ai lavoratori precari”! Mi piacerebbe scoprire se la loro coscienza prima e i lavoratori precari poi sono soddisfatti di tale loro vicinanza.

Tornando alla questione delle preposizioni per e con, voglio ricordare che vent'anni di precariato in tutti gli uffici pubblici hanno determinato il diffondersi di pigrizia e di incompetenza, che qualsiasi stabilizzazione finirebbe con l'aggravare. Sarebbe stato opportuno che per tempo – e in ossequio alla Costituzione – si provvedesse per dare all'economia il sostegno di lavoratori preparati. Soltanto così essi sarebbero stati tirati fuori dal limbo del precariato e sarebbero diventati lavoratori a tempo indeterminato.

Così come si vuol fare oggi significa soltanto far pagare, più che ai lavoratori precari, ai loro figli le conseguenze dell'incompetenza degli attuali politici. Un'incompetenza dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio dal Sindaco e da altri politici del PD, con la loro vicinanza ai precari.

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