Un ritorno al peggiore Medioevo

Ritratto di Angelo Sciortino

17 Giugno 2020, 15:46 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Le recenti polemiche su alcune richieste di pagamenti non per offrire elemosine alla Chiesa, ma per riconoscere un prezzo dovutole per essere “proprietaria” di un bene materiale, che essa dovrebbe sfruttare non commercialmente, ma per esercitarvi la sua missione apostolica, ha suscitato molte proteste, anche da parte di alcuni fedeli. Questa recente polemica suscitata dalla richiesta di un pagamento per aver osato girare un video all'interno della Cattedrale mi ha spinto a fare una ricerca storica sulla sua nascita e sulle ragioni che spinsero Ruggero II a costruirla, dopo aver trasformato Cefalù in un vescovado. Vediamola un po' insieme.

All’inizio del regno di Ruggero II, nel 1121, un certo Raoul risulta dominus di Cefalù, ma appena dieci anni dopo la città ritorna al demanio regio ed è eletta a sede di vescovado. In realtà la politica ecclesiastica di Ruggero II era finalizzata ad avere un controllo capillare sul territorio e sulla gerarchia ecclesiastica, tanto che nello stesso anno (1131) vengono scorporate da Messina le diocesi di Cefalù e Lipari-Patti con una divisione quasi equa dell’estensione territoriale.

Tale fondazione risponderebbe alla riaffermazione della presenza del potere reale tra l’antica capitale dei normanni Messina e la nuova, Palermo.

Nell’ottobre dello stesso anno Ugo, arcivescovo di Messina, definisce l’elenco degli abitati che da quel momento avrebbero fatto capo a Cefalù: Donamus si quidem, atque authorizamus, iam dicte ecclesie in diocesi nostra ipsum Cephaludum cum omnibus pertinentiis suis, Amistretum cum suis, Tosam cum suis, Polenam cum suis, Grateram cum suis, Roccam asinicum suis, Golesanum cum suis, Policium cum suis, Calatabuturum cum suis, Sclafanam cum suis, Alcusam cum suis, et ut flumen Tortum incipit et ad mare descendit, et a mari usque Cephaludum, et omnia que infra consistunt cum universo iure episcopali.(Doniamo qualsiasi cosa, e autorizziamo, ora, alla detta chiesa della nostra diocesi la stessa Cefalù con tutte le sue pertinenze, Mistretta con le sue, Tusa con i suoi uomini, Pollina con le sue, Gratteri con le sue, Rocca degli asini (Campofelice), Collesano, Polizzi, Caltavuturo, Sclafani, eccetera).

Per volontà di Ruggero, quindi, la Cattedrale e il vescovado furono creati non per trarre profitto dalle donazioni, ma perché il vescovado subisse e aiutasse il controllo dello Stato. Scomparso Ruggero e i Normanni, poi Federico II e gli Svevi, Cefalù, come tutta la Sicilia, passò alla dominazione aragonese prima e poi spagnola. Con queste nuove dominazioni, essendo deboli i loro poteri, la Chiesa ne approfittò per liberarsi da qualsiasi controllo dello Stato, come invece aveva previsto Ruggero. Questa situazione, salvo un breve periodo posteriore all'Unità d'Italia, dura ancora oggi. Non per nulla l'attuale Vescovo non risponde alla polemica sollevata sulla questione del video direttamente, ma fa rispondere un avvocato, forse convinto che siano tornati al potere gli Aragonesi e gli Spagnoli, le cui leggi furono sempre interpretate favorevolmente alla Chiesa. In questo modo, però, la Chiesa viene meno alla sua missione apostolica e non credo che il Pantocratore ne sia contento. Non per nulla sembra che molte tessere del mosaico che lo rappresenta stiano staccandosi, cadendo sul pavimento, come forse sta cadendo la fede di alcuni credenti.

Commenti

A seguito dell'invasione musulmana del IX secolo, con la conquista dei normanni, re Ruggero nel 1131, restaurato in Sicilia il cattolicesimo e fondato il vescovato, continuò la sua adesione con l'antipapa Anacleto II in evidente contrasto con il legittimo papa Innocenzo II.