Dissesto: complicità e omissioni.

Ritratto di Angelo Sciortino

29 Agosto 2012, 18:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Lo diceva Seneca: chi non impedisce un'ingiustizia, ne è complice. Chi, invece, avendo il potere e l'obbligo morale e giuridico di perseguire chi ha commesso l'ingiustizia, omette di farlo nei termini previsti dal Codice penale, diventa suo complice e cade pure nel reato di omissione.

In un mio precedente intervento (http://www.qualecefalu.it/node/662) dicevo: “Se dovranno pagare il costo delle passate prodigalità, che i cittadini sappiano almeno che coloro che hanno infilato le mani nelle loro tasche e in quelle dei loro figli sono imputati di questi subdoli furti. Questa soddisfazione il Sindaco la deve e per darla deve subito indicare, se non i colpevoli, almeno che ha avviato le indagini sia all'interno dell'apparato burocratico del Comune sia all'esterno, dove si annidano o i debitori o coloro che in passato hanno approfittato di un'amministrazione condiscendente, quando non pure complice.” Non parlare equivale sia a commettere un'omissione e sia a essere complici.

Anche perché non è sufficiente dire, come il Sindaco ha fatto con Cefalunews, che le responsabilità risalgono alla prima Amministrazione Vicari. Intanto perché per la senatrice Vicari il reato di danno erariale è già prescritto e poi perché, comunque, da sola non poteva commettere il reato, ma aveva bisogno di complicità interne ed esterne al Comune. E queste complicità sono durate fino alle passate elezioni, visto che il bilancio ha continuato a essere soltanto la fotografia di passività e un insieme di criticità, come le ha definite la Corte dei Conti. I responsabili di queste passività e di queste criticità devono essere individuati e denunziati alle Autorità competenti dal Sindaco, se non vuole essere considerato responsabile di condotta omissiva e complice.

E' per questa ragione che faccio appello alla sua indiscutibile correttezza; per chiedergli, cioè, di trovare la forza interiore di fare ciò per cui i cittadini l'hanno eletto: una radicale pulizia all'interno dell'apparato burocratico del Comune. Non può e non deve lasciar procedere ogni cosa come se niente fosse accaduto; non può aspettare come Godot che arrivi prima il dissesto e poi il Commissario a fare quel che egli potrebbe e dovrebbe fare non subito, ma che avrebbe dovuto fare già a un mese dalla sua elezione.

Se questa volontà e questa forza interiore le avesse avute il sindaco Guercio, uomo altrettanto corretto, gli attuali problemi finanziari di Cefalù sarebbero stati risolti o avviati a soluzione già cinque anni fa. Da allora, però, la situazione si è incancrenita a tal punto, che non è più possibile aspettare, se non si vuole che le aiole fiorite diventino i fiori sulla tomba di Cefalù. Se ne rammenti il sindaco Lapunzina.

Commenti

siano "delle passate amministrazioni" è un refrain vecchio come il mondo. Ultimamente anche Orlando non ha resistito a cantare il ritornello.

Mi risulta difficile pensare che una sola persona possa aver creato un dissesto finanziario tale da richiamare l'attenzione della Corte dei Conti.

In ciò sono d'accordo con Angelo.

Così come nel proseguire del suo discorso.

Il sindaco Lapunzina, forte della sua credibilità come Consigliere di opposizione per molti anni, credo che debba finalmente alzare il velo e sviscerare le reali responsabilità di chi ha fatto che cosa. In ciò starebbe la sua reale diversificazione dalle Amministrazioni passate. Un atto coerente con la determinazione con cui per tanti anni ha portato avanti le sue battaglie politiche. Il non farlo significherebbe non differire molto dal passato che egli stesso e la gente che lo ha votato ha tanto combattuto.

Non ho votato Lapunziina, ma come cittadino cefaludese vorrei conoscere la verità sul bilancio e sulle responsabilità del suo dissesto.

Se per anni ho votato dei delinquenti o delle persone oneste che sono ingiustamente infangate.

Credo che questo mio sentimento sia comune alla maggior parte dei cefaludesi.

Continuare ad addossare le responsabilità del debito ad un Sindaco -la Vicari-, a mio giudizio, è solo un ritornello.
Uno spot di comodo che non fa chiarezza.

Basta, infatti, raffrontare l'ammontare del buco con  l'entità di alcuni debiti fuori bilancio quali sono stati quello del giudizio nella causa che la società EGV ha intentato al Comune per la revoca della licenza edilizia del complesso sotto la stazione e quegli altri per gli espropri per realizzare l'Ospedale e le case popolari, per rendersi conto che  "le responsabilità" del buco sono di ben altra natura.
Sono, addirittura, "responsabilità" che nessuno può imputare ai sindaci e agli amministratori che  si sono succeduti alla guida della Città

Che, invece, nel primo quinquennio Vicari, ci siano stati "trucchi" contabili per fare quadrare il bilancio è possibile.
"Trucchi" che, con tutta probabilità, nei bilanci del Comune vi erano stati.
Anche nei quinquenni precedenti!
Forse nei bilanci di tutti gli anni!
"Trucchi" che erano sfuggiti ad amministratori, consiglieri e revisori dei conti e che Saro Lapunzina,nel secondo quinquennio della Vicari e nel quinquennio Guercio, ha smascherato grazie al lavoro, incessante, che, da consigliere di opposizione, per dieci anni ha svolto.

Grazie, Saro. Adesso sappiamo come risolvere il problema del "silenzio": basterà chiedere al Sindaco di dimettersi, per tornare a fare il consigliere d'opposizione. In questa veste ci ha fatto conoscere tante verità e sarebbe perciò giusto che tornasse a spronare le amministrazioni a essere trasparenti e a far conoscere la verità.

Si sente la mancanza di un consigliere d'opposizione come lo fu lui per dieci anni!