Incendio: incolpevoli e innocenti

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Giugno 2016, 15:01 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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LaPresse/Guglielmo Mangiapane

 

Hermann Broch nella sua trilogia I sonnambuli e più specificatamente negli Incolpevoli fa una necessaria differenza fra incolpevoli e innocenti. Ai primi, agli incolpevoli, appartengono coloro che, assistendo a una violenza in atto, non vi partecipano, ma neppure intervengono in difesa del più deboli; all'altra appartengono, invece, coloro che del debole prendono le difese.

Sono grato al Sindaco, a tanti politici cefalutani e a quelli regionali e nazionali dei giorni nostri per aver fatto tornare, con il loro comportamento, la mia memoria a questa mia lettura di almeno trent'anni fa. Essi, infatti, non hanno appiccato il fuoco, per cui oggi, incolpevoli, possono rilasciare tutte le interviste possibili, usando, com'è loro costume, le frasi più autoreferenziali del loro repertorio: “sono il miglior sindaco”, “ho fatto quant'era in mio potere” oppure “ho detto”, “ho ordinato” e “ho telefonato”. In forza di questo repertorio di frasi ben confezionate non possiamo che considerarli incolpevoli.

Il problema è che li vorremmo innocenti. Li vorremmo, cioè, come non sono capaci di essere. Quando provano ad agire, provocano danni e confusione. Una confusione, che rende difficile l'azione di chi, invece, è innocente; dei tanti coraggiosi e generosi, che ieri hanno aiutato le persone in difficoltà: gli uomini della protezione civile, i poliziotti e i carabinieri, i pompieri e uomini di buona volontà. Come sarebbe stato più rapido il loro aiuto, se in punti strategici non vi fossero stati i famosi incolpevoli a ordinare e a dirigerli con la più incompetente delle autorità!

Per fortuna questi incolpevoli erano pochi, per cui tanti degli innocenti, sfuggendo al loro controllo, hanno aiutato tantissime persone.

Oggi che siamo qui a leccarci le ferite, a piangere su una casa perduta e a guardare, con la triste certezza che non lo rivedremo più, un albero secolare quasi distrutto dal fuoco, non è giusto né umano e neppure morale che alcuni politici di centesima categoria ci costringano ad ascoltare le loro parole, pronunciate soltanto per elogiare se stessi. A questi individui, che dicono "Certo, è una strana coincidenza che gli incendi siano iniziati esattamente 24 ore prima dall'avvio della campagna antincendio della Regione. E quando si sapeva che ci sarebbe stato un forte vento di scirocco. Insomma, non ci credo all'incendio casuale. Tutto questo ci lascia tristi, indignati e sgomenti" come ha detto un tale Crocetta; La macchina dei soccorso ha funzionato bene” come ha detto un tale Alfano; “Nel quadro delle riforme che stiamo compiendo c'è il riordino in materia di sistema di protezione civile...” come ha detto un tale De Vincenti sottosegretario; a tutti questi mistificatori diciamo soltanto una parola: dimettetevi! Fatelo per non mettere più a repentaglio non solo i beni dei cittadini, ma anche la loro stessa vita. Siete stati fortunati che la forza selvaggia del fuoco non abbia causato vittime, ma noi non siamo certi che ancora in futuro potreste esserlo. Non vi si può consentire, però, di continuare ad agire con la più assoluta e pericolosa incompetenza dimostrata nella prevenzione prima e nella gestione poi di crisi come quella degli incendi. Dov'erano ieri le aree di servizio per raccogliere i disperati? Qual era il criterio di una distribuzione ottimale dei soccorsi? C'era una unità di crisi e chi ne faceva parte? E dove stava riunita? Neanche migliaia di volontari coraggiosi avrebbero potuto aiutare i cittadini disperati, in assenza di direttive generali di una unità di crisi. E come mai non sono state usate idrovore, per fermare il fuoco sul Lungomare o al Club Med? Era così difficile reperirle?

Con l'improvvisazione e con l'ironia non si rimedia! E neppure con l'arroganza! Riflettete, uomini delle Istituzioni di ogni livello e grado, ricordando che non siete esecutori di un progetto, ma creatori di un progetto. E per progettare dovete pensare. Se non ne siete capaci, dimettetevi per la salvaguardia dei cittadini e della loro vita. La fortuna potrebbe dimenticarsi di voi!

Commenti

Su facebook gli architetti Gattuso e Mancinelli hanno postato la seguente informazione:

L'Unità di Crisi (C.O.C. - Centro Operativo di Controllo) è stata attivata dal Sindaco nella mattinata di giovedì 16 giugno, presso il suo Ufficio, e composta dal Sindaco stesso, dagli Assessori, dalla Segretaria comunale Dott.ssa Sergi, dal Responsabile del settore Protezione Civile comunale, Arch. Di Trapani, dal Vice Prefetto, dall'Ufficiale Sanitario dell'ASP Dott. ssa Coniglio, dal Comandante dei VV.FF., dai Responsabili della Questura, della Protezione Civile regionale, della Guardia Forestale, della Croce Rossa e delle associazioni di volontariato iscritte agli albi. E' rimasta attiva ininterrottamente fino al pomeriggio di venerdì 17, da quando è attiva una unità operativa che raccoglie le segnalazioni riguardanti la crisi idrica e l'emergenza incendio , e che indirizza gli interventi di bonifica delle aree e di assistenza alle famiglie rimaste senza abitazione.

A parte il mezzo scelto, facebook, e il tempo, due ore fa di oggi 18 giugno, come potevano esserne informati i disperati in cerca di aiuto, se per mancanza di luce o di ripetitori distrutti il collegamento a internet era impossibile? E quelli, soprattutto anziani, che il computer nemmeno lo usano? Il passaggio di una automobile con gli altoparlanti no?

Ma forse è soltanto per queste ragioni che il comunicato ha subito tanto ritardo!