Io sono il potere. Confessioni di un capo di gabinetto

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Giugno 2021, 13:01 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho letto non pochi trattati di scienza politica, di diritto pubblico e privato e di ingegneria costituzionale, ma le riflessioni suggeritemi dal libro qui accanto in fotografia superano di gran lunga quelle di quasi tutti i trattati. Per non dire di quelle suggeritemi da molte lectio magistralis tenute per conto di università pubbliche e private.

Perché?, vi chiederete. Che cosa ha di così speciale questo libro per meritare un giudizio tanto positivo? Soltanto che le 288 pagine del libro dimostrano che l'Italia è sorretta e guidata da 50/60 mandarini di lungo corso e non dai parlamentari eletti dal popolo. Almeno da molti dei parlamentari privi dell'intelligenza necessaria per capire persino che cosa stanno votando.

Quando la frase terribile “io sono il potere” qualcuno l'attribuisce a un politico, sia esso il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio o un Ministro, sbaglia, perché il potere è di quei 50/60 mandarini, Molto interessante è il criterio di reclutamento di questi mandarini, detti Capi di gabinetto, e, soprattutto, è ancora più interessante la loro provenienza da precisi organismi apicali: Avvocatura dello Stato, Consiglio di Stato, Corte dei conti, Corte suprema di Cassazione, Direttori generali.

Il libro fa capire che il nostro Stato non funziona né è guidato dal voto popolare. Il voto elegge candidati nuovi (moltissimi) e conferma i veterani (pochi), che passano tutti dalla porta girevole della politica e per una durata sempre più breve. Il Capo di gabinetto consiglia queste comparse e le protegge, ma protegge, infine, la propria reputazione la propria nomina successiva, molto lucrosa, dai politici della giostra successiva.

L'Autore del libro è proprio uno di questi mandarini. Ha rilasciato l'intervista a un giornalista, ma vuole conservare l'anonimato. In questo modo può spiegare come nasce una “Legge Finanziaria” e quante bocche devono accontentarsi. L'Autore Incognito apre la Decima Porta. Ci introduce con coinvolgente piglio narrativo ai segreti della politica vera, quella praticata dietro le quinte, nella Sala macchine dello Stato, che egli individua nella Ragioneria dello Stato che deve autorizzare (bollinare) le previsioni di spesa e nella Corte dei conti. Conviene sempre avere ottimi rapporti con gli esponenti di questi due apparati, perché sono capaci di bloccare tutto in caso di contrarietà.

Insomma, un libro da leggere assolutamente, per non restare ignari di come siamo veramente governati e soprattutto di quanto i candidati, che ci chiedono il voto, sono incapaci di rappresentarci e di difenderci da questo potere occulto. Lo stesso Autore Ignoto esprime nella sua intervista un giudizio negativo sulla nostra classe politica, anche se fa qualche distinzione per salvarne alcuni, pochi, che hanno dimostrato intelligenza e cultura, che ha permesso loro di non essere fragili strumenti di questi potenti mandarini.

L'unica cosa che manca nel libro è il riferimento ai mandarini della Magistratura, ma forse l'Autore Incognito non ne aveva una conoscenza diretta.

Commenti

Caro AngeloAnche io ho letto il libro, un libro pieno di sorprese. Un testo fondamentale per conoscere come funziona uno Stato. Io lo proporrei come testo obbligatorio in tutte le scuole d'Italia come educazione civica.