Sfida al Sindaco Lapunzina

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Maggio 2019, 22:40 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Chiuso senza interlocutori negli studi di Radio Cammarata, intervistato dal professor Pino Simplicio, il sindaco Lapunzina, dopo una sequela di mistificazioni sulla situazione di Cefalù e sui tanti suoi problemi ancora irrisolti, nonostante egli ne sia l'amministratore da ben sette anni, è stato costretto a rispondere alle domande relative alla recente sentenza del CGA, che condanna il Comune e la Sovrintendenza ai BB.CC. al pagamento dei danni causati per aver rallentato per anni la conclusione di un investimento per la costruzione di un albergo sul Lungomare.

Il Sindaco, facendo riferimento a quanto avevo scritto l'altro ieri su questo blog http://www.qualecefalu.it/node/23099 , ha parlato di un “buontempone”, che aveva scritto “sciocchezze”. Forse credeva di fare umorismo, che è la capacità di esprimere gli aspetti più curiosi della realtà, esprimendo arguzia; invece esprimeva soltanto ironia nel senso di beffa o di scherzo insultante. Se questa ironia posso consentirgliela, però, non posso consentirgli di definire sciocchezze le cose che ho detto, perché esse sono testualmente le conclusioni della sentenza, in massima parte riportate in corsivo e virgolettate nel mio intervento.

Vero è che egli ritiene che nella sentenza vi siano “parti oscure”(!), aggiungendo che l'Amministrazione deve cercare chi siano i veri responsabili del danno erariale conseguente dalla sentenza di colpevolezza; ancor più vero è che un sindaco dà direttive politiche, ma a firmare gli atti relativi alle richieste di permessi di costruire vengono sottoscritti dai responsabili degli Uffici Tecnici. Dette queste verità, però, sorgono spontanee alcune domande: il Sindaco è sicuro di non aver partecipato a riunioni fra le due parti, i richiedenti e il capo dell'Ufficio Tecnico? Il Sindaco è sicuro che un legale non gli abbia dimostrato che l'eventuale decisione del tecnico non aveva solide basi giuridiche?

Sono domande che sarebbe stato opportuno fargli durante il suo soliloquio, ma essendo solo un soliloquio, non c'era nessuno presente per fargliele. Se qualcuno fosse stato presente, avrebbe potuto leggergli la sentenza, nella quale i responsabili sono indicati con precisione.

Per amore della verità e nell'interesse che essa sia conosciuta dai cittadini e giammai per difendere me stesso, lancio al Sindaco una sfida: si ripresenti insieme a me a radio Cammarata a ripetere quanto ha detto oggi nel soliloquio, in modo che si dimostri una volta per tutte chi dice veramente “sciocchezze”.

Attendo con ansia.

Commenti

Caro Gianni, sebbene qualcuno insista nel ritenerti una mia cattiva frequentazione, non posso esimermi dal rispondere al tuo commento, anche per precisare che forse il verbo da te usato è sbagliato: non "comandare", ma dominare.