Lo sviluppo fermato dall'arroganza del potere

Ritratto di Angelo Sciortino

16 Settembre 2020, 15:27 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Giorno 11 settembre del corrente anno la Giunta comunale ha approvato, con voto unanime, la deliberazione n. 128, per proporre la revoca della Delibera Consiliare n. 42 dell'11.08.2012 di approvazione del regolamento SUAP associato Madonie, con conseguente decadenza della convenzione stipulata con il Comune di Cefalù.

Poiché, nonostante la mia disistima nei confronti dell'intera Giunta, ho pensato subito che tale decisione non era dovuta a una improvvisazione, ma doveva poggiare su considerazioni obiettive, sono andato a rileggermi tutto ciò che riguarda il rapporto tra il Comune e il SUAP Madonie.

Ne ho dedotto che la richiesta di revoca della convenzione stipulata tra i due Enti non nasce da esigenze amministrative, ma forse dal fatto che la collaborazione impone di giustificare a ognuno di essi le decisioni derivanti dalla propria attività amministrativa. È necessario, quindi, che esponga in sintesi i risultati della mia ricerca.

Il Comune di Cefalù con la deliberazione del 2012 approvato il regolamento di organizzazione dello Sportello Unico delle Madonie, affidando alla SOSVIMA la gestione dello sportello unico “SUAP Madonie Associato”. Invitato alla conferenza dei servizi in data 22 a gosto 2019 per decidere sulla richiesta di variante della ditta FMC srl, il Comune esprimeva parere di conformità urbanistica e quantificava gli oneri concessori dovuti dalla ditta in 283.000 euro. Tutto a posto? Per niente, nonostante l'Atto ricognitivo seguito alla richiesta di integrazioni da parte della Sovrintendenza e nonostante la firma da parte del Comune, rappresentato dal Responsabile del Settore Urbanistica ed Edilizia privata.

Seguono infatti richieste alla FMC da parte del Comune di “chiarimenti sullo stato dei lavori”. La FMC rispondeva, rilevando l'irritualità della richiesta. Il dirigente comunale a questo punto comunica alla FMC l'avvio di un procedimento di sospensione dei lavori e nega l'accesso agli atti. Tutto ciò comporterà ben tre sospensioni della conferenza dei servizi e quindi l'impossibilità per la FMC e la stessa SOSVIMA di dimostrare la perfetta aderenza alle norme vigenti della richiesta di variante, approvata da tutti gli Enti competenti e in un primo tempo anche dal Comune di Cefalù e poi da questo ritirata.

A firma del Sindaco e del Dirigente viene inoltrato alla Presidenza della Regione un ricorso gerarchico, pur non avendone titolo il Comune, come espressamente recita l'articolo 21 della Legge Regionale 7/19. Per di più tale ricorso non viene notificato alle parti, SOSVIMA e FMC, in violazione dell'articolo 97 della Costituzione e della Legge 241/90. Una violazione ripetuta con una propria nota del Comune, che dichiara non essere prevista la partecipazione alla conferenza convocata dalla Regione dei soggetti privati! Proprio come al tempo della Santa Inquisizione!

C'è da dire che, invece, non dovrebbe permettersi al Dirigente comunale di parteciparvi, visto che contro di lui è pendente un giudizio a seguito della denunzia presentata in sede civile dalla FMC e, prevedendolo l'articolo 6 della Legge regionale 7/2019 e la Legge 241/1990, per questa ragione egli ha l'obbligo di astenersi.

Ho sintetizzato a questo punto tutto il precedente. Spetterà alla Giunta regionale ed eventualmente ai Magistrati giudicare l'aspetto giuridico di questa triste vicenda; triste non tanto per la FMC, che vede rallentata la sua attività imprenditoriale, quanto piuttosto per tutti i cittadini che devono accettare assurdi rallentamenti degli investimenti, che potrebbero creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, ai quali questa Amministrazione concede in questo modo soltanto la possibilità di cercare futuro emigrando.

 

Commenti

Sarà anche questa una informazione "falsa e tendenziosa"? Caro Angelo, questa volta hai provato prima a chiedere spiegazioni al Sindaco, secondo le modalità della legge 241/90 (che disciplina termini emodalità procedurali dei cittadini che vogliono entrare in contatto con la P.A.), per accertarti che le basi giuridiche delle tue considerazioni siano - a suo parere - corrette e complete?
A scanso di altre querele(sic!)

Caro Pino, purtroppo qualcuno mi consigliava che ad alcuni non devono farsi domande, perché a mentire ci pensano da soli.