Crediti, debiti e dissesto (?).

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Agosto 2012, 19:27 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Siccome questo intervento e quello precedente, come pure quelli che seguiranno, hanno il solo intento di sollecitare l'Amministrazione o a prendere in considerazione la necessità di avere consapevolezza di importanti problemi della società cefalutana oppure a sollecitarla, se di questi problemi ha una corretta consapevolezza e ha allo studio le eventuali soluzioni, a informare la cittadinanza, come lo stesso Sindaco aveva promesso durante un suo comizio.

Se pertanto qualcuno, leggendo distrattamente, considerasse questo e gli altri interventi, che seguiranno, soltanto una semplice critica o, peggio ancora, una negazione di volontà di agire per il bene comune da parte dell'Amministrazione, commetterebbe un errore grossolano. Soprattutto non nego che l'attuale Sindaco stia facendo meglio dei suoi predecessori, tra l'altro in una situazione più difficile di quella che essi trovarono al momento del loro insediamento e che provvidero con uno sconsiderato impegno a peggiorare fino al punto di lasciare un'eredità, che poteva essere accettata solo con il beneficio dell'inventario, come prevede il diritto privato, ma purtroppo non quelli pubblici e amministrativi. Ammettere questa innegabile situazione non significa, però, che il Sindaco non può essere stimolato criticamente, perché sta facendo meglio dei suoi predecessori, dei quali neanche un minus habens potrebbe fare peggio. Applaudirlo soltanto equivarrebbe a offenderlo e la mia educazione mi vieta di farlo consapevolmente.

Dopo questa premessa, purtroppo lunga, sebbene necessaria per le reazioni ricevute dal mio precedente intervento, cercherò ora di trattare con serenità qualcuno dei punti annunciati.

Il primo che mi viene in mente è quello relativo ai crediti vantati dal Comune per la fornitura di acqua e per il servizio del ritiro dei rifiuti urbani. E non alludo al pagamento delle piccole utenze, che, anche se totalmente non pagate, non ammonterebbero nel loro totale a quelle meno numerose dei grandi utenti, in primis i grandi albergatori, che amano definirsi la locomotiva del turismo, ma sono soltanto la locomotiva che traina vagoni merci carichi di debiti con il Comune. Come intende comportarsi l'Amministrazione in questo caso? Sta già facendo qualcosa? Può informare i cittadini a quanto ammontano questi crediti, rispondendo pure a questo intervento?

Queste sono le domande che non vogliono silenzio, specialmente nel momento in cui si continua a chiedere ai cittadini di provvedere a loro spese a fare più bella Cefalù con fiori e più attraente con spettacoli nelle piazze. I cittadini, infatti, possono sacrificarsi, ma per la loro città e non per gli scrocconi. Chieder loro ancora di pagare non sarebbe compatibile con i più elementari principi di giustizia. Essi hanno diritto di sapere e l'Amministrazione non può né deve tacere!

Altro punto, strettamente legato al primo, riguarda la situazione finanziaria del Comune. In questo caso sembra quasi che l'attuale Sindaco voglia commettere lo stesso errore del suo predecessore: non dire chiaramente ai cittadini come stanno veramente le cose. Non basta, infatti, ripetere che non ci sono soldi; che il bilancio è un marasma, come lo ha definito un ispettore ministeriale; che il Sindaco si sia presentato prontamente davanti ai giudici della Corte dei Conti, che hanno contestato, tra l'altro, la presenza nel bilancio di sette milioni di residui attivi forse inesistenti. No, non basta! Occorre che i cittadini sappiano se sfuggiremo al dramma del dissesto finanziario, ma soprattutto quali sono le responsabilità pregresse dell'attuale bilancio sbilanciato e se coloro che lo hanno causato pagheranno. Giusta richiesta, che nessun uomo di buon senso potrebbe contestare, e che spetta all'Amministrazione esaudire, segnando finalmente una vera rottura con un passato di politici cospiratori, che hanno sempre nascosto ogni verità.

Che l'Amministrazione faccia come fanno i comuni inglesi, che informano ogni anno i loro cittadini della situazione amministrativa del comune, spedendo loro una copia del bilancio. Faccia, l'Amministrazione, di Cefalù un comune libero, democratico, trasparente in ogni sua espressione. Si preoccupi di avere una visione alta dei suoi compiti e il Sindaco non faccia il generale che va a controllare le brande nella camerata, ma lasci questo compito a un caporale.

Per oggi può bastare, perché sono stato già troppo lungo, anche se meno di quanto sarebbe lungo l'elenco dei creditori e dei debitori del nostro martoriato Comune.

Commenti

Venire a capo del "bilancio sbilanciato" ed avere numeri corretti che possano consentire di sapere se "sfuggiremo al dramma del dissesto finanziario" non è, a mio giudizio, impresa semplice.
Per comprenderne le ragioni, caro Angelo, ti faccio un esempio.

Persona che ben conosco ha in corso di ultimazione un intervento edilizio a Cefalù per il quale ha regolarmente pagato le rate degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione.

Ebbene, nello scorso mese di luglio, il Comune, per il tramite di un legale, ha chiesto alla persona il pagamento della seconda e della terza rata degli uni e dell'altro.
Al legale che le rate non fossero state pagate era stato comunicato dall'addetto al servizio.
La verità è che alcuni uffici del Comune, negli ultimi anni, sono stati un autentico casino

E siccome non tutti sono ottusi, qualche speranza la conservo. A condizione, però, che ci sia un Sindaco che vuole e che sa riorganizzare la macchina burocratica. Ne va non soltanto delle finanze comunali, ma anche della salute psicologica e morale dei cittadini, che soffrono per le difficoltà incontrate quando vanno in Comune oppure chiedono una immorale raccomandazione.

E credo, caro Saro, che ora gli strumenti legislativi per aprire le menti degli ottusi ci sono, come spiegherò nel mio prossimo intervento.