Seminario fra stelle galassie e supernova del prof. A. Tornambè

Ritratto di Laura Grazia Miceli

24 Agosto 2012, 19:44 - Laura Grazia Miceli   [suoi interventi e commenti]

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La sera di mercoledì 22 agosto, alla Terrazza della Fondazione Mandralisca, Manlio Peri ha introdotto la conferenza del Prof. Amedeo Tornambé, su argomenti scientifici.

Amedeo Tornambè, cefaludese di nascita, vive attualmente a Roma, dove insegna all'Università La Sapienza e presta la propria opera presso l'Osservatorio Astronomico di Roma.

il prof. Tornambè

E' anche uno dei promotori dell'Associazione "Cefalù and Astronomy" ed ha organizzato, insieme al Prof. Luciano Burderi  e alla D.ssa Tiziana Di Salvo diversi convegni scientifici di alto livello qui a Cefalù. E' autore di importanti contributi scientifici e nessuno meglio di lui è quindi in grado di guidarci tra pianeti, stelle e galassie.


                Luciano Burderi                                                                                                                                                                     Tiziana Di Salvo

Stasera faremo infatti "quattro chiacchiere di astronomia" - è questo il titolo della conferenza, che ha come sottotitolo "dove, come, quando e perché nell'universo."



Questa delle conferenze o, se preferite, delle conversazioni di astronomia è ormai una tradizione delle nostre stagioni estive in cui, da parecchi anni a questa parte, non manchiamo mai di inserire uno o più interventi di astronomi e/o astrofisici.
L'estate è, a nostro parere, il periodo che meglio si presta a conversare di questi argomenti: in estate viviamo quasi sempre all'aperto e la sera ci capita spesso di guardare il cielo punteggiato di stelle e magari di interrogarci sull'origine e le caratteristiche di questi lontanissimi corpi celesti. Da qui a porci qualche domanda  sull'origine   e   il   destino   dell'uomo   il  passo   è  breve,   perché l'astronomia e l'astrofìsica, nei loro interrogativi ultimi, sono vicine alla filosofìa e in fondo noi siamo, come ha detto qualcuno, "figli delle stelle".
Ma il motivo di fondo per cui scegliamo l'astronomia come argomento dei nostri appuntamenti scientifici è il desiderio di sollevare ogni tanto gli occhi verso la volta celeste, di non tenerli sempre fìssi alla terra e a tutto ciò che essa contiene e racchiude; il desiderio di liberarci per un momento delle nostre faccende quotidiane, delle preoccupazioni e delle piccole seccature che ogni giorno ci affliggono,  per riposare gli occhi e l'anima contemplando questi lontanissimi mondi.
Ogni vicenda umana recupera così le sue dimensioni più vere, se la mettiamo a confronto con l'immensità dell'universo, e siamo portati a concordare con il grande filosofo tedesco Emanuele Kant, quando affermava che due e due sole sono le cose veramente grandi e importanti: il cielo stellato sopra di noi e la legge morale in no
i.

 Prof. Tornambé

Fin qui Manlio Peri e subito dopo, con magica opera di divulgazione Amedeo Tornambé ha fatto comprendere ai presenti, per la maggioranza profani o solo ammiratori della volta celeste e delle stelle,concetti difficili,  meglio astrusi, salvo che per l’esigua minoranza di addetti ai lavori seduti nelle prime file o giornalisti specializzati. Per me che ho avuto il privilegio di ascoltare Luciano Burderi a naso all’insù nelle notti estive  accanto ad un cannocchiale su una piazzola alla Ferla, e puntato sull volta celeste, è stato un rincorrersi di déja vu.Si apprende che il seminario è dedicato ad un astronomo cinese che ha fatto parte di una gruppo di lavoro vincitore di un  premio Nobel   nel 2011 e tragicamente scomparso il 12 dicembre scorso.
Dove   Come     Quando  Chi  Perché



Non conosciamo con esattezza la posizione della terra nella nostra galassia, non possiamo vedere la nostra  galassia, ma con  mezzi tecnologici acquisiti di recente la possiamo disegnare ; possiamo posizionare il sistema solare,  a metà strada fra il centro e la vera periferia  e siamo riusciti a fare tutto questo utilizzando vari strumenti. fra gli altri di stelle più massicce e quindi più luminose che popolano le spirali. Il sole sta in un cripto ramo che è poi quello che vediamo la sera quando osserviamo quella che chiamiamo via lattea poi ci sono i rami più importanti, di Perseo, del Sagittario. Un ramo di una galassia non è presenza eccellente di materia, ma di luce perché le stelle nascono lungo i rami e siccome le stelle appena nate, più massicce, sono molto più luminose queste ultime identificano i rami.
 Abbiamo posizionato il sistema solare, ma come è nato il sistema stellare?



Le slides si susseguono alle slides, vediamo immagini di colonne e sono colonne di polvere e dove c’è polvere c’è gas, nube di polvere e gas e all’interno si stanno formando le stelle: sembrano, sono dipinti, le più luminose e accendono la fantasia.



Sentiamo parlare di dita, di impalpabilità aerodinamica di onde d’urto in avanti e all’indietro, reverse… Le spiegazioni sono estremamente divulgative, ma la preparazione è bassa, molto bassa da parte della maggior parte di noi: Così ci immergiamo nelle immagini e arriviamo alle supernova e  ci fermiamo a quelle storiche, Lupus quella del 1600, perché ne troviamo traccia a Montecassino e a Cluny e, nota di colore, pare che i monaci riuscissero a leggere alla sua luce.



L’altra supernova storica è quella del 1654, detta dei Cinesi, perché è stata molto segnalata, dato che i cinesi scrutavano frequentemente il cielo alla ricerca del destino del loro imperatore. A tale proposito, occorre segnalare un’altra nota curiosa. Una quindicina di anni fa la Protezione civile ha dato avvio ad una ricognizione e identificazione dei fenomeni tellurici, dei terremoti storici in Italia, attraverso i documenti reperiti nei monasteri e negli archivi dei comuni,  e di segnalare anche ogni fatto interessante riguardante il cielo. E’ stata così segnalata la supernova Crab (granchio) indicata dai cinesi il 4 luglio, ma il gruppo di studio ne trovò segni molto tempo prima. 
Quell’anno, nel periodo del pellegrinaggio e molti pellegrini erano in cammino per recarsi a dare l’ultimo saluto al papa Leone IX morente, le persone asssistettero ad un fenomeno di estrema luminosità che attribuirono al manifestarsi dell’anima del Pontefice, che poi seppero una volta arrivati a Roma essere in effetti morto. In più, quello stesso 19 aprile le campane di San Pietro  si misero a suonare, certo non furono i batacchi a battere contro le pareti, probabilmente entrarono in vibrazione.



E’ possibile che la supernova vista dai pellegrini fosse la stessa vista dai Cinesi? In effetti esistono supernova che rimangono all’apice per parecchio tempo, ma la nebulosa della posizione del granchio era quasi dietro al sole, stava per spostarsi ed essere coperta dal sole; quindi è esplosa veramente il 19 aprile, casualmente al momento della morte del papa, ma poi la nebulosa è andata dietro al sole e prima che ne uscisse fuori sempre a luminosità costante non fu vista da nessuno tranne che il 4 luglio dai cinesi. C’è stato un collasso e durante il collasso del nucleo vengono emesse onde gravitazionali, perturbazione dello spazio tempo  ed è quindi possibili che le campane di S. Pietro abbiano vibrato.
Anche la supernova del 1572 attribuita da un famoso astronomo inglese, potrebbe essere stata vista per prima da un astronomo siciliano,Maurolico, nato a Messina che costruì la sua prima specula a Pollina,  come risulta da alcuni atti, ma data la posizione periferica di Pollina fuori da rotte importanti, la scoperta fu attribuita all’astronomo inglese.
L’ultima del 1604 fu quella di Keplero e Galileo

Le estinzioni delle specie sulla terra

Sulla terra sono state identificate  5 estinzioni notevoli nel periodo che va da oggi a 500 milioni di anni fa: 5 fenomeni di estinzione di specie e di nascita di altre specie che si sono verificate con una periodicità di 60 milioni di anni. Le supernova  non sono in grado di provocare con tale periodicità.

un killer sofisticato

Esiste invece una specie di killer più sofisticato, sempre una supernova, ma di tipo speciale che proviene da stelle enormemente massicce che quando collassa emette un lampogramma di spettacolare energia, per pochi secondi, su un fascio molto concentrato che provoca, quando colpisce, danni devastanti. Non è necessario che sia vicino, può essere situato in un punto qualunque della galassia e può casualmente puntare la terra. E’ del 2008 la notizia apparsa su una rivista scientifica di tutto rispetto che è stata trovata la stella della morte che sta puntando su di noi. Si tratta di un sistema di due stelle molto massicce che stanno spiraleggiando una intorno all’altra in maniera perpendicolare alla terra. Le spirali sono determinate dal sistema rotante ad alta velocità, ma non è assolutamente è certo che il gamma ray burst punterà direttamente sulla terra.

  Manlio Peri esprime preoccupazione per il verificarsi dell’impatto.

Il prof. Tornambé per chiudere fa presente che il peggior killer nei confronti della terra è certamente l’uomo con tutto quello che si industria a fare per distruggere ogni cosa.



Luciano Burderi ricorda che in uno dei primi congressi  di astrofisica tenuti in Cefalù,era stata appena scoperta dagli astronomi dell’osservatorio di Cagliari un altro sistema, leggermente diverso: di due stelle di neutroni che sono quanto resta dopo  le esplosioni di supernova, e che girano una attorno all’altra molto velocemente e piano piano perdono energia.

Gli astronomi sanno perfettamente il momento quando queste due stelle di neutroni batteranno una con l’altra per cui, con un margine di errore di meno di un anno, (e questo lo troviamo in un articolo scritto a tre mani, Bentombé, Di Salvo, Burderi)  che l’Armageddon, cioè la fine del mondo  si verificherà fra circa 85 milioni di anni, e si può anche stabilire la data, ma poco influirebbe. In quell’occasione queste due stelle batteranno fra loro e sicuramente l’atmosfera terrestre subirà uno sconvolgimento, faranno il buco nero e probabilmente il gamma ray burst. Abbiamo quindi due date, oltre all’azione dell’uomo.  Su questa frase consolante, data la  lontananza per la nostra generazione, il seminario si conclude. Attenzione riguardo al primo evento evidenziato dal Professore Tornambé : se il cielo diviene improvvisamente bianco, siamo vicini, molto vicini.
 
 
                  scienziati e profani

Commenti

Questo il pensiero espresso con insistenza professor Tornambé. Per la prima volta, dopo 4,5 miliardi di anni della sua esistenza, alle estinzioni sulla terra ci penseranno gli uomini e non più le immani meteore o qualche "terremoto" nell'Universo.

E' triste ammetterlo, ma sembra che il professor Tornambé non abbia torto. Gli danno ragione scienziati del calibro di Venter, che è preoccupato della diminuzione delle specie in atto e del conseguente impoverimento della natura, che ci sostiene in vita.

E nel nostro piccolo gli danno ragione l'aria impestata dagli scarichi dei motorini, gli anticrittogamici e l'uso indiscriminato dei pesticidi.

Gli danno ragione pure l'inciviltà di coloro che buttano la spazzatura in maniera incivile e coloro che alimentano i propri figli con prodotti nocivi.

La nostra galassia e le infinite altre attorno alla nostra hanno tempi lunghissimi per condurre a termine azioni di distruzione, ma adesso, almeno per quanto riguarda la Terra, possono contare sul fattivo contributo dell'uomo, meno filosofo di un tempo e più presuntuoso egoista stupido.