Stazione ferroviaria: come allontanare un pericolo grave.

Ritratto di Angelo Sciortino

24 Novembre 2016, 09:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho taciuto per tre giorni, pur avendo tante ragioni per intervenire e stigmatizzare il comportamento dell'Amministrazione, dei consiglieri di maggioranza e di opposizione e persino dei numerosi cittadini, che hanno assistito nella sede del Consiglio o da casa alla lunga discussione sulla proposta di variante della galleria di sfollamento della stazione ferroviaria, che dovrebbe sorgere sotto la case dello Spinito. Includo anche i cittadini, perché dai loro commenti sparsi in ogni dove su facebook e persino sui blog e giornali telematici di Cefalù traspare una scarsa consapevolezza delle vie da seguire per la risoluzione del problema.

I consiglieri d'opposizione sono stati accusati di scarsa attenzione per le sorti dei cittadini dello Spinito, non avendo approvato una deliberazione, con la quale chiedere a RFI una variante per la galleria di sfollamento e soprattutto per aver giustificato tale mancata approvazione con la mancata deliberazione della Giunta. Personalmente sono convinto che, se l'Amministrazione avesse avuto una visione chiara e strategica del problema, non si sarebbe affidata alla sollecitazione di una variante non meglio specificata, troppo generica e affidata alla valutazione di quella che è stata definita la controparte, cioè, RFI e al suo ingegnere Palazzo.

Allora avevano ragione i consiglieri d'opposizione? No! Non avevano ragione, come non avevano ragione i cittadini, che sono rimasti delusi. Delusi perché credevano e credono che la semplice richiesta di variante sarebbe stata risolutiva del problema. Non avevano e non hanno ragione, perché la loro posizione era dettata più a salvaguardarsi dal tentativo furbo dell'Amministrazione di scaricare sui consiglieri una scelta, che non competeva loro, piuttosto che proporre l'unica cosa in grado di discutere la questione in una sede appropriata e dalla quale, dopo un confronto ragionato e competente, poteva scaturire la soluzione. E la sede non era e non è il Consiglio; non lo è neppure l'Amministrazione; neanche gli uffici tecnici di RFI e delle Imprese vincitrici dell'appalto: l'unica sede idonea è il Ministero per le Infrastrutture, che può convocare una conferenza di servizi, su sollecitazione degli organi comunali e dei cittadini.

Invece...Invece sono mesi che si perde tempo dietro richieste di referendum e proteste varie, mentre perdono peso le osservazioni tecniche e scientifiche dei professori Liguori e Cafiso, che invece dovrebbero farsi valere proprio in una conferenza di servizi presso il Ministero. Una iniziativa che nessuno ha proposto; né i movimenti politici, né l'Amministrazione, né la stampa locale e neppure i consiglieri.

Eppure, l'intervento del Ministero potrebbe essere l'unico risolutore! Eppure, in quella sede potrebbero discutersi con cognizione di causa le soluzioni per scongiurare i pericoli della galleria di sfollamento e della stessa stazione sotterranea! Ma non si fa, preferendo che alcuni consiglieri possano gridare di aver perso il filo del dibattito o possano richiamarsi a norme giuridiche, mal interpretate e comunque non strumento di soluzione di un problema che è tecnico e scientifico.

Procedere in tal modo, però, darà momentanei applausi a qualcuno, ma condurrà Cefalù a una sconfitta culturale, urbanistica e sociale. Nessuno, infatti, ha osato proporre che la stazione riprenda la sua primitiva ubicazione a Ogliastrillo, come progettata dalla stessa RFI inizialmente. Nessuno, neppure l'Amministrazione, che pure due anni fa proprio a Ogliastrillo concesse una variante per la costruzione in zona non edificabile di un complesso residenziale, dimostrando da quale parte si sarebbe sviluppato il paese.

Questo, però, è un problema tecnico e lascio che lo sviluppino i tecnici nella sede più opportuna. A me premeva sottolineare che le inconcludenze non sono soltanto dei consiglieri d'opposizione, ma anche dell'Amministrazione e dei cittadini, che li criticano per ragioni sbagliate, sebbene ce ne siano di validissime per farlo.

 

Commenti

SOTTOSCRIVO!
Il ritorno ad Ogliastrillo conseguenza ineluttabile di difficoltà tecnico-realizzative e di problematiche logistiche legate alla organizazzione dei cantieri.
AD IMPOSSIBILIA NEMO TENETUR!

SONO d'accordo con Di Paola
bisogna intervenire sul Ministro del Rio tramite la Vicari e fare convocare una conferenza di servizio!!!
questa richiesta deve essere fatta dalla giunta e  dal Sindaco al MINISTRO !!
Urgente

cordialità

Prof. Vincenzo Liguori