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7 Ottobre 2020, 21:28 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |


Ecco un comunicato odierno del sindaco Lapunzina: “Informo i cittadini che da un primo accertamento sono risultati positivi al Covid sette operatori sanitari dell'Ospedale Giglio (non residenti a Cefalù), i quali sono stati posti in quarantena presso le proprie abitazioni.
E' risultato inoltre positivo al Covid-19 un paziente che sta per essere trasferito in un Ospedale Covid.
Il Direttore Sanitario mi ha assicurato che la Fondazione Giglio sta assumendo tutti i necessari provvedimenti cautelativi per tutelare la salute dei pazienti e del personale del Nosocomio.
INVITO TUTTI AD INDOSSARE LA MASCHERINA, A RISPETTARE LA DISTANZA INTERPERSONALE EVITANDO CONTATTI DIRETTI E A IGIENIZZARE SPESSO LE MANI.”
Ben detto, se fosse sufficiente dire e non fare. In questo caso, non possiamo dire “ben fatto”.
È ormai chiaro che Cefalù è circondata da numerosi casi di contagi da Covid-19 presenti nei comuni vicini e soprattutto in quello di Lascari, dove quotidianamente si recano a scuola non pochi bambini di Cefalù. Inoltre, i rapporti commerciali e gli scambi di lavoratori fra i due comuni sono frequentissimi.
Due evidenti occasioni di contagio non soltanto per gli adulti, ai quali può chiedersi di rispettare le norme anti-contagio, ma anche per bambini in età scolare, ai quali è necessario dare protezione. E per dare protezione, occorre fare e non solo dire. Sarebbe stato necessario, in questo senso, che il Sindaco, con il potere che gli deriva dall'essere ufficiale del Governo per la salute pubblica, avesse disposto la chiusura delle scuole per quattro giorni, ordinando di eseguire tamponi a tappeto. Tra l'altro, essendo domani giovedì ed essendo chiuse le scuole nei giorni di sabato e domenica, il sacrificio si sarebbe ridotto a soli due giorni di “vacanza”.
Sembra però che anche a fronte della salute dei bambini, si preferisca parlare invece di agire.
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Commenti
Giovanni Meli, Sindaco di Collesano