Certezza del diritto contro l'esercizio abusivo del potere.

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Febbraio 2016, 06:57 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Se non si rispettano le norme legislative esistenti, si vive nell'illegalità e si finisce con il non rispettare il diritto dei cittadini di vivere in una società civile. Se poi a non adeguarsi alla legge è un comune o la sua amministrazione, allora è come se fossimo costretti a vivere nella giungla, dove vige la legge del più forte, che in un sistema democratico è colui che esercita il potere. Nel caso del comune, chi lo amministra o gli collabora. Eccovi un esempio:

Il permesso di costruire è comunque subordinato alla esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del comune dell'attuazione delle stesse nel successivo triennio, ovvero all'impegno degli interessati di procedere all'attuazione delle medesime contemporaneamente alla realizzazione dell'intervento oggetto del permesso.

Quindi, se non vi sono fognature e depuratori sufficienti, il permesso di costruire non può essere rilasciato! Se un'amministrazione lo rilascia, allora commette un atto illegale. A Cefalù, dove c'è un depuratore fatiscente e insufficiente, unito a una rete fognaria in molti punti insufficiente, mancherebbe quindi un'opera di urbanizzazione primaria, per cui non potrebbero essere rilasciati permessi di costruire, come impone il DPR n. 380/2004 ( DPR 380-2001.pdf), dal cui articolo 12 è tratto il 2° comma, riportato in neretto e in corsivo.

In effetti, da tempo si parla dell'adeguamento del depuratore esistente e della costruzione di un nuovo depuratore, ma mentre se ne parla, quello esistente peggiora di giorno in giorno. Ne sanno qualcosa gli abitanti della Giudecca, che sono i primi a essere bombardati dai miasmi. Esso, a riprova del suo cattivo funzionamento, alcuni anni addietro fu posto sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria, ma da allora è calato il silenzio. In un primo tempo, quando altri erano i responsabili del servizio edilizio, fu posto quasi un veto alle nuove costruzioni; oggi, come dimostrano veti senza giustificazione, che si richiami al comma citato e non alla cattiva interpretazione di altre norme, di questa legge basilare non si tiene più conto.

Sorge spontanea una domanda: che cosa fa l'Amministrazione? Che cosa fa l'Ufficio tecnico? Sembra che dedichino il loro impegno soltanto all'esercizio del silenzio! E intanto i cittadini vengono come defraudati del loro diritto non soltanto all'acqua, ma anche alla possibilità di disfarsene con una rete fognaria e un depuratore all'altezza di una città civile.

Di domande ne sorgono altre, ma vale una per tutte: se si ricostruirà il ClubMed, esso avrà un suo depuratore oppure dovrà scaricare sul finto depuratore esistente?

Dovrebbe rispondere il Sindaco, ma dubito fortemente che lo farà.

Spero che ci sia un giudice a Berlino o magari più vicino.

Commenti

Caro Angelo, come più volte abbiamo evidenziato, le domande vengono poste, sono le risposte che (quando arrivano) sono praticamnte inutili. In questi anni Controvento ha più volte richiamato l'attenzione sul problema del servizio idrico e sul depuratore, purtoppo però si è fatto ben poco.

Ecco per esempio l'ultima risposta http://www.qualecefalu.it/node/18373

...che Controvento da tempo ha posto le necessarie domande all'Amministrazione, ma, come voi stessi dite nel commento, esse non hanno ottenuto risposte esaurienti, quando sono state ottenute. Non credo, però, che cozzare contro questo muro di gomma debba farci deporre le armi. Deve insistersi, nell'interesse della Città e per impedire che la cosa pubblica venga gestita ad arbitrio di chi detiene un momentaneo potere, perché gli eventuali danni andrebbero ben oltre tale momentaneità e ricadrebbero sulle generazioni future.

Io non so se vinceremo questa battaglia per la legalità e per la civiltà, ma dobbiamo tentare a ogni costo.