Pagare per avere ciò che si possiede

Ritratto di Angelo Sciortino

1 Gennaio 2021, 20:17 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ascoltando il Consiglio comunale di martedì 29 dicembre, mi è venuto in mente un detto siciliano: cu prima un piensa, duoppu chianci. Questa, infatti, è la conclusione dopo la lettura della deliberazione riportata in calce e relativa all'acquisto da parte del Comune di un edificio sito in piazza Cristoforo Colombo. L'edificio è quello dove aveva i suoi uffici l'ENEL e dove ora in una sua parte esterna c'è un punto di raccolta dei rifiuti urbani.

Tra l'altro, a leggere la motivazione, che spinge l'Amministrazione all'acquisto, mi è venuto in mente un altro adagio: La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni! E sì, perché l'intenzione di arricchire il Comune di un bene sfruttabile anche per propri uffici e procurando ai cittadini il grande vantaggio di raggiungerli non attraversando il Centro Storico, è sicuramente una buona intenzione. Credo che questa corretta convinzione sia la causa, che ha spinto alcuni consiglieri, anche dell'opposizione, a votare favorevolmente alla proposta deliberazione 107. Dubito però fortemente che stia dando attuazione all'intenzione con la necessaria consapevolezza e intelligenza della situazione.

Mi rendo conto che la presenza di consiglieri noti per i loro titoli di studio e per essere esempi invidiabili nelle professioni, che svolgono; consiglieri, che hanno difeso e approvato la deliberazione, non dovrebbero farmi sorgere dubbi, ma la lettura degli allegati a detta deliberazione me ne hanno fatto sorgere più di uno, anche se uno soltanto è il più grave. È quello riportato a pagina tre della visura storica dell'immobile. Esattamente quello in cui si dice che il Comune di Cefalù è il concedente (e quindi il proprietario del bene) e l'ENEL è invece il livellario, entrambi fino al 5 marzo 1999. Per chiarire il significato di livellario bisognerebbe risalire al diritto medievale, quando un proprietario concedeva un suo bene a qualcuno, detto livellario, perché lo coltivasse in cambio di un canone.

Infatti, l'area che oggi il Comune vuole acquistare per 200.000 euro, è l'area che fu concessa in enfiteusi a diversi enfiteuti, fino a giungere all'attuale EXCELSIA NOVE srl, dalla quale il Comune vuole acquistarla.

Non so come né perché in tanti anni non è mai stato chiesto il pagamento di un canone e non so neppure per quale errore, commesso in qualcuno dei passaggi notarili, l'enfiteuta è diventato proprietario, ma è evidente che, se questo errore è stato commesso, oggi assistiamo a un compratore (il Comune), che paga ad altri un bene che è suo!

Spero di sbagliarmi ed è per questo che chiedo una ulteriore riflessione ai consiglieri esperti nella professione forense, che hanno votato la deliberazione. Magari per correggere il mio eventuale errore, sicuramente causato dalla mia ignoranza.

Deliberazione n.107 del 24.12.2020.pdf

Visura Fabbricati fg. MU particella n°730 sub. 1.pdf

Visura Fabbricati fg. MU particella n°730 sub. 5 (ex sub. 3 e 4).pdf

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