Immediata la replica di AMAP al Sindaco Lapunzina

Ritratto di Saro Di Paola

24 Febbraio 2016, 19:29 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Che la procedura dell’AMAP di assumere il Servizio Idrico Integrato nei Comuni ex APS con esclusione del Comune di Cefalù, non fosse “illegittima” perché “in palese violazione della norma di legge regionale e dei principi fissati dal Legislatore nazionale”, come ha scritto il Sindaco Lapunzina nella nota, che, in data odierna, ha inviato ad AMAP (http://www.qualecefalu.it/node/18846) era stato Egli stesso a sostenerlo.
Paradossalmente!
Per avere Egli riportato nella predetta nota le parole testuali dell’articolo 4 comma 11 della L. R. 19/2015:
Le società di cui al comma 9 che detengano a qualsiasi titolo infrastrutture e mezzi nel territorio da servire possono assumere la gestione del servizio idrico integrato in favore degli enti locali ricadenti nell’Ambito territoriale ottimale ovvero della Città metropolitana di riferimento, ampliando la propria compagine sociale o stipulando apposito contratto di servizio con l’ente o gli enti locali interessati.”
Sì, perché nella lingua italiana il verbo POTERE ed il verbo DOVERE hanno significati assolutamente diversi.
Quando, stamattina, ho letto la nota del Sindaco non ho, neanche, avuto la tentazione di sottolinearlo con un mio commento.
Tanto ero certo che, per l’importanza della questione e per i tempi strettissimi entro i quali la questione deve essere dipanata, la risposta di AMAP sarebbe arrivata a strettissimo giro di posta.

E la risposta di AMAP a Lapunzina è arrivata.
Immediata.



L'ho pubblicata, integralmente, senza aggiungere altro.
Non serve.
Mi limito a dire che nel mio post di ieri mi ero sbagliato.
Altro che champagne!
Per il Sindaco Lapunzina è DOCCIA FREDDA!

Saro Di Paola, 24 febbraio 2016

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Articoli correlat:

  • Servizio idrico, Lapunzina: illegittimo, contraddittorio ed irragionevole il comportamento di AMAP - Quale Cefalù - 24 febbario 2016 (http://www.qualecefalu.it/node/18846)
  • Il Sindaco Lapunzina centra il primo degli obiettivi del suo programma elettorale: torna al Comune la gestione dell’acqua - Saro Di Paola - 23 febbario 2016 (http://www.qualecefalu.it/node/18843)

Commenti

In questa Sua perfetta "aderenza" alle tesi di AMAP, penso che l'Ingegnere Di Paola non possa che condividere anche il  lapidario giudizio  di AMAP sulle gravi "diseconomie" che crea l'impianto di potabilizzazione, tali da comportare pesanti perdite alla gestione del servizio idrico integrato, alla attuale, consistente,  tariffa di oltre 1,3o euro a metro cubo.

Al prezzo di 110 mila euro al mese, cui si sommano alcune decina di migliaia di euro al mese per costi di sollevamento, è come se da un parte si eroga acqua e dall'altra si preleva sangue.

Proprio per le "diseconomie" dovute alla potabilizzazione dell'acqua, che rendevano, e rendono, assolutamente anomala rispetto agli altri 51 Comuni ex APS, la condizione e la posizione del nostro Comune, la gestione unitaria sarebbe stata e sarebbe impossibile.
Ho scritto in passato che proprio su tale anomalia si sarebbe dovuto puntare per non cedere il servizio ad APS e si sarebbe dovuto puntare per riprenderselo.

La "diseconomia" è dovuta ad un fatto inoppugnabile: l'acqua non si potabilizza da sola, la potabilizzazione ha un costo.
Un costo che a Cefalù è più basso di quanto non sia in altri Comuni italiani dotati di potabilizzatore.
Analogo discorso vale per il costo di sollevamento: da Presidiana e dal pozzo di Santa Barbara l'acqua ai serbatoi non può arrivare per caduta.

La tariffa del servizio idrico è unica nell'intero ambito (art. 154 D.Lvo 152/2006).  
Il maggiore costo della risorsa a Cefalù può  e deve trovare compensazione nel minore costo in altro comune.
Il principio è che i cittadini, all'interno dell'ambito,  debbano pagare uguale.
Addirittura, la  legge regionale prevede, in linea di principio, una tariffa unica regionale. 
La gestione in ambito comunale è vietata dalla Legge. 
Di seguito il testo dell'impugnativa prodotta alla Corte Costituzionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in ordine all'art. 4 comma 7 della L.R 19/2015, che prevedeva la gestione, da parte dei comuni, in sub ambiti. Ricordando che la Regione Siciliana non ha prodotto resistenza.
 
"L'art. 4, comma 7, nella parte in cui prevede che i Comuni, «al fine di salvaguardare le forme e le capacita' gestionali esistenti», possano «provvedere alla gestione in forma diretta e pubblica del servizio idrico, in forma associata, anche ai sensi dell'art. 30 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267», e' incostituzionale per violazione dell'art. 14, comma 1, dello Statuto speciale della Regione siciliana e dell'art. 117, comma secondo, lettera e), Cost., in riferimento all'art. 149‐bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonche' degli articoli 11 e 117, primo comma, Cost., in riferimento agli articoli 14 e 106 TFUE. Tale norma presenta profili di incostituzionalita' sia in relazione alle modalita' di affidamento del servizio, sia in relazione alla frammentazione dell'unicita' della gestione nell'ambito."

.... può leggersi il seguente testo, inserito nella Gazzetta Ufficiale, che dà conto della  impugnativa che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha depositato presso la Corte Costituzionale.

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=zeHrVvQqAtrdOLTYULgdYg__.ntc-as2-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-01-07&atto.codiceRedazionale=15C00399

Peccato che la Regione Siciliana non abbia ritenuto di dover eccepire nulla, a difesa di quel  principi di cui parla l'articolo di Ambrosetti e che davano alla norma un carattere certamente innovativo.

Se l'esito della questione e di tutta la vicenda dipendesse dalla validità delle tue o delle mie argometazioni, non potrei non augurarmi che a prevalere sia la validità delle tue.

Ad augurarmi che a prevalere sia la validità delle mie sarei autolesionista.
Da utente del servizio idrico e da contribuente del Comune di Cefalù.

mica si possono bere la carta bollata!

Mangiarla, forse, ma bere proprio no!

E non abbiamo più neanche il vino, picchì i vigni i scippammu tutti.

Ovviamente i produttori e rivenditori di acqua minerale ringraziano!

Non a caso Cefalù è stata scelta come location dello spot della S. Pellegrino!

... ovviamente sono solo battute, per allietare i lettori di questo blog.

Adesso ne faccio un'altra: A Pollina (che è vicino Cefalù, ma non a Cefalù, a Pollina), il servizio idrico è tornato al Comune da oltre due anni.

Era negli obiettivi del sindaco e l'obiettivo è stato realizzato.

A Pollina (come ad Atene) loro fanno così.

Adesso stanno incontrando difficoltà inenarrabili, perchè anche loro devono scontare decenni di malagestione e di conduzione della cosa pubblica "poco accorta", ma vanno avanti, si rimboccano le maniche e, rinunciando ad una parte delle esigue somme destinate allla manutenzione del verde, ripareranno il riparabile della loro rete colabrodo.

Vuol dire che a manutensire il verde così come fanno a Pollina ed Atene, ci penseranno i volontari, le associazioni, gli studenti.

Perchè a Pollina (Atene), che è vicino Cefalù, ma non è Cefalù, fanno così!

E a Cefalù, si è visto qualcuno con una chiave inglese in mano, un cannello di saldatura, un martello, una ramazza?

NOooo!!! ovviamente! solo chiacchere, distintivo e carta bollata, tanta carta bollata, troppa carta bollata!

Lì non c'è sangue? il sangue dei cittadini non c'è su quella sconfinata montagna di carta bollata?

non sa esattamente come funzionassero le cose a Stalingrado.

E poi quando, durante l'assedio dei tedeschi nel 1942 o quando il KGB interrogava i dissidenti sparandogli in faccia le stesse lampade che alla Vucciria usavano per allampare i pesci?

Il compagno Testa, però, sa benissimo come funzionavano le cose a Cefalù negli anni '70 / '80 e gli pare di ricordarsi che andassero meglio che adesso.

E allora non c'erano i sindaci "Gott mit uns" eletti dal popolo, ma quelli che venivano eletti dal Consiglio Comunale.

Il compagno Testa non si sarebbe mai potuto immaginare che, a distanza di quarant'anni, Cefalù potesse ridursi così.

Il compagno Testa conosce benissimo tutti gli articoli riportati diligentemente dal consigliere Lapunzina, infatti il concetto che voleva esprimere non è che "A Pollina è tutto perfetto", ma che "a Pollina (e non solo a Pollina, per fortuna) si fanno le cose"

Il compagno Testa sa, anche, che chi fa (e sa fare) può sbagliare e, sbagliando, imparare.

Chi, invece, non fa (o non sa fare) ha sbagliato tutto in partenza e, per giunta, non impara nulla

Il compagno Testa sarebbe felicissimo se ri-aprisse il Valtur (certamente non in suo onore), perchè porterebbe tanto beneficio ad un territorio che è anche nostro.

In ogni caso sarebbe onorato di essere invitato all'inaugurazione.

E si riesce a spiegare, anche, come questo pericoloso comunista (è quello che voleva far capire, vero, consigliere Lapunzina?) riesca a dialogare con tutti, mentre qualcuno non riesce a dialogare neanche più con se stesso, visto che si rifiuta ostinatamente di mettere a segno l'unico e solo punto del suo programma elettorale, anche se non certo per suo merito?

Egregio consigliere, se la ricorda quella barzelletta nata alla Caverna (sempre negli anni '70) che racconta di quel tizio che viene svegliato alle tre di notte da una telefonata?

Vede quante cose sa il compagno Testa, consigliere?

Certamente, però, il compagno Testa tante cose non le sa, e gli piacerebbe conoscerle.

Per questa ragione  leggerà sempre con interesse ed attenzione ogni suo intervento.

Solo per fare chiarezza sulla natura e sulla causa delle "diseconomie" :
il costo della potabilizzazione a Cefalù è di 0,4547 €/mc.
A meno che non mi sia sfuggito qualche Comune è il costo di potabilizzazione più basso tra quelli di tutti i Comuni italiani che sono costretti a potabilizzare l'acqua prima di immetterla in rete.

In media 8.500 mc al giorno per 30 giorni al mese per 0,4547 €/mc = €115.948.

Costi di sollevamento, pari a circa 60 mila euro al mese (€ 0,235 mc)

€ 0,4547 mc + € 0,235 mc (costi sollevamento) = € 0,6897 mc

Costo totale al mc € 0,6897 circa

Su questo, occorre calcolare le perdite.

L'esercizio aritmetico di calcolare in € 115.948 il costo della potabilizzazione in un mese di 30 giorni con una produzione media di acqua potabile di 8.500 mc al giorno non serve a fare cogliere la finalità per la quale ho precisato in 0,4547 euro il costo unitario della potabilizzazione, aggiungendo che è il più basso tra quelli dei comuni italiani costretti a potabilizzare l'acqua prima di immetterla in rete.

Finalità, che ho, pure, precisato in quella di fare chiarezza sulla natura e sulla causa delle diseconomie, che crea il potabilizzatore.
Natura e causa, che devono essere ricondotte alla necessità stessa, che a Cefalù avevamo ed abbiamo, di ricorrerre alla potabilizzazione per la qualità delle acque della sorgente di Presidiana e del pozzo di Santa Barbara che alimentavano ed alimentano il civico acquedotto. 

A fare chiarezza sulla natura e sulla causa delle diseconomie non serve, neanche, l'altro esercizio aritmetico di calcolare in 0,235 €/mc il costo giornaliero del sollevamento da Presidiana e dal pozzo Santa Barbara e di aggiungerlo al costo di potabilizzazione per farlo sommare 0,6897 €/mc
La disecomia di 0,235 €/mc nella gestione del servizio idrico di Cefalù ci sarebbe stata, ci sarebbe e ci sarà comunque.
A prescindere dal potabilizzatore.
L'acqua non può arrivare ai serbatoi urbani per gravità.
Presidiana ed il pozzo di Santa Barbara sono a quota più bassa.

Aggiungere che "su questo, occorre calcolare le perdite" è assolutamente inutile.
Non foss'altro perchè gli 8.500 mc al giorno su cui sono stati fatti gli esercizi aritmetici comprendono anche le perdite.
Quelle che sono, anche, comprese nei 6.500 mc al giorno che, come lamentato dal Sindaco, è la quantità di acqua che il gestore immette in rete da circa un mese senza che alcuno abbia lamentato disservizi.

Che l'avvento del potabilizzatore sia stato una iattura per la citta' e' fuori di dubbio, viste le dinamiche con cui e' sorto e i costi. Che andava "rifatta" la rete idrica e' ugualmente fuori di dubbio. Che il carrozzone A.T.O e poi la vicenda Aps e Amap si stanno rivelando un marcio prodotto della "politica" e' innegabile ! Ma, oggi, tutte queste rispettabili dissertazioni di ciascuno di noi rimangono soltanto posizioni personali, piu' o meno condivisibili, sulle quali ci si confronta civilmente su queste pagine. La soluzione, ahime', deve darla la "politica" : quella stessa politica che in passato proprio sull'ACQUA ha costruito il successo del proprio consenso elettorale, finanche tentando di forzare con unilaterali interpretazioni il dettato normativo. Oggi mi verrebbe da dire dura lex sed lex. Ma non basta perche' il pericolo, drammatico , e' dietro l'angolo per l'intera citta' ! Solo che la scelta su come agire adesso tocca a "voi" che amministrate perche' in politica, come nella vita, ci sono oneri ed onori. Qualunque scelta sara' difficile e rischiosa. Perche' a scherzar con l'acqua ci si brucia.

...è il momento dell'azione e non delle dissertazioni, ma purtroppo sono bravi soltanto in quelle, come tu stesso puoi accertare nei commenti precedenti. Come sarebbe stato più produttivo sentire una proposta strategica per risolvere! Invece sempre richiami a leggi e a gazzette, tra l'altro non sempre correttamente interpretate!