A Cefalù paghiamo l’acqua “A PESO D'ORO”?

Ritratto di Saro Di Paola

19 Marzo 2016, 11:15 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Secondo molti di noi cefaludesi, anzi secondo tutti noi cefaludesi, a Cefalù paghiamo “l’acqua a peso d’oro”.
In particolare da quando è entrato in funzione il potabilizzatore.
È vero?

A dare la risposta e “tagliare la testa al toro”, non può che essere il confronto tra le tariffe che AMAP applica a Palermo e quelle che ha applicato, nel corso della sua gestione, a Cefalù.
È un confronto, che faccio, tra le bollette, che mi ritrovo come titolare della utenza della mia abitazione di Cefalù (codice utente 2802340) e quella della mia abitazione di Palermo (codice utente 25336, ancora detenuto dall’ex proprietario della mia abitazione).

Le tariffe applicate da AMAP a Cefalù ed a Palermo sono quelle, che ho sottolineato in rosso nelle foto che seguono

Il confronto evidenzia che nessuna tariffa di nessuna delle fasce, che AMAP ha applicato a Cefalù è più alta delle corrispondenti tariffe che AMAP applica a Palermo.
Addirittura la tariffa per le fasce agevolate (consumi da 0 a 88 mc annui)
a Cefalù è pari a      0,338709 euro al mc
a Palermo è pari a  1,017372 euro al mc.

Il che significa che tale ultima tariffa a Cefalù è tre volte più bassa di quella di Palermo.
Il che significa che tale tariffa a Cefalù non copre, neanche, l’aliquota della potabilizzazione, che è pari a 0,437 euro al mc.
Più bassa di circa 0,09 euro al mc è, anche, la tariffa di depurazione.

Mi chiedo:
è possibile che AMAP o qualsiasi altro gestore del SII possa mandare avanti il servizio senza registrare perdite di esercizio, che gli precludono ogni possibilità di investimento sulla rete e sugli impianti?
Rispondo:
NO! Non è possibile!

Concludo:
come utenti del Servizio Idrico Integrato di Cefalù, non abbiamo, MAI, pagato l’acqua a peso d’oro.
A Cefalù, siamo stati, e siamo, dei privilegiati.
Da sempre.
Solo che, a Cefalù, siamo tutti matti.
Non lo abbiamo, mai, capito.

Se vogliamo che, negli anni a venire, dai nostri rubinetti delle nostre abitazioni continui ad uscire acqua, anche giallastra ed anche non bevibile, la bolletta idrica non potrà non pesare di più, molto di più, di quanto, sino ad oggi, non sia pesata sulle nostre tasche.

Saro Di Paola, 19 marzo 2016

Commenti

Mi chiedo come una persona perfettamente informata delle cose possa scrivere un articolo del genere.

A Cefalù sono due anni che, praticamente, non si paga l'acqua.

L'ultima fattura calcolata sui consumi è quella emessa da APS, a “chiusura dell'esercizio provvisorio”, nel febbraio 2014.

L'ATO Palermo 1, che è subentrato nella gestione, ha emesso due fatture in acconto, una nel maggio 2014, l'altra nel novembre dello stesso anno, per cifre assai modeste.

La società AMAP, subentrata all'ATO, ha, illegittimamente, chiesto, nel luglio dello scorso anno, il pagamento di € 29,70, per subentro nel contratto.

Dietro alla protesta dell'Amministrazione comunale, ha comunicato che l'importo è da intendersi quale ulteriore acconto.

Nel febbraio 2016, ha poi emesso una ulteriore fattura, relativa ad una parte dei consumi relativi al periodo in cui la medesima società ha gestito. Tale fattura, tuttavia, ad oggi, è giunta solo ad una modesta percentuale degli utenti.

Quelle che l'Ingegnere Di Paola mostra sono, per l'appunto, la fattura di € 29,70, da considerarsi quale acconto, e la fattura relativa ai consumi di un utente che ha sciupato ben DIECI METRI CUBI IN TRE MESI.

Trattasi, praticamente, un contatore quasi fermo.

E' questo l'esempio tipo sul quale si vuole giudicare se “PAGHIAMO L'ACQUA A PESO D'ORO” ?

Paghiamo l'acqua alla tariffa stabilita, per i comuni che avevano aderito ad APS, di € 1, 30 al metro cubo, da intendersi quale tariffa media.

Il dramma è, per l'appunto, che, nonostante questa tariffa, sulla cui congruità ciascuno può esprimere le proprie valutazioni (meglio se dopo il recapito del saldo da parte di ATO Palermo 1), c'è chi giudica antieconomica la gestione del servizio idrico, a causa degli alti costi per la potabilizzazione,  che non possono essere coperti.

 

Mi sono limitato a fare un raffronto di tariffe tra due bollette che mi sono pervenute come utente AMAP a Cefalù ed a Palermo.
Tariffe, che sono riportate in calce alle due fatture.
Tariffe, che prescindono dal fatto che quella di Cefalù, dell'importo di 29,70 euro, sia da "considerarsi quale acconto" e che quella di Palermo sia "relativa ai consumi di un utente che ha sciupato ben DIECI METRI CUBI IN TRE MESI".
Il "contatore quasi fermo"  è quello della mia abitazione di Palermo.

Mi chiedo come una persona assolutamente lineare come il dott. Gaetano Lapunzina possa lasciare intendere a quanti dovessero leggere il mio post ed il suo commento che io non abbia detto il vero dicendo che l'utenza di Palermo è della mia abitazione e, quasi quasi, abbia mentito, dicendo che titolare o intestatario di quella utenza sia persona diversa da me.
Se avessi voluto mentire avrei oscurato i nomi degli intestatari delle due bollette.
Per quanto non sia tenuto a giustificare nè il consumo della mia abitazione di Cefalù nè quello della mia abitazione di Palermo, mi permetto di dire che non solo a Palermo, ma anche a Cefalù i contatori idrici delle mie utenze sono quasi fermi.
In via Candeloro abito, soltanto, nei mesi estivi.
Sverno all'EGV CENTER, nella casa paterna insieme a mia madre.
E' dal gennaio del 2011, cioè da quando sono in quiescenza, che in via Alessio Narbone, abito 1, 2 o 3 giorni al mese.
Il dott. Lapunzina sa bene, che a Palermo abbiamo abitazioni distanti circa 120 metri.

Ad essere incomprensibile è il commento del dott. Lapunzina non il raffronto che io ho fatto tra le tariffe di due bollette di due mie utenze.
Tra l'altro non ho, neanche, tirato in ballo il suo partito, che, 
per dirla con un eufemismo, non si è mai tirato indietro quando si è trattato di sbandierare ai quattro venti che a Cefalù paghiamo l'acqua a peso d'oro per via della potabilizzazione.

Se poi, quando, a Cefalù, pagheremo le bollette per i consumi effettivi, dovessimo pagarle alla tariffa media 1,30 euro al mc, come sostenuto dal dott. Lapunzina, tale tariffa sarebbe, comunque inferiore alla tariffa media di 1,626 euro al mc che AMAP fa pagare a Palermo.

Il che sarebbe, comunque, LA PIU' PATENTE DELLE RIPROVE che l'acqua a Cefalù non si paga a peso d'oro.
Si paga di meno che a Palermo
Nonostante a Palermo l'acqua di Presidiana arrivi miscelata ad altre acque, ma, certamente, non potabilizzata.

Debbo ammetterlo.

Nel commentare il post dell'Ingegnere Di Paola, non avevo prestato la dovuta attenzione al confronto tra le tariffe delle utenze di Cefalù e Palermo, in base a cui Egli ritiene che le seconde siano assai più convenienti delle prime, e che quindi, a Cefalù, in fatto di tariffe idriche,  saremmo dei “privilegiati”.

Con maggiore attenzione, ho potuto comprendere che quello che, analizzando le due fatture, Egli immagina un "privilegio", altro non è che l'applicazione della diversa tariffa in base alla residenza.

Nel caso specifico, della tariffa per "residente", nella abitazione di Cefalù e di quella per "non residente", nella abitazione di Palermo.

Di certo, essere residenti a Cefalù, piuttosto che a Palermo, può essere considerato, esso stesso, un gran privilegio.

Ma per quanto riguarda le tariffe tra Palermo e Cefalù, non vedo dove stia la differenza.

Ecco le tariffe applicabili a Palermo, rilevate dal sito AMAP http://www.amap.it/pagina.asp?id=110

Le stesse risultano aumentate, rispetto alle precedenti, a far data 01/01/2016, per effetto della Deliberazione 12 Marzo 2015 108/2015/R/IDR , con la quale l’autorità per l’energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico , ha rinviato a detto termine l'aumento disposto,con delibera n.3/2014 del 23 maggio 2014 del Commissario Straordinario Liquidatore dell'Autorità Territoriale Ottimale (ATO 1) - Palermo. http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/15/108-15.pdf

Come si può vedere, al netto dell'aumento, e a parità di tipologia di utenza, le tariffe non risultano dissimili da quelle applicate a Cefalù, così come nei rimanenti comuni ex APS

Tuttavia, il problema, per come ho detto, non è se a Cefalù si paghi più o meno che a Palermo, quanto, piuttosto, il fatto che a Cefalù non si riesce, per via dei costi di potabilizzazione, non si riesce a coprire i costi della gestione.

Anche io come il Dottore Lapunzina non avevo prestato la dovuta attenzione nel confronto tra le tariffe e non mi ero reso conto che le tariffe applicate alla utenza della mia abitazione di Palermo sono le tariffe che AMAP applica per i "non residenti".
Ne faccio ammenda a me stesso.

A farmene rendere conto è stato, ieri sera, il commento su facebook dell'amico  Giovanni Guercio.
Commento che mi ha indotto a fare, nel sito AMAP, la stessa ricerca che ha fatto il Dottore Lapunzina.

Ebbene, le tariffe "per residenti" che AMAP applica a Palermo e quelle che AMAP ha applicato a Cefalù sono quelle che riporto nel prospetto che segue:
                                                  
                                          Palermo                   Cefalù     
fascia agevolata               0,410948                 0,338709
base                                   1,021372                  0,840771
1^ eccedenza                    1,530056                  1,259157
2^ eccedenza                   2,038742                 1,677543
3^ eccedenza                   2,547427                 2,095928

Il raffronto mostra che le tariffe, a Cefalù, sono più basse:
per la fascia agevolata di              0,072239         €/mc
per la base di                                  0,180601          €/mc
per  1^ eccedenza di                      0,270899         €/mc
per 2^ eccedenza di                       0,361199         €/mc
per 3^ eccedenza di                       0,451499         €/mc

Ciò nonostante la tariffa di Cefalù comprenda il costo della potabilizzazione di 0,437 €/mc. 
Il che se per noi cefaludesi non è un privilegio è, comunque, un risparmio.
Un risparmio che si va ad aggiungere a quello della differenza della tariffa di fognatura e di depurazione che è pari a  
(0,089053-0,030894)=0,119947 €/mc 
Un risparmio che, comunque, relega tra le BALLE il convincimento che tutti, a Cefalù, abbiamo di "pagare l'acqua a peso d'oro".
Convincimento, o leggenda metropolitana, che aveva dato la stura al mio post.

Per concludere una riflessione su quello che, giustamente, il Dottore Lapunzina ritiene sia "il problema", cioè "la mancata copertura dei costi di gestione per via dei costi di potabilizzaione".
Ebbene, dovendo ritenere che le tariffe applicate da AMAP a Palermo siano tali da rendere remunerativa la gestione del SII nel suo complesso, alla luce delle differenze di tariffa per ogni fascia e della differenza della tariffa di fognatura e di depurazione come sopra calcolate, per rendere remunerativa la gestione del servizio idrico integrato nel suo complesso anche a Cefalù, nonostante il costo della potabilizzaione,  le tariffe di Cefalù non dovrebbero essere stravolte ma, soltanto, ritoccate in aumento.

Gaspare, non soffriamo di insonnia.
Almeno per quanto mi riguarda.

È che io e Gaetano sulla questione acqua non disdegniamo il confronto.
Da sempre.
Un confronto che ci ha visto, e continua a vederci, su posizioni opposte.
Da sempre.
Talmente opposte, che, quasi sempre, ci portano a scordarci di essere Saro e Gaetano e ci fanno parlare l'uno dell'altro con i cognomi preceduti dai titoli di studio:
l'ing. Di Paola ed il dott. Lapunzina.