Lesa maestà

Ritratto di Daniele Tumminello

14 Febbraio 2016, 10:31 - Daniele Tumminello   [suoi interventi e commenti]

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Lesa maestà

 

Il fatto che addirittura si è arrivati a scomodare persino il Commissario Straordinario dell’Unione Monarchica Italiana (http://www.umi-sicilia.it/michele-pivetti-gagliardi/)  è l’inconfutabile dimostrazione che la replica del Sindaco Lapunzina all’intervista rilasciata dall’On. Vicari sia stata interpretata come un atto di “lesa maestà” .

Immaginiamo, poi, con chi Egli abbia parlato per affermare che della Senatrice a Cefalù “tutti conservano un eccellente ricordo della sua attività amministrativa”. Gli suggeriamo vivamente di cambiare informatore.

Noi e non solo noi abbiamo invece, purtroppo per Cefalù, ben altri ricordi, tutt’altro che frutto di fantasie ma perfettamente documentabili, che è bene ancora una volta rammentare.

Senza voler annoiare il lettore, solo per fare qualche esempio su come è stata gestita negli anni la nostra città, oltre al reiterato utilizzo di avanzi di amministrazione fittizi per finanziare spese senza nessuna copertura finanziaria, i cittadini devono sapere che, nel 2005, la vendita del servizio elettrico all’ENEL ha fruttato alle casse del Comune ben 4 milioni di euro, fondi vincolati all’acquisto dell’area Miccichè,  ma che questa cifra è stata interamente utilizzata dal 2005 al 2007 per finanziare il bilancio. Alla vendita di un patrimonio non è corrisposto come per legge avrebbe dovuto, l’acquisto di un patrimonio! I cittadini devono sapere che sempre nel 2005, ad esempio, non veniva prevista, generando poi un debito fuori bilancio, la spesa di 540.000 € per il servizio di raccolta rifiuti, pur essendo questa una spesa certa e obbligatoria, di contro però venivano incrementate di 100.000 €  le spese per il servizio turistico e altre poste in uscita. Per intenderci tutto quello che un buon “padre di famiglia” non deve fare. Mettere le bollette nel cassetto e non pagarle, ma in compenso però acquistare beni di lusso! I beni di lusso però poi bisogna saperli mantenere, cosa che diventa impossibile se poi quelle bollette che non si sono pagate ritornano con tanto di sanzioni ed interessi! I cittadini devono sapere che complessivamente tra il 1998 e il 2007, per intero gli anni di amministrazione Vicari, il Comune di Cefalù, ha speso oltre 1.500.000 € in consulenze ed incarichi esterni, della cui reale necessità e beneficio per la città è lecito in molti casi esprimere forti dubbi. I cittadini devono sapere che tra il 2004 e il 2009 la spesa corrente del nostro Comune era costantemente sopra i 20.000.000 €, mentre nel 2013 è stata ridimensionata a 14.000.000 €;  i cittadini devono sapere che l’anticipazione di cassa (ovvero soldi presi in prestito dalla banca) ha raggiunto nel 2011 la cifra record di 4.000.000 € e che negli anni precedenti era comunque mediamente sopra i 3.000.000 €, mentre nel 2013 l’amministrazione Lapunzina l’ha ridotta a 0 (ZERO!!!); i cittadini devono sapere che su questi soldi presi in prestito si sono pagati negli anni 1999-2012  quasi 850.000 € di interessi.  Quelli che abbiamo fatto sono solo alcuni macroscopici esempi di cui sono ricche le pagine della relazione Vallante del 2007, le pagine delle varie pronunce della Corte dei Conti, e in ultimo le pagine della relazione dei Revisori dei conti. Il dato politico che emerge è quindi quello di una città dissanguata, usata come laboratorio di “finanza creativa”, vetrina e trampolino di lancio per politici che hanno fatto carriera. Una città in cui si è speso più di quanto si poteva e si doveva, illudendo i cefaludesi di vivere in un presente di ricchezza e nella prospettiva di un futuro di prosperità, in ossequio ad un modello di governo basato sulla visione aziendale e privatistica della cosa pubblica. Mentre si costruivano ologrammi e si presentavano plastici e progetti, di cui restano modellini impolverati, o peggio, in alcuni casi, i debiti da pagare ai professionisti incaricati, si scavava la fossa alla città, esibendo però il proprio smagliante sorriso su copertine patinate, anch’esse realizzate con le tasche dei cittadini.

                                                                                              Daniele Tumminello
                                                                                                 Segretario del Circolo PD di Cefalù

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Commenti

Premesso che il Commissario Straordinario della Unione Monarchica Italiana e' un cittadino come gli altri e che è quindi dotato di medie facoltà di discernimento ritengo doverosa una seppur breve replica al consigliere comunale  Tumminello (PD) evidente adepto della "setta Lapunzina" (absit iniuria verbis).

Veda, i numeri che lei sciorina come fossero un trattato di guerra, ai quali lei ha accesso in funzione della sua carica istituzionale ed io no, sono comunque assolutamente interpretabili. 

Chiunque conosca un minimo di Economia (giuro che non mi nasconderò dietro i miei titoli accademici) o di contabilità di Stato sa perfettamente che le regola guida dell'amministratore, correttamente definito buon padre di famiglia, e' la sanità del bilancio e la soddisfazione dei cittadini declinata con riguardo non già al presente ma al l'immediato futuro. E, devo ricordare, che la amministrazione Vicari produsse (vado a memoria) notevoli benefici alla popolazione. 

Sarebbe stato intellettualmente onesto, accanto all'elenco di quelle cifre (che a me non risultano come già detto), osservare ad esempio che se a Cefalù esiste un potabilizzatore lo si deve alla Vicari, oppure un trasporto urbano che era decoroso, oppure ancora un centro storico che era rinato, oppure, il Teatro Cicero ridonato ai cittadini, oppure....oppure....oppure...potrei continuare per mezz'ora ma non voglio fare spot.

sarebbe stato altresì onesto dire che la amministrazione Vicari LASCIO' CREDITI ESIGIBILI BEN SUPERIORI AI PRESUNTI DEBITI. Ricordo ad esempio un decreto ingiuntivo da 4,5mln€ di cui parlarono anche i giornali per vicende legate al potabilizzatore se non sbaglio. Perché non sono stati riscossi nemmeno due centesimi di quanto dovuto al Comune? Perché il solerte capo della amministrazione comunale non si fa parte attiva? C'è qualcosa sotto? Non lo so, ma a pensare male si fa peccato ma qualche volta... (Cit.).

veda ancora caro consigliere, la mancanza assoluta di argomenti e la drammatica incapacità a saper governare porta gente, ahimè giovane, come lei a produrre strafalcioni di tal fatta ed ad avvitarsi in ragionamenti che fanno della dietrologia a buon mercato il loro leit motiv.

Mi aspetterei da cittadino innamorato di Cefalu' che giovani come lei girassero amministrazioni e ministeri per scovare leggi di finanziamento e opportunità, mi aspetterei che giovani come lei profondessero sforzi per mettere insieme soggetti privati attorno ad iniziative utili al territorio e redditizie per i finanziatori, mi aspetterei project financing a go go, mi aspetterei una brillantezza culturale, imprenditoriale e politica più vicina al XXI secolo che al XX (ben inteso, la seconda e ultima parte del XX). Ed invece nulla, il buio, il j'accuse come vessillo stracciato da sventolare su una zattera che si chiama Comune di Cefalu'. Aspettiamo che questo depresso natante si vada ad infrangere sugli scogli della realtà è che i superstiti, i cittadini cefaludesi, sappiano la prossima volta a chi affidare la ricostruzione di una bella nave con al timone gente che guarda avanti e non nello specchietto retrovisore.

Indubbiamente l'Amm.ne Vicari ha avuto l'indubbio "merito" di aver realizzato il servizio di potabilizzazione dell'acqua a Cefalù, peccato che, nell'appalto dei lvori, non si sia ricordata di inserire anche il rifacimento della condotta idrica comunale con il risultato di far solo aumentare il costo del servizio idrico ai cittadini senza averne, di contro, alcun beneficio in quanto siamo costretti a comprare l'acqua minerale anche per lavarci i denti. OTTIMA POLITICA DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA, SIGNOR PIVETTI!!!

Ammesso che sia come dice lei, dal 2007 ad oggi perché non lo ha fatto nessuno? E poi, all'epoca era necessario il rifacimento della condotta idrica? Facile addossare a chi non ha più responsabilità le proprie incapacità...

e stressare l'elettore che vi ha votati, non ritiene, Egr. Dott. Tumminello che sarebbe ora di smetterla?

Di smetterla a far cosa?

A far finta di non capire.

Nessuno qui rimpiange la Vicari, ci mancherebbe.

Quello che si contesta al sindaco non è la sostanza, ma i modi.

Ma se di sostanza vogliamo parlare .... oltre all'elenco dei disastri lasciati dall'amministrazione Vicari (personalmente condivido tutto quanto di peggio si è detto a proposito ed, intimamente anche di più), vogliamo parlare, almeno di una cosa fatta bene (o, semplicemente, fatta) da quest'amministrazione, tanto da potere contrastare, con la forza degli argomenti e non dell'insulto personale la Senatrice?

Il fatto che non si possa fare e che ci si continui ad esporre al rischio di ottenere risposte tipo quelle del professor Pivetti a lei e all'Arch. Piazza, mi pare evidente. 

Ancora una volta ci esponiamo a farci bacchettare da quelli (attrezzati e titolati) che non vivono la realtà di Cefalù, ma che di Cefalù sono tanto innamorati, e che a Cefalù sembrano tanto interessati, chissà perchè.

Ah, dimenticavo... mi chiedo anch'io:

-vero è che l'amministrazione Vicari ha fatto l'appalto per il potabilizzatore, ma non ha rifatto la condotta idrica, ma, farla dopo era proibito?

Come.. non ci sono i soldi?

Ma scusatemi, Piazza e Tumminello, "un ci sunnu picciuli" non era il leit-motiv di Pippo Guercio, cioè di quel sindaco che voi (e anche io, nonostante l'affetto, la parentela e l'amicizia), noi tutti, insomma, abbiamo voluto far tornare a fare il medico a tempo pieno?

Almeno Pippo Guercio alle critiche, quando rispondeva, rispondeva con educazione e, permettetemi, eleganza cefalutana!

Nessun comune, Egregio Dottore Testa, ha proceduto al rifacimento delle reti idriche, perché la Società di gestione è fallita, e l'appalto trentennale attraverso il quale si dovevano spendere i fondi europei, nell'intero ambito territoriale ottimale,  è andato in fumo. Solo che, mentre le reti degli altri comuni continuano a perdere normale "acqua di fonte", le nostre reti perdono acqua potabilizzata, al prezzo di 110 mila euro al mese. Di cui il Gestore dell'impianto di potabilizzazione pretende, giustamente, il pagamento, in mancanza del quale minaccia di sospendere o ridurre la fornitura. 

Soldi che, come Lei ben sa (mentre il signor Pivetti evidentemente lo ignora), sono state fatturate ai cittadini dalla società APS per il periodo 2009/2012, non versate al Gestore del potabilizzatore e confluite nella massa fallimentare della stessa Società APS. I crediti di cui il Signor Pivetti parla sono, al contrario,  debiti che il Comune si trova ad avere, per un servizio che i cittadini hanno già pagato ad altro soggetto.  

Spero di aver usato la dovuta  "cortesia".

resta, tuttavia, da capire perchè, se c'era in avvio o in corso "l'appalto trentennale attraverso il quale si dovevano spendere i fondi europei, nell'intero ambito territoriale ottimale,  che è andato in fumo" allora si attribuisce alla Vicari la mancata realizzazione.

Si potevano trovare altre strade? Se sì vale per la Vicari come per Lapunzina, se no ..lo stesso.

Alla fine il discorso non cambia: la colpa è sempre di qualcun altro.

Per quanto riguarda reti idriche, poi, mi pare di intuire che in altri comuni tutti i problemi di gestione, approvigionamento e recapito siano stati risolti o parzialmente risolti.

A Pollina, per esempio, dove c'è un sindaco che, mi pare di ricordare, sia pure del PD, non solo si è fatto tanto per l'acqua, ma per tante altre cose.

Spero non mi si contesti che "la piccola realtà  del piccolo centro madonita non sia paragonabile ecc.."

Perchè, nel caso, avrei una risposta pronta, molto populista e qualunquista: "Se a Pollina, negli ultimi cinque anni si poteva fare, e si è fatto cento, vuol dire che a Cefalù, probabilmente, si poteva fare mille e non si è fatto neanche uno". 

Perché?

Per una serie concomitante di avversità, tra le quali, la più grande, è avere avuto quest'amministrazione e un'opposizione tanto loquace, quanto irresoluta.

Comunque grazie per la cortesia e il garbo, tanto inaspettati, quanto, davvero, graditi.

Sulla gestione del Comune nel decennio di Amministrazione Vicari, sulla situazione debitoria , sulla doppia indennità, sulla costruzione del potabilizzatore, mi sembra possa essere utile riproporre una lettera pubblica che l'ex Sindaco Guercio, nel dicembre del 2008,  indirizzò alla Senatrice, per "ringraziarLa" di un "dono" ricevuto.

01/12/2008 - Il sindaco risponde al regalo della senatrice

Si è sempre detto che i regali più belli sono quelli inaspettati, e in un certo senso è vero. Inaspettato e inatteso mi è giunto il “regalo natalizio” della senatrice Simona Vicari la quale, ovviamente, ignara delle insistenti indicazioni del ministro Brunetta, suo collega di partito, piuttosto che impegnarsi nell’azione parlamentare, trova il tempo - beata lei - di dedicarsi alle frivolezze, di far sapere, dentro testate commerciali, i suoi gusti personali, le sue gioie più grandi, i regali che incontrano il suo raffinatissimo gusto (rolex president… ecc), i libri che preferisce, ma di cui, per problemi di tempo - ovviamente -, riesce a leggere soltanto il titolo. Così ritengo sarà stato per l’ultimo libro che si è trovato fra le mani o semplicemente visto dietro a una vetrina: Abbiate il coraggio di Francesco Alberoni, se non ha potuto fare a meno di frenare il suo altruismo inviandomelo come regalo “virtuale”. 

Mentre La ringrazio di cuore per il pensiero gentile, non posso fare a meno di ricambiare il dono. Mi preme innanzitutto ricordare alla senatrice Vicari, che purtroppo non ho più il tempo di dedicarmi molto alla lettura (cosa che farei volentieri, come ho sempre fatto) perché innumerevoli sono gli impegni e i problemi a cui, succedendo nell’amministrazione di Cefalù, proprio alla senatrice, devo far fronte. Tuttavia, per non rendere vano il regalo della senatrice, mi sono immediatamente procurato una copia del volume di Alberoni. Scrive l’autore all’inizio del suo libro: «Ci sono delle persone che sono più capaci di altre di evocare dentro di sé energie straordinarie. Sono i grandi imprenditori, i creatori, i costruttori, coloro che fanno cose importanti in tutti i settori in cui si applicano. Si tratti di creare una impresa, costruire un ospedale, una università, organizzare un partito politico, trovare le risorse per realizzare un film, o scrivere un grande romanzo». La senatrice Vicari, mi sono detto, certamente avrà la pretesa di annoverarsi tra le persone che «sono più capaci di altre di evocare dentro di sé energie straordinarie», avrà la pretesa, cioè, di scrivere il suo nome tra le persone grandi e coraggiose, avrà la pretesa o forse il diritto di passare alla storia per il sindaco più coraggioso d’Italia e forse anche del mondo!!! Ma per trovare la chiave di lettura più appropriata per l’interpretazione corretta del libro- dono della senatrice, mi sono premurato di fare un’attenta analisi filologica del titolo, fermandomi sopratutto sul termine “coraggio”. 

Lo so, avrei dovuto consultare dizionari enciclopedici e fonti autorevoli per risalire all’etimologia del termine “coraggio”, mi sono accontentato di una definizione trovata per caso su un sito internet: «Certamente il coraggio non è incoscienza, o distrazione e neppure è noncuranza di leggi e di regolamenti… Coraggio non è sinonimo di dabbenaggine, ingenuità, sfacciataggine, esibizione. Il coraggio è piuttosto la capacità di rischiare, in prima persona, anche la vita per difendere e valorizzare beni umani e sociali giudicati superiori a se stessi. La stessa azione, quindi, può essere coraggiosa, avventata, incosciente, a seconda dell'obiettivo che ci si propone. Soprattutto possiamo parlare di coraggio, quando l'azione è sorretta e motivata da forza d’animo, da onestà, da desideri sani di convivenza e di amore per l'umanità» La definizione l’ho trovata davvero molto illuminante. E mi son detto: con quale coraggio la senatrice, mi invita ad avere coraggio; quale coraggio dovrei avere per non deludere le Sue aspettative, a quale particolare coraggio la senatrice fa riferimento? Sarà il coraggio di “avere procurato 8 milioni di euro di debiti alle casse del Comune di Cefalù? No, cara senatrice, questo coraggio non lo voglio avere, né lo avrò. Piuttosto abbia Lei il coraggio di proporre n emendamento al Senato per risarcire il Comune di Cefalù. Certamente non le mancheranno i mezzi e gli appoggi politici (il caso Catania, docet). O Lei è della stessa idea di Roberto Gervaso secondo cui «i debiti non basta farli bisogna anche dimenticarli»!!! 

Sarà il coraggio di avere “dimenticato”!?!. di mettere in sicurezza i locali del comune (legge 626)? No, cara senatrice, questo coraggio non lo voglio avere, né lo avrò. Piuttosto, abbia Lei il coraggio di spiegare a me e ai cefaludesi, come ha potuto dormire sonni tranquilli, durante il suo mandato, sapendo le Sue inadempienze in questo senso. Sarà il coraggio di avere realizzato il potabilizzatore, pur sapendo le condizioni fatiscenti della rete idrica? No, cara senatrice, questo coraggio non lo voglio avere, né lo avrò. Piuttosto abbia Lei il coraggio di dire a me e ai cefaludesi perché devono pagare di tasca propria il costo di quell’opera. Sarà il coraggio di intascare per anni la doppia indennità? No, cara senatrice, questo coraggio non lo voglio avere, né lo avrò. Piuttosto abbia Lei il coraggio di affrettarsi a restituire quanto non Le spettava. Se questo è il coraggio, preferisco non averlo; preferisco lavorare giorno per giorno nel silenzio, e magari venire accusato di pusillanimità o di lentezza. Se il coraggio è quello che ha avuto Lei, dis-amministrando la nostra città di Cefalù, io preferisco dire, parafrasando una celebre frase di manzoniana memoria: «il coraggio se uno non ce l’ha, non se lo può dare». 

No, cara senatrice, il coraggio è un’altra cosa. Il coraggio non è incoscienza, o distrazione e neppure è noncuranza di leggi e di regolamenti… Coraggio non è sinonimo di dabbenaggine, ingenuità, sfacciataggine, esibizione. Il mio coraggio, non lo deve giudicare Lei, lo devono giudicare - come stanno facendo - i cittadini di Cefalù e l’opinione pubblica. Lo devono giudicare i fatti e le statistiche. Tanto per ricordare qualche cifra. Grazie al mio operato, libero da ipocrisie e interessi personali, il turismo a Cefalù è in controtendenza, più del 2 % in più rispetto ai cali registrati in altri periodi. Dipenderà dall’esito positivo di alcuni eventi da me voluti e promossi: Wespa World, Giro d’Italia, Sherbet…? Valuti Lei, cara senatrice, se il coraggio è pensare al bene di tutti o coltivarsi il proprio orticello, allargandolo soltanto a quelli della propria cerchia. Valuti Lei, cara senatrice, se il coraggio è avere il coraggio di sentirsi a posto con la coscienza, o esserlo veramente.

Valuti Lei, cara senatrice, se il coraggio è invitare gli altri ad avere coraggio, o non piuttosto assumersi le proprie responsabilità. Valuti Lei, cara senatrice, se il coraggio è cercare a tutti i costi la visibilità, anche dicendo idiozie, o non piuttosto il coraggio di avere il senso della misura. Valuti Lei, cara senatrice, se il coraggio è adottare una politica dissennata, o piuttosto il coraggio di risanare gradualmente, a costo dell’impopolarità, i danni che altri, non io, hanno commesso. Certo, se volessi potrei ispirarmi al suo modello e magari regalare al mio successore il libro di Alberoni, come Lei - gentilmente - ha fatto con me. Rischierei però di vederlo rispedito al mittente. Rischierei, soprattutto, di dimenticare il grande discorso di John Fitzgerald Kennedy sul coraggio: «Senza voler togliere nulla a quel genere di coraggio che porta alcuni uomini a morire, non dobbiamo dimenticare quegli atti di coraggio grazie ai quali gli uomini vivono. Il coraggio della vita quotidiana è spesso uno spettacolo meno grandioso del coraggio di un atto definitivo, ma resta pur sempre una miscela magnifica di trionfo e di tragedia. Un uomo fa il suo dovere, al dispetto delle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le pressioni. E questo è il fondamento della moralità umana. In qualsiasi sfera dell’esistenza un uomo può essere costretto al coraggio, quali che siano i sacrifici che affronta, seguendo la propria coscienza: la perdita dei suoi amici, della sua posizione, delle sue fortune e, persino, la perdita della stima delle persone che gli sono care. Ogni uomo deve decidere da se stesso qual è la via giusta da seguire. Le storie che si raccontano sul coraggio degli altri ci insegnano molte cose. Possono offrirci una speranza. Possono farci da modello. Ma non possono sostituire il nostro coraggio. Per quello, ogni uomo deve guardare nella propria anima» 

Poiché i doni vanno ricambiati, anch’io, cara senatrice, per non essere da meno, ho un dono da farLe . Vorrei regalarLe un famoso dialogo di Platone: Lachete. Abbia il coraggio di leggerlo…

(Dott. Giuseppe Guercio Sindaco di Cefalù)

Beh... Se accusarla di dire "IDIOZIE"  rientra nei canoni della Eleganza Cefalutana, allora, con il consenso di chi ne è custode, la prossima volta basterà ricordare che dice idiozie.

Un po' come quella che disse nel 2013,  sulla "imminente " riapertura del villaggio Valtur di Pollina, alla presenza dell'On.le Culotta. 

Tanto per ricordare che nemmeno Pollina è isola così felice... O no?

http://palermo.meridionews.it/articolo/19707/simona-vicari-il-valtur-di-pollina-aprira/

 

Simona Vicari: Il Valtur di Pollina aprirà”

10 GIUGNO 2013
POLITICA – Di Gabriele Bonafede

 

Intervenuta al dibattito sul Valtur di Pollina organizzato dalla radio CRM di Cefalù, la senatrice siciliana (Pdl) e sottosegretaria allo Sviluppo Economico, dichiara che “La Valtur aprirà entro questa stagione”.

Oltre a Simona Vicari nel dibattito sono intervenuti l’on. Magda Culotta (Pd), sindaco di Pollina e i rappresentanti sindacali Giuseppe Sarrica (Uil, già sindaco di Pollina) e Palma Magrì (Cgil).

Tutti hanno evidenziato come il tempo stringa per la stagione corrente, di fatto già iniziata, e come ci siano intenti comuni nella stessa direzione oltre alla piena disponibilità del Ministero e degli altri attori principali (Unicredit Leasing e Invitalia) per far riaprire quanto prima il Villaggio Valtur di Pollina, fiore all’occhiello dei villaggi turistici del Mediterraneo.

Nella lunga intervista telefonica, Simona Vicari ha chiarito una serie di punti riguardanti la vicenda Valtur, aggiungendo, rispetto a quanto detto dai giornali (si vedano articoli correlati alla fine del presente articolo), che il villaggio vacanze di Pollina non è stato acquistato nel pacchetto  dei villaggi Valtur da parte dell’operatore che si è aggiudicato la gara (Orovacanze) perché non più di proprietà del Valtur stesso ma gestito dai commissari del Ministero.

La lunga trasmissione dell’'emittente CRM andata in onda ieri mattina (e visibile online all’indirizzo: http://www.crmhappyradio.it/videogallery), moderata da Nino Simplicio ha mostrato tutta la vicenda con dovizia di particolari.

Tra le altre cose, è stato evidenziato come il villaggio vacanze di Pollina sia una priorità per tutti gli attori istituzionali coinvolti, ancor più del villaggio di Santo Stefano in Sardegna dove, contrariamente alla situazione siciliana, esistono più opportunità per l’acquisto da altro operatore.

Su questo punto, alla domanda di CRM a Simona Vicari, sulla possibilità d’acquisto di un altro operatore, la senatrice siciliana ha risposto “Si è possibile”.

La rappresentante Cgil, Palma Magrì “È una vertenza molto difficile e dobbiamo trovare le soluzioni. Ed è con l’unità degli attori coinvolti, in primis i sindacati, che lo possiamo fare con soluzioni strategiche. Però anche qui la politica è debole, perché nessuna politica si è interessata tranne quella comunale”.

La storia dei "4,5 milioni di Euro di crediti" lasciati in eredità dall'amministrazione Vicari e addirittura di "presunti debiti" è una "regale cantonata"!