Siamo tutti “Lazzaro”

Ritratto di Saro Di Paola

4 Aprile 2020, 14:25 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nel tempo del COVID 19, da cefaludesi, da siciliani e da esseri umani, cristiani e non, dobbiamo auspicarci che il terzo step epidemico non arrivi.

Molti cefaludesi abbiamo, altresì, auspicato, ed auspichiamo, che, se dovessero arrivare al Giglio altri ammalati covid, vengano trasferiti in altre strutture, che hanno, già, reparti covid.
Quegli stessi reparti, nei quali sono stati ricoverati la signora, che era arrivata al Giglio da Palermo, e gli altri tre ammalati, residenti nel nostro comprensorio, che, sinora, hanno contratto quel maledetto virus per contagi  avvenuti lontano dai luoghi di residenza.

Ciò, non perché quei molti cefaludesi, avendo “perso la bussola del primo Comandamento abbiamo chiuso il nostro cuore al prossimo”.
Ciò, non perché quegli stessi cefaludesi, essendoci fatti “schiacciare dalle nostre paure, ci siamo schierati in nostra difesa per il nostro esasperato individualismo”.
Ciò, non perchénon riconosciamo negli ammalati covid quel prossimo che siamo noi”.
Ciò, non perchéabbiamo mandato in letargo la ragione”.

Ciò, perché, al contrario, facciamo uso della ragione.
Con i nostri limiti.
Ovviamente.

Quella ragione, che non ci fa “vedere gli ammalati covid come appestati e nuovi lebbrosi”.

Quella ragione, che, non riuscendo a trovare giustificazione alcuna per fare albergare il virus nella struttura ospedaliera di un territorio, sinora, pressoché immune, se non immune, da contagi, impone il ricovero di tali ammalati nei nosocomi nei quali sono già in funzione reparti covid.

Quella stessa ragione, che ci fa riconoscere “Lazzaro” non solo negli ammalati affetti dal covid, ma, in quanti sono ricoverati  al Giglio perché affetti da altre gravi patologie ed in quanti altri al Giglio potremmo avere bisogno di essere ricoverati a causa di tante patologie altrettanto gravi.

Nel tempo del covid e dopo.   

4 aprile 2020

                                                                                                   Saro Di Paola

Commenti

Caro Saro,

è ben strano che sia io a dover difendere le parole del Vescovo, al quale il tuo intervento si riferisce. Strano, stante al mio noto e confessato agnosticismo, che dovrebbe spingermi, se non a gongolare, almeno a godere delle critiche al rappresentante della fede e della Chiesa. Ma entra in gioco quella ragione, che tu dici che non “l'abbiamo mandata in letargo”, quella ragione, che mi obbliga a riconoscere la verità, anche se dovesse essere pronunciata dal mio peggior nemico. E se costui dice “chiediamo la massima sicurezza, ma non chiudiamo il nostro cuore”, costui non solo sta dicendo una verità, ma sta pure consigliando una reazione intelligente ai timori in cui ogni essere umano è esposto, quando si trova di fronte a un pericolo come quello attuale. Non farlo equivarrebbe a concedere una vittoria all'egoismo.

Giusto chiedere e pretendere garanzie per l'isolamento degli eventuali reparti Covid, ma è ingiusto impedirne la preparazione in vista di una possibile diffusione della pandemia proprio nel nostro territorio, che potrebbe avanzare indisturbata. I Sindaci del Distretto 33, con l'esclusione di quello di Cefalù, hanno chiesto proprio questo alla politica regionale e agli stessi responsabili della Fondazione Giglio, ottenendone assicurazioni. E senza attribuire a nessuno l'aggettivo di “paluzzi”!

ci sarebbe mancato, e ci mancherebbe, che ci fosse, e ci sia, qualcuno che non "chieda e pretenda garanzie per l'isolamento degli eventuali reparti covid" e/o che voglia "impedirne la preparazione".
Ci sarebbe mancato, e ci mancherebbe, che i responsabili della Fondazione Giglio non avessero dato "assicurazioni ai Sindaci del Distretto 33 con l'esclusione di quello di Cefalù".
Riguardo alle "assicurazioni", nei miei commenti a post da altri pubblicati su fb, mi sono limitato a chiedere quella relativa alla realizzazione di un impianto di areazione del reparto covid autonomo rispetto a quello di tutto l'ospedale.
La mia domanda a seguito della risposta sulla necessità di tale realizzazione, che l'Assessore Cordaro aveva dato commentando il post su facebook, nel quale il nostro concittadino Carmelo Lo Varco aveva sollevato la questione.

Nel post su QualeCefalù che tu hai commentato nulla ho scritto sugli aspetti da te sottolineati.
Della "ragione mandata in letargo" ha scritto il Vescovo, riferendosi, ovviamente, a quanti, molti, come me, riteniamo che ai ricoveri covid al Giglio si debba ricorrere solo quando risulteranno saturi i reparti covid già funzionanti in Sicilia.

Sì, perchè, il Giglio non potrà non continuare ad erogare le prestazioni ed i servizi, che ha, sinora, erogato in tutti gli altri reparti.
Almeno sino a quando, lo ripeto, non saranno saturi i reparti covid già funzionanti in Sicilia.
Sì, perchè, il covid non ha mandato in letargo tutte le altre patologie

 

Quello che avevamo da dire, l'abbiamo fatto nel comunicato come Movimento Consumatori. Quello che invece non riesciamo a capire é  perché si deve passare per non cristiani (anch'io sono un agnosta), per egoisti e chi più ne ha, più ne metta. Quello che ci preme sottolineare, come cittadino e come responsabile della Sezione di CefaluMadonie del Movimento Consumatori era ed é, che per fare diventare il Giglio accogliente per quei poveri cristi che avrebbero contratto il virus (DOPO il 20 aprile), si sarebbero smantellati (anche se qualcuno si ostina a dire "temporaneamente"!)  gli ambulatori del distretto 33. Temporaneamente? E dove si sarebbero dovuti recare i cittadini che già soffrono di non avere più servizi tra il Giglio e il distretto? Se una struttura MONOBLOCCO come é il Giglio é inadeguato ad accogliere i pazienti covid, perché forzare la mano distruggendo anche quel poco di assistenza sanitaria che ci viene fornita? Perché c'é tutta questa volontà "politica"? Mai visto accorrere tanti politici a perorare una causa per il nosocomio di Cefalù! E per la famosa "paziente"? Nessun politico o socio ha nulla da ridire? Ma su questo argomento,  ci faremo sicuramente risentire. In quali locali si sarebbero dovuti posizionare gli ambulatori del distretto? Temporaneamente? Ci sembra molto  illogico trasferire e nel contempo rendere operativi gli ambulatori del distretto. Ma poi, in quale struttura? Si vuole, per caso, chiudere il distretto?  Accorparlo? Ecco, sono questi i motivi per la quale ci siamo dichiarati contrari e lo saremo, sino a quando non avremo risposte chiare dagli organi competenti, sperando che nel contempo non ci sia il tanto temuto picco covid. Così il Giglio potrà continuare con la sua mission mentre  il distretto potrà mantenere i suoi ambulatori nei locali dove é ubicato attualmente, senza andare alla ricerca di altri.Il responsabile Movimento Consumatori CefaluMadonieGiovanni Brocato