In merito a "La Rocca di Cefalù e il santo Monte Athos"

Ritratto di Giovanni D'Avola

25 Gennaio 2016, 15:27 - Giovanni D'Avola   [suoi interventi e commenti]

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In merito alle considerazioni del Dott. Ilardo relative al suo scritto “La Rocca di Cefalù e il Santo Monte Athos” anch’io vorrei suggerire qualche riflessione ai lettori.

Il fatto che la Soprintendenza ai BB. CC. e AA. di Palermo abbia rigettato in toto (e con fermezza..!) la proposta per la realizzazione di un impianto di seggiovia per l’accesso alla Rocca, non significa che l’idea sia sbagliata…o che la stessa Soprintendenza sia depositaria della verità assoluta; basta osservare il deturpamento del Centro Storico di Cefalù per comprendere che cosa abbia fatto per impedirlo.

In quanto al monte Athos ed ai suoi “sacri monaci”…, ognuno è libero di considerarli sacri, ma non lo sono certamente per tutti… Avranno anche detto...(in merito al tempo che ci vuole per salire)…«Quanto vuoi tu»…. aggiungendo però...basta che chiedi il permesso (difficile da ottenere e devi avere un effettivo interesse religioso e scientifico) e paghi 40 Euro più 12 euro per la barca-taxi…alla faccia della sacralità e della spiritualità…e basta che tu non sia donna impura (umana o animale…a meno di essere una gallina!), altrimenti non entri! Capisco che le religioni considerano le donne meno che niente…ma a tutto c’è un limite…nel sacro monte Athos, a casa loro, facciano come credono…ma che c’entra la Rocca di Cefalù..?! Chiunque è libero di vederci tutta la sacralità e la spiritualità che vuole ma ognuno di noi ha il diritto di vederci quello che meglio crede.

Anche a me molti viaggiatori hanno chiesto quanto tempo occorresse per salire sulla Rocca...e molti hanno desistito perché accompagnati da bambini…perché anziani…perché sofferenti…perché obesi…oppure semplicemente perché non è agevole, (visti gli orari di apertura e chiusura) arrampicarsi con 30° o 40°.

Vengono citati autorevoli architetti che parlano “di armonioso equilibrio esistente sulla Rocca di Cefalù”…ma cosa ha distrutto tale equilibrio più dell’aggressione (a colpi di dinamite..) voluta dall’uomo e dalla (suppongo) Soprintendenza?! Si citano monsignori che dicono preferire guardare la Rocca dalle colline lato sud dimenticando quello scempio dell’ALTA (quello si ben visibile da tutte quelle colline) ..bel modo per salvaguardare la Rocca…bel biglietto da visita per i viaggiatori…

Quale danno provocherebbe una seggiovia (lato sud) per agevolare la salita di tutti? Il pilone per reggere la funivia?! Sarebbe sicuramente meno invasivo dell’enorme torre, situata alla Villa, ricoperta da innumerevoli ripetitori e antenne che irradiano tutta la città e i bambini che vanno a giocarci sotto e meno esposta della croce di ferro lato mare (quella sì ben visibile…) Oppure come il monte Athos, vogliamo riservare la visita a pochi eletti e magari anche ai soli uomini in cerca di spiritualità?! E tutti gli altri? Quelli che allo spirito non credono? Quelli che magari vogliono salire solo per contemplare lo scempio che è stato fatto della nostra città? Quelli che vogliono ammirare le nefandezze compiute sui tetti del centro storico? Quelli che vogliono vedere il piano (probabilmente abusivo…o comunque inesistente negli anni 50) del palazzo e seminario vescovile (anche quelli abitati da sacri monaci…?!) adornati da finestre con serrande di plastica adiacenti al Magnifico Duomo? Quelli che vogliono vedere dall’alto lo scempio del Lungomare che ha sepolto metà della spiaggia? Quelli che vogliono contemplare la baia di Presidiana e il promontorio della Kalura distrutti da una cementificazione selvaggia fino alle colline verso sud? Quelli che vogliono salirci senza nessuna spiegazione tanto per contemplare il mare e la costa siciliana (visto che non è più possibile godere dell’alba e del tramonto)?

Si pensa che una seggiovia rovinerebbe per sempre la nostra cittadina?

Non la pensavano così nel 1929 gli africani di Città del capo..e nemmeno gli abitanti di Rio de Janeiro che con una funivia raggiungono il colle del Pan di Zucchero a 380 metri….e nemmeno gli israeliani di Masada (città patrimonio dell’Unesco) che permettono ai viaggiatori con una funicolare di raggiungere uno dei siti architettonici più visitati del Paese che si trova sulla cima di una roccia di 450 metri…e nemmeno i cinesi cui la cabinovia “Ngong Ping ” permette di raggiungere il sito del Grande Buddha del monastero Po Lin sull’isola di Lantau a Hong Kong…e nemmeno i londinesi che vanno in giro con una funivia sopra il Tamigi…e nemmeno i vietnamiti che con una funivia raggiungono la pagoda di Linh Ung e la statua bianca di Buddha…e nemmeno i canadesi che per raggiungere Grouse Mountain, il punto più alto di Vancouver, prendono una funivia per godere del panorama della città…e nemmeno i neozelandesi la cui funivia di Queenstown permette ai passeggeri di viaggiare a 450 metri sopra la città…e nemmeno i parigini che salgono alla Basilica del Sacro Cuore con la funicolare di Montmartre…e nemmeno gli abitanti di Gubbio che malgrado la presenza di un sentiero e di una strada hanno realizzato la cosiddetta funivia del Colle Eletto che collega la città con il Monte Ingino dove si trova la Basilica del Patrono….solo per fare qualche esempio.

Ma noi siamo a Cefalù…il più bel paese del mondo…

Molti viaggiano solo per criticare e convincere sé stessi di essere migliori degli altri e pensano che il luogo dove sono nati e risiedono sia il migliore del mondo…Altri viaggiano e rimangono stupiti e incantati dalle altre culture, da altri usi e costumi e pensano di essere veramente piccoli di fronte alla vere divinità che sono la Natura e l’Uomo.

Per concludere vorrei ricordare la tesi di Laurea del compianto Ing. Antonino Vazzana nell’Anno Accademico 1955-56: Studio di una funivia a Cefalù con relatore il Ch.mo Prof. Camillo De Gregorio.

                                                                                                   Giovanni D’Avola

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Intervento correlato:    La Rocca di Cefalù e il «Santo Monte» Athos – Rosario Ilardo – 13 gennaio 2016 (http://www.qualecefalu.it/node/18636)

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