Sulla polemica Vescovo-Farinella

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Giugno 2020, 23:24 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Recentemente anche Cefalù ha avuto la sua polemica tra laicismo e religiosità, tra politica e fede. A sollevarla è stato un imprenditore alberghiero, Giuseppe Farinella, che, pur avendo dimostrata grande generosità in più di un'occasione, ha protestato per il pagamento di 270 miseri euro, richiesti per aver “osato” girare un video all'interno della Cattedrale, da diffondere per pubblicizzare Cefalù e il suo turismo . La sua protesta non aveva certamente l'intenzione di offendere la Chiesa e il suo Vescovo, avendo a chiare lettere dichiarato la sua devozione all'uno e all'altra, ma soltanto esprimere il suo disappunto di trovarsi di fronte a una iniziativa della Chiesa troppo burocraticamente legata agli interessi finanziari. Un aspetto, questo, che proprio lui, uomo di fede indiscutibile, non riusciva ad accettare.

Sollevato il problema, chiedeva un chiarimento da parte del Vescovo e si dichiarava pronto a incontrarlo per spiegare a voce il suo punto di vista. Invece...Invece di una risposta chiarificatrice del Vescovo giungeva la lettera di un avvocato, che spiegava, mischiando religione e diritto commerciale, che il Farinella aveva peccato di lesa maestà nei confronti del Vescovo stesso (!) e di offesa alla stessa Chiesa. Non contento delle sue argomentazioni giuridico-commerciali, citava l'Evangelista Matteo, dimenticando di citarne le conclusioni, che erano e sono una chiara dimostrazione della correttezza dell'azione del Farinella.

Questa polemica, dalla quale a mio parere esce perdente proprio il Vescovo, ha richiamato alla memoria l'episodio di una chiesa sconsacrata e venduta, che sta per diventare un B&B; un finanziamento regionale ricevuto dalla Cattedrale; l'affidamento dell'Osterio Magno al vescovado. Allora non è strano che la Chiesa di Cefalù sembri allontanarsi dalla sua missione apostolica, per dedicarsi ad altri più bassi interessi. E non si dica che questa scelta mira a creare posti di lavoro per cooperative giovanili, perché anche un video che riprende l'interno della Cattedrale, nella speranza di rendere più attraente ai turisti Cefalù, finirebbe con il creare posti di lavoro per i giovani grazie a un maggiore afflusso turistico, che non sarebbe soltanto balneare, ma anche culturale e, perché no, religioso. A meno che la Chiesa non voglia l'esclusiva dell'attività turistica di Cefalù e delle ricchezze che ne deriverebbero.

Ci sarebbero da aggiungere tante altre osservazioni, ma sarei costretto a dilungarmi troppo, causando noia nei lettori. Quindi, mi fermo qui, sperando di non ricevere anch'io una lettera di un qualche avvocato.

Commenti

Avendo il signor Farinella pubblicato il suo post su facebook, la "platea" cui "ha ritenuto di rivolgersi" è proprio quella di facebook.
Non potendo non appartenere a tale platea "i molti interessati alla conoscenza della verità", è, pertanto, assolutamente inutile la "condivisione della replica" anche a questi soggetti, come l'Avvocato Ingoglia ha ritenuto di precisare all'esordio della replica medesima.

Più della inutilità della precisazione colpisce la distinzione, che, nel seguito della replica, l'Avvocato fa cogliere tra la platea di Farinella e "il popolo di Dio che è in Cefalù".

Tale distinzione ha insinuato, in me, che, per appartenere alla platea di Farinella, io non appartenga al popolo di Dio: mi ha fatto chiedere se, essendo, come tutti, figlio di Dio e, perciò, appartenente al popolo di Dio, io non stia "servendo due padroni".