Senza un'equa tassazione non c'è giustizia

Un Paese i cui contribuenti non pretendono un'analisi precisa di come sono spesi loro soldi, s'impicca con le sue mani. Ancora peggio quando questi contribuenti accettano senza protestare di pagare in maniera non equa le loro tasse. Ancora peggio quando essi non sono semplici cittadini, ma imprenditori, che producono e creano posti di lavoro. Si tratta di riflessioni, che mi hanno suggerito alcuni commenti al mio seguente post dell'altro ieri: http://www.qualecefalu.it/node/23297. Uno di questi commenti è quello del gestore dell'Astro Suite, pubblicato in coda al mio intervento. Esso è una precisazione, che a parer mio non muta il significato di quanto avevo scritto.

Comunque, esso ha avuto il pregio di spingermi ad approfondire la questione della sperequazione nell'applicazione dell'imposta sulla TARI, prendendo in considerazione altre realtà alberghiere. Comincio dall'Hotel Riva del Sole, che ha 28 camere, appena tre più dell'Astro Suite, la stessa collocazione sul Lungomare, ma paga 8.300 euro all'anno. Un poco più arretrato l'albergo Artemis ha 56 camere e paga circa 20.000 euro.

Quindi, si va dai 357 euro per camera di quest'ultimo ai 296 euro del Riva del Sole, infine ai 152 euro dell'Astro Suite. Insomma, poca equità. Se poi si considerano i casi di altri alberghi di Cefalù, questa scarsa equità diventa ancora più evidente. Se poi, come sarebbe giusto che che l'Amministrazione e i commissari facessero, rivolgessimo la nostra attenzione ai tanti B&B presenti a Cefalù, sono convinto che ogni principio di equità sparirebbe e la TARI si ridurrebbe a un semplice strumento di sopraffazione di coloro che furbi non sono.

Devo fare altre riflessioni o aspetto di vedere se quelle svolte finora sono sufficienti affinché l'Amministrazione e i commissari si convincano ad approfondire la questione?