Quanta legalità di fatto segue a quella verbale

Ritratto di Angelo Sciortino

27 Marzo 2017, 11:07 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Cu vinni scinni, cu accatta acchiana”, dice il proverbio, ma “cu 'nsapi chiddu chi avi è già 'nto fossu”. Questo può dirsi del nostro Comune e sommamente dei due ultimi Sindaci, Guercio e Lapunzina, che hanno ignorato, insieme ai loro uffici competenti, beni posseduti dal Comune, trascinando i cittadini nel fosso.

Si tratta dei beni appartenuti all'ex ECA (Ente Comunale Assistenza), voluto da Mussolini nel 1937, in sostituzione delle cosiddette Opere di Carità, che furono sciolte e i cui beni passarono all'ECA. Quando nel 1978 questi Enti furono sciolti, i loro beni passarono ai Comuni. Così avvenne anche a Cefalù, che si ritrovò o avrebbe dovuto ritrovarsi nel suo patrimonio i beni della disciolta ECA.

Alla data del 16 marzo 2017 a una precisa richiesta si è appreso che risultavano intestati ancora all'Ente Comunale di Assistenza di Cefalù ben 23 immobili. Nel documento dell'Agenzia delle Entrate, allegato in calce, risultano elencati tali beni. È allegato anche un foglio di mappa con le indicazioni delle particelle catastali. Se si ha la pazienza di consultare tale foglio, sarà più facile seguire quanto segue.

L'area di circa 80.000 mq si svolge a sud della cosiddetta circonvallazione, proprio di fronte al nuovo ospedale Giglio di Pietrapollastra. Si tratta di un'area, che per qualche arcana ragione non è segnata nel patrimonio comunale; è a tutti gli effetti una sorta di res nullius, sebbene, sia durante la sindacatura Guercio e sia durante quella Lapunzina, qualcuno abbia suggerito di fare una ricerca.

In effetti, tale ricerca sembra che sia stata fatta, ma soltanto fra i dati in possesso del settore Patrimonio del Comune, dove non risultavano. Una ricerca più approfondita avrebbe informato il Comune di essere proprietario di un bene di considerevole valore, che decisioni del Consiglio avrebbero potuto ulteriormente incrementare, destinandolo a edilizia.

Invece no! Di fronte a ben due richieste di edilizia agevolata, l'Ufficio del Comune ha proposte due varianti al PRG su due aree agricole di proprietà privata. Dimenticava, il responsabile dell'Ufficio, che, prima di dichiarare “non conforme, ma compatibile” la variante, avrebbe dovuto accertarsi che non esistevano altre aree servite dei servizi primari – fognatura, acquedotto ed energia elettrica – che non sono presenti nelle aree soggette a variante, ma sono presenti nelle aree segnate nel documento dell'Agenzia delle Entrate e nella mappa allegata.

Sospettare che un tale comportamento rappresenti una difesa a oltranza di interessi speculativi non è esagerato, come non credo che sia esagerato il sospetto di eccessiva faciloneria e di superficiale acriticità da parte dei consiglieri, che hanno votato le due varianti.

Faccio questa segnalazione nella speranza che vengano fatti i dovuti accertamenti dalle Autorità Giudiziarie, al fine di mettere i cittadini in grado di decidere le loro scelte elettorali con sapienza e consapevolezza.

Mappa.pdf

Commenti

Dell’ennesima elucubrazione del Sig. Sciortino non mi ha per nulla interessato la stantia ed evanescente accusa che mi muove, di perseguire un interesse diverso da quello pubblico. Accusa, questa, che lo Sciortino, sebbene abbia a più riprese annunciato rivelazioni su motivi che, a suo dire, turberebbero la mia serenità, non è mai riusciuto, né mai riuscirà, a provare, non potendo suo malgrado, innalzare il livello di fastidio che quotidianamente con i suoi scritti mi procura, pari, per intensità, a quello cagionato da certi insetti , innervositi dal tempo che mette al peggio. 
I terreni di cui parla, di proprietà dell'Ente comunale di assistenza, hanno l'indice di edificabilità delle zone agricole, e, così come tutti i terreni a monte della circonvallazione, sono stati giudicati inidonei ad iniziative edificatorie di edilizia sovvenzionata, con istruttoria a suo tempo resa dal Responsabile pro tempore del Servizio PRG. 

Parlo, per maggiore chiarezza, dei primi anni 2000, e quindi di Amministrazione comunale diversa dalle ultime due succedutesi; con ciò volendo fornire al "costruttore di teoremi" qualche ulteriore elemento di riflessione e ricerca.

Piuttosto, ciò che, a proposito di ricerche, mi ha incuriosito è come il Sigor Sciortino abbia avuto modo di pubblicare, a sostegno delle sue fantasiose accuse, una visura dell'elenco immobili registrati all'Ufficio provinciale del Territorio di Palermo, che è stata realizzata attraverso l'accesso in "convenzione" del Comune di Lascari, che ne ha chiesto il rilascio per finalità "Urbanistica", e quindi "esente per fini istituzionali", così come ben può leggersi sulla certificazione datata 16 marzo 2017.

Ecco: sul perché il Comune di Lascari abbia richiesto una certificazione relativa all'Ente comunale di assistenza di Cefalù e su come la stessa sia stata consegnata al Sig. Sciortino (per l'uso non istituzionale e, direi anche, non intelligente che ne ha fatto), questo credo proprio possa essere di interesse della Autorità Giudiziaria, cui mi accingo a fare la opportuna segnalazione.

                                                                    Il sindaco 
                                                                Rosario Lapunzina

Chiarisco di non aver mai affermato che il sindaco Lapunzina persegue un interesse diverso da quello pubblico, perché in cinque anni non sono riuscito a cogliere una indicazione chiara di quale interesse egli persegua. Semmai, ho sempre detto che per questo motivo si può parlare soltanto di “agitazione” e non di “azione”, come nel caso di questa replica.

Convengo che i miei scritti, suggeriti dal “tempo che mette al peggio” per questo povero Paese, possono essere scambiati fastidiosi più degli insetti, purché il Sindaco convenga a sua volta che egli qualche responsabilità per le mie “punture” la abbia.

Ha ragione, il Sindaco, quando dice che i terreni da me indicati hanno “indice di edificabilità dei terreni agricoli” e quindi “inidonei a iniziative edificatorie di edilizia sovvenzionata”. Se è così, però, il Sindaco ha avuto torto a consentire l'insediamento di Ogliastrillo e quello di Sant'Oliva, che avevano indice di edificabilità dei terreni agricoli.

Considero gli “ulteriori argomenti di riflessione” inidonei alla costruzione di qualsivoglia teorema. Ancor meno mi sembra influente la curiosità di conoscere come abbia avuto la visura, che, riguardando il semplice elenco, è esente sia per fini istituzionali e sia per richieste private. In fondo, l'elenco riguarda atti pubblici di Enti pubblici, che ogni cittadino, non solo italiano, ma anche europeo, ha il diritto di conoscere.

Che l'uso che ne ho fatto sia intelligente, lo dimostra la reazione del Sindaco. Già l'averlo costretto a ribattere ne è una prova.

Il sospetto che il signor (eufemismo) Scioltino (data l'età) sparge con libera mano da santone della materia sui Consiglieri comunali che avrebbero votato le due varianti per localizzare gli insediamenti di edilizia economica agevolata a S. Oliva e Ogliastrillo per favorire "interessi speculativi" o quanto meno per "faciloneria e acriticità" (leggi "cretinaggine utile a qualcuno") sarebbe meritorio - mi pare evidente - di querela per tutelare la dignità dell'Istituzione che rappresento; ma, ben sapendo - mi spiace ripetermi - come esso dipenda dall'ormai cronico e più volte ricordato "fattore prostata - cervello inversamente proporzionale", non mi preoccupo più nemmeno di provare pena per un soggetto ormai indefinibile, un ectoplasma ridotto in antimateria informe da quell'inesorabile macchina Ghostbuster che è il Tempo. Siccome però un tale sopravvissuto a se stesso, al di là di prendersela con il mondo intero perché espressione di una Cospirazione contro di lui, potrebbe essere manovrato da quanti, nell'ombra, mirano a denigrare le Istituzioni e coloro che le rappresentano, aspirando a riprendersi il potere miseramente perduto, è bene precisare che il Consiglio comunale non è organo tecnico del Comune, bensì Istituzione politica, e si avvale degli atti e dei documenti che formano le proposte da discutere e su cui votare; i Consiglieri hanno certamente poteri ispettivi, di controllo e di acquisizione di ogni documento utile alla discussione e al voto, ma non devono prendere decisioni con responsabilità professionali bensì politiche. Se il Consiglio non era a conoscenza della proprietà comunale dei terreni ex-ECA, quando non ne erano a conoscenza né l'Amministrazione né gli Uffici, nessuno gliene può fare una colpa; se poi avesse avuto più "abilità investigativa" del sindaco Derrick di Lascari, avrebbe scoperto che nel 2000, cioè in piena era Vicari, in cui diventavano edificabili pure le pareti verticali della Rocca, questi terreni ex-ECA - da un ben noto responsabile del PRG - erano definiti "fortemente acclivi" e quindi non edificabili: cosa sarebbe successo se, con non si sa quali proprietà magiche, questo Consiglio avesse individuato quei terreni per una variante da agricoli a edificabili? Ci avrebbero mandati tutti (e direi giustamente) in galera, anche con il 41 bis!! Siccome lo Scioltino magari avrebbe voluto trattare lui la materia in esclusiva, ma questo Consiglio così facilone e acritico spiacente non gliene ha dato la possibilità! E però sia l'ectoplasma Scioltino sia il sindaco Derrick ad una domanda sul sospetto che hanno sparso a piene mani sugli attuali Amministrazione e Consiglio di Cefalù mi dovrebbero rispondere: se sulle varianti di Ogliastrillo e S. Oliva grava un (loro) sospetto di favoreggiamento della speculazione edilizia, perché un uguale sospetto non potrebbe gravare sui terreni ex-ECA in merito a chi ne attuasse la variante? Forse qualcuno, magari il guru/santone Scioltino, ha praticato su tali terreni un particolare esorcismo o un rituale catartico che li ha liberati da ogni anche microscopica possibilità di essere oggetto di speculazione? Chissà che comodità per qualche futuro Amministratore cittadino che, magari fedele discepolo della "strana coppia" santone Scioltino / sindaco Derrick, potrà attuare la variante sui terreni ex-ECA senza alcuna paura di interessi speculativi, dopo che un Consiglio comunale illuminato e saggio l'avrà approvata senza faciloneria e acriticità. Per il momento, il santone del sospetto ha come suo antagonista questo Presidente del Consiglio che, pur di difendere la dignità dell'Istituzione da lui rappresentata fino all'ormai prossimo 11 Giugno, non esita a definirsi il primo dei faciloni e degli acritici, per aver compiuto il proprio dovere (non piacere, perché - com'è noto - non sono affatto un appassionato dell'espansione edilizia) senza aver avuto rapporto alcuno (di vista forse appena li riconoscerei) con i proponenti i due interventi costruttivi. Non valendo la pena neppure dei costi di cancelleria per denunciarlo alle Autorità competenti, mi preme (data la velocità che ha di attaccarsi come una piattola a qualche candidato sindaco) di mandare lo Scioltino a fare ... il guru da qualche parte, con chi abbia tempo da perdere ad ascoltarne le deliranti fandonie. Il nostro tempo, invece, è rivolto all'ascolto dei cittadini e alla risoluzione dei loro problemi, senz'altro ben più urgenti di interventi di guru e investigatori da operetta, certo non disinteressati, volti a seminare caos e sfiducia in vista dell'imminente confronto elettorale.

Interessante! "questo Presidente del Consiglio che, pur di difendere la dignità dell'Istituzione da lui rappresentata fino all'ormai prossimo 11 Giugno". Personalmente dico basta e chiederò alla Magistratura conto delle offese contenute nell'intervento dello storpiatore persino del cognome e non solo della verità.

Dov'è finito Angelo Sciortino liberal, difensore della libertà di pensiero, padre nobile di un blog in cui si può dire di tutto su tutti? La magistratura? E quante volte avrebbero dovuto interessarla i Consiglieri comunali di questa Città, in primis il Presidente, dopo che Lei li ha descritti (tutti o in parte) in ogni modo: incapaci, inetti, decerebrati, succubi del Sindaco, collusi con gli speculatori edilizi ... Continuiamo? Sì, dopo che ha avanzato sospetti praticamente su tutte le delibere approvate da questo Consiglio comunale? Offese? E le sue cosa sono? Florilegi di delicatezze? Basta? Ma basta cosa? Sa quante volte abbiamo detto basta, eppure poi siamo andati avanti senza procedere contro di Lei? E perché poi? Lei dice di avere diritto di opinione: è giornalista Lei? ha titoli, qualifiche, attestati, contratti, patentini che lo facciano appartenere alla "stampa"? Non mi risulta! Una volta Lei mi disse di avere il diploma e la laurea della strada, più importanti di quelli cartacei: vabbé, come dice Lei, ma per acquisire i diritti del giornalista deve anche praticare i doveri di tale professione (e averne i titoli)! Comoda la vita del blogger: Lei può divertirsi con le Istituzioni di Cefalù passando dalla satira storica, in cui mette le sue opinioni (che umiltà!) in bocca a Ruggero II o Mandralisca, alle lezioni di moralità, dalle ironie di costume ai commenti di cronaca, tutti sempre conditi da offese d'ogni tipo, fino allo humor nero di augurare la dipartita fisica agli attuali Amministratori di Cefalù ... e poi che fa? S'incazza per qualche gioco di parole e qualche battuta salace di un Presidente che non considera la propria dignità di ruolo come magari la vorrebbe Lei o qualche altro, cioè una posa imbalsamata e sempre sorridente con tutti, ogni espressione al suo posto secondo il galateo. Tutankhamon io lo lascio dov'è: preferisco essere - come Dante - "poeta coi poeti e taverniere coi tavernieri" o - se le piace di più - come nel Vangelo - "serpente" e non solo "agnello" in mezzo ai lupi del mondo. Quindi, che facciamo con la magistratura? La chiamo in causa pure io, con una bella sfilza di suoi interventi assortiti, e poi vediamo chi è andato di più sopra o sotto le righe? Se le offese e le insinuazioni sue sono "opinioni giornalistiche" e "libertà di pensiero", chi rappresenta un'Istituzione è un non-cittadino, senza diritto di esprimersi parimenti in libertà? Faccia come crede: se il suo intento è intimidirmi, prima coi suoi sospetti e poi con le sue minacce, sa bene che è una battaglia persa in partenza.

In tutti i miei interventi ho rispettato i dieci comandamenti che seguono, non altrettanto mi sembra che siano stati rispettati nei commenti del presidente del consiglio. Comunque proprio questa mattina ho demandato ogni valutazione alla Magistratura. Sarà essa a valutare.