La nuova piazza della stazione e l’assetto viario del centro urbano di Cefalù

Ritratto di Saro Di Paola

20 Marzo 2016, 12:36 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Nel corso dell’incontro organizzato, venerdì scorso, dall’Architetto Valeria Piazza, Presidente dell’Associazione “Officine Culturali Costanza d’Altavilla”, presso l’Hotel Riva del Sole, il Professore Vincenzo Cesare, Presidente del comitato “Cefalù: quale ferrovia”, ha, ancora una volta, ricordato che una delle sei proposte di fermata, che il suo Comitato, tra il 1999 ed il 2003, presentò ad RFI è stata quella che prevedeva una fermata non in galleria, ma in trincea.
Con i binari, che correvano in corrispondenza degli attuali binari, però alla quota della via Roma.
Una fermata come quella della stazione “Notarbartolo” di Palermo,

    

ma, in una trincea, certamente, più profonda e più stretta di quella di “Notarbartolo”.

Tale trincea, avrebbe reso impossibile la trasformazione in carrabile del tratto di strada ferrata dal passaggio a livello di Gallizza sino all’imbocco della vecchia galleria, che infila l’attuale linea sotto la Rocca.
Una trasformazione, che dovrebbe costituire il primo dei risultati, urbani ed urbanistici, da concretizzare dopo la dismissione della linea ferrata esistente.
Ciò perché, oltre ad essere realizzabile, assai, facilmente e con costi e tempi,  assolutamente, modesti, sarebbe di importanza, assolutamente, straordinaria per migliorare l’assetto viario del centro urbano di Cefalù.
Infatti quel tratto di strada carrabile, organizzato a senso unico verso est, consentirebbe alle decine di bus di linea, che, nella fascia oraria tra le 7,45 e le 8,15 dei giorni di scuola, intasano il piazzale della stazione e tutto l’asse viario da via Martoglio alla via Moro,

    

di raggiungere la vastissima area, di fronte e ad est della palazzina, nella quale, attualmente, sono allocati il bar, le sale d’attesa, gli uffici e le toilettes della stazione.

È di tutta evidenza che la fermata in trincea, che Cesare, ancora una volta ha tenuto a ricordare, sarebbe stata di impedimento, assoluto, alla predetta trasformazione.

Lo stesso impedimento, che in tale prospettiva, è costituito dalla nuova piazza della stazione, così come disegnata nel “progetto esecutivo approvato da tutti gli organi competenti”, di cui tanto, ed ancora pochissimo, si è discusso dal 26 novembre 2015 ad oggi.

     

Ne ho già scritto, da cittadino, a partire da quello stesso 26 novembre.
Ne ho già detto nel 1987, nel 1988, nel 2003, nel 2005, in tutte le occasioni, nelle quali da consigliere comunale, ho avuto la possibilità di occuparmi della questione.

Sì perché, per quanto se ne sappia, le sei proposte progettuali avanzate dal Comitato del Presidente Cesare o elaborate da RFI – non si è mai capito bene-, a partire dalla prima che Valeria Piazza elaborò, nel 1999, come tesi di laurea sperimentale,

per fare arrivare i bus di linea alla stazione di Cefalù, prevedono, tutte, la strada che ho indicato in rosso nella planimetria che segue.

Una strada, che dal bivio di Santa Lucia dovrebbe fare arrivare i bus di linea, nell’area ad est e di fronte l’attuale palazzina della stazione, passando per la via De Gaetani, per la via del terzo millennio, per la via Cirincione e per l’incrocio di quest’ultima con la via Pietragrossa.
Una strada, prima in salita e poi a scendere, della quale si dovrebbe realizzare il tratto per scendere dalla via terzo Millennio alla via Cirincione e quello per scendere dal bivio di Pietragrossa all’attuale stazione.

Il raffronto di tale strada con quella segnata in verde, che, dal bivio di Santa Lucia farebbe arrivare i bus di linea alla stazione attraverso il tratto di strada carrabile dal passaggio a livello di Gallizza all’attuale stazione, è sin troppo eloquente per far comprendere che, a Cefalù, una fermata in trincea come quella di Palermo Notarbartolo avrebbe compromesso, più di ogni altra, la possibilità di razionalizzare, per migliorarlo, l’assetto viario nel cuore di Cefalù.

Saro Di Paola, 20 marzo 2016

Commenti

Come sempre quello che scrive Saro Di Paola è puro vangelo!!! Perché detto con cognizione di causa, perché detto con verità ineludibili, e sopratutto detto da una persona che ama Cefalù e non gli interessi suoi o di altri!!!
Di una cosa sono sicuro e la ripeto così come ho chiesto l'altro giorni ai membri del Comitato "Cefalù: quale ferrovia", loro per chi stanno? Per Cefalù e i cefaludesi o stanno solo per la loro pregevole idea qualora fosse stata fattibile senza arrecare nessun squonquasso alla città? Una cosa siamo tutti concordi questa fermata sotterranea causerà come minimo tanti disagi e per tantissimi anni e Cefalù non può permettersi tutto ciò!!!!!!!
P.S. apprezzo il lavoro portato avanti da quale ferrovia ed i suoi componenti in tutti questi anni ma mio nonno diceva "u scieccu un po' trasiri pa cura" (l'asino non può entrare per forza dalla coda!!!!!

So bene che si scrive sconquasso ma a qualcuno sfugge che il sinonimo è rottura, caos e scombussolamento come quello che alcune persone portano giorno per giorno a Cefalù con quanto dicono e fanno!!!! Certo che ridere per queste cazzate quando si parla del bene della città e da grandi uomini!!!!

Sulle Sue considerazioni e sulle scelte fatte non si sa con quale raziocinio, MI TROVA CON LEI d'accordo!! È necessario una nuova viabilità: per alleggerire il traffico dei camion dentro la città. Le opere di compensazione potrebbero prevedere il completamento di questa circonvallazione, la rinaturalizzazione del Rio Carbone e delle zone delle discariche e dei Cantieri e non si deve dimenticare la zona di Oglistrillo e dello Spinito dove sarà necessario un recupero ambientale una volta terminato lo scavo della galleria di soccorso. Particolare attenzione si deve dare al torrente Spinito e al suo alveo che oggi in parte scorre dentro un tubo armko. Tutte considerazioni che credo l'amico Di Paola condividerà. Tutto ciò dovrà essere richiesto all'Amministrazione Comunale che si farà portavoce pressoo RFI e ITALFER. 

Caro Saro perché la tua ipotesi non può sposarsi con l'ipotesi studiata nel mio progetto di laurea? Perché non considerare gli autobus in entrata nel percorso in verde ed in uscita nel percorso in rosso? Ma qual è il problema?

In entrata attraverso il percorso in verde? PERFETTAMENTE D'ACCORDO!
In uscita attraverso il percorso in rosso? ANCHE!
Dopo la rampa (da realizzare) tra l'attuale piano dei binari ed il bivio tra la via Pietragrossa e la via Cirincione i bus avrebbero due possibilità per l'uscita:
la via Gibilmanna e la via Cirrincione.
Ovviamente il discorso vale anche per le auto

Che bello.... stiamo facendo discorsi costruttivi. Sono felice! Impegnamoci per la sicurezza dello Spinito perché aprile è alle porte!