Ospedale Giglio, un'eccellenza che ha bisogno di sostegno.

Ritratto di Angelo Sciortino

15 Aprile 2019, 22:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Da alcune conversazioni avute con il presidente della Fondazione Giglio e con alcuni medici, che in questi ultimi mesi sono entrati a far parte del team medico del nostro ospedale, ho tratto alcune considerazioni, che vorrei far conoscere all'opinione pubblica. Considerazioni che forse potranno aiutare a capire perché ancora, nonostante l'ospedale Giglio si stia affermando come un eccellente e invidiabile esempio di sanità, ha alcuni aspetti organizzativi, che scontentano gli utenti.

Le novità sono tante: un reparto di cardiologia, che non teme confronti; un reparto di oncologia in grado di soddisfare ogni esigenza; quello di urologia; quello di ortopedia e al quale si affianca l'ortopedia oncologica. Tutte specializzazioni, che fanno del Giglio un punto di riferimento per tutta la sanità. Non è strano, quindi, che l'ospedale Giglio rappresenti un riferimento per tutta la Sicilia di tutti coloro che hanno necessità di cure, che prevedono alte specializzazioni. Una per tutte: chiunque soffre di un tumore alle ossa un tempo doveva trasferirsi al Rizzoli di Bologna o al Galeazzi di Milano, oggi, invece, trova la possibilità di curarsi a Cefalù, al Giglio.

Tutto questo ha però un costo. Non un costo finanziario solamente, ma anche organizzativo; un costo che dev'essere sostenuto dalla Regione e dal Ministero della Sanità. Queste due Istituzioni hanno in mano la gestione della sanità e hanno l'obbligo di sostenerne o favorirne il funzionamento, provvedendo a fornire tutto ciò che può essere utile per attuarlo. Specialmente come nel caso del nostro ospedale Giglio, che soltanto apparentemente è retto da una fondazione privata.

È fuori discussione che, dopo l'allontanamento del San Raffaele, l'ospedale ha vissuto un periodo di cattivo funzionamento, fino al punto che alcuni suoi reparti erano rimasti persino privi dei primari. Con fatica l'attuale amministrazione è riuscita a risolvere molti dei problemi, che facevano paventare il rischio di una sua chiusura. Oggi parlare della chiusura dell'ospedale o di qualcuno dei suoi reparti sarebbe da irresponsabili, perché il Giglio è una realtà, che serve più che bene l'intera Sicilia e persino anche parte del Continente.

Questo notevole miglioramento del Giglio ha creato, però, altri problemi. L'aumento di quelli che chiedono prestazioni all'ospedale ha reso insufficienti alcuni servizi, fra i quali spicca quello delle prenotazioni e anche di alcune prestazioni ambulatoriali. Il rimedio a questi problemi non possiamo aspettarcelo dall'amministrazione Albano, ma sicuramente dalla politica, che deve prendere atto che deve sostenere il costo delle più numerose prestazioni richieste, magari stornando cifre attualmente destinate alla ASL di Cefalù, che addebita le sue prestazioni all'ospedale.

Nei prossimi giorni, dopo questa narrazione sintetica, riporterò i particolari, che ho raccolto nelle mie conversazioni con alcuni dei primari, vecchi e nuovi. Per adesso credo che quel che ho detto sia sufficiente per autorizzarmi a rivolgere un appello a tutti i Sindaci madoniti e a quello di Cefalù, affinché rivolgano all'Assessorato e al Ministero la ferma richiesta di fare il loro dovere.

Commenti

Mi ero illuso che le prestazioni per esami strumentali dedicati , che l'ospedale Giglio aveva instituito, per le persone operate di tumore ( da effettuare sabato e domenica) , fossero un cosa utile per chi deve periodicamente, sottoporsi ad esami di routine per la patologia sofferta.Questa mattina decido di chiamare per prenotare due esami strumentali di controllo...Appena nomino la parola "ecografia" l'operatrice mi blocca dicendomi che sino a tutto dicembre, non c' è nessuna possibilità di effettuare l'esame. Un poco risentito chiarisco che essendo un operato oncologico dovrei essere tra quelli che possono fare l'esame il sabato e la domenica.....mi risponde che questo tipo di servizio è al momento sospeso.Allora mi viene il sospetto che, a fronte di un numero X di prestazioni si voglia dare la preferenza agli esami "in solvenza" ...per i pochi che non lo sanno sono quelli a pagamento....Mi chiedo quanti esami sono assegnati agli esami in solvenza e quanti a quelli con il servizio sanitario nazionale?E sopratutto chi è che stabilisce e con quale criterio, questa ripartizione.????? 

Caro Giovanni, anch'io ho avuto e ho lo stesso problema, dopo essere stato operato per un tumore al pancreas. Ho incontrato il presidente Albano e altri medici proprio per capire le ragioni di questo disservizio, concentrato sulle prenotazioni. Ho cercato di spiegare una di queste ragioni e le responsabilità, che in gran parte devono attribuirsi non tanto all'ospedale e alla sua direzione, quanto all'Assessorato alla Sanità e all'ASP, che si rifiutano di prendere atto che non può scaricarsi tutto sull'ospedale, che ha ben altri compiti e può interessarsi a questi delle prenotazione soltanto se lo si sostiene. Purtroppo i Sindaci interessati tacciono, forse perché della sanità per i loro cittadini non gliene importa nulla!