La pericolosa complicità tra virus e politica

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Aprile 2020, 11:49 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La peggiore sciagura per un uomo era per i Greci morire akleès; morire, cioè, senza lasciare memoria di sé presso gli altri uomini. Per lasciare memoria di sé l'uomo deve con il massimo impegno superare la propria ignoranza, sebbene sappia che un'intera vita non gli basterà. Più l'uomo ignora, meno egli vede. Infatti, ciò che è ignoto, è anche invisibile. E poiché è poco ciò che vediamo con gli occhi, è necessario che l'uomo arricchisca la sua mente approfondendo le sue conoscenze per essere in grado di giudicare con cognizione di causa ciò che i politicanti gli impongono. Pensiamo, per esempio, alle tasse sullo stile di vita, alle intercettazioni, alla prescrizione giudiziaria, all'utilizzo del voto di fiducia a gogò per annientare l’opposizione, per arrivare a ciò che è stato fatto con lo scoppio della pandemia. Dalla dichiarazione dell’emergenza nazionale con dpcm – atto amministrativo e non legislativo! - si è disposta la clausura della gente e la chiusura di ogni attività, incidendo sui diritti costituzionali, sia chiaro tutto giusto e motivato, ma sempre fatto eccezionale resta, come eccezionali restano i controlli imposti ai cittadini.

Dulcis in fundo, in queste ore si bloccano le elezioni regionali e si parla di app sui telefonini in grado di seguire ogni atto della nostra privatezza, ogni passo sotto controllo per intercettare il virus casualmente nel contatto quotidiano con la gente. Si tratta dell’ispezione più totale del nostro privato personale, una incisione della libertà, che non può essere presa né per dpcm e meno che mai per direttiva di un gruppo di esperti, perché qui di passo in passo rischiamo di finire peggio che in Cina, e poi per quanto tempo?

Per quanto tempo durerebbe questo controllo? Finita l’emergenza si cancellerebbe tutto, verrebbero cestinate le notizie sui nostri spostamenti? Che garanzia abbiamo in cambio di tante minacce alla nostra libertà? Ecco perché almeno su questo serve un voto del parlamento con ogni tipo di approfondimento. Insomma, con questa maggioranza, complice il maledetto virus, ci stiamo infilando in un cul de sac che non mi piace, per l’economia, la libertà, il sostegno all’attività, gli interventi sulla fiscalità, i trattati con l’Europa, il modo di reperire le risorse, il sistema di riapertura e il futuro del Paese.

Non siamo in guerra contro il virus, ma contro coloro che se ne approfittano per trasformare l'Italia in un mondo orwelliano, in una fattoria degli animali. Il punto cruciale è quindi: gli italiani sono gli animali di questa fattoria o sono uomini liberi?

Seguendo l'insegnamento dei Greci, non potevo non dire queste cose. Se non l'avessi fatto, sarei stato un akleès, un uomo incapace di lasciare una seppur piccola memoria di sé; un uomo disposto a farsi scivolare addosso ogni minaccia alla sua libertà senza una reazione.

 

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