PRG: i desideri che riescono a cancellare la città

Ritratto di Angelo Sciortino

2 Novembre 2021, 08:27 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Attento popolo di Cefalù, stai per essere ingannato un'altra volta con il Piano regolatore. La prima volta accadde quando il Consiglio comunale stravolse il piano allestito dal professore Samonà. Stravolto a tal punto, che il suo estensore decise di ritirare la sua firma. Perché fu stravolto dai consiglieri di quel tempo? Certamente per favorire gli amici degli amici. Con quale risultato? Che la città che abbiamo non è la città descritta da Max Weber.

Molti anni fa Max Weber così definì la città: “Ambito territoriale caratterizzato dalla presenza di un complesso di funzioni e di attività integrate e complementari, organizzato in modo da garantire elevati livelli di efficienza e da determinare condizioni ottimali di sviluppo delle strutture socio-economiche”.

Guardiamoci attorno, facendo attenzione alla povertà dei servizi; all'assenza di una rete idrica e di una rete fognaria meno fatiscente e con un depuratore ubicato dove mai si sarebbe dovuto fare; ai tanti panorami distrutti per assecondare la sete di denaro di alcuni pseudo imprenditori edili; alla viabilità mortificante, tra l'altro priva di parcheggi; costruzioni pericolanti e mai ultimate. Insomma, “l'assenza assoluta di ogni efficienza e delle condizioni ottimali di sviluppo”.

Vero che questi danni hanno un'origine che precede i dieci anni di questa Amministrazione, ma è ancor più vero che questa Amministrazione non ha neppure saputo progettare un rimedio. Anzi, per l'assenza di idee, ha peggiorato notevolmente la situazione, specialmente quando ha prevalso il principio del “non conforme, ma compatibile”, seguito dal fu capo dell'ufficio tecnico Ivan Joseph Duca.

Si vada a vedere, se si vuole evitare il ripetersi di un errore perpetrato al piano Samonà, il piano in discussione nel Consiglio comunale e in particolare agli emendamenti proposti, e si avrà un'idea incontrovertibile del rischio che la storia si prepara a ripetersi, con il rischio che oltre che tragica sia anche costosa farsa.

Non è male concludere con una bella definizione di città fatta da Italo Calvino: “Le città si dividono tra quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati”.

Commenti

Caro Angelo, non conosco il piano, con tutta probabilità sono uno dei pochi a non conoscerlo, e meno che meno gli emendamenti.
Perciò non riesco neanche ad immaginare a quali desideri di Città daranno forma la variante al PRG e gli emendamenti.
Potrò immaginarli dopo che la variante e gli emendamenti saranno illustrati pubblicamente in Consiglio comunale.

Questo mio commento solo per farti una domanda:
se tu nei primi anni 70, se non ricordo male, fossi stato interpellato per la scelta ubicazionale del depuratore, dove l'avresti ubicato?
 

 

Caro Saro, certamente non là dove si trova oggi. Pur di evitare lo scarico troppo vicini alla riva e al fiume dl quale si prende l'acqua per usi domestici, hanno fatto il pennello a mare, che purtroppo subisce rotture e non svolge la sua funzione. Infine, è troppo vicino all'abitato della Giudecca, i cui abitanti subiscono i miasmi nauseabondi in caso di cattivo funzionamento del depuratore. Per di più, anche scaricando a 1500 metri, si impedisce alle mareggiate di riportare tutto a riva?

Avrei fatto come in tanti altri comuni, lo avrei posto in un punto del retroterra, in modo che al mare giungessero dopo un lungo cammino, scarichi già depurati.

.....per svegliare chi svolge una professione intellettuale, in questa città, il depuratore in piazza duomo sarebbe stato il sito più indicato......