L'affidamento ad AMAP è l'unica possibilità che la legge attuale offre

Ritratto di Rosario Lapunzina

10 Marzo 2016, 12:53 - Rosario Lapunzina   [suoi interventi e commenti]

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Sulla gestione del servizio idrico, il Consiglio comunale è chiamato ad assumere una decisione importante, che avrà immediate ricadute sulla vita dei cittadini e di quanti, a vario titolo, soggiornano nella nostra Città.

Confido, pertanto, che non prevalgono posizioni strumentali, che prescindono da una seria e responsabile valutazione della particolare situazione in cui ci troviamo.

La gestione del servizio è oggi in uno stadio assai incerto, dopo che l'affidamento provvisorio ad AMAP è scaduto, senza che siano, nel frattempo, maturate condizioni che consentano di delineare altre soluzioni.

Sia a tutti chiaro che il Comune di Cefalù non è, allo stato delle cose, legittimato a gestire il servizio idrico, e non lo sarà nemmeno qualora dovesse, nelle prossime settimane, costituirsi l'Assemblea Territoriale Idrica, stante l'impugnativa della L.R. 19/2015, nella parte in cui prevedeva la gestione diretta da parte di comuni associati in sub ambito.

Invero, ciò che l'Assemblea Idrica potrà realisticamente fare, con il notevole tempo che per ciò necessita, è avviare le procedure di gara, per un nuovo affidamento a soggetto privato, sul modello APS, per il quale occorrerebbero comunque mesi.

L'affidamento ad una società pubblica e in house, come AMAP, è l'unica concreta possibilità che la legge attuale offre per garantire una regolare prosecuzione del servizio, e consentire la predisposizione di un piano per il miglioramento delle condizioni strutturali delle reti e degli impianti.

La competenza, in ciò, è chiaramente del Consiglio comunale, ai sensi della L.142/90, per come recepita nell''Ordinamento Regionale Enti Locali.

Ogni decisione irrazionale, così come l'assenza di decisioni, sarebbero foriere di gravissime conseguenze, avendo presente la cessazione del servizio di potabilizzazione al 15 marzo p.v., preannunciata da Sorgenti Presidiana, proprio a causa dell'incertezza sull'affidamento della gestione. 
Davanti al rischio di una interruzione del servizio idrico, il legittimo bisogno di ciascuno a fruire di un bene essenziale come l'acqua non può essere subordinato a , pur rispettabili, logiche politiche.

Sono, per questo, certo, che i Consiglieri vorranno, con la loro responsabile azione, garantire la possibilità a tutti i cittadini di fruire della risorsa idrica.


Il sindaco
Rosario Lapunzina

Commenti

Nessuno ha mai voluto sminuire (al contrario !) le gravi difficoltà che sussistono per il nostro Ente comunale nella gestione del Servizio Idrico Integrato.

Sarebbe da sciocchi e da irresponsabili sostenere cosa diversa.

Certo, l’invito a non assumere “posizioni strumentali” e “decisioni irrazionali” sull’argomento – invocato, oggi, dall’attuale sindaco – avrebbe dovuto costituire un comportamento unanime in anni passati quando, proprio sull’argomento in questione, si scatenarono polemiche ferocissime e presunte interpretazioni normative sostenute da quella “opposizione” rivelatesi, successivamente, del tutto inconsistenti.

Ma rinvangare il passato non serve, in questo momento.

Ciò che mi lascia molto, ma molto, perplesso sono alcune delle motivazioni prospettate dal sindaco Lapunzina sulla “obbligatorietà” di procedere ad un nuovo affidamento ad AMAP.

Sorgenti Presidiana minaccia di interrompere, per la ennesima volta, il servizio di potabilizzazione perché creditrice di una somma di danaro non indifferente pari ad oltre 6 milioni di euro.

Nessun’altra motivazione.

Sorgenti non è legittimata a valutare se il nuovo gestore possa essere Amap o Tizio o Caio.

Quanto ad Amap è vero che l’affidamento provvisorio è scaduto ma è, anche, ancora più vero che Amap non può tirarsi indietro dal continuare – in regime di prorogatio – a fornire quell’essenziale servizio.

E non perché lo affermi il sottoscritto ma perché lo ha sostenuto proprio l’attuale sindaco quando ha, giustamente, protestato contro il preavviso di “smobilitazione” da parte di Amap rivolgendosi, finache, al Prefetto ed alla Procura della Repubblica per la paventata interruzione di un pubblico servizio.

Ergo, essendo COMUNQUE Amap obbligata a mantenere tale pubblico servizio, mi chiedo PERCHE’ procedere ad un nuovo affidamento dal quale discenderebbero, di certo, nuove obbligazioni “contrattuali” dalle quali – in un futuro più o meno prossimo – non sapremmo come sganciarci in previsione dell’attuazione delle nuove normative sugli Ato ?

E la circolare, chiara ed esplicativa, dell’Assessore Regionale Contraffatto (che, per chi non lo sapesse, è anche un P.M. della Procura di Palermo) verrebbe considerata carta straccia ?

Se operassimo in tal senso rischieremmo di trovarci, al prossimo tavolo dell’Assemblea dei Sindaci, con un nuovo affidamento ad Amap al quale saremmo contrattualmente vincolati a fronte di eventuali altre scelte territoriali che si andrebbero ad adottare circa l’individuazione di un nuovo gestore.

Ecco perché sono ancora più convinto che si imponga un momento di riflessione, politico ed amministrativo, per non partorire frettolosamente iniziative dalle quali potrebbero derivare, in un prossimo futuro, solo danni per Cefalù.